La mia notte con Brett

di
genere
gay

Tutto cominciò circa 3 mesi fa. Mi chiamo Davide, ho 18 anni, sono alto un metro e ottantacinque, magro, occhi marroni e capelli castano scuro ondulati, ho appena trovato un lavoro e non immaginavo che questo avrebbe cambiato la mia vita come quella di qualcuno con cui lavoro.
C'era un ragazzo nella mia classe di Economia che si chiamava Brett. Quando lo conobbi mi seccò subito. Brett era circa cinque centimetri più alto di me, anche lui magro, occhi blu e capelli biondi corti e diritti. Lui non mi parlava di nulla che mi interessasse, di solito della sua ragazza. Circa una settimana dopo che ebbi trovato il lavoro lui venne nello stesso negozio e trovò lo stesso lavoro. Pensai che sarebbe stato insopportabile, ma come risultò era un ragazzo veramente bravo, un duro lavoratore come me. Diventammo veramente grandi amici e qualche volta mi dava un passaggio dopo il lavoro. Cominciai anche a notare quanto era attraente. Indossava sempre camicie troppo piccole per lui che sfoggiavano il suo torace e le braccia. Una sera Brett doveva pulire le luci sul soffitto ed io gli tenevo lo sgabello. Ogni volta che alzava le braccia la sua camicia saliva ed io, quando pensavo che non se ne accorgesse, guardavo la bella striscia scura che conduceva al suo pube cespuglioso che spuntava dai boxer. Era una tentazione, ma dovevo resistere perché sapevo che non poteva succedere nulla, o così pensavo...
Una sera Brett non si presentò al lavoro. Ero un po' preoccupato perché lui non perdeva mai un giorno, non ritardava neanche di qualche minuto! La sera seguente si presentò con 10 minuti di ritardo, la sua faccia sembrava un po’ pallida e molto triste come se avesse passato tutto il giorno a piangere e da solo. Quando gli chiesi se andava tutto bene lui disse: "Non ne voglio parlare." Lo lasciai in pace per un paio di sere. Qualunque cosa gli fosse accaduto, evidentemente lo stava lacerando. Non potevo vedere il mio amico stare così male così ancora una volta gli chiesi cosa stesse accadendo. Mi disse che mi avrebbe accompagnato a casa e mi avrebbe raccontatoi. Le 11 finalmente vennero ed era ora di staccare. Eravamo arrivati quasi alla mia via quando mi chiese se c'era un luogo dove potevamo andare a parlare da soli. C'era un parco ad un paio di vie da casa mia dove nessuno andava di sera, eccetto io e glielo indicai. Parcheggiò e rimanemmo seduti in silenzio per circa un minuto. Finalmente lui si aprì e disse: "Ultimamente ci ho pensato molto."
"Pensando a cosa?" Chiesi.
“Non avevo dubbi su la mia ragazza e me. Io l'amo e lei mi ama. Ma ultimamente non posso smettere di pensare ad un'altra persona che mi piace anche di più."
"Chi? Qualcuno al lavoro?"
"Sì è qualcuno al lavoro."
"Bene chi è?"
Ci fu un lungo momento di silenzio prima che le lacrime cominciassero a scedere dai suoi occhi e lui disse piano "Sei tu."
Fui scioccato e stupito. Da come parlava della sua ragazza non avrei mai immaginato che potesse avere dei sentimenti per un ragazzo, e poi io! Capì che era una novità per me da come lo guardavo a bocca aperta per la sorpresa. Restammo in silenzio per un altro paio di minuti prima che lui dicesse "La sera che non mi sono presentato al lavoro ho rotto con la mia ragazza perché non volevo farla soffrire."
Ci volle molto per trovare le parole giuste da dire ma finalmente aprii la bocca e dissi con un sorriso sulla mia faccia: "Bene... cosa vuoi fare ora ? "
Lui mi sorrise, ci chinammo uno verso l'altro e ci abbracciammo con un bacio appassionato e lungo, quel genere di bacio che spedisce una persona in un luogo completamente diverso dove tutto intorno scompare e è sostituito dalle calde nubi paradisiache. Ci baciammo per quella che sembrò un'eternità prima di prenderci un momento per respirare e lui mi chiese: "Conosci un luogo dove possiamo stare per la notte?" I miei genitori erano fuori di città in visita a degli zii e mio fratello maggiore era a casa di un amico così suggerii casa mia. In casa mia faceva freddo perché il calorifero si era spento e tutte le luci erano spente. Chiusi la porta a chiave dietro di noi e lo condussi nella mia stanza. Quando ci fummo ci baciammo di nuovo ma non durò molto. Mi sdraiai sul letto tenendogli una mano in modo che potesse seguirmi. Lui si sdraiò su di me e cominciammo a farlo. Le sue forti mani carezzarono ogni centimetro del mio corpo. Era stupendo, evidentemente aveva sperimentato con la sua ragazza. Si alzò e si tolse la camicia, poi mi strappò la mia. Ritornò giù su di me e cominciò a succhiarmi i capezzoli duri. Era paradisiaco, avrei voluto che non si fermasse più. "Com’è?" Chiese.
