La mia prima volta
di
Joshua
genere
bisex
Estate 2022 , finita la giornata lavorativa decisi di andare a bere qualcosa, come sempre evito locali particolarmente affollati primo perché già di mio non sopporto il casino e secondo perché ogni tanto mi piace uscire da solo e in un locale pieno di gente si finisce sempre di incontrare qualcuno che conosci, era una di quelle sere dove vuoi uscire a sbronzarti e tornare a casa ( rigorosamente a piedi) riflettendo sulla tua vita.
Quella sera scelsi un locale situato in una via sperduta frequentata per lo più da gay e lesbiche sopra i trent’anni, il posto ideale per un etero che vuole stare in pace , dietro al bancone c’era un ragazzo sui venticinque anni di bella presenza , lo salutai e ordinai una birra, il locale non era particolarmente pieno tra tutte e tre le salette non arrivavamo a cinquanta persone , vicino a me due uomini si baciavano con gusto mentre sul loto opposto una ragazza era seduta sulle gambe della sua partner e le accarezzava i capelli tra una risata e l’altra, bevvi metà della pinta di birra tutta d’un fiato asciugandomi le labbra col dorso della mano, fissai il liquido biondo nel bicchiere immerso nei miei pensieri completamente isolato dal mondo , non sentii minimamente il ragazzo che si sedette vicino a me, mi accorsi di lui quando il barista che mi aveva servito poco prima andò a prendere l’ordinazione , era sicuramente un cliente fisso perché fu chiamato per nome.
“Paolino , da quanto tempo, ma che fine hai fatto… carino il colore dei capelli stai da dio”
Alzai lo sguardo per qualche istante, era un ragazzo sui vent’anni dai lineamenti molto femminili, magro come acciuga , portava dei capelli lunghi neri con sfumature viola, piercing sul sopracciglio e sulle labbra, carnagione scura e un look da emo , ritornai alla mia birra senza fare più caso ai due e vuotato il bicchiere ne ordinai un’altra interrompendo la discussione dei due ragazzi, fu in quel momento che i nostri sguardi si incrociarono , ci fissammo per qualche secondo, gli sorrisi e proprio in quel momento la seconda birra mi fu servita, i due ricominciarono a parlare , dopo un po’ si avvicinarono come a doversi dire qualcosa in via confidenziale, io mi alzai con il bicchiere in mano con la voglia di andare a fumare una sigaretta.
“Signore non può andare in giro per il locale col bicchiere in mano se me lo dà gliela metto in uno di carta “
“La birra nel bicchiere di carta? Piuttosto la butto “
Vuotai il bicchiere e lasciatolo sul bancone andai fuori a fumare , dopo un paio di boccate uscì fuori anche il ragazzo che attaccó bottone nel più classico dei modi .
“Scusa mi faresti accendere per favore “
Gli misi in mano il mio zippo , si accese La sigaretta e lesse l’incisione ad alta voce
“I Don't Want to Set the World on Fire…carino… comunque piacere io sono Paolo”
“Fra piacere mio “
Aveva una voce tra l’infantile e il femminile che sommati ai lineamenti delicati che dicevo prima lo facevano sembrare una persona delicata e indifesa , pronta a volare via urlando al primo colpo di vento.
Passarono tre ragazzi che vedendoci vicini iniziarono a ridacchiare uno di loro appena arrivò vicino a me disse
“Raga volete due finocchi”
Paolo indietreggiò impaurito, io che non avevo voglia di essere preso in giro da un bimbo minchia mi voltai e gli diedi una sberla talmente forte da farlo ruzzolare per terra, mi voltai verso l’alto consigliandogli di prendere il suo amico scemo e di levarsi dai coglioni .
