Risvegli 2
di
Sonia45
genere
etero
A mente fredda ero pun po pentita di essermi lasciata andare cois’, diciamo il primo ventuo, ma al tempo stesso stavo vivendo in un momento di eccitazione continua come non mi capitava da quando ero ragazzina.Il mio essere donna mi inorgogliva al pensiero di come riusvivo ancora ad eccitare un uomo dopo che mio marito non mi rivolgeva quasi mai attenzioni.Quindi pensai che era il momento di prendermi maggior cura del mio corpo. Mi vestii con un abito svolazzante e sotto il mio intimo ordinario e decisi uscendo che sarei andata a fare compere.
Passai davanti allo sgabbiotto del portiere che appena mi vide mi saluto’ sorridendo e mi invito’ ad entrare ma io ero in vena di fare la civetta e lo salutai passando facendogli l’occhiolino e lancaindogli un bacio mentre la mia gonna svolazzava oltre il consentito lasciando intravedere una buona porzione di cosce.Volevo prendere la macchina ma poi optai per l’autobus, che ovviamente arrivo’ carico fino all’inverosimile di persone. Mi feci coraggio e salii nella calca e facendomi spazio riuscii a ricavarmi un postto rivolta verso il finestrino.La calca era eccessiva e mentre ripensavo eccitata a quanto avevo fatto sentii che qualcuno si era appoggiatao al mio culo e piano piano mi stava facendo sentire la sua erezione fra le chiappe. Rimasi un attimo indecisa sul da farsi mentre lo sconosciuto spingeva per farmelo sentire ancora di piu’ e decisi di lasciarmi andare a questa sensazione eccitante che mi stava facendo provare. Non che non fosse mai successo di trovare qualcuno che allungava le mani in bus ma adesso ero in uno stato di eccitazione diverso. Mi voltai per vedere chi omaggiava il mio culo con una potente erezione e mi trovai ad incrociare gli occhi con un ragazzo che avra’ avuto si e no 25 anni che sfacciatamente ricambio’ il mio sguardo ed al tempo stesso mi omaggio’ con un ulteriore spinta a farmi sentire il suo cazzo che si era ben posizionato fra le mie chiappe.
Rimasi un attimo perplessa ma eccitata dal fatto che un ragazzo cosi’ giovane mi dedicasse le sue attenzioni. Un brivido mi percorse il corpo quando una mano si poso’ sul mio fianco e piano piano inizio’ a risalire fino ad incontrare il mio seno. Provai a fermarlo ma un brivido caldo pervadeva il mio corpo mentre mi stavo bagnando come non mai, ebbi un attimo di mancamento e mi appoggiai con la schiena a lui che mi acchiappo’ un capezzolo turgido che svettava sotto il vestito facendomi sospirare. Fu un attimo ma riuscii a riprendermi e tornare ad essere un integerrima madre di famiglia. Mi voltai per vedere se qualcun altro a si fosse accorto di quanto succedeva e mi si gelo’ il sangue nelle vene quando vidi il ragioniere del terzo piano che mi sorrideva sornione. Penso che diventai di tutti i colori e riuscii con dispiacere a svincolarmi dal ragazzo e facendomi spazio raggiunsi il ragioniere che mi saluto’ ammiccando e facendomi un complimento. Se mi posso permettere stamani lei e’ veramente bella e ho notato con piacere che non è la rigida madre di famiglia che vuole sembrare. Rimasi stupita dalla sua sfacciataggine e facendo la gnorri risposi, grazie per il complimento , ma per il resto a cosa si riferisce?. Lui sorrise e soppesando le parole mi apostrofo’ con un lo sa bene ma se un giorno ci sara’ l’occasione glielo spieghero’ meglio e salutandomi scese alla sua fermata. Rimasi basita ed anche un po sconcertata dall’essermi fatta cogliere in fragrante e dubbiosa sul prosieguo di quando l’avrei riincontrato. Intanto ero arrivata alla mia fermata e prima di scendere mi voltai per cercare il ragazzo che mi saluto’ facendomi segno che ci saremo rivisti o almeno lui lo sperava. Entrai nel negozio di intimo decisa a dare una svolta