Mia moglie gravida 5 - Il ragazzo montato dal fidanzato nero della mamma.
di
Cuck 2021
genere
bisex
Il salotto era stato trasformato in una specie campo di battaglia in cui anche gli odori che impregnavano l'ambiente avevano un so che di guerresco.
Mentre il marito preparava i bicchieri e le bibite, tutti si erano liberati di quelle parti di vestito che avevano addosso durante l'ammucchiata, aumentando così, con gli stracci e le mutande gettati a terra, l'effetto di disordine e di caos.
Sul tappeto, alla luce delle lampade, luccicavano ancora fresche, le macchie di sperma e umori colati durante quell'accoppiamento promiscuo.
Anche la mamma si era spogliata rimanendo solo in mutande e mettendo in mostra un corpo ancora tonico nonostante il parto sul quale si stagliavano rigogliosi i seni incredibilmente floridi e resi ancora più invitanti grazie al loro carico di latte ed i capezzoli scuri e gonfi come olive nere.
Bruno e sua madre erano seduti l'uno accanto all'altra stretti stretti mentre Biba, sedeva in grembo a Kevin che l'abbracciava come fosse una bambina.
Quando erano arrivate le bibite, Biba si era tolta da quella postura e sedendosi accanto a Kevin, aveva abbassato il bicchiere e vi aveva intinto e strizzato dentro, il cazzo del nero che gli pendeva floscio come un salame tra le cosce.
Quel gesto era stato poi imitato da tutti, compreso il marito a conferma che quello era il vero protagonista della serata e che Kevin, come Priapo, era venerato da tutti come un vero Dio della virilità, dell'amore e del desiderio.
Quei gesti avevano risvegliato il membro di Kevin il quale, mentre tutti brindavano e sorseggiavano, aveva ripreso vita gonfiandosi ed ergendosi verso l'alto come una vera colonna scolpita e con in cima il suo capitello di marmo rosa.
A quel punto Bruno, superando ogni ritegno, gli si era gettato davanti in ginocchio e stringendolo con entrambe le mani, aveva cominciato a leccargli i testicoli per risalire scivolando con la lingua umida, sino al frenulo al quale aveva dedicato particolare attenzione.
Poi era risceso sino ad incunearsi con la testa tra le sue natiche per titillare con la lingua, anche il suo buco del culo.
A quella vista Biba non era rimasta insensibile ed infatti, con la bocca succhiava un capezzolo di Kevin mentre le mani armeggiavano nervosamente sulla verga di cui si stava occupando il ragazzo.
Ad un certo punto anche lei, aveva accennato ad abbassarsi e unirsi con la lingua a quel gioco.
Un gesto della mamma l'aveva dissuasa ed invitata a sedersi accanto a lei per godersi quello spettacolo così straordinario mentre si accarezzavano a vicenda.
Ed era davvero uno spettacolo straordinario ed in itinere se ad un certo punto Kevin, portando le mani sotto le ascelle di Bruno lo aveva sollevato come fosse un bambolotto di pezza, posizionandolo poi, con le gambe sulle sue spalle e tutto l'apparato genitale e le chiappe davanti al suo viso con il corpo abbandonato sul suo petto e le sue gambe e la verga stesa sulla sua pancia.
Da quella postura, aveva cominciato a leccargli il buco del culo e le palle mentre con una mano lo masturbava.
Quando la rosellina era ben rilassata ed in preda a incontrollabili contrazioni, vi aveva infilato un dito, poi due.. tre dando inizio ad una vera scopata con le dita che parevano preludere ad un vero e proprio fisting con l'introduzione di tutta la mano nell'ano.
Poi, cambiando modalità, gli aveva sfilato le dita e gli aveva preso in bocca l'intero scroto succhiandogli le palle come fossero caramelle, poi con un movimento da contorsionista, gli aveva preso anche il cazzo in bocca per succhiarglielo e leccagli la cappella dalla punta sino al frenulo.
