Diana, mamma ubbidiente. La commessa Padrona.

di
genere
dominazione

Diana era carponi, col sedere in offerta per Sabrina, Sabrina aveva goduto molto perché Diana l’aveva leccata e adorata a lungo, ma ora era il momento della punizione, forse della vendetta della commessa sulla Padrona, sulla capa antipatica e rompicazzo, che si era rivelata un bluff, una debole che si fingeva forte e approfittava della sua posizione privilegiata, ma adesso era in posizione subalterna, fisicamente e psicologicamente.
“Che cazzo guardi con quell’espressione da cagnolina abbandonata, Troia?? Sei una stronza falsa e ipocrita, mi hai fatto godere con la tua lingua di zoccola, ma adesso ti faccio godere io!! Vedrai come si tratta una cagna in calore!!” Così Sabrina la avvisava di quel che stava per succederle, e Diana assaporò e apprezzò...era pronta, pronta a tutto.

Sabrina la prese a sculacciate sulle chiappe, forte, andando a colpire il buco del culo e la fica, prese un righello su una scrivania e la picchiò con quello, anche sulle labbra della fica facendola urlare ( e godere) poi la mise a 90 gradi appoggiata ad una scrivania e le lavorò la fica ed il buco del culo con le dita, infilandole con forza uno, due, tre dita alla volta e poi portandole alla bocca di Diana per fargliele leccare.
Diana godeva “ aaah si, si più forte, bastarda Troia mi sfondi” e Sabrina la sculacciava forte sul culo “ ti sfondo e ti spacco, e ti metterò su un marciapiede a battere, a fare davvero la puttana!!” Erano entrambe al culmine dell’eccitazione, sempre poggiata sulla scrivania Diana rispose “se lo vorrai sarò la tua puttana, e tu la mia magnaccia, ma ora mena, e rompimi il culo, se sei capace!!” La provocava perché ne voleva di più, e Sabrina la accontentò, prese dei pennarelli e degli evidenziatori sulla scrivania e le disse “ora ti insegno un gioco che facevamo all’università da ragazze” e iniziò ad infilarle nella fregna e nel culo uno ad uno gli strumenti di scrittura, che diventarono strumenti di “tortura” . Diana li prese in grande quantità, sia la fica che il culo si dilatarono e si riempirono, e lei gemeva e si bagnava, e Sabrina la ricompensava con degli schiaffi in faccia e gli sputi in bocca. Dopo 20 minuti di dilatazione anovaginale Sabrina prese due graffette di metallo, di quelle grandi, girò la schiava e le mise una graffetta su entrambi i capezzoli, e questo fu davvero doloroso, sia nell’applicazione che dopo, tanto che a Diana scapparono due lacrime. Sabrina:” se fai uscire anche un solo pennarello dai tuoi buchi ti ammazzo, stronza !! Da oggi in poi mi chiamerai Padrona, verrai in negozio sempre senza mutande, e ogni volta che arrivi mi bacerai le mani e i piedi, e ingoierai i miei sputi, è chiaro?? Farai tutto ciò che ti ordinò!” Poi prese il cellulare e fece foto e video in quantità, di tutti i particolari e i dettagli della schiava, e adesso poteva legarle le mani dietro la schiena e bendarla, con le mollette ai capezzoli, e i pennarelli nei buchi.

Diana fu tenuta così per un bel po’, fotografata ancora, sculacciata e schiaffeggiata, ma non fece un lamento, quando Sabrina le carezzò il clitoride raggiunse un eccezionale orgasmo, poi un secondo, e pianse un po’, di dolore, di gioia, di liberazione, e molto piacere.
“Padrona, ti prego, posso leccarti ancora? Poi se vuoi puoi picchiarmi ancora e pisciarmi addosso, e farmi tutto quello che vuoi, ma adesso vorrei leccarti ancora tutta, grazie” Sabrina si sedette sul divanetto li’ vicino e la tirò a se, e Diana nuda bendata e legata, adornata da pennarelli e pinzette lecco’ la fica e il culo della Padrona, la fece godere, e la ringrazio’.

Sabrina disse:” ora ti tolgo tutto, ma ricordati sempre le regole che ti ho dato poco fa, al primo errore le foto e i video che ho andranno molto in giro, non sbagliare con me!!” Diana:” non hai bisogno dei video, io sono tua, e te lo dimostrerò!!” raccolse la cintura di cuoio di Sabrina da una sedia e la porse alla Padrona, si voltò e si appoggiò contro il muro, in piedi, in attesa delle cinghiate.
Doveva trovare il coraggio e il modo di confessare che esisteva un’altra Padrona, che era la Regina Giulia.
Ma adesso era il momento della sottomissione, della frusta, del piacere, Sabrina disse:” conta, cagna, e ringrazia ad ogni colpo!!” ...”uno, grazie Padrona, due, grazie Padrona, tre, grazie Padrona...” fin che cadde in ginocchio e Sabrina disse:” brava serva, ora masturbati, voglio vederti venire per me!!”
Diana iniziò a toccarsi.
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2024-03-15
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