“ andiamo Paolo “
Gli diedi una pacca sulla spalla e tornai dentro dove ordinai un altra birra, lui arrivò poco dopo e presosi da bere si mise vicino a me, iniziammo a parlare del più e del meno per tutta la serata bevendo un bicchiere dopo l’altro, era una persona piacevole, sensibile e molto intelligente , non mi accorsi del tempo passato fino a quando il ragazzo del bar non ci disse che di li a trenta minuti avrebbe chiuso ,mi alzai per andare via e con la scusa di fare un pezzo di strada insieme mi venne dietro, il furbacchione non abitava proprio sulla mia strada ma non dissi niente, alla fine a casa non mi attendeva nessuno e quattro passi in più avrebbero smaltito la birra che avevo bevuto , arrivati sotto casa sua mi invitò a salire a bere qualcosa, io accettai senza secondi fini, anche perché potevo essere benissimo suo padre .
La casa era un monolocale piccolissimo e pulito a livelli maniacali, anzi a dire il vero sembrava più la stanza di una teenager con orsacchiotti,locandine di film , anime e video giochi, il tutto illuminato da led colorati .
“ benvenuto nella mia casa , ti chiedo solo di lasciare le scarpe all’ingresso “
Mi fece accomodare su un divano angolare che una volta aperto fungeva anche da letto.
“Arrivo subito… birra o gradisci altro “
“Va benissimo quello che bevi tu caro”
Arrivò con due bottiglie di birra e si sedette vicino a me , sul lato corto del divano .
“Carino qui , per certi versi mi ricorda casa mia quando andai a vivere da solo , una vita fa ormai…. “
Per farla breve…. Ricominciammo a parlare fino a quando me lo ritrovai talmente vicino che le nostre ginocchia si toccavano, tra il parere su un videogioco e l’altro, un film e l’altro mi ritrovai la sua mano sulla gamba e la sua testa sulla mia spalla , quando me ne accorsi ebbi un momento d’imbarazzo , non saprei dire se lui lo notò o se approfittò proprio di quel momento , quando i nostri sguardi si incrociarono mi baciò infilandomi la lingua in bocca, io non me lo aspettavo minimamente, fino a quel momento vedevo Paolo come una sorta di persona persona casta , pura, quasi asessuata, ma con quel bacio fu come se mi avesse aspirato, come un idrovora in un bicchiere , tutte le convinzioni e le inibizioni che il mio inconscio aveva saldamente puntellato nei sui confronti .
Dopo qualche secondo la mia lingua iniziò a muoversi incontrando la sua donandomi una sensazione strana , la stessa che provai da ragazzino quando alle medie diedi il primo bacio alla fidanzatina di allora, ero impacciato e soprattutto stupito, piu di me stesso che di Paolo, mai avrei immaginato che avrei baciato un uomo e soprattutto che mi sarebbe piaciuto, il concetto pre impostato che fare una cosa del genere mi avrebbe fatto schifo svanì , il concetto stesso di sesso è completamente cambiato da quel momento, scoprendo un lato di me che non conoscevo minimamente .
Fu un bacio lunghissimo e se proprio vogliamo dirla tutta fu uno dei più belli della mia vita, ci sdraiammo sul divano continuando ancora un po’, iniziai a sentire e vedere la sua eccitazione sotto i pantaloni , anche lui sentì la mia, si alzò in piedi.
“ vai a fare una doccia intanto io ti raggiungo subito… il tempo di aprire il letto “
Mai diede un bacio a stampo sulla bocca.
“Va subito”
Nei pochi metri che percorsi fino al bagno il mio cervello girava a mille, ero completamente in tilt , guadandomi da fuori sarei sembrato come quei robot che eseguono l’ordine assegnatogli ripetendo il loop “ errore” entrai in doccia e subito dopo arrivò anche Paolo completamente nudo , rimasi piacevolmente colpito, fisico curatissimo e seppur fosse così magro da poter contare le costole era incredibilmente attraente ,complice sicuramente il fatto che fosse completamente depilato e con piercing e tatuaggi nei punti giusti , rimanemmo un po’ sotto la doccia e dopo esserci asciugati andammo nell’altra stanza continuando quello che avevamo interrotto sul divano che nel frattempo si era trasformato in un comodo letto .
“Stenditi sul letto, chiudi gli occhi e aspetta, io torno subito “
La camera fu illuminata da una soffusa luce azzurra , lo sentii sopra di me, indossava qualcosa ma non riuscivo a capire cosa .