alla mia vita e fermata una commessa gli chiesi di farmi provare dei perizoma e dei tanga fra i piu’ eleganti che aveva. Lei mi sorrise e mi invito’ a mettermi a mio agio nel camerino mentre mi avrebbe portato quanto richiesto. Faceva caldo e levandomi il vestito rimasi con il mio intimo di scarsa qualita’ che anche la commessa sottolineo’ con lo sguardo appena entro’.Ma la vidi anche annusare l’odore di fica bagnata di cui erano zuppe le mie mutandine, ma con professionalita’ mi mostro’ quello che mi aveva portato da provare e mi lascio’ sola. Era la prima volta che mi interessavo a quegli articoli e mi chiedevo come potessi indossarli perche’ mi sembravano molto piccoli e praticamente trasparenti ed molto inesistenti come tessuto. Invece come li indossai il sentire quel esile tessuto penetrarmi sia fra le chiappe ed anche fra le labbra della mi vagina bagnata mi fece eccitare ancora di piu’. Alla fine comprai tutti e cinque i perizoma e tanga che mi aveva portato la commessa, che al momento di pagare si congratulo’ con me per la scelta e sfacciatamente mi auguro buon divertimento.Uno lo avevo indossato subito e mentre camminavo lo strusciamento di quell’esile tessuto mi faceva bagnare facendo colare i miei umori fra le cosce. Dovetti fermarmi in un bar ed usufruire del bagno per asciugarmi fra le cosce. Poi in preda ad un eccitazione assurda ripresi il bus nella speranza di incontrare il portiere. Questa volta il bus era quasi vuoto e nessuno mi importuno’. Arrivai a casa e le mie speranze furono premiate, il portiere era li che sembrava aspettarmi e quando mi invito’ ad entrare nello sgabbiotto con una scusa non mi feci pregare. Mi misi davanti a lui appoggiata al bancone come per firmare qualcosa e le sue meni corsero veloci sotto il mio vestito risalendo fino al mio culo che trovo’ praticamente nudo ed infatti esclamo’ un WOW di piacere nel trovarmi cosi’ disponibile. Io allargai un po’ le gambe e un dito infilo direttamente nella mia fica bagnata e lui ripete’il suo WOW ancora piu’ sorpreso mentre mi bagnavo ancora dipiu. Questa situazione mi eccitava ancora di piu’ ed avrei voluto che mi scopasse li sul momento mentre i suoi diti mi penetravano e non riuscivo a stare ferma. Poi mi giro per baciarmi e mi spinse in ginocchio fino a farmi sentire la sua eccitazione attraverso i pantaloni. Il bancone mi copriva ed io gli aprii la patta ed il suo cazzone usci’ schiaffeggiandomi il viso ma fu un attimo perche’ presi a succhiargli la cappellona in preda all’eccitazione piu’ sfrenata. Prese ad affondarmi il cazzo sempre piu’ in profondita’ procurandomi conati di vomito ed infatti lo mollai per riprendere fiato ma lui riprese a scoparmi la bocca e meno male che non passava nessuno perche’ nessuno poteva vedermi ma di sicuro avrebbero capito da come mugolava il portiere che con due ultime spinte bestiali riverso nella mia bocca una gran quantita’ di sborra che riuscii a malapena ad ingoiare sia per la voglia ed anche per non sporcarmi il vestito. Lo succhiai fino all’ultima goccia e glielo resi pulito come non mai mentre riprendeva fiato. Cazzo , mi disse, che pompinara che sei non l’avrei mai creduto che tu fossi cosi’ esperta. Io mi schernii e risposi che era stata l’eccitazione perche’ non mi era mai piaciuto , fino ad oggi, fare pompini e soprattutto con l’ingoio. Non ci credo, mi rispose, comunque complimenti perche’ hai una bocca favolosa. Lo ringraziai e mi rialzai mentre ero bagnatissima e con tutta la voglia rimasta dalla mattina in bus ma purtroppo dovevo tornare a casa. Cosi lo salutai baciandolo e facendogli sentire il sapore della sua sborra. Adesso non mi rimaneva che sfogarmi con mio marito sperando che riuscisse a spengere l’incendio che avevo tra le gambe.
