Elisa la mia prima segretaria parte 3
di
Norman111
genere
tradimenti
La Domenica mattina seguente rimasi ad oziare e rigirarmi nel letto fino al primo pomeriggio,quando avvertii il telefono segnalarmi l’arrivo di un sms.
Mi sollevai con fatica,considerati gli stravizi culinari e alcolici della serata precedente nonchè l’impegnativa settimana affrontata,e preso il telefonino,vidi con piacere che a scrivermi era la mia cara Elisa.
La cosa mi sorprese non poco,in quanto raramente ci sentivamo durante il weekend,considerata la costante e continua presenza di Carlo accanto a lei.
Iniziammo a scambiarci una sequenza di messaggi.
“….ehiii bellissimo…sei sveglio…?...che fai ??....io sono qui a casa sola….soletta….”
“…..svegliato da poco….mmmm….sola soletta….mi ispira molto….ma Carlo dov’e’ ?? “ mi affrettai a digitare sulla tastiera
“….Carlo è andato dai suoi per chiedergli un prestito per riparare quello scassone di macchina…..e conoscendo quanto sono tirchi di famiglia…non credo che tornerà per cena….”
“…dove mi porti di bello…? “ aggiunse subito dopo intraprendente
“….dove vuoi….dove vorresti andare…. ? ”
“…beh …l’altra sera hai detto che avresti voluto farmi vedere a tutti vestita cosi….”
La porca doveva aver fantasticato parecchio in quelle ore su quella mia sincera affermazione,fatta mentre lei era intenta a spompinarmi come un’ossessa nella cantina.
Ero certamente desideroso di portarla in giro e farla vedere a tutti,vestita di quegli abiti ridottissimi e arrampicata su quei sandali.
E l’idea sembrava evidentemente piacere parecchio anche a lei.
Decisi cosi di azzardare.E parecchio.
“…che ne pensi di un giro sulla….Salaria….oppure in pineta…? “
“….Michele….ma dove….dove ci sono….le….puttane….? “
“….si…..” risposi laconicamente
Per qualche minuto non ricevetti risposta;pensai subito di aver esagerato,ma proprio quando avevo iniziato a scrivere un messaggio ironico che potesse giustificare come una semplice battuta quello precedente,mi arrivo’ la sua risposta.
“….ok….”
Quasi non credevo a quello che stavo leggendo.
Non mi feci trovare impreparato,per quanto gia sicuramente ipereccitato alla sola idea di portarla in zone di quel tipo.
“…..Salaria…o pineta….? “ le chiesi prontamente
“…dove vuoi tu….io seguo sempre le indicazioni del mio capo!….” rispose aggiungendo il simbolo di un bacio
“….ok….allora ti passo a prendere per le 18…mi raccomando l’abbigliamento….”
“…certo capo!....vado subito a prepararmi ….ci vediamo tra poco….bacio! “
Guardai l’ora,erano le tre del pomeriggio passate.
Mi sedetti sul letto,frastornato ancora dal vino della sera prima e decisamente scombussolato anche dall’incredibile malizia della mia deliziosa Elisa,che non smetteva mai di sorprendermi.
Con lei avevo cominciato ad avere la sensazione di poter spingere sempre piu sull’acceleratore dell’audacia.
La voglia di vedere ogni volta fino a che punto fosse capace di spingersi,mi faceva impazzire.
E quella serata sembrava essere perfetta come test a riguardo.
Accesi il pc e dedicai poco piu di un’ora nel rispondere ad alcune mails di clienti,dopodichè mi abbandonai ad una lunga e rigenerante doccia calda.
Alle 18 ero sotto casa sua.
Le inviai un messaggio per avvertirla e poco dopo la vidi arrivare,avvicinarsi all’auto ed aprire lo sportello.
“….buonasera capo….” disse maliziosa accomodandosi,sul sedile del passeggero e chiudendo la portiera dell’auto
Indossava un lungo cappotto nero,che appena entrata in auto,autonomamente provvedè a sfilarsi e riporre sul sedile posteriore.
Probabilmente aveva pensato che fosse meglio non farsi vedere da qualcuno del vicinato che avrebbe potuto riportare alle orecchie di Carlo,particolari che non avrebbero di certo giovato al buon esito dei nostri incontri.
Il mio sguardo scruto’ subito curioso e famelico il suo corpo da capo a piedi.
Aveva messo la gonna lunga nera con lo spacco frontale,quella indossata mesi prima in occasione di una nostra cena a casa mia.
Con la differenza questa volta che aveva anche le autoreggenti nere,chiaramente visibili stando seduta,dato che lo spacco della gonna le arrivava quasi all’inguine.
E non solo era visibile l’inizio delle calze,ma si intravedeva chiaramente da quella posizione,anche un accenno della morbida peluria castana della sua fichetta.
Niente slip quindi.
Cristo Santo….già mi sentivo ribollire il sangue!
Ai piedi aveva i sandali neri tacco 12 della sera precedente e sopra una camicetta bianca.
Ecco…la camicetta….
Aveva praticamente tutti i bottoni slacciati,fino all ‘ombelico circa,e sotto non indossava neanche il reggiseno.
Dalla mia posizione laterale,erano chiaramente visibili le sue tettine e i capezzoli,già visibilmente inturgiditi,probabilmente a causa dalla temperatura non mitissima di quella sera.
Il trucco sul viso era leggermente piu marcato del solito e le labbra abbellite da un brillante lucidalabbra rosa,che richiamava perfettamente il nuovo colore rosa shocking della sua acconciatura.
Aveva rimesso i grandi orecchini a forma di cuore e al collo aggiunto un lunga catenina che terminava sotto la camicetta poco sotto il seno,con un piccolo pendaglio d’argento e brillantini a forma di cuore.
Protetti da sguardi indiscreti,grazie ai vetri fume’ del mio fuoristrada,mi avvicinai al suo viso,cercando le sue labbra.
Le sfiorai con le mie,per un primo casto bacio.
La mia mano sinistra si insinuo’ sotto la camicetta,andando a stuzzicarle delicatamente il capezzolo destro con le dita.
“…le piace capo il mio abbigliamento ? “ mi chiese furbetta e già visibilmente eccitata
Gustai per qualche istante con piacere il profumo dolciastro provenire dalla sua bocca,dal suo respiro,un mix di odori di chewing gum,probabilmente da poco masticato,e dello stesso lucidalabbra.
“….è perfetto…e questo ciondolo è molto carino…” dissi prendendolo tra le mani
“….me l’ha regalato Carlo….ho pensato che fosse la serata giusta per metterlo….” rispose maliziosamente cercando di nuovo le mie labbra con le sue.