“ rimani così, fermo e con gli occhi chiusi…. Rilassati…. Rilassati “
Sentii qualcosa di viscido sulla schiena e le sue mani calde e morbide massaggiarmi le spalle
“Paolo cosi mi addormento “
“Tranquillo… nel caso ci penso io a svegliarti “
Mi massaggio tutto il corpo e quando finì ero davvero lì per li per addormentarmi.
“ ora girati ma rimani sempre con gli occhi chiusi “
Ricominciò a massaggiarmi ,tralasciando il basso ventre,li non usò le mani ma la bocca , dopo un paio di colpi di lingua mi fece aprire gli occhi, la prima cosa che vidi fu il suo culo , indossava un completo nero che però lasciava libero il suo buchetto e il davanti coprendo solo in parte le chiappe, il ventre e un po’ le gambe, alzai un po’ la testa e dallo specchio vidi mentre si dava da fare con la bocca con una maestria incredibile, i nostri sguardi si incrociarono , mi sorrise e mi fece l’occhiolino mentre con la lingua batteva sulla mia cappella come una macchina da cucire, io presi le sue chiappe tirandolo un po’ a me ed iniziai a leccargli il buco mentre con una mano gli massaggiavo i testicoli, lui mugolò ma non si fermò , anzi aumentò il ritmo, se lo faceva scivolare in gola solleticandomi col piercing sulla lingua.
Quando il suo buchetto fu ben lubrificato dalla mia lingua iniziai a massaggiarlo con due dita, sorprendendomi dalla facilità con cui entrarono ma soprattutto dalla consistenza carnosa ,lui mugolò e dopo un paio di colpi di lingua si fermò mettendosi a quattro zampe, io mi sfilai da sotto , mi posizionai dietro di lui e glielo poggiai , i suoi sapienti colpi di lingua me lo avevano fatto diventare duro come il marmo,entrai dentro di lui avanzando lentamente , gustandomi quel buco stupendo, aumentai lentamente il ritmo come se avessi paura di rompere quel corpo tanto esile, i suoi mugolii erano eccitantissimi e guardandolo dallo specchio si vedeva che era davvero trasportato e che godeva come un matto, gli diedi una sonora manata sul sedere per richiamare la sua attenzione, altro incontro di sguardi, sguardi di complicità questa volta, lui si morse un labbro e ritorno a godersi quel momento di puro godimento, i suoi gemiti diventarono più forti e quando ero sicuro che ormai fosse li per li per raggiungere al massimo del piacere si tolse parandosi di fronte a me, fui spinto sul letto e salitomi sopra iniziò a cavalcarmi , questa posizione per me è sempre stata, per certi versi, un problema, nel senso che : se il partner ci sa fare e se c’è un buon feeling io arrivo nel giro di pochi minuti e lui fu divinamente bravo , dopo cinque minuti fui io a spostare lui , se non lo avessi fatto tutto sarebbe finito.
Lo feci stendere di schiena e ricominciammo con una classica missionaria, prima allargandogli le gambe e dopo un po’ stringendogliele , aumentai il ritmo sempre di più fino a quando ci ritrovammo letteralmente avvinghiati e le lingue in bocca , i suoi mugolii sempre più forti erano ovattati dalla mia bocca e smisero quando sentii la mia pancia bagnata, era arrivato , per qualche secondo si bloccó ma poi riprese il controllo di se stesso e aggrappatosi alla mia schiena con le sue dita esili mi incitò a continuare, io non me lo lasciai ripetere e ricominciai a pomparlo .
“Non venirmi dentro “
Mise le braccia dietro la testa tirandosi su e spalancò la bocca, io lo tirai fuori lo bloccai sedendomi sul suo petto e menandomelo un paio di volte mi svuotai dentro la sua bocca .