Il buchino dell'uretra aveva preso a lacrimare goccioline pre-spermatiche che subito Kevin risucchiava con le labbra e la lingua.
Il cazzo del ragazzo era eretto all'inverosimile a riprova che quel gioco gli piaceva.
Il suo sfintere anale si contraeva allo stesso ritmo del suo cazzo.
La mamma di Bruno che sino a quel momento aveva assistito estasiata a quello spettacolo, intuendo che stava volgendo velocemente verso l'epilogo, aveva chiesto al marito di andarle a prendere il lubrificante che a volte usava per farsi inculare da lui con lo strap-on.
Con la crema in mano, aveva per primo sollevato il corpo del figlio per liberare la mostruosa verga sulla quale era disteso.
Poi l'aveva ben spalmata prima di dedicarsi al pulsante buchino del figlio lubrificandolo ben bene sin oltre lo sfintere anale.
A quel punto, mentre tornava al suo posto sul divano, Kevin aveva preso in braccio il giovane e tenendolo nella medesima postura, lo aveva fatto scivolare in basso sino al contatto del suo glande col buco del culo e poi, tenendo ben puntata la verga, glielo aveva fatto scivolare dentro col peso del suo stesso corpo.
Lo schianto (Simile ad uno schiaffo sull'acqua) delle natiche del giovane sull'inguine ed i testicoli di Kevin, seguito da un grido disumano, avevano dolorosamente annunciato che lo sfintere era stato sfondato e che la verga gli aveva completamente impalato il retto sino al colon.
Stretto al suo petto dalle vigorose braccia di Kevin, il giovane aveva chiuso gli occhi che lacrimavano vistosamente mentre dalla smorfia della sua bocca, fuoruscivano lamenti simili al guaito di un cane.
A quel punto, la mamma, il padre e l'amica si arano stretti intorno a Bruno per accarezzarlo, baciarlo e parlargli nel tentativo di alleviarne la sofferenza.
Kevin rimaneva immobile dentro di lui e, col cuore che pulsava allo stesso ritmo di quello del ragazzo che stringeva al suo petto, aveva gli occhi fissi su quelli della madre (La sua fidanzata) per leggerne i pensieri.
I pensieri della mamma infatti volavano alle volte in cui anche lei veniva sodomizzata da Kevin mentre era incinta.
In quei casi però, lo stallone era più delicato e, nel timore di fare del male alla creatura che lei aveva in grembo, non glielo aveva mai infilato tutto limitandosi a superare col glande solo lo sfintere anale di quel tanto necessario per poterle sborrare dentro.
Gli occhi lucidi di lei, fissi su quelli del fidanzato erano un segno del desiderio di sentirselo anche lei dentro sino al contatto con le palle.
Quando il respiro del ragazzo si era chetato ed i battiti del suo cuore erano tornati normali, Kevin aveva cambiato posizione ponendo il ragazzo in ginocchio davanti a lui che da dietro, alla pecorina, stringendolo per i fianchi, aveva cominciato un lento movimento avanti-indietro.
Dentro-fuori!
Lo stava inculando sentendo sotto di se e tra le sue mani, il corpo del ragazzo tremante ma collaborativo, rispondendo con movimenti opposti a quelli della monta.
Ansimava il ragazzo e grugniva Kevin aumentando seppure gradualmente, il ritmo della dell'inculata.
Ad un certo punto il ragazzo aveva smesso di gemere ed aveva cominciato ad ansimare col fiato sempre più corto al ritmo degli affondi sino a che, in un grido strozzato, non aveva rovesciato sul tappeti, un fiume di sperma colato come da una fontanella.
A quel punto Kevin, stringendogli i fianchi in una morsa dolorosa, aveva aumentato il suo ritmo sino a scaricargli con un grugnito bestiale, i suoi bollenti fiotti di sborra che avevano infiammato tutto il corpo del ragazzo provocandogli un nuovo e più devastante orgasmo.