Mi informo’ che aveva detto a Carlo che sarebbe uscita per andare al cinema con una sua amica del lavoro,che lui comunque non conosceva,avevamo quindi un bel po’ di tempo a nostra disposizione senza scocciature.
Dopo qualche minuto eravamo in viaggio verso il mare di Roma.
Anche se ancora non sapevo esattamente come si sarebbe svolta la serata,avevo prudenzialmente pensato che per questa nostra prima uscita esibizionistica,sarebbe stato meglio optare per la location pineta,anche perché tra l’altro la Salaria,passava troppo poco lontano da casa sua,e non mi sembrava il caso che qualcuno potesse eventualmente riconoscerla.
Durante il viaggio Elisa,tenendo il capo appoggiato alla mia spalla,non perse occasione per stuzzicarmi ed intrattenermi con carezze e baci.
Pareva particolarmente ispirata quel pomeriggio.
Poco dopo le 18.45 arrivammo in zona pineta.
Imboccata una delle prime vie interne,si cominciavano a vedere sul bordo della strada diverse prostitute,che invitavano le auto a rallentare.
“ ….hai visto Michele…?....quella non aveva i pantaloni… ! “ disse voltando il capo di scatto ed osservando l’ultima che avevamo appena superato
Dai commenti che faceva mi dava l’impressione che non avesse mai visto cosi da vicino certe cose o anche che forse non fosse mai stata completamente libera di parlarne.
Dopo un breve e lento giro di perlustrazione scelsi di arrestare l’auto in un piccola piazzola di sosta,vicino a degli attrezzi ginnici e ad un incrocio,dove spesso durante il giorno avevo visto parecchie persone allenarsi.
Il posto risultava quindi essere abbastanza isolato,ma non troppo,visto che a quell’ora passavano ancora diverse auto.
Poco dopo Elisa era a cavalcioni su di me.
Iniziammo a pomiciare selvaggiamente.
“….ho voglia di te Michele….mi fai impazzire…mmm...” disse mugugnando tra un bacio e l’altro,mentre le nostre si rincorrevano impazzite a caccia una dell’altra.
Le mie mani erano ben piantate sulle sue meravigliose chiappe.
“….mi piacerebbe che quelli che passano potessero vederti meglio….vedere quanto sei zoccola….”
Si limito’ a un semplice ed ulteriore mugugno di compiacimento a quelle mie parole e fece per sfilarsi la camicetta.
Per un attimo staccai le mie labbra dalle sue,fermando la sua mano che stavo iniziando a slacciare gli ultimi bottoni.
Nella mia mente avevo altri piani.
“….voglio che ti vedano qui…sulla strada….” proseguii deciso sfiorandole le labbra con un dito
Nei suoi occhi intravidi per un attimo sorpresa per quella proposta.
Ma quel lampo di lussuria che caratterizzava il suo sguardo in quei frangenti di totale perdizione,non manco’ di esserci neanche di fronte a quella nuova ed obbiettivamente piu che audace proposta.
“…vuoi che scenda dall’auto e che mi vedano tutti….? ” mi chiese con un filo di voce strozzata dall’eccitazione
“...esattamente…”
Avvertii il suo bacino cominciare a spingere sul mio avanti e indietro,lentamente come in una danza.
Era decisamente un si alla mia proposta.
“….va bene Michele…ma se qualcuno si ferma….cosa faccio…. ?? “
“….questo lo devi decidere tu….io saro’ sempre qui….ad osservarti….”
“…lo voglio fare Michele…ma ho un po’ paura….” disse cercando di nuovo le mie labbra e continuando a muovere il suo bacino sinuosamente
Il gioco le stava piacendo di brutto.
“….hai con te l’auricolare del telefono…? “ le risposi
“…si....nella mia borsetta….”
“….ok prendilo e collegalo al telefono….mi chiami quando sei fuori e lasci aperta la chiamata,cosi posso sentire quello che accade…”
Quell’idea sembro’ rassicurarla;sapere che avrei vegliato su di lei come un angelo custode,la tranquillizzo’ parecchio.
Mi sorrise maliziosa e si risistemo’ sul sedile passeggero,iniziando a rovistare nella borsa.
“….metti solo una cuffia…cosi sembra che stai ascoltando della musica….”
suggerii
In quegli istanti sembrava completamente rapita e abbandonata alle mie istruzioni.
Infilato l’auricolare nell’orecchio sinistro e messo il cellulare in borsa si guardo’ per un attimo intorno.
Non passavano macchine e la strada era completamente deserta.
Si volto’ verso di me avvicinando le sue labbra alle mie.
I suoi occhi erano infuocati dal desiderio e dall’eccitazione per quello che stava per fare.
Apri lo sportello e scese dalla macchina.
La osservai camminare un po’ incerta fino a raggiungere la parte opposta della strada e poi fermarsi a circa cinquanta metri dalla mia macchina.
La strada era piuttosto buia,illuminata solo da pochi lampioni che sembravano essere stati messi li a caso,come piovuti dal cielo.
Uno di questi si trovava a una decina di metri da lei,il che mi consentiva di poterne godere appieno della visione.
Prese subito ad armeggiare col telefono,probabilmente stava componendo il mio numero.
Ed infatti poco dopo il mio cellulare squillo’.
“….mi senti Michele…? “ disse con voce tremante,riponendo il cellulare nella borsa
“….certo….sei bellissima….apri di piu la gonna e la camicetta….”
“….ok….”
Un po’ maldestramente cerco' di aprire una parte della gonna e slaccio’ uno dei bottoncini della camicetta.
“….di piu Elisa…apri tutti i bottoni della camicia….lascia solo gli ultimi due…come prima….”
Esegui come le avevo richiesto.
La camicia era praticamente quasi del tutto aperta.
Vidi arrivare dallo specchietto un auto.
“….sta arrivando qualcuno…” la avvertii
Elisa si volto’ in direzione dell’auto e volse poi lo sguardo verso di me,probabilmente inquieta di quello che stava per accadere.
Ma l’auto tiro’ diritto senza fermarsi.
“….Michele…mi sa che non gli sono molto piaciuta....” disse con tono ironico e sconsolato
Compresi che in realtà desiderava,per quanto lo temesse allo stesso tempo,che qualcuno si fermasse.
Ed ero io che dovevo a quel punto spingerla,sulla retta via,se tale poteva definirsi…
“…..se vuoi che si fermino….fagli vedere le tue meravigliose cosce….mostragli che brava zoccola che sei….”
Erano in arrivo altre due auto.
Senza rispondermi,si volto’ in direzione dei due veicoli e lentamente scosto’ il lembo destro della gonna,allungando un poco la gamba in avanti.