“Allora puliscilo”
Sentii la sua lingua ripulirmi senza lasciare neanche una goccia leccando ogni centimetro, non dimenticherò mai il suo sguardo e la passione con cui lo faceva , come a sdebitarmi lo baciai sentendo il mio sapore nella sua bocca , nel frattempo lo segai stupendomi della voglia che mi stava venendo, volevo assolutamente prendere in bocca quel membro liscio e depilato, scesi con la lingua leccandogli il collo e il petto sentendo le sue costole, la sua pancia piatta, massaggiai i sui testicoli , il suo cazzo di media grandezza non era al massimo della sua durezza ma una volta preso in bocca lo sentii crescere e intostarsi , lui si poggiò con la schiena alla spalliera del letto aiutandomi velatamente a fare il primo pompino della mia vita, di sicuro non fui bravo quanto lui ma feci del mio meglio e a giudicare dal risultato fui abbastanza bravo, quando fu sul punto di arrivare mi avvisò come a darmi la possibilità di scegliere se togliermi o no, io continuai fino a sentire il suo corpo irrigidirsi e un piccolo spruzzo caldo in bocca, aveva un sapore strano come leggermente fruttato ma probabilmente fu solo una mia impressione, ripulii anche io , esattamente come aveva fatto lui .
Dopo una decina di minuti ci mettevo vicini vicini , piano piano iniziai a realizzare quello che era successo, il mio cervello non accettava il fatto che avessi fatto sesso con un uomo, mi veniva da piangere,Paolo aveva la testa sul mio petto sembrava mezzo addormentato…. Sembrava….
“Ti senti in colpa vero? “
Non risposi
“Tranquillo è normale….”
Si alzò e ritornò poco dopo con una bottiglia di whisky , riempì a metà due bicchieri porgendomene uno.
“Alla salute…. Mi farebbe piacere però se restassi… “
Mi diede un bacio sulla guancia e si sedette di fronte a me.
Mandai giù il contenuto, il whisky e le parole di Paolo mi levarono quel senso di malessere che si stava insinuando dentro di me , alla fine cosa c’è di male a vivere la propria sessualità come si vuole e anche se ormai Paolo non vive più nella mia città mi rimarrà per sempre il suo ricordo e la gratitudine per avermi fatto conoscere a quarant’anni suonati una parte di me che non conoscevo.
Nei mesi successivi ci frequentammo intensamente e l’amore che ho ricevuto da quel ragazzo difficilmente l’ho ricevuto da un’altra persona .
Quella sera scelsi un locale situato in una via sperduta frequentata per lo più da gay e lesbiche sopra i trent’anni, il posto ideale per un etero che vuole stare in pace , dietro al bancone c’era un ragazzo sui venticinque anni di bella presenza , lo salutai e ordinai una birra, il locale non era particolarmente pieno tra tutte e tre le salette non arrivavamo a cinquanta persone , vicino a me due uomini si baciavano con gusto mentre sul loto opposto una ragazza era seduta sulle gambe della sua partner e le accarezzava i capelli tra una risata e l’altra, bevvi metà della pinta di birra tutta d’un fiato asciugandomi le labbra col dorso della mano, fissai il liquido biondo nel bicchiere immerso nei miei pensieri completamente isolato dal mondo , non sentii minimamente il ragazzo che si sedette vicino a me, mi accorsi di lui quando il barista che mi aveva servito poco prima andò a prendere l’ordinazione , era sicuramente un cliente fisso perché fu chiamato per nome.
“Paolino , da quanto tempo, ma che fine hai fatto… carino il colore dei capelli stai da dio”
Alzai lo sguardo per qualche istante, era un ragazzo sui vent’anni dai lineamenti molto femminili, magro come acciuga , portava dei capelli lunghi neri con sfumature viola, piercing sul sopracciglio e sulle labbra, carnagione scura e un look da emo , ritornai alla mia birra senza fare più caso ai due e vuotato il bicchiere ne ordinai un’altra interrompendo la discussione dei due ragazzi, fu in quel momento che i nostri sguardi si incrociarono , ci fissammo per qualche secondo, gli sorrisi e proprio in quel momento la seconda birra mi fu servita, i due ricominciarono a parlare , dopo un po’ si avvicinarono come a doversi dire qualcosa in via confidenziale, io mi alzai con il bicchiere in mano con la voglia di andare a fumare una sigaretta.