Passai davanti allo sgabbiotto del portiere che appena mi vide mi saluto’ sorridendo e mi invito’ ad entrare ma io ero in vena di fare la civetta e lo salutai passando facendogli l’occhiolino e lancaindogli un bacio mentre la mia gonna svolazzava oltre il consentito lasciando intravedere una buona porzione di cosce.Volevo prendere la macchina ma poi optai per l’autobus, che ovviamente arrivo’ carico fino all’inverosimile di persone. Mi feci coraggio e salii nella calca e facendomi spazio riuscii a ricavarmi un postto rivolta verso il finestrino.La calca era eccessiva e mentre ripensavo eccitata a quanto avevo fatto sentii che qualcuno si era appoggiatao al mio culo e piano piano mi stava facendo sentire la sua erezione fra le chiappe. Rimasi un attimo indecisa sul da farsi mentre lo sconosciuto spingeva per farmelo sentire ancora di piu’ e decisi di lasciarmi andare a questa sensazione eccitante che mi stava facendo provare. Non che non fosse mai successo di trovare qualcuno che allungava le mani in bus ma adesso ero in uno stato di eccitazione diverso. Mi voltai per vedere chi omaggiava il mio culo con una potente erezione e mi trovai ad incrociare gli occhi con un ragazzo che avra’ avuto si e no 25 anni che sfacciatamente ricambio’ il mio sguardo ed al tempo stesso mi omaggio’ con un ulteriore spinta a farmi sentire il suo cazzo che si era ben posizionato fra le mie chiappe.
Rimasi un attimo perplessa ma eccitata dal fatto che un ragazzo cosi’ giovane mi dedicasse le sue attenzioni. Un brivido mi percorse il corpo quando una mano si poso’ sul mio fianco e piano piano inizio’ a risalire fino ad incontrare il mio seno. Provai a fermarlo ma un brivido caldo pervadeva il mio corpo mentre mi stavo bagnando come non mai, ebbi un attimo di mancamento e mi appoggiai con la schiena a lui che mi acchiappo’ un capezzolo turgido che svettava sotto il vestito facendomi sospirare. Fu un attimo ma riuscii a riprendermi e tornare ad essere un integerrima madre di famiglia. Mi voltai per vedere se qualcun altro a si fosse accorto di quanto succedeva e mi si gelo’ il sangue nelle vene quando vidi il ragioniere del terzo piano che mi sorrideva sornione. Penso che diventai di tutti i colori e riuscii con dispiacere a svincolarmi dal ragazzo e facendomi spazio raggiunsi il ragioniere che mi saluto’ ammiccando e facendomi un complimento. Se mi posso permettere stamani lei e’ veramente bella e ho notato con piacere che non è la rigida madre di famiglia che vuole sembrare. Rimasi stupita dalla sua sfacciataggine e facendo la gnorri risposi, grazie per il complimento , ma per il resto a cosa si riferisce?. Lui sorrise e soppesando le parole mi apostrofo’ con un lo sa bene ma se un giorno ci sara’ l’occasione glielo spieghero’ meglio e salutandomi scese alla sua fermata. Rimasi basita ed anche un po sconcertata dall’essermi fatta cogliere in fragrante e dubbiosa sul prosieguo di quando l’avrei riincontrato. Intanto ero arrivata alla mia fermata e prima di scendere mi voltai per cercare il ragazzo che mi saluto’ facendomi segno che ci saremo rivisti o almeno lui lo sperava. Entrai nel negozio di intimo decisa a dare una svolta alla mia vita e fermata una commessa gli chiesi di farmi provare dei perizoma e dei tanga fra i piu’ eleganti che aveva. Lei mi sorrise e mi invito’ a mettermi a mio agio nel camerino mentre mi avrebbe portato quanto richiesto. Faceva caldo e levandomi il vestito rimasi con il mio intimo di scarsa qualita’ che anche