Illuminati dalle luci anabbaglianti dei due mezzi,gli swarosky dei suoi sandali presero a brillare per un attimo e l’autoreggente della sua gamba destra rimase completamente in mostra per qualche secondo,come anche parte della peluria della sua fica.
La due auto rallenteranno bruscamente,facendo stridere le gomme sull’asfalto,avanzando poi lentamente verso di lei fino ad arrestarsi.
La prima era una vecchia Golf con dentro quelli che sembravano essere tre ragazzi.
“…..ehi bella….quanto vuoi per farci tre pompini…. ? “ chiese uno di loro spavaldamente,abbassando il finestrino
La trovata dell’auricolare si stava rivelando perfetta;oltre a far sentire piu al sicuro Elisa,mi permetteva di ascoltare tutto quello che veniva detto.
Elisa per un’istante rimase interdetta ed istintivamente richiuse un poco la gonna,quasi imbarazzata.
“….ehm…..1500 ....” la senti poi sorprendetemente rispondere con un filo di voce
Obbiettivamente per quel tipo di gente e stando sulla strada,era una cifra assurda e probabilmente Elisa l’aveva scelta in quanto non si sentiva pronta ad andare fino in fondo.
Immaginava che difficilmente quei ragazzotti sbarbatelli avrebbero avuto in tasca una simile somma.
E cosi fu.
“…..cazzooo…1500 EURO.. ??....ma sei fuori ??!….sei un bel troione….ma quei soldi non ce li abbiamo proprio….ciao bellaaaa…” e cosi dicendo ripartirono sgommando
Prima di scendere dall’auto le avevo detto che sarebbe dovuta essere lei a decidere come comportarsi se qualcuno si fosse fermato.
Avrebbe potuto dire qualunque sciocchezza,che aspettava qualcuno,che era uno scherzo…ed io sarei balzato li un secondo a prenderla.
Invece aveva deciso di rispondere alla richiesta,dando una cifra,che per quanto assurda era pur sempre una risposta ad una proposta di fellatio multipla.
Non finiva di sorprendermi
Il mio cazzo pulsava ormai all’impazzata all’interno dei miei pantaloni.
La seconda auto si fece avanti.
Si trattava di un elegante Mercedes nera station wagon con all’interno un uomo stempiato e un po’ grosso,apparentemente oltre la sessantina.
“….ehi bellissima….quanto vuoi ? “ domando’ retoricamente con accento chiaramente Milanese
“….500….” rispose lei piu prontamente questa volta ed armeggiando con i bottoni della camicetta
“….500 per scopare ?? “ chiese sorpreso lui
“….ehm…no…...”
“….per un pompino 500 euro ????...cazzo era da un po’ che mancavo da Roma mi sa che non sono aggiornato con le tariffe….comunque mi piacciono quelle che non la danno via facile….e poi ho concluso da poco un buon affare…facciamo cosi : ti do 250 euro e mi fai una bella sega….sei una bella fichetta e mi fa piacere darteli….ok ? ”
La situazione cominciava a farsi complicata e rischiosa,ero pronto ad intervenire,ma allo stesso tempo morivo dalla voglia di vedere cosa avrebbe fatto.
Vidi Elisa cercare il mio sguardo in lontananza,forse voleva sentire la mia voce.
“…..vuoi farmi vedere quanto sei zoccola eh ?…sali pure su quell’auto allora….” le dissi in tono di sfida
“…ehi…ma che aspetti qualcuno ?? allora…hai deciso….? vieni o no ?? “ senti a quel punto dire al Milanese richiamando la sua attenzione
“…..o....ok…va bene…” disse lei allungando la mano sullo sportello ed entrando nell’auto,dopo aver lanciato un ultimo sguardo nella mia direzione
Cazzo non ci potevo credere….ci era salita veramente!
Misi in moto velocemente la Jeep e cominciai a seguirli a distanza,continuando ad ascoltare la loro conversazione.
“…..sei proprio bona lo sai….”
“ ….grazie….” “
“…ma come mai porti l’auricolare…? “
“…ehmm…ascolto un po’ di musica…”
“…ok…ora pero’ toglilo….voglio vedere questo bel faccino senza fili di mezzo…”
Sentii Elisa armeggiare con l’auricolare e poggiarlo probabilmente nella borsa insieme al telefono.
“….ma che sei sposata….?? “ chiese l’uomo avendo probabilmente notato in quelle manovre l’anello al suo dito sinistro
“…fidanzata...”
“…e il tuo fidanzato lo sa quello che fai la sera… ? “
“…no….mi servono soldi….per l’università…” rispose Elisa improvvisando abilmente e apparendo maggiormente a suo agio in quella conversazione,avendo forse notato dallo specchietto che li stavo seguendo
“….ahhhhh sei una studentessa….lo immaginavo….con questi occhialini….lo sai mi fanno arrapare da matti….”
Mi trovavo in quell’istante a poche decine di metri dalla loro auto,la freccia destra lampeggio’ e svoltarono in una stradina sterrata,per poi arrestarsi quasi subito.
Anch’io mi femai poco distante,avendo già spento i fari qualche secondo prima,per non farmi notare.
“….eccoci arrivati….perchè non ti togli la camicetta e mi fai vedere quelle tette meravigliose che hai….” disse accendendo la luce interna dell’auto
“….ma lei mi aveva detto….” provo’ ad obbiettare Elisa
“….ma che fai…..mi dai del lei….? va bene che ho superato da 1 mese i 65 anni….pero’ non ce ne è bisogno….! ”
“…dai facciamo cosi….ti do 50 euro in piu,gli ultimi che ho nel portafogli,pero’ mi fai vedere anche la fichetta e rispondi a un po di mie domande…ok ? ” aggiunse
“…ok…pero’ posso continuare a darle del lei ?….preferirei….” rispose Elisa dopo un breve momento di silenzio
“….che puttanella educata…..come vuoi…dai fammi vedere la fica ora…” disse l’uomo avvicinando una mano al suo viso carezzandolo delicatamente
Vidi Elisa scivolare lungo il sedile ed armeggiare nella parte bassa,dove non mi era possibile vedere,probabilmente stava alzando la gonna lungo i suoi fianchi.
Ne ebbi conferma immediatamente ascoltando la reazione del Milanese.
“…..che fica bella che hai cazzo….la tieni con il pelo….ma brava.….appoggia le gambe qui sul cruscotto che voglio vederla meglio…”
“…aspetta pero’ questi li togliamo….che altrimenti mi graffi la macchina….e poi chi la sente quella rompicazzo di mia moglie….” aggiunse,slacciandole e sfilandole i sandali
“…ecco cosi…allargale bene…” la istrui lui posizionandole le gambe in modo tale che risultassero piegate e completamente spalancate,con le piante dei piedi appoggiate al cruscotto,come potevo osservare dalla posizione in cui ero grazie alla luce interna della loro auto.