A quel punto, anche le due donne avevano partecipato alla festa andando a raccogliere con la lingua ogni stilla di sperma sparata dai due cazzi sul tappeto e nel buco del culo che, oscenamente sfondato, colava come una fontanella.
segue
Mentre il marito preparava i bicchieri e le bibite, tutti si erano liberati di quelle parti di vestito che avevano addosso durante l'ammucchiata, aumentando così, con gli stracci e le mutande gettati a terra, l'effetto di disordine e di caos.
Sul tappeto, alla luce delle lampade, luccicavano ancora fresche, le macchie di sperma e umori colati durante quell'accoppiamento promiscuo.
Anche la mamma si era spogliata rimanendo solo in mutande e mettendo in mostra un corpo ancora tonico nonostante il parto sul quale si stagliavano rigogliosi i seni incredibilmente floridi e resi ancora più invitanti grazie al loro carico di latte ed i capezzoli scuri e gonfi come olive nere.
Bruno e sua madre erano seduti l'uno accanto all'altra stretti stretti mentre Biba, sedeva in grembo a Kevin che l'abbracciava come fosse una bambina.
Quando erano arrivate le bibite, Biba si era tolta da quella postura e sedendosi accanto a Kevin, aveva abbassato il bicchiere e vi aveva intinto e strizzato dentro, il cazzo del nero che gli pendeva floscio come un salame tra le cosce.
Quel gesto era stato poi imitato da tutti, compreso il marito a conferma che quello era il vero protagonista della serata e che Kevin, come Priapo, era venerato da tutti come un vero Dio della virilità, dell'amore e del desiderio.
Quei gesti avevano risvegliato il membro di Kevin il quale, mentre tutti brindavano e sorseggiavano, aveva ripreso vita gonfiandosi ed ergendosi verso l'alto come una vera colonna scolpita e con in cima il suo capitello di marmo rosa.
A quel punto Bruno, superando ogni ritegno, gli si era gettato davanti in ginocchio e stringendolo con entrambe le mani, aveva cominciato a leccargli i testicoli per risalire scivolando con la lingua umida, sino al frenulo al quale aveva dedicato particolare attenzione.
Poi era risceso sino ad incunearsi con la testa tra le sue natiche per titillare con la lingua, anche il suo buco del culo.
A quella vista Biba non era rimasta insensibile ed infatti, con la bocca succhiava un capezzolo di Kevin mentre le mani armeggiavano nervosamente sulla verga di cui si stava occupando il ragazzo.
Ad un certo punto anche lei, aveva accennato ad abbassarsi e unirsi con la lingua a quel gioco.
Un gesto della mamma l'aveva dissuasa ed invitata a sedersi accanto a lei per godersi quello spettacolo così straordinario mentre si accarezzavano a vicenda.
Ed era davvero uno spettacolo straordinario ed in itinere se ad un certo punto Kevin, portando le mani sotto le ascelle di Bruno lo aveva sollevato come fosse un bambolotto di pezza, posizionandolo poi, con le gambe sulle sue spalle e tutto l'apparato genitale e le chiappe davanti al suo viso con il corpo abbandonato sul suo petto e le sue gambe e la verga stesa sulla sua pancia.
Da quella postura, aveva cominciato a leccargli il buco del culo e le palle mentre con una mano lo masturbava.
Quando la rosellina era ben rilassata ed in preda a incontrollabili contrazioni, vi aveva infilato un dito, poi due.. tre dando inizio ad una vera scopata con le dita che parevano preludere ad un vero e proprio fisting con l'introduzione di tutta la mano nell'ano.
Poi, cambiando modalità, gli aveva sfilato le dita e gli aveva preso in bocca l'intero scroto succhiandogli le palle come fossero caramelle, poi con un movimento da contorsionista, gli aveva preso anche il cazzo in bocca per succhiarglielo e leccagli la cappella dalla punta sino al frenulo.
Il buchino dell'uretra aveva preso a lacrimare goccioline pre-spermatiche che subito Kevin risucchiava con le labbra e la lingua.
