Risvegli 6

di
genere
tradimenti

La mattina dopo mentre mi preparavo indossando uno dei perizoma che avevo comprato decisi che sarei andata al lavoro in bus . Alla fermata c’era molta gente e quando il bus arrivo’ salimmo tutti accalcati come un carro bestiame. Spingi di qui spingi di la’ riuscii a raggiungere un angolino e mi girai verso il finestrino. Non passo’ molto tempo che sentii distintamente una mano che facendo finta di niente mi sfiorava il culo. La mano si fece piu’ intraprendente, io facevo finta di niente, ed inizio con delicatezza a palparmi il culo. Che sensazione eccitante con il vestito leggero che indossavo ed il perizoma mi sembrava che mi palpasse a nudo ed iniziavo ad eccitarmi.In quella calca nessuno si sarebbe accorto di quello che succedeva. Con noncuranza mi girai per vedere in viso il mio palpatore e mi venne un tuffo al cuore quando riconobbi il ragazzo del giorno prima che sorridendomi mi disse a bassa voce per non farsi sentire, buongiorno speravo proprio di rincontrarla. Io mi girai al finestrino e lui prendendo coraggio , con una mano inizio a tirare in su il vestito toccandomi una coscia. Provai un brivido al contatto e lo lasciai risalire lungo i miei fianchi. Meno male che il vestito era largo e quindi ricadeva coprendo un po’ delle mie grazie.La mano si sposto’ verso il centro e prese possesso energicamente di una mia chiappa sentendola nuda e soda e mi sussurro’ ad un orecchio , sei proprio bona e bella soda. . La mia fica inizio’ a bagnarsi mentre le sue dita si introfulavano fra le mi chiappe andando a saggiare la consistenza del mio buchetto . Spinsi indietro e lo sentii penetrarmi leggermente. Una scossa percorse il mio corpo e mi appoggiai leggermente a lui che ne approfitto’ per spingere ancora piu’ dentro il suo dito facendomi sospirare. Poi lo levo’ per raggiungere la mia fica che bagnata come era facilito’ l’entrata di un dito subito accompagnato da un altro. Come sei bagnata sussurro’ ed io mi inarcai per sentirlo ancora di piu’. Meno male che il bus era pieno ed ero in una posizione defilata. Continuo’ a masturbarmi aiutato anche dai sobbalzi del bus, ed io ero gia’ sul punto di venire e tra non molto gli avrei inondato i diti.Il problema era che non sapevo come fare per non fare accorgere tutti che stavo godendo, fu dura mi morsi le labbra e mi lasciai andare all’orgasmo che mi faceva piegare le gambe. Lui continuo’ fino a quando finii di orgasmare tolse le ditta e mentre mi giravo per ringraziarlo tacitamente si porto’ le dita in bocca succhiandole e poi disse che buono il tuo succo mi piacerebbe provarlo alla fonte. Io gli sorrisi lasciva e lui mi disse peccato che devo scendere ma spero di riincontrarti , ti lascio il mio cellulare cosi’ se vuoi mi puoi richiamare e salutandomi scese dal bus. Adesso avevo un altro problema avevo il perizoma zuppo dei miei umori e le cosce bagnate da quello mi era colato. Mi sembrava che tutti mi guardasssero e sapessero cosa era successo ma invece ognuno pensava ai propri problemi. Arrivata alla fermata mi feci largo tra la gente non senza sentire un paio di mani che mi toccavano il culo nel passaggio. Entrata scuola mi recai subito in bagno e non trovai di meglio da fare di asciugarmi alla meglio e di togliermi il perizoma fradicio dei miei umori restando senza intimo. Che sensazione eccitante camminavo e sentivo l’aria entrare sotto la gonna e solleticare le mie parti intime. Prima di entrare in classe mi ricomposi mentalmente per ritornare nei panni della prof stronza che ero sempre stata. Iniziai la lezione poi la porta si aprii e venni convocata dal preside. Lasciai i ragazzi con il bidello e mi incamminai verso la presidenza ma non so come mai ebbi un macamento appena in tempo per farmi aiutare dal preside che era venuto a riscontrami Il preside si accorse che qualcosa non andava e mi sorresse dicendomi, venga che la porto nel mio uffcio cosi si puo’ sdraiare per riprendersi.