“…ora apriti la fica con le dita….”
Vidi la testa dell’uomo abbassarsi verso le gambe di Elisa e scomparire dalla mia vista.
Ero letteralmente incredulo da quello che stava accadendo,per quanto eccitatissimo.
Sarei voluto scendere e prendere cacciare a calci in culo quel vecchio e scoparmela li nella sua auto.
Ma quella serata stava riservando incredibili ed inaspettate sorprese,dovevo solo avere la pazienza di attendere per gustarmi il lento evolversi degli eventi.
“….mmmm…che buon odore che hai….brava cosi…allargatela tutta…che bella che è…”
“….chissà quanti cazzi che avrai preso…eh….ma il tuo ragazzo ti scopa ? “
Il vecchio si stava rivelando obbiettivamente un vero porco.
Ma Elisa non mi sembrava tradire particolare fastidio a quelle domande.
“….beh che sei timida….allora ? “
“…non lo facciamo molto spesso….”
“….allora batti per la strada anche perché ti manca il cazzo vero….? puoi dirmelo puttanella…”
Elisa non rispose,ma quel silenzio fu come una conferma per quel vecchio arrapato.
“…lo so che è cosi….se avevo 1000 euro te li avrei dati volentieri per sfondarti questa bella fichetta….pero’ non li ho,sono un gentiluomo ed i patti sono patti….quindi ora mettiti al lavoro e fammi sentire quelle tue belle manine sul mio cazzo….”
Vidi l’uomo rialzare il capo e riposizionarsi seduto sul sedile di guida mentre Elisa sedersi un po’ impacciatamente in ginocchio sul sedile di fianco.
“…dai tiralo fuori….”
Quando avvertii il rumore della zip dei pantaloni,compresi che evidentemente non si sarebbe piu’ tirata indietro.
“….mmmm…che mani morbide…..brava cosi…massaggiami anche le palle….si….cosi….mmmm…”
Elisa volse per un attimo lo sguardo nella mia direzione,poi la sua attenzione ritorno’ al cazzo che aveva di fronte.
Dai movimenti delle sue braccia che intravedevo dalla mia auto,comprendevo che lo stesse lavorando a pieno ritmo a due mani.
“….vieni…appoggia il viso alla mia gamba…voglio vedere il tuo bel faccino da studentessa troietta vicino al mio cazzo….”
La figura di Elisa di li a pochi istanti scomparse dalla mia vista.
“…brava cosi….mettiti piu vicino….ecco cosi.…”
Cominciai ad avvertire il rumore delle sue mani che ritimicamente incedevano sul suo cazzo,ormai evidentemente piu umido.
“….che brava segaiola che sei…..ti piace il mio cazzo ?....è piu grosso di quello del tuo ragazzo eh ? “
“…abbastanza….” si limito’ a replicare lei
“…guardami troietta pero’ quando mi rispondi….voglio vedere i tuoi bei occhioni…”
“….e questo cos’e’….? “ chiese poi ad un tratto come se la attenzione fosse caduta su qualcosa
“ ….me l’ha regalato il mio ragazzo….”
Compresi che si stesse riferendo alla catenina col ciondolo che Elisa quella sera indossava.
“…”da Carlo ad Elisa con amore” “ disse lui come leggendo qualcosa
Probabilmente era la dedica che si trovava incisa sul retro del monile.
“….ma che carino….ho un posto migliore dove mettere questa bella collanina…..toglietela e mettimela intorno al cazzo….”
Il vecchio doveva averlo eccitato parecchio il fatto che lei gli avesse detto fosse fidanzata.
E come con comprenderlo ?
La benzina che alimentava da mesi ormai gli incontri ravvicinati tra me ed Elisa,era proprio cio’,la voglia di trasgredire,il rischio di essere scoperti.
“…cosi va bene… ? “ chiese lei dopo aver evidentemente eseguito quello che le aveva richiesto di fare
“….perfetto….ora continua a segarmi….da brava….”
“…da quanto è che fai la zoccola….che batti sulla strada….? ”
“…da poco….”
Ad accompagnare il rumore ritimico delle mani di Elisa ora si era aggiunto anche il tintinnio della catenina,che probabilmente aveva preso a penzolare sotto la spinta masturbatoria delle sue mani.
“….e come te la cavi con i pompini….?...chiedi 500 euro….sarai bravissima….“
“…non lo so….ma aveva detto che…” rispose lei in tono preoccupato
“…non ti preoccupare,ti ho detto che sono un gentiluomo e rispetto i patti….ti ho chiesto solo se li sai fare bene….”
“….credo di si….”
“….e quanti ne hai fatti ultimamente….? ….dimmi…..“ prosegui il vecchio,in quello che si era trasformato in una sorta di morboso interrogatorio
“….un po’….”
“….un po’ che vuol dire…?...piu o meno di cento….? “
“….piu….”
“…mmmm….che puttanella che sei……mi stai facendo godere…ora mi raccomando,quando schizzo,non farmi sporcare la macchina….”
“…ok….” si limito’ a rispondere Elisa
“…brava continua cosi cazzo… dai che sto per sborrare… cosi…si….piu veloce….piu veloce….dai che sborroooooooo……aaaaaahhhhhhhh……”
Intravidi per un attimo il braccio di Elisa sollevarsi e poi riscomparire dalla mia vista.
“……cazzo che sborrata….erano tre settimane che non mi svuotavo i coglioni….sei stata bravissima e non mi hai fatto neanche sporcare la macchina….” fece lui con tono affannato ed evidentemente soddisfatto
Segui’ qualche minuto di silenzio in cui Elisa sembro’ risistemarsi la gonna e rimettersi i sandali e lui richiudersi i pantaloni.
“…ecco qui…questi sono i 300 euro ….e la tua catenina ”
“…grazie….” rispose lei riponendoli in basso,probabilmente nella borsa
Il telefono per qualche istante gracchio’,probabilmente quando lei lo aveva spostato inavvertitamente cercando il portafogli,lo spinotto dell’auricolare doveva essersi spostato.