“Signore non può andare in giro per il locale col bicchiere in mano se me lo dà gliela metto in uno di carta “
“La birra nel bicchiere di carta? Piuttosto la butto “
Vuotai il bicchiere e lasciatolo sul bancone andai fuori a fumare , dopo un paio di boccate uscì fuori anche il ragazzo che attaccó bottone nel più classico dei modi .
“Scusa mi faresti accendere per favore “
Gli misi in mano il mio zippo , si accese La sigaretta e lesse l’incisione ad alta voce
“I Don't Want to Set the World on Fire…carino… comunque piacere io sono Paolo”
“Fra piacere mio “
Aveva una voce tra l’infantile e il femminile che sommati ai lineamenti delicati che dicevo prima lo facevano sembrare una persona delicata e indifesa , pronta a volare via urlando al primo colpo di vento.
Passarono tre ragazzi che vedendoci vicini iniziarono a ridacchiare uno di loro appena arrivò vicino a me disse
“Raga volete due finocchi”
Paolo indietreggiò impaurito, io che non avevo voglia di essere preso in giro da un bimbo minchia mi voltai e gli diedi una sberla talmente forte da farlo ruzzolare per terra, mi voltai verso l’alto consigliandogli di prendere il suo amico scemo e di levarsi dai coglioni .
“ andiamo Paolo “
Gli diedi una pacca sulla spalla e tornai dentro dove ordinai un altra birra, lui arrivò poco dopo e presosi da bere si mise vicino a me, iniziammo a parlare del più e del meno per tutta la serata bevendo un bicchiere dopo l’altro, era una persona piacevole, sensibile e molto intelligente , non mi accorsi del tempo passato fino a quando il ragazzo del bar non ci disse che di li a trenta minuti avrebbe chiuso ,mi alzai per andare via e con la scusa di fare un pezzo di strada insieme mi venne dietro, il furbacchione non abitava proprio sulla mia strada ma non dissi niente, alla fine a casa non mi attendeva nessuno e quattro passi in più avrebbero smaltito la birra che avevo bevuto , arrivati sotto casa sua mi invitò a salire a bere qualcosa, io accettai senza secondi fini, anche perché potevo essere benissimo suo padre .
La casa era un monolocale piccolissimo e pulito a livelli maniacali, anzi a dire il vero sembrava più la stanza di una teenager con orsacchiotti,locandine di film , anime e video giochi, il tutto illuminato da led colorati .
“ benvenuto nella mia casa , ti chiedo solo di lasciare le scarpe all’ingresso “
Mi fece accomodare su un divano angolare che una volta aperto fungeva anche da letto.
“Arrivo subito… birra o gradisci altro “
“Va benissimo quello che bevi tu caro”
Arrivò con due bottiglie di birra e si sedette vicino a me , sul lato corto del divano .
“Carino qui , per certi versi mi ricorda casa mia quando andai a vivere da solo , una vita fa ormai…. “
Per farla breve…. Ricominciammo a parlare fino a quando me lo ritrovai talmente vicino che le nostre ginocchia si toccavano, tra il parere su un videogioco e l’altro, un film e l’altro mi ritrovai la sua mano sulla gamba e la sua testa sulla mia spalla , quando me ne accorsi ebbi un momento d’imbarazzo , non saprei dire se lui lo notò o se approfittò proprio di quel momento , quando i nostri sguardi si incrociarono mi baciò infilandomi la lingua in bocca, io non me lo aspettavo minimamente, fino a quel momento vedevo Paolo come una sorta di persona persona casta , pura, quasi asessuata, ma con quel bacio fu come se mi avesse aspirato, come un idrovora in un bicchiere , tutte le convinzioni e le inibizioni che il mio inconscio aveva saldamente puntellato nei sui confronti .