"Non fermarti, Brett. Non fermarti! " Praticamente urlai.
"Se lo vuoi." E continuò per un altro paio di minuti, ogni succhiata e morso divenne più sensazionale del precedente. Poi disse:"Ora che sei rilassato ti farò veramente godere." Sentii le sue mani scendere delicatamente carezzando il mio stomaco peloso e fermarsi ai miei pantaloni neri. Li sbottonò ed aprì la cerniera, poi fece scivolare dentro la mano sentendo presto il gonfiore nei miei boxer prima di esplorarci dentro. Trovò rapidamente quello che stava cercando ed afferrò ermeticamente la mia asta. Fu incredibile essere alla mercè della sua forte presa. Cominciò a carezzarlo agevolmente e ritmicamente. Il mio batticuore aumentava ad ogni colpo. Lo lasciò andare e mi tolse pantaloni e boxer. "Sei pronto?" Chiese. Prima che potessi rispondere cominciò a leccare l'area del mio pube, poi ancora prese il mio cazzo e se lo mise in bocca. Tutti i 18 centimetri del mio cazzo intonso e palpitante erano nella sua bocca e lui prese la mia mano sinistra e se la mise sulla nuca. Non ebbe bisogno di dirmi cosa fare poi. Gli mossi delicatamente avanti ed indietro la testa mentre il mio uccello scivolava dentro e fuori della sua bocca. Non avevo mai sentito niente di più bello in tutta la mia vita. Passarono altri 10 minuti prima che sparassi il mio carico nella sua bocca calda e bagnata. Lui ingoiò tutto. "Tocca a te" Disse. Io non avevo mai fatto prima una cosa del genere con un altro ragazzo così tentai di fare precisamente come aveva fatto lui, cominciai coi suoi capezzoli e poi scesi al suo grosso cazzo di 20 centimetri. Dapprima non riuscii a prenderlo tutto ma lui lo spinse dentro. Sentii la pelle d’oca cominciare a comparire sulle sue cosce e lui cominciò a contorcersi. In breve rilasciò un carico di sperma dolce e caldo nella mia bocca. Ne ingoiai la maggior parte prima che lui mi tirasse su e mi baciasse assaggiando il suo dolce fluido. "E ora?" Chiesi.
"Sdraiati sulla schiena e allarga le gambe", mi disse. Feci come mi ordinava, lui si alzò, mise le mani sotto il mio sedere e mi alzò: "Dapprima ti farà male." disse. Non mi importava quanto mi avrebbe fatto male, lo volevo dentro di me. Mise la sua testa gonfia contro il mio buco vergine penetrandolo dapprima delicatamente. Aveva ragione,e faceva un po’ male. Spinse dentro completamente la testa e si fermò per permettermi di abituarmici, poi continuò a spingere, centimetro dopo magnifico centimetro, mi penetrò e diventammo una cosa sola. Ogni spinta mi spediva ulteriormente in estasi. Ogni lamento che emettevamo era musica per le mie orecchie. Continuò per quelle che sembrarono ore prima di venirmi dentro. "Tutto bene?" chiese, ambedue respiravamo pesantemente.
"Sì... " Risposi senza fiato: "Possiamo stare insieme per il resto della notte?"
"Stavo pensando la stessa cosa." Si sdraiò accanto a me e restammo così abbracciati per tutta la notte. Ci addormentammo e ci svegliammo uno nelle braccia dell'altro. Brett era già sveglio quando mi svegliai. "Buon giorno", disse con una voce dolce. Anch’io lo salutai. "Ti amo Davide", disse.
"Ti amo Brett", dissi. Ci baciammo ed uscimmo dal letto. Facemmo la doccia insieme e gironzolammo per tutto il giorno. Facemmo anche dell’altro ma ve lo racconterò un’altra volta.
di
scritto il
2013-05-02
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