“….…io sono Renzo….e tu…come ti chiami ? “
“…El….Elisa…”
“….che bel nome….lo sai ciccinina che ti posso far guadagnare un bel po di soldini ? ho parecchi amici a cui potrei presentarti e sono sicuro che gli piaceresti…..” disse dandogli un pizzicotto sulla guancia
“….intanto tra un paio di settimane sono di nuovo a Roma…se mi lasci il tuo numero….ti chiamo….” aggiunse
“….non saprei…io ecco….non ci sono sempre….” disse Elisa in difficoltà,non sapendo evidentemente cosa fare
“….dai su….non ti preoccupare….sono molto discreto….” insistette lui con tono rassicurante
Intuii che Elisa probabilmente era indecisa sul da farsi.
Da una parte l’idea di proseguire quel gioco con qualcuno con cui aveva rotto già il ghiaccio,probabilmente la intrigava parecchio,dall’altra aveva evidentemente timore che la cosa potesse essere scoperta o uscire dal suo controllo.
“…va bene…pero’ mi raccomando non mi chiami la sera…solo durante il giorno “ e cosi dicendo,dopo aver lanciato un fugace sguardo in direzione della mia auto,senza che lui se ne accorgesse,gli diede il suo numero di cellulare.
“….non ti preoccupare…allora dove ti lascio ? “
“…puo’ riportarmi dove ero prima….”
La macchina si mise in moto e si avvio’ verso il viale dove ci eravamo fermati con Elisa.
Li seguii a distanza e parcheggiai nello stesso punto in cui tutto era iniziato.
Poco dopo la vidi scendere dall’auto e appena l’uomo si allontano’,attraverso’ la strada venendo verso di me.
Appena chiuse la portiera i nostri sguardi si incrociarono per qualche lungo istante di silenziosa intesa.
“….hai sentito tutto Michele…vero…. ?” disse lei avvicinandosi un poco a me esitante,quasi come se avesse paura che potessi non approvare quello che aveva fatto
“…..si….tutto….” e nel terminare quelle parole appoggiai le mie labbra alle sue.
Le nostre lingue presero istantaneamente a rincorrersi impazzite.
“….ho voglio che mi sbatti Michele…ora….non mi sono mai sentita cosi….tu mi farai impazzire….” disse sospirando e accarezzandomi il viso,con tono quasi implorante,mentre ero intanto a sditalinarla selvaggiamente con due dita della mano sinistra.
Aprii il portaoggetti e presi la torcia invitandola a seguirmi fuori dall’auto.
Entrammo nella pineta seguendo un sentiero non perfettamente battuto in mezzo agli arbusti.
Io facevo strada illuminando la via davanti a me ed Elisa mi seguiva silenziosa tenendomi per mano.
Arrivammo ad uno slargo con delle panchine,sembrava un posto piuttosto tranquillo.
E perfettamente adatto ai propositi che avevo in mente.
“….togliti tutto ….” le dissi avvicinandomi a lei e sfiorandole le labbra con le mie
Non esito’ neanche un secondo.
Tolse e gonna e camicetta e li appoggio’ sulla panchina riavvicinandosi poi a me.
Ora era il momento che il mio passeggero oscuro iniziasse a condurre le danze.
Passeggero oscuro che lei aveva già ampiamente mostrato di gradire.
“….vai verso quell’albero….” le dissi in tono quasi perentorio
Volto’ le spalle e comincio ad incamminarsi lentamente verso il pino secolare che si trovava a pochi passi davanti a noi.
Era completamente nuda ad esclusione delle autoreggenti e dei sandali.
Semplicemnte stupenda.
Mi godetti per l’ennesima volta il piacere di quella sua pelle candida e del suo suo culo cosi divinamente tornito,illuminandola con la torcia.
Notai che il terreno era disseminato di numerosi preservativi usati,probabilmente quel luogo era stato eletto ad alcova da diversi frequentatori della zona.
La cosa normalmente non mi avrebbe di certo esaltato,ma era perfetto per quella situazione.
Elisa,raggiunto l’albero,si volse nella mia direzione appoggiando lascivamente la schiena al tronco ed iniziando ad accarezzarsi il seno.
Con la torcia puntata su di lei continuai ad osservarla per qualche istante.
Poi mi feci lentamente avanti,parandomi a pochi centimetri dal suo viso.
“….dai zoccola…mettiti in ginocchio e tirami fuori l’uccello che voglio scoparti la bocca per bene…” dissi con tono deciso e vagamente severo
Sapevo quanto gradisse essere trattata cosi,e quel giorno ne avevo avuto ennesima conferma.
Si inginocchio' prontamente con le gambe totalmente spalancate,e in un attimo il mio cazzo era nella sua bocca.
La mia mano sinistra teneva la torcia in modo da illuminare il suo viso e le dita della destra erano affondate tra i suoi capelli,ad accompagnare gli affondi della sua bocca.
“…cosi ciuccia….brava…cosi….…”
“….allora ti è piaciuto fare la sega al vecchio eh…. ? “
Si limito’ a rispondere con un lungo mugugno e ad alzare lo sguardo verso di me in segno di assenso.
“….l’hai fatto schizzare tanto…? “
“….mmmh….non….lo so…” disse interrompendo per un istante la sua opera spompinatoria
“…come non lo sai….? “ chiesi sorpreso
“….l’ho fatto schizzare sulla mia gonna…non voleva che sporcassi l’auto….” rispose con un filo di voce,guardandomi maliziosa e stuzzicandomi la cappella con la punta della lingua
Indirizzai la torcia per un attimo in direzione della panchina,dove Elisa aveva lasciato le sue cose,ed in effetti notai che su una parte della gonna era presente un’ampia chiazza biancastra.
“…dalla macchia sembra che ne abbia scaricata un bel po…..ed ora che gli dici a quel coglione quando torni a casa se la vede…? ”
“….mmm…non lo so….non me….non me ne importa….” mugugno’ continuando a ciucciare il mio cazzo come una forsennata
Non resistevo piu dovevo farla mia.
La feci alzare girandola bruscamente di spalle.
Iniziai ad accarezzale e pizzicarle piu o meno delicatamente i capezzoli,tirandoli leggermente in avanti.
“….vuoi che ti sbatto forte vero ….? ” le chiesi sussurandoglielo all’orecchio
“….mmm…si Michele…sbattimi….forte….ti prego….fammi quello che vuoi….” rispose fremendo alle mie carezze
“…appoggia le mani all’albero…cosi….” le dissi allora invitandola a piegarsi in avanti,fino a che non fu a novanta gradi di fronte a me.
Lasciai cadere la torcia a terra posizionando la punta del cazzo sulla sua morbida fessura,già totalmente zuppa ed appoggiate le mani ai suoi glutei con una spinta decisa la penetrai fino in fondo,iniziando a scoparla con irruenza.
“…si cosi Michele….sbattimi cosi….”
“…cazzo te la spacco questa fica….mmmm….” grugnii quasi rabbiosamente
“….si…mi fai godere…mmm….sfondami dai….sfonda la tua zoccola….”
