Per te ci sono sempre stato

di
genere
etero

E' notte fonda, sei da sola in quella stanza, piangi in silenzio con il cuore spezzato dalla morte di tuo marito, continui a dirmi che non c'è nessuno che ti aiuta e che si interessi a te addossandomi la colpa di non aver mai provato a contattarti, eppure continuavo a scriverti messaggi per sapere come stavi, per provare a starti vicino, poi presa dalla rabbia e dallo sconforto mi cacci di casa.

Sono ormai passati 2 lunghi anni da quella notte che Laura chiuse il nostro rapporto di amicizia.

Tornato in città dopo un lungo periodo di assenza per un progetto di lavoro attuato fuori città e che mi rese benestante, decisi di fermarmi in un bar per un caffè e proprio lì, nei panni della barista mi si ripresentò l'occasione di rivedere Laura, è ancora come la ricordavo, una bella donna, con i capelli rosso mogano, le forme al punto giusto e quel suo sedere grosso, tondo ed eccitante ora come allora.

Incrociato lo sgaurdo con essa m chiama salutati in maniera fredda e distaccata, poi tonrò al suo lavoro gustando pian piano il caffè, Laura si avvicinò nuovamente e mi chiese se era possibile vederci per parlare, in me nacque un senso di orgoglio, ma non lo detti a vedere e accettai di vederla  la stessa sera, dopo cena nel mio mini appartamento sito in centro città, poi andai via dal bar.

Finalmente sento suonare il campanello, è lei, la faccio accomodare sul divano e presi una bottiglia di vino rosso ad accompagnare la nostra chiacchierata, un calice tira l'altro, finchè mi guardò e rivelò la vera natura di quell'incontro, raccontandomi che dopo la morte del marito cadde in disgrazia, per cui voleva un prestito di denaro da parte mia.

E io che pensavo ci tenesse a me, e invece sono solo un interesse per lei, pensai tra me e me. Forse per essermi sentito preso in giro, forse per essere stato ferito, in me uscii un uomo mai visto prima, cosi le dissi che acconsentivo al prestito solo se lei fosse stata disponibile con me, fece finta di non capire, ma poco dopo, si alzò dal divano e si mise fronte a me con il viso rabbioso, ma di chi sa cosa fare, forse non era la prima volta per lei che scendeva a ricatti, chissà, fatto sta che inizio a ruotare su sè stessa facendosi ammirare, poi si fermò e lentamente iniziò a sbottonare la camicetta, lasciando che mi gustassi il vedo/non vedo del suo reggiseno in pizzo nero,  la mia eccitazione era alle stelle, continuai a fissarla mentre il mio pene stava esplodendo nei pantaloni, tolta la camicia, portò  davanti al mio naso il suo seno nudo, né assaporai il profumo, a quel punto tirai giù la zip dei pantaloni e uscì il mio cazzo di pietra e cominciai a segarmi continuando a guardarla, girandosi poi di spalle, calò i pantaloni neri e poco dopo anche il perizoma coordinato con il reggiseno.

Una volta nuda si accovacciò con le ginocchia pronta per un pompino, ma a me non bastava, adesso era il mio momento e doveva pagare, così la bloccai, presi il calice di vino e lo poggiai a terra dinanzi ai miei piedi, "BEVI  IL VINO USANDO SOLAMENTE LA LINGUA" lei mi guardò  stranita, "HAI CAPITO BENE, COME FOSSI UNA CAGNA", nonostante logorava di rabbia e mostrava umiliazione, annuì  e fece ciò che gli era stato comandato dal suo padrone.

Quando fui soddisfatto di umiliarla, mi alzai e mi spogliai anch'io completamente duro, e con lei  ancora in ginocchio davanti a me gli misi il mio cazzo duro davanti alla faccia, lei capì subito il da farsi, prese a leccarmi  e succhiare le palle, mentre con la mano mi segava il pene, la sua lingua iniziò a salire lungo  tutta la mia verga e una volta arrivata alla cappella, apri la bocca e mise tutto il cazzo dentro fino alla gola profonda ...  con forza afferrai la testa dai capelli e la scopai nella bocca fino a farla quasi vomitare dalle spinte decise che gli infliggevo, poco dopo staccai il mio cazzo dalla sua bocca, la presi dai polsi e feci inchinare il suo busto con il viso a terra, le andai dietro, e mettendomi in ginocchio, le afferrai le chiappe mettendo il suo buco del culo davanti i miei occhi. "NO NO, TI PREGO NON FARLO" senza darle retta, con forza trattenni il suo corpo, uno, due,tre sputi nel suo culo, la mia saliva colava e cosi con tutta la forza entrai al suo interno il mio grosso cazzo ... le urla, il dolore, mi fecero eccitare sempre più, iniziai  a scoparle il culo tanto desiderato, lo misi dentro fino alle palle, e con colpi forti e decisi continuai a scoparla fino ad esplodere di piacere dentro di essa.

Finito l'atto le feci il bonifico immediato sul suo conto corrente, e dopo la cacciai di casa restituendo il favore riversatomi da lei 2 anni prima.
di
scritto il
2024-03-23
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