la commessa sottolineo’ con lo sguardo appena entro’.Ma la vidi anche annusare l’odore di fica bagnata di cui erano zuppe le mie mutandine, ma con professionalita’ mi mostro’ quello che mi aveva portato da provare e mi lascio’ sola. Era la prima volta che mi interessavo a quegli articoli e mi chiedevo come potessi indossarli perche’ mi sembravano molto piccoli e praticamente trasparenti ed molto inesistenti come tessuto. Invece come li indossai il sentire quel esile tessuto penetrarmi sia fra le chiappe ed anche fra le labbra della mi vagina bagnata mi fece eccitare ancora di piu’. Alla fine comprai tutti e cinque i perizoma e tanga che mi aveva portato la commessa, che al momento di pagare si congratulo’ con me per la scelta e sfacciatamente mi auguro buon divertimento.Uno lo avevo indossato subito e mentre camminavo lo strusciamento di quell’esile tessuto mi faceva bagnare facendo colare i miei umori fra le cosce. Dovetti fermarmi in un bar ed usufruire del bagno per asciugarmi fra le cosce. Poi in preda ad un eccitazione assurda ripresi il bus nella speranza di incontrare il portiere. Questa volta il bus era quasi vuoto e nessuno mi importuno’. Arrivai a casa e le mie speranze furono premiate, il portiere era li che sembrava aspettarmi e quando mi invito’ ad entrare nello sgabbiotto con una scusa non mi feci pregare. Mi misi davanti a lui appoggiata al bancone come per firmare qualcosa e le sue meni corsero veloci sotto il mio vestito risalendo fino al mio culo che trovo’ praticamente nudo ed infatti esclamo’ un WOW di piacere nel trovarmi cosi’ disponibile. Io allargai un po’ le gambe e un dito infilo direttamente nella mia fica bagnata e lui ripete’il suo WOW ancora piu’ sorpreso mentre mi bagnavo ancora dipiu. Questa situazione mi eccitava ancora di piu’ ed avrei voluto che mi scopasse li sul momento mentre i suoi diti mi penetravano e non riuscivo a stare ferma. Poi mi giro per baciarmi e mi spinse in ginocchio fino a farmi sentire la sua eccitazione attraverso i pantaloni. Il bancone mi copriva ed io gli aprii la patta ed il suo cazzone usci’ schiaffeggiandomi il viso ma fu un attimo perche’ presi a succhiargli la cappellona in preda all’eccitazione piu’ sfrenata. Prese ad affondarmi il cazzo sempre piu’ in profondita’ procurandomi conati di vomito ed infatti lo mollai per riprendere fiato ma lui riprese a scoparmi la bocca e meno male che non passava nessuno perche’ nessuno poteva vedermi ma di sicuro avrebbero capito da come mugolava il portiere che con due ultime spinte bestiali riverso nella mia bocca una gran quantita’ di sborra che riuscii a malapena ad ingoiare sia per la voglia ed anche per non sporcarmi il vestito. Lo succhiai fino all’ultima goccia e glielo resi pulito come non mai mentre riprendeva fiato. Cazzo , mi disse, che pompinara che sei non l’avrei mai creduto che tu fossi cosi’ esperta. Io mi schernii e risposi che era stata l’eccitazione perche’ non mi era mai piaciuto , fino ad oggi, fare pompini e soprattutto con l’ingoio. Non ci credo, mi rispose, comunque complimenti perche’ hai una bocca favolosa. Lo ringraziai e mi rialzai mentre ero bagnatissima e con tutta la voglia rimasta dalla mattina in bus ma purtroppo dovevo tornare a casa. Cosi lo salutai baciandolo e facendogli sentire il sapore della sua sborra. Adesso non mi rimaneva che sfogarmi con mio marito sperando che riuscisse a spengere l’incendio che avevo tra le gambe.
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