Dopo qualche secondo la mia lingua iniziò a muoversi incontrando la sua donandomi una sensazione strana , la stessa che provai da ragazzino quando alle medie diedi il primo bacio alla fidanzatina di allora, ero impacciato e soprattutto stupito, piu di me stesso che di Paolo, mai avrei immaginato che avrei baciato un uomo e soprattutto che mi sarebbe piaciuto, il concetto pre impostato che fare una cosa del genere mi avrebbe fatto schifo svanì , il concetto stesso di sesso è completamente cambiato da quel momento, scoprendo un lato di me che non conoscevo minimamente .
Fu un bacio lunghissimo e se proprio vogliamo dirla tutta fu uno dei più belli della mia vita, ci sdraiammo sul divano continuando ancora un po’, iniziai a sentire e vedere la sua eccitazione sotto i pantaloni , anche lui sentì la mia, si alzò in piedi.
“ vai a fare una doccia intanto io ti raggiungo subito… il tempo di aprire il letto “
Mai diede un bacio a stampo sulla bocca.
“Va subito”
Nei pochi metri che percorsi fino al bagno il mio cervello girava a mille, ero completamente in tilt , guadandomi da fuori sarei sembrato come quei robot che eseguono l’ordine assegnatogli ripetendo il loop “ errore” entrai in doccia e subito dopo arrivò anche Paolo completamente nudo , rimasi piacevolmente colpito, fisico curatissimo e seppur fosse così magro da poter contare le costole era incredibilmente attraente ,complice sicuramente il fatto che fosse completamente depilato e con piercing e tatuaggi nei punti giusti , rimanemmo un po’ sotto la doccia e dopo esserci asciugati andammo nell’altra stanza continuando quello che avevamo interrotto sul divano che nel frattempo si era trasformato in un comodo letto .
“Stenditi sul letto, chiudi gli occhi e aspetta, io torno subito “
La camera fu illuminata da una soffusa luce azzurra , lo sentii sopra di me, indossava qualcosa ma non riuscivo a capire cosa .
“ rimani così, fermo e con gli occhi chiusi…. Rilassati…. Rilassati “
Sentii qualcosa di viscido sulla schiena e le sue mani calde e morbide massaggiarmi le spalle
“Paolo cosi mi addormento “
“Tranquillo… nel caso ci penso io a svegliarti “
Mi massaggio tutto il corpo e quando finì ero davvero lì per li per addormentarmi.
“ ora girati ma rimani sempre con gli occhi chiusi “
Ricominciò a massaggiarmi ,tralasciando il basso ventre,li non usò le mani ma la bocca , dopo un paio di colpi di lingua mi fece aprire gli occhi, la prima cosa che vidi fu il suo culo , indossava un completo nero che però lasciava libero il suo buchetto e il davanti coprendo solo in parte le chiappe, il ventre e un po’ le gambe, alzai un po’ la testa e dallo specchio vidi mentre si dava da fare con la bocca con una maestria incredibile, i nostri sguardi si incrociarono , mi sorrise e mi fece l’occhiolino mentre con la lingua batteva sulla mia cappella come una macchina da cucire, io presi le sue chiappe tirandolo un po’ a me ed iniziai a leccargli il buco mentre con una mano gli massaggiavo i testicoli, lui mugolò ma non si fermò , anzi aumentò il ritmo, se lo faceva scivolare in gola solleticandomi col piercing sulla lingua.
Quando il suo buchetto fu ben lubrificato dalla mia lingua iniziai a massaggiarlo con due dita, sorprendendomi dalla facilità con cui entrarono ma soprattutto dalla consistenza carnosa ,lui mugolò e dopo un paio di colpi di lingua si fermò mettendosi a quattro zampe, io mi sfilai da sotto , mi posizionai dietro di lui e glielo poggiai , i suoi sapienti colpi di lingua me lo avevano fatto diventare duro come il marmo,entrai dentro di lui avanzando lentamente , gustandomi quel buco stupendo, aumentai lentamente il ritmo come se avessi paura di rompere quel corpo tanto esile, i suoi mugolii erano eccitantissimi e guardandolo dallo specchio si vedeva che era davvero trasportato e che godeva come un matto, gli diedi una sonora manata sul sedere per richiamare la sua attenzione, altro incontro di sguardi, sguardi di complicità questa volta, lui si morse un labbro e ritorno a godersi quel momento di puro godimento, i suoi gemiti diventarono più forti e quando ero sicuro che ormai fosse li per li per raggiungere al massimo del piacere si tolse parandosi di fronte a me, fui spinto sul letto e salitomi sopra iniziò a cavalcarmi , questa posizione per me è sempre stata, per certi versi, un problema, nel senso che : se il partner ci sa fare e se c’è un buon feeling io arrivo nel giro di pochi minuti e lui fu divinamente bravo , dopo cinque minuti fui io a spostare lui , se non lo avessi fatto tutto sarebbe finito.
