Messa a 90

di
genere
etero

Ero andato a casa sua in montagna, aveva sempre avuto quegli occhi da cerbiatta, voleva essere montata come una vacca.
Lei era ricca, poteva permettersi tante cose, ma aveva un debole per gli stronzi maschilisti, come me.
L’alcool era la parola d’ordine, lei si prese un intera bottiglia di vino rosso, io avevo in mano quella del Gin.
Sbronzi lo eravamo entrambi, quindi fu facile uscire fuori in cortile a scopare come animali, la misi subito a 90 come piaceva a lei.
Mentre gli fottevo il culo lei gemeva e mi guardava sempre con quegli occhi da cerbiatta eccitata, una ninfomane che aveva sempre bisogno di compagnia.
Fu un weekend intenso, aveva il culo sfondato la lurida troia, non era ancora sodisfatta e volle essere montata anche il lunedì sempre all’aperto…
Lei: “Devi spaccarmi il culo, ho voglia di venire mentre mi sfondi il mio sedere come tutte le volte che ti invito a stare da me”
Io non proferivo parola preferivo i fatti, quindi con una mano gli presi i capelli e con il cazzo di 17/18 cm gli sfondai quel culo.
Era talmente aperto che decisi di togliere il mio cazzo e metterci un mio pugno.
Fu così che passammo la giornata, ero sudato fradicio, volevo una birra ed ero venuto due volte in 7 ore di sesso frenato.
Lei era sfinita si accasciò per terra sulla ghiaia aveva male alle gambe, ma il suo sorrisetto sul volto diceva tutto.
Gli misi una coperta e mi sdraiai atterra con lei…
Io: “questa volta hai resistito di più”
Lei: “domani continuiamo, buona notte”
Io: “Notte”
scritto il
2024-03-30
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