Lo ringraziai e mi lasciai aiutare ma mentre mi sorreggeva verso il suo ufficio sentii che si stava prendendo delle liberta’, infatti la sua mano che mi cingeva la vita stava soppesando il mio seno da sotto ed io inebetita dal non sapere come comportarmi lo lasciai fare mentre i miei capezzoli apprezzavano il tocco e spingevano sulla stoffa del vestito e in quel mentre mi ricordai che sotto il vestito ero nuda, ed arrossi violentemente. Vedendo il mio rossore il preside mi strinse ancora di piu’ con la scusa di sorreggermi e la manovra gli permise di palparmi ampiamente il seno, meno male che non c’era nessun altro con noi. Arrivati in presidenza mi fece sdraiare su un divano ed il mio vestito che era di quelli un po larghi risali’ fino a lasciare buona parte delle mie cosce pericolosamente esposte allo sguardo del preside a cui vidi illuminarsi gli occhi. Io non feci niente per coprirmi, ormai ero entrata in modalita’ milf vogliosa e mi lasciai andare come svenuta e di sottocchi vidi il preside preoccuparsi senza pero’ levare lo sguardo dalle mie cosce. Si avvicino’ e provo’ con le mani a farmi aria fino a che non trovo’ di meglio che sventolarmi con la gonna del mio stesso vestito. Divento’ paonazzo quando vide che non indossavo intimo ma non si fermo’ beandosi della vista della mia fica cosi’ esposta. Io finta esanime mi stavo eccitando e lasciandomi nuda nella parte di sotto comincio’ a sganciarmi i bottoni davanti per farmi prendere aria e mi avvidi della sua eccitazione quando scopri’ che non indossavo nemmeno il reggiseno facendo uscire le mie poppe sode su cui svettavano due capezzoli irti .Lui non fece tanti complimenti le massaggio’ voglioso simulando una aiuto alla respirazione che mi fece sospirare di piacere. Si immobilizzo’ un attimo e poi vedendo che gli stavo sorridendo continuo’ ad impastarmi le poppe fino a chinarsi ed iniziare a suggere i miei capezzoli. Mi stavo bagnando tutta e mai avrei creduto di essere cosi’ troia , ma in fondo adesso che lo guardavo con altri occhi devo dire che il preside era un bell’uomo, magari un sovrappeso ma niente male. Mi stava mangiando le poppe in un modo che mi faceva bagnare molto ed allora in preda all’eccitazione allungai la mano e la portai alla sua patta per sentire come era messo sotto. WOW esclamai sentendo la poderosa erezione che mi riempiva la mano, ed intanto lui tralascio’ le poppe per baciarmi in bocca facendomi sentire la sua lingua che iniziai a succhiare come se fosse un cazzo.
Approffittai per uscirgli il cazzo che si insinuo’ subito fra le mie cosce fino a simulare una scopata. Continuavamo a baciarci mentre il suo cazzo mi solleticava il clitoride facendomi bagnare e sospirare sempre di piu’. Poi mi allargo’ delicatamente le cosce e piano piano inizio a penetrarmi. Non mi ero resa conto di come era messo , mi sentii aprire da una bella cappellona che lui mi fece gustare entrando e d uscendo per alcuni minuti che mi sembrarono un eternita’ prima di affondare nella mia fica bagnatissima. Il suo cazzo mi riempi’ tutta ed io mugolai di piacere soprattutto quando, mentre mi scopava, si aggancio’ ai miei capezzoli irti tirandoli come se fossi una mucca da mungere. E a quel trattamento non resistetti inondandogli il cazzo del mio piacere e manco’ poco che ci scoprissero perche’ mi lasciai andare ad un tono un po oltre il consentito. Lui mi pompava sempre piu’ forte e gli leggevo negli occhi l’incredulita’ della situazione in cui me lo stava cacciando dentro come un treno a vapore. Lo sentii’ crescere ancora dentro di me fino ad esplodere e riempirmi con il suo fiume di sbroda che mi riempi’ tutta ed anche io venni ancora mugolando . Lui si lascio’ andare sul mio corpo seminudo e riprendemmo fiatto tutti e due. Poi mi guardo’ incredulo e mi disse professoressa ma cosa abbiamo fatto , dopo tutti questi anni io gli sorrisi rassicurandolo che ormai il danno era fatto ed era inutile pentirsene. Lui mi abbraccio’ e riprese a baciarmi mentre dalla mia fica slabbrata usciva il suo seme che ando’ a sporcare il divano. Continuammo a baciarci finche’ l’enfasi dell’orgasmo ci abbandono riportandoci alla nuda realta’ . Ci ricomponemmo e rivestiti mi congedo’ dicendo che avremmo dovuto riparlare dell’accaduto ed approfondirlo . Uscendo dalla presidenza mi imbattei in un custode che sorridendomi beffardo mentre passavo mi fece un inchino e mi disse vedo che si è ripresa bene, la prossima volta che ha uno svenimento venga pure da me che l’aiuto anche io a rianimarla volentieri come ha fatto il preside. Arrossii ancora e tornai in classe dove regnava l’anarchia piu’ assoluta e tutti si zittirono vedendomi entrare e meno male che era finita la mia ora e cosi’ tornai a casa un po’ frastornata e pensierosa degli accadimenti mattutini.
scritto il
2024-03-08
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