“…mmmm….dimmelo….dimmelo….che sono una zoccola….” proseguii
Era completamente partita,quello che era successo poco prima doveva averla messa parecchio su di giri.
“…sei una grandissima zoccola….vorresti succhiarglielo a quel vecchio e farti scopare vero… ?...gli hai dato anche il numero di telefono….che puttana…. “
“….mmmm…si…se tu lo vuoi Michele….” disse voltandosi per un attimo verso di me in cerca del mio sguardo perso nel buio.
Andammo avanti con quel ritmo infernale,stile cavalcata,per almeno venti minuti,fino a che non ce la feci piu a resistere oltre.
“…cazzo…sto per sborrare…mmm…”
“…mmmmmm….si si ….dai…dai sborra…che mi fai godere…..sborrami tutto dentro….”
Esplosi in un orgasmo violento sparandogli dentro direttamente nell’utero tutta l’eccitazione accumulata nell’ora precedente,in almeno sei potenti schizzi,con un urlo liberartorio che riecheggio’ nella silenzio notturno della pineta.
Stile Balla coi Lupi!
Per un attimo sentii la testa girarmi.
Rimanemmo attaccati per qualche secondo,poi si volto’ verso di me in cerca della mia bocca,per un morbido bacio.
“….mi sa che ora che andiamo vero… ? “ dissi accarezzandole le labbra
“….mmm…mi sa di si…ufff….mi sarebbe piaciuto passare ancora un po piu di tempo qui….” aggiunse lei maliziosa
“…beh….penso che non mancherà l’occasione….” risposi accarezzandole il viso mentre lei si rivestiva
Mi sorrise furbetta dandomi un bacio e prendendomi per mano,mentre riprendevano la via del ritorno verso la macchina.
La lasciai a casa che erano passate da poco le nove di sera sperando che Carlo non fosse ancora rientrato in casa.
Ci avrebbe potuto vedere dal balcone o le avrebbe potuto fare domande su quella gonna stazzonata.
Ma forse era solo mie paranoie.
La mia Elisa si era dimostrata fino a quel giorno molto scaltra nel rigirarselo e cucinarselo a dovere e quindi potevo stare abbastanza tranquillo a riguardo.
Durante il viaggio verso casa mi lasciai cullare dalle immagini di quel pomeriggio incredibile,che si riproponevano nella mia mente come in una sorta di loop infinito.
Nella tarda mattinata di Lunedi,appena mi collegai per scaricare la posta,mi arrivo’ un suo messaggio in chat.
“….buongiorno capo….”
“…buongiorno bellissima….come è andata ieri sera…? “
“…tutto tranquillo…era già a casa e stava davanti alla tv a guardarsi l’ispettore Derrik…ti rendi conto ??...non si è accorto neanche della gonna…”
“…e tra l’altro non è riuscito neanche a farsi dare una lira dai genitori per riparare l’auto…” aggiunse sconsolata
“….è proprio de coccio..….ma mi sembra tu sia un po’ giu’….successo qualcosa…..? ”
“….ufff stamattina ho ricevuto una brutta notizia…cioè in realtà dovrebbe essere bella…ma per me ora non lo è…”
“…e cioè…?? ” la incalzai curioso
“….l’azienda mi ha comunicato appena sono arrivata in ufficio che mi assumono a tempo indeterminato….ma se accetto poi non posso piu lavorare con te…e poi come facciamo….a vederci ??...uffa guarda…proprio ora….e Carlo mi ha detto che devo accettare…che è un posto fisso sicuro…lo sai come è lui….ma io non so cosa fare….se accettare o no….”
Della novella non ero certo contento;mi ero ormai abituato a quei nostri pomeriggi di intimità al riparo da sguardi indiscreti,protetti dalle mura dell’ufficio e dall’alibi del lavoro.
Pensai pero’ che fosse piu saggio far si che lei accettasse anche perché visto il periodo di grande crisi,sarebbe stato obbiettivamente difficile che un’azienda di quell’importanza le rifacesse una proposta simile.
Inoltre se l’avessi spinta a continuare a lavorare solo da me,cio’ sarebbe potuto essere un motivo per Carlo per cominciare a sospettare qualcosa,tanto piu che il mito del posto fisso era una traguardo ambito da entrambe,almeno fino a che non erano iniziati i nostri incontri clandestini.
L’unica scocciatura è avrei dovuto comunque tenere l’ufficio in piedi ancora per un po’ di tempo,anche senza di lei,per non dare adito a sospetti.
Un po’ di soldi in fumo,cosa che comunque avevo almeno in parte preventivato.
“….ma certo….che devi accettare !…scherzi ?? “ le risposi dopo qualche secondo
“….dici…?.....e …come ci vediamo…. ?? “
Era chiaro che ormai la sua unica preoccupazione era trovare il modo di proseguire i nostri incontri clandestini,anche a scapito del suo lavoro evidentemente,incontri che le avevano probabilmente regalato e le stavano regalando sensazioni ed emozioni mai vissute prima.
La mente razionale ero io in quel momento,ed io dovevo si guidarla nel fare cose piacevoli,ma anche sensate.
“….beh….al capo…potrebbe servire il tuo supporto per qualche impegno o incontro con clienti importanti nei weekend ad esempio….magari quando vado in Francia…”
“….dici davvero…?!....e Carlo pensi che accetterà….? “
“….si….penso di si dai ….e poi conto sulle tue abilità in merito….giusto ? “
“…si…si…certo….in effetti sarà piu complicato,ma penso di poterci riuscire….” rispose confortata dalle mie parole
Proseguimmo nella nostra chiacchierata per qualche altro minuto.
Le mie rassicurazioni sul fatto che avremmo comunque trovato qualche escamotages per organizzare i nostri incontri,l’avevano tranquillizzata.
Quello stesso giorno all’ora di pranzo ando’ a firmare il contratto.
Per qualche giorno rimasi fuori per lavoro e ci sentimmo tramite di sms,sms nei quali mi racconto’ entusiasta delle nuove mansioni che le avevano affidato.
Avevo evidentemente fatto la scelta giusta nel sostenerla nella firma di quel contratto.
“….ciao capo!....come è andato il viaggio… ?” esordi’ appena mi rivide collegato il giorno dopo il mio ritorno a Roma
“….benissimo….a parte il fatto che ho bevuto un po’ troppo….”
“….ho una novità….lo sai….”
“…..ti hanno già promosso ?? “ risposi scherzoso
“….no …mi ha mandato un messaggio il signore…quello di Domenica sera….”
Questa si che era una novità decisamente interessante.