Il cazzo del ragazzo era eretto all'inverosimile a riprova che quel gioco gli piaceva.
Il suo sfintere anale si contraeva allo stesso ritmo del suo cazzo.
La mamma di Bruno che sino a quel momento aveva assistito estasiata a quello spettacolo, intuendo che stava volgendo velocemente verso l'epilogo, aveva chiesto al marito di andarle a prendere il lubrificante che a volte usava per farsi inculare da lui con lo strap-on.
Con la crema in mano, aveva per primo sollevato il corpo del figlio per liberare la mostruosa verga sulla quale era disteso.
Poi l'aveva ben spalmata prima di dedicarsi al pulsante buchino del figlio lubrificandolo ben bene sin oltre lo sfintere anale.
A quel punto, mentre tornava al suo posto sul divano, Kevin aveva preso in braccio il giovane e tenendolo nella medesima postura, lo aveva fatto scivolare in basso sino al contatto del suo glande col buco del culo e poi, tenendo ben puntata la verga, glielo aveva fatto scivolare dentro col peso del suo stesso corpo.
Lo schianto (Simile ad uno schiaffo sull'acqua) delle natiche del giovane sull'inguine ed i testicoli di Kevin, seguito da un grido disumano, avevano dolorosamente annunciato che lo sfintere era stato sfondato e che la verga gli aveva completamente impalato il retto sino al colon.
Stretto al suo petto dalle vigorose braccia di Kevin, il giovane aveva chiuso gli occhi che lacrimavano vistosamente mentre dalla smorfia della sua bocca, fuoruscivano lamenti simili al guaito di un cane.
A quel punto, la mamma, il padre e l'amica si arano stretti intorno a Bruno per accarezzarlo, baciarlo e parlargli nel tentativo di alleviarne la sofferenza.
Kevin rimaneva immobile dentro di lui e, col cuore che pulsava allo stesso ritmo di quello del ragazzo che stringeva al suo petto, aveva gli occhi fissi su quelli della madre (La sua fidanzata) per leggerne i pensieri.
I pensieri della mamma infatti volavano alle volte in cui anche lei veniva sodomizzata da Kevin mentre era incinta.
In quei casi però, lo stallone era più delicato e, nel timore di fare del male alla creatura che lei aveva in grembo, non glielo aveva mai infilato tutto limitandosi a superare col glande solo lo sfintere anale di quel tanto necessario per poterle sborrare dentro.
Gli occhi lucidi di lei, fissi su quelli del fidanzato erano un segno del desiderio di sentirselo anche lei dentro sino al contatto con le palle.
Quando il respiro del ragazzo si era chetato ed i battiti del suo cuore erano tornati normali, Kevin aveva cambiato posizione ponendo il ragazzo in ginocchio davanti a lui che da dietro, alla pecorina, stringendolo per i fianchi, aveva cominciato un lento movimento avanti-indietro.
Dentro-fuori!
Lo stava inculando sentendo sotto di se e tra le sue mani, il corpo del ragazzo tremante ma collaborativo, rispondendo con movimenti opposti a quelli della monta.
Ansimava il ragazzo e grugniva Kevin aumentando seppure gradualmente, il ritmo della dell'inculata.
Ad un certo punto il ragazzo aveva smesso di gemere ed aveva cominciato ad ansimare col fiato sempre più corto al ritmo degli affondi sino a che, in un grido strozzato, non aveva rovesciato sul tappeti, un fiume di sperma colato come da una fontanella.
A quel punto Kevin, stringendogli i fianchi in una morsa dolorosa, aveva aumentato il suo ritmo sino a scaricargli con un grugnito bestiale, i suoi bollenti fiotti di sborra che avevano infiammato tutto il corpo del ragazzo provocandogli un nuovo e più devastante orgasmo.
A quel punto, anche le due donne avevano partecipato alla festa andando a raccogliere con la lingua ogni stilla di sperma sparata dai due cazzi sul tappeto e nel buco del culo che, oscenamente sfondato, colava come una fontanella.
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