Lo feci stendere di schiena e ricominciammo con una classica missionaria, prima allargandogli le gambe e dopo un po’ stringendogliele , aumentai il ritmo sempre di più fino a quando ci ritrovammo letteralmente avvinghiati e le lingue in bocca , i suoi mugolii sempre più forti erano ovattati dalla mia bocca e smisero quando sentii la mia pancia bagnata, era arrivato , per qualche secondo si bloccó ma poi riprese il controllo di se stesso e aggrappatosi alla mia schiena con le sue dita esili mi incitò a continuare, io non me lo lasciai ripetere e ricominciai a pomparlo .
“Non venirmi dentro “
Mise le braccia dietro la testa tirandosi su e spalancò la bocca, io lo tirai fuori lo bloccai sedendomi sul suo petto e menandomelo un paio di volte mi svuotai dentro la sua bocca .
“Allora puliscilo”
Sentii la sua lingua ripulirmi senza lasciare neanche una goccia leccando ogni centimetro, non dimenticherò mai il suo sguardo e la passione con cui lo faceva , come a sdebitarmi lo baciai sentendo il mio sapore nella sua bocca , nel frattempo lo segai stupendomi della voglia che mi stava venendo, volevo assolutamente prendere in bocca quel membro liscio e depilato, scesi con la lingua leccandogli il collo e il petto sentendo le sue costole, la sua pancia piatta, massaggiai i sui testicoli , il suo cazzo di media grandezza non era al massimo della sua durezza ma una volta preso in bocca lo sentii crescere e intostarsi , lui si poggiò con la schiena alla spalliera del letto aiutandomi velatamente a fare il primo pompino della mia vita, di sicuro non fui bravo quanto lui ma feci del mio meglio e a giudicare dal risultato fui abbastanza bravo, quando fu sul punto di arrivare mi avvisò come a darmi la possibilità di scegliere se togliermi o no, io continuai fino a sentire il suo corpo irrigidirsi e un piccolo spruzzo caldo in bocca, aveva un sapore strano come leggermente fruttato ma probabilmente fu solo una mia impressione, ripulii anche io , esattamente come aveva fatto lui .
Dopo una decina di minuti ci mettevo vicini vicini , piano piano iniziai a realizzare quello che era successo, il mio cervello non accettava il fatto che avessi fatto sesso con un uomo, mi veniva da piangere,Paolo aveva la testa sul mio petto sembrava mezzo addormentato…. Sembrava….
“Ti senti in colpa vero? “
Non risposi
“Tranquillo è normale….”
Si alzò e ritornò poco dopo con una bottiglia di whisky , riempì a metà due bicchieri porgendomene uno.
“Alla salute…. Mi farebbe piacere però se restassi… “
Mi diede un bacio sulla guancia e si sedette di fronte a me.
Mandai giù il contenuto, il whisky e le parole di Paolo mi levarono quel senso di malessere che si stava insinuando dentro di me , alla fine cosa c’è di male a vivere la propria sessualità come si vuole e anche se ormai Paolo non vive più nella mia città mi rimarrà per sempre il suo ricordo e la gratitudine per avermi fatto conoscere a quarant’anni suonati una parte di me che non conoscevo.
Nei mesi successivi ci frequentammo intensamente e l’amore che ho ricevuto da quel ragazzo difficilmente l’ho ricevuto da un’altra persona .
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