“….davvero…? e che ti ha scritto….? ” mi affrettai a chiederle curioso
“…dice che tra due Domeniche è di nuovo a Roma…e che ha 500 euro pronti per me…“
“….cavolo….hai fatto colpo….beh….cosa vuoi fare ? ” risposi ironicamente
“…se ci sei tu come l’altra sera…accetterei...sempre che il mio capo voglia…ovviamente…”
“….sono proprio una svergognata …vero… ? “ aggiunse come colta da un attimo di imbarazzo per aver mostrato gradimento cosi palese nel proseguire in quella sua nuova “professione” notturna
“…assolutamente…anzi….sono molto curioso di vedere come si svolgerà…la serata…”
“…anch’io Michele….lo sai…..non ho mai provato cose cosi….e tutto questo grazie a te....”
“…digli che ti troverà al posto dell’altra volta…”
“…ok…!...ora gli rispondo…”
“….a proposito….ma come è…? nel senso…io l’altra sera l’ho solo intravisto….” aggiunsi
“….beh…non una bellezza……per quella c’e’ il mio capo!….ha una pancia parecchio grossa,come hai sentito ha 65 anni….sette piu di mio padre…la cosa mi fa un po’ strano in effetti…pero’ allo stesso tempo lo preferisco…non penso che sarei riuscita a farla una cosa cosi,con uno della mia età…“
“….mmm…lo sai…mi sa che dobbiamo fare qualche acquisto ….”
“…per Domenica ??...si…si….!!....ma come si fa ??….Carlo il sabato pomeriggio è sempre con me…. “
“….facciamo cosi….ci penso io e ti mando tutto li in ufficio next week,come facevo prima…ok ? “
“…si meglio….meglio….ma questo weekend non riusciamo a vederci in qualche modo…. ?” mi chiese quasi supplichevole
“….mmmm….avrei un’idea…ma non so se puo’ funzionare….non andavate a fare jogging qualche volta li al parco a pochi chilometri da voi…? “
“…si…è una vita che non ci andiamo piu…anche perché lui va a due all’ora e si stanca subito…”
“…beh…visto che Domenica prevedono bel tempo,potresti dirgli che ci andiamo a fare una corsetta tutti insieme….”
“.....mmmm....mi piace molto l’idea…anche se dovro’ riuscire a convincerlo….a quello non va’ mai di fare nulla…uffff…”
“…conto su di te…”
“….ok!….a presto….tanti tanti tanti baci….” concluse lei
Il venerdi’ ricevetti la telefonata di Carlo che mi confermava,seppur malvolentieri,che la Domenica seguente ci saremmo visti alle 11 al parco vicino casa loro per andare a fare un po’ di jogging.
La mia cara Elisa anche questa volta aveva fatto centro,convincendolo.
Quella Domenica mattina i metereologici sembravano averci preso per una volta,la giornata era meravigliosa ed il clima piacevolmente mite.
Quando arrivai li trovai già pronti in tenuta sportiva ad aspettarmi.
Elisa indossava un pantalone di felpa blue di Idea Danza,quelli con l’elastico alto serigrafato con il logo aziendale in vita,che le fasciavano il culo in maniera perfetta come ebbi modo di notare poco dopo,appena iniziammo a correre.
Sopra una felpa con cappuccio,anch’essa blue,con un disegno di paperino.
Aveva anche messo una fascia bianca in testa e ai piedi un paio di Nike con dei calzettoni di spugna rosa.
Elisa parti’ piuttosto velocemente davanti a noi ed io mi ritrovai a corricchiare vicino a Carlo.
La porcellina sapeva benissimo che stando davanti a noi i miei occhi non potevano che essere incollati al suo culo.
Ed infatti per tutti i primi 5 minuti fu una lotta tra il far finta di seguire con interesse i soliti racconti di Carlo sulle sue disavventure universitarie e allo stesso tempo,dissimulare piu o meno abilmente il fatto che stessi fissando quel meraviglioso mappamondo di morbida carne che ballonzolava di fronte a me.
Fortunatamente ad aiutarmi nell’intento vi erano i miei fedeli Rayban a goccia.
La scelta di fare jogging tutti insieme era stata da me voluta,conoscendo le scarse capacità atletiche di Carlo;sapevo che si sarebbe dovuto fermare prima di noi e che quindi molto probabilmente avremmo avuto con Elisa la possibilità di rimanere un po’ da soli.
E anche Elisa l’aveva intuito.
Dopo neanche sette minuti che correvamo,Carlo si arresto’ tenendo la mano all’altezza della milza,nel pieno di una crisi respiratoria.
“……raga….raga….ragazzi….voi….voi prose….proseguite….io mi fermo qui a far…..a fare un po’ di esercizi….” disse ansimando,come avesse appena finito di correre la maratona di New York
Cazzo ero sempre piu imbarazzato per lui,nonostante tutto l’affetto che comunque ci legasse.
“…uffa Carlo…ma insomma…lo vedi Michele come è in forma….?....e tu dopo neanche sette minuti già non ce la fai piu…?? “
“…e che devo fa’….so morto….dai continuate voi….piuttosto Elisa ti ricordi il percorso… ? “
“…si siii….allora ci vediamo tra un po’…ok…? ” disse lei dandogli un bacio sulla fronte,e lanciandomi un sorriso malizioso,a cui lui ovviamente non fece caso
Riprendemmo subito a ritmo spedito.
Mentre ci allontanavamo,mi voltai per un attimo e vidi Carlo accasciarsi a terra semisvenuto dalla fatica.
Il parco si trovava pochi chilometri fuori dal raccordo,ma era un vero gioiello naturale.
E soprattutto,in quella giornata,stranamente deserto.
Probabilmente nessuno aveva creduto a delle previsioni meteo cosi ottimistiche,visto che la pioggia aveva messo in ginocchio la città fino al Venerdi prima.
Con Elisa percorremmo circa un chilometro.
Erano passati almeno cinque minuti da quando avevamo lasciato dietro di noi le ultime tre persone.
Sentendomi a quel punto libero di agire al riparo da sguardi estranei,allungai una mano sul morbido culo per una rapida palpata.
Lei si volto’ guardandomi e mordendosi irresistibilmente il labbro inferiore.
Affero’ la mia mano sinistra di modo che la seguissi.
Abbandonammo il percorso e dopo aver attraversato un breve tratto d’erba,ci inoltrammo nella parte boschiva che si trovava lungo il perimetro del parco.
Ci arrestammo lui di fronte all’altro e cominciammo a baciarci.
“…hai visto come si è fermato subito….hihihihi….” disse sarcasticamente,ricercando poi subito le mie labbra
Scivolammo a terra,su un morbido tappeto di foglie ed erba.
