Diana, mamma ubbidiente. La commessa cattiva.

di
genere
dominazione

Finiti i giochi le amiche Martina e Camilla ( madre neo dominante e figlia aspirante schiava sottomessa) salutarono Diana e Giulia ( madre sottomessa e figlia Padrona) tra baci e abbracci, ora tutte erano ripulite e profumate, e quando Giulia salutò Martina la baciò sulla bocca e le mise un dito in bocca e le disse:” ora tua figlia è anche la tua serva, lo vuole lei, quindi per farla felice la devi dominare, punire, picchiare ed usare, devi fare di lei tutto ciò che vuoi, io farò lo stesso con la mia mamma ubbidiente e ogni tanto ci vedremo per raccontarci i progressi dell’addestramento, e per scambiarci le schiave e giocare tutte insieme”.
Martina rispose:” certo stella mia, grazie, ti terrò sempre aggiornata e se avrò bisogno ti chiamerò per chiederti consigli, ok? Grazie gioia della zia, ciao “.
Saluti e baci, le due porche andarono a casa loro e tutte a nanna stanche ma felici.

Il giorno dopo Diana doveva assolutamente lavorare in negozio, fatture progetti appuntamenti e varie rotture di scatole la attendevano, non ultimo il colloquio richiesto da Sabrina, la commessa assunta da 3 mesi, brava e professionale come poche, ma piuttosto pignola e puntigliosa con tutti, spesso anche con le colleghe.
A fine giornata, a negozio chiuso, Diana stanca chiamò Sabrina e le disse:” bene cara, vedo che il tuo lavoro procede molto bene e produce, i clienti sono contenti, e tu? Tu sei contenta, va tutto bene? Cosa volevi dirmi, cara?” A Sabrina quel “cara” già stava sul cazzo, e pure la spocchia rigida e altera di Diana, che era un capo tutt’altro che morbida, anzi era una gran rompicoglioni e una stronza con tutti, antipatica e boriosa. In fin dei conti il conflitto con Giulia era nato proprio perché era Diana che era una gran cacacazzi autoritaria, e alla fine Giulia aveva “dovuto” rimetterla a posto con le cattive, perché l’unica debolezza di Diana, il suo unico punto debole era proprio la figlia, e ora ne subiva le conseguenze che sappiamo.
Sabrina era bella, alta e magra con un bel paio di tette e occhi verdi molto belli, 38 anni, ex atleta, anche lei un carattere forte, e iniziò con Diana una discussione su orari di lavoro, gestione dei clienti e ovviamente su compensi e incentivi; Diana manteneva le sue opinioni e non aveva nessuna intenzione di ascoltare Sabrina, e la discussione stava degenerando, Diana stanca alzò la voce e disse:” ok, fine del colloquio, se ti sta bene è così, altrimenti vai pure e vai anche a farti fottere, stupida, qua comando io e basta” e Sabrina reagì in un lampo, prese Diana per i capelli ricci e le tirò indietro la testa, la colpì con uno schiaffo in faccia e disse:” la stupida e stronza qui sei solo tu, e tutti lo pensano, tu non ascolti, non condividi, non ti interessano le persone e le altrui opinioni, ma adesso ti insegno io le buone maniere e il rispetto, puttana!!” e sempre tenendola per i capelli la spinse giù in ginocchio...furono 30 secondi lunghissimi in cui Sabrina sembrò pentirsi di quello scatto di follia, non sapendo se scusarsi o cosa fare, e Diana si eccitò come una bestia sentendo la meraviglia e la forza di quella donna bellissima e dura, come la sua Padrona Giulia.
Diana sbloccò la situazione nel migliore dei modi, segui’ la sua natura ormai definitivamente accettata, abbracciò le gambe dell’altra e disse:” scusa Sabrina, scusa, hai ragione tu, sono una stronza testa di cazzo, una Troia prepotente e arrogante, lo so, è questo che pensate di me? Dammi altri ceffoni, me lì merito, dai, dammi quello che mi merito...” e stava ai piedi di Sabrina in attesa.
Il cambio di prospettiva al sentire quelle parole fece incazzare ancora di più la commessa, che non sopportava doppiezza e ipocrisia, e gridò:” allora lo sai che sei una testa di cazzo e una Troia arrogante, e continui a fare la capa di sto cazzo!!” e un altro paio di schiaffi arrivò sul viso bellissimo di Diana, che ormai era partita, ne voleva di più, era eccitata e bagnata.
Diana guardò Sabrina dritto negli occhi verdissimi e le disse:” non me ne frega un cazzo dì essere il capo, domani parleremo di lavoro, ma adesso puniscimi, dammele, insegnami a rispettare e ubbidire, ti prego!!” Sabrina infuriata e arrapata rispose:” spogliati Troia lurida, nuda, adesso ti faccio vedere io!!” E giù schiaffi e sputi, e ad ogni schiaffo e ogni sputo Diana gemeva, godeva, ringraziava, baciava le mani di Sabrina che aumentava le dosi.
Diana si era denudata come ordinato, bellissima, e si era sdraiata a terra, e chiese:” Sabrina, vuoi essere tu la Padrona? Vuoi che io sia la tua schiava? Farò tutto quello che vuoi, tutto! Chiedi, ordina, sono tua...ti prego!”
Sabrina:” leccami i piedi, serva, prima le scarpe e poi i piedi...sarai la mia puttana personale, farò di te il mio giocattolo!!” e Diana iniziò a leccare le scarpe, dopo 10 minuti lecco’ i piedi della sua nuova stupenda Padrona, iniziò a spogliarla dicendo:” bellissima, sei bellissima, una statua greca, che bella pelle, che bel seno, e che culo perfetto “ e leccava tutto tutto tutto, le tette, il buco del culo, il clitoride...Sabrina godeva come raramente le era successo, e venne di orgasmo in orgasmo forse 3 o 4 volte di seguito, ma Diana voleva che la picchiasse, e sapeva bene come ottenere le punizioni e le sottomissioni desiderate: mise il culo per aria a 90 gradi, guardò la sua Padrona e chiese:” ti prego Padrona, puniscimi ora, ti prego, ne ho bisogno ora!,”
E allora...
di
scritto il
2024-03-14
3 . 4 K
visite
2
voti
valutazione
7
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.