Diana, mamma ubbidiente. Domenica è sempre domenica.

di
genere
dominazione

Diana aveva il culo in fiamme per la sculacciata della figlia Giulia, che si era aggiunta alle cinghiate della sera precedente ricevute da Sabrina, la commessa di uno dei suoi negozi.
Sabrina alle 15.00 spaccate suonò al campanello, precisa come i colpi che dava sulle sue schiave, la porta si aprì e Diana nuda la accolse in salotto; Giulia splendida la salutò così:” quindi tu saresti la rompipalle che vuole rompermi le palle e prendersi la mia serva? Tu? Cafona!!” E Sabrina:” io mi prendo quello che cazzo mi pare, ragazzina viziata!!” Giulia le mollò uno schiaffone in piena faccia, ma Sabrina svelta gliene sparò uno uguale; Diana impaurita gridò forte:”NO!!! NO NO NO...!!” Le due belve si guardarono fisso negli occhi, e poi scoppiarono in una fragorosa risata insieme, e realizzarono che non volevano litigare o picchiarsi, ma godere, e giocare con il giocattolo più divertente del mondo: una schiava, una bambola viva, un oggetto sessuale bellissimo e perfetto.
Diana aveva capito e si avvicinò alle due, si inginocchiò e baciò le mani di entrambe le sue Padrone, aspettando che decidessero cosa fare di lei.

Giulia disse:” ora che abbiamo fatto le presentazioni che cazzo aspetti a baciarmi?” E Sabrina le infilò la lingua in bocca, abbracciandola e mettendole le mani sul culo.
Giulia ricambiò il bacio e preferì mettere mano alle tette della commessa dagli occhi di tigre.
“ puttana facci un caffè, sbrigati!!” Giulia accompagnò il comando con un forte sculaccione, ma il sedere di Diana era molto arrossato e sofferente...il caffè fu servito, e Sabrina disse:” quando saremo in negozio lo stanzino del caffè sarà il luogo dove ci troveremo per i nostri giochini, per quelli veloci, intendo” Giulia:” mi manderai dei video e delle foto di quello che le Farai?? Io ti manderò i miei!!” Diana già godeva al pensiero di essere usata da quelle due meravigliose troie, ma intanto erano lì e i giochi iniziarono immediatamente:” puttana mettiti sdraiata qua a terra, vogliamo un poggiapiedi “ Giulia ordinò e distese sulla schiena davanti al divano sotto ai piedi delle due.
Giulia aveva sotto di se la testa e il petto della ubbidiente mamma e le mise un piede sulla bocca e uno sui seni, Sabrina aveva a disposizione ventre fica e cosce, e mise un piede sulla fica e uno sulla gamba della serva.
Si spogliarono e si ammirarono e si scambiarono carezze e baci, Sabrina disse a Giulia:” dai facciamoci leccare la fica da questa puttana!” Giulia rispose:” si certo, ma deve iniziare dai piedi, lei è una grande leccapiedi e leccaculo, guarda!! Mammina inizia a leccare dai, fai vedere quanto sei troia!!” Diana immediatamente si mise in ginocchio e prese un piede a ciascuna, iniziò con dei baci, poi lecco’ sotto le piante dei piedi, lecco’ le dita e le succhio’ una per una, con gli alluci si eccitò mimando un pompino, e Sabrina eccitata anche lei volle infilarle il piede nella fregna, mentre Giulia gliene metteva uno in bocca.

Dopo l’adorazione dei piedi le ragazze vollero essere leccate nei culi, in ginocchio una a fianco all’altra, e infine Diana le dovette leccare entrambe nella fica e sul clitoride... e dopo il meritato orgasmo in coppia, il passo successivo fu:” beh, che voto le diamo a questa stronza, eh amica mia??” Giulia guardò Sabrina in attesa di capire quanto fosse perfida e perversa “io direi un quattro meno meno, e quindi mi sa che adesso le meno, e forte, così la prossima volta si impegna di più!!” Giulia rise e le si videro i meravigliosi denti bianchi e “ per me era almeno un cinque, ma direi di punirla ugualmente, se lo merita di sicuro!!”

Decisero che il culo era troppo arrossato e che lo avrebbero tenuto per il prossimo giro di mazzate, e quindi fu ordinato a Diana di andare a prendere mollette da bucato, due foulard di seta, e un paio di cucchiai da cucina in legno; Diana esegui’ immediatamente e si sentiva bagnata tra le gambe.
Diana venne bendata, le mani legate davanti e poi ebbe inizio il gioco con le mollette per stendere, le furono applicate ai capezzoli, e alle labbra della fica, e uno al clitoride, e tutto questo faceva male, dove più dove meno, ma faceva male.
Sabrina disse “ che bella troia che è tua madre, le piace proprio tanto essere torturata” Giulia:” io in casa e tu in negozio dobbiamo addestrarla come si deve, ma quando sarà in giro lontana da entrambe dovrà sempre sapere come comportarsi, e mai sgarrare”
Le tolsero le mollette, e ognuna che le veniva tolta provocava un grido di dolore nella schiava, più di tutte quando le fu tolta quella del clitoride... e allora le due cattive decisero di battere con i cucchiai di legno sui capezzoli e sul clitoride di Diana fino a che lei arrivasse all’orgasmo: il gioco ed il divertimento era quello di picchiare i seni e il clitoride, ma anche sotto ai piedi e sulle gambe, in modo che il piacere e il dolore si alternassero, mischiati insieme, menando più forte se Diana godeva troppo e più piano per far salire il piacere.

Il gioco durò a lungo, Diana gemeva, godeva, stava per venire, poi la picchiavano più forte, poi smettevano per qualche secondo, Diana apriva la bocca e tirava fuori la lingua e a volte riceveva uno sputo, a volte un colpo di cucchiaio sulla lingua...alla fine le delinquenti decisero che era il momento, e passarono alle carezze e alla masturbazione vera toccando e penetrando la fica e il buco del culo della serva, la baciarono in bocca e la carezzarono fino a farla esplodere in un orgasmo straordinario, lungo e ripetuto...le Padrone ora erano due, e per Diana erano “cazzi”, in tutti i sensi ( sperava lei !!).

E la domenica era stata santificata da tre puttane.
di
scritto il
2024-03-16
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