Le mie mani presero a scorrere sotto la felpa alla ricerca del contatto con i suoi seni deliziosi.
“….ho voglia di farlo….scopami Michele….” disse massaggiandomi il cazzo gia turgido,da sopra i pantaloncini
Mi guardai un attimo intorno.
Il posto dove eravamo era piuttosto protetto,ed in effetti in giro non si vedeva né sentiva anima viva,al di fuori del piacevole cinguettio degli uccellini.
Mi preoccupava piu che altro che Carlo potesse rimettersi in marcia e raggiungerci.
“….sei sicura Eli… ? “ mi limitai a quel punto a chiederle sulle labbra
Si limito’ a un rapido segno di assenso con il capo.
Velocemente le abbassai la tuta insieme agli slip azzurri che indossava,fino alle ginocchia.
Feci lo stesso con i miei pantaloncini e boxer.
Vederla li sdraiata a terra in quel tappeto di foglie con la fica scoperta,era uno spettacolo irresistibile.
Un attimo dopo ero dentro di lei.
Le sollevai le gambe appoggiandone le caviglie sulle spalle e presi a scoparla con decisione.
“…mmmm….si…cosi…spingi….spingi….Michele….spingimelo tutto dentro….cosi…fino in fondo…..mmmmmm….”
Mi chinai verso di lei per cercare le sue labbra e poi il collo,umido di un sottile velo di sudore,postumo della corsa pochi istanti prima interrotta.
Ne assaporai la deliziosa salinità,per poi risollevarmi facendomi forza sulle braccia e dare maggiore vigore agli affondi del mio bacino dentro di lei.
“….non vedi l’ora di succhiare l’uccello a quel vecchio…eh zoccola…dimmelo…” le chiesi ansimando
“…mmmmm….si…Michele….…” mugugno’
Le sfilai la Nike e il calzettone di spugna del piede destro,che dondolava da qualche minuto sotto la forza delle mie spinte vicino alla mia collo,e presi a ciucciarle a l’alluce e le altre dita con passione.
“….mmmm…Michele…mi fai impazzire…cosi…..” disse,mostrando ancora una volta gradimento per le mie attenzioni alle sue dolci estremità
“…ti farai spruzzare tutto addosso…eh…vero….? ” la incalzai sempre piu eccitato
“….mmmm….si….mi faccio schizzare in faccia….se vuoi….mmmmm….”
“….fammi vedere come farai....” le dissi immaginando cio' che potesse accadere di li a pochi giorni.
Con un coordinamento perfetto,appena mi fui staccato da lei e sdraiato a terra,Elisa si inginocchio al mio fianco facendo scomparire in un lampo il mio cazzo fra le sue labbra.
La sua testa prese ad andare su e giu’ come un pistone fuori giri,una furia.
“….cosi va bene….o vuoi che lui me lo spinga piu a fondo…. ? ” disse languidamente,interrompendo per un attimo la sua azione e continuando a leccarmi la cappella come un cono gelato
“…fattelo spingere tutto in fondo alla gola….fagli vedere quanto sei zoccola….” e cosi dicendo appoggiai la mano sinistra sul suo capo e presi ad accompagnarne i movimenti,spingendolo sempre piu giu sul mio cazzo,fino a che le sue labbra non toccarono il mio pube.
La trattenni in quella non certo confortevole posizione per qualche secondo.
Le vidi sollevare gli occhi verso di me,e una lacrima scendere dietro la lente destra degli occhiali e poi giu lungo la guancia.
Mollai la presa e la mia verga scivolo’ lenta e sensuale fuori dalle sue labbra,completamente pregna della sua saliva.
“….co…cosi….va bene…Michele….? “ disse completamente sottomessa e riprendendo fiato a fatica
Quanto mi faceva arrapare cazzo,era una droga.
“….brava….ora ricomincia a pompare prima che arrivi il coglione…”
“….ok….”
Riprese in totale autonomia,tenendo le mani appoggiate a terra,a scoparsi la bocca.
Sembrava totalmente fuori di se per l’eccitazione.
Un serie di mugugni ininterrotti presero ad uscire dalla sua bocca.
“…mmmm…oh si cazzo…cosi…si…cosi cazzo….vengoooooo….Elisa….vengooo…..aahhhh…” dissi cercando di trattenere il piu possibile l’urlo di godimento che stava per sfuggire dalle mie labbra e che sarebbe stato sicuramente udibile a distanza,in quel silenzioso e desolato parco
Elisa era li con il cazzo completamente a fondo nella sua morbida bocca,mi massaggiava le palle con la mano sinistra,accogliendo seraficamente tutti gli schizzi di sperma che le stavo sparando direttamente in gola.
La vidi deglutire diverse volte e poi staccarsi dalla mia verga donandole un bacio delicato sulla punta.
“….mmm….mi mancava cosi tanto il tuo sapore questi giorni….” disse dolcemente,raggiungendo poi le mie labbra e sdraiandosi sopra di me.
“….Eli…mi sa che è meglio rimetterci in movimento….”
Pochi minuti dopo eravamo di nuovo sul percorso e avevamo ripreso il nostro jogging Domenicale.
Nel mentre ci riavvicinavamo al punto di partenza,pensai se la Domenica successiva avrebbe riservato lo stesso trattamento al vecchio.
Non dovevo che pazientare ancora una settimana per scoprirlo.
Quando raggiungemmo Carlo,lo trovammo ancora seduto a terra intento a fare alcuni improbabili esercizi di stretching.
“…beh….come è andata…? “ ci chiese vedendoci arrivare
“…bene….benissimo….Elisa è in gran forma…” risposi io
“…eh lo so….la mia cucciola è molto ben allenata…….amore vuoi un po’ d’acqua…? ”
le chiese premurosamente
“…no grazie amore….mi sono fatta già una bella bevuta prima alla…fontanella…” gli rispose lei,guardandomi poi per un attimo maliziosamente
Si alla fontanella…del mio cazzo,pensai sorridendo diabolicamente fra me e me,mentre lo osservavo dargli degli affettuosi bacetti sulla fronte.
Mi aspettava una lunga settimana di febbrile attesa...
Mi sollevai con fatica,considerati gli stravizi culinari e alcolici della serata precedente nonchè l’impegnativa settimana affrontata,e preso il telefonino,vidi con piacere che a scrivermi era la mia cara Elisa.
La cosa mi sorprese non poco,in quanto raramente ci sentivamo durante il weekend,considerata la costante e continua presenza di Carlo accanto a lei.
Iniziammo a scambiarci una sequenza di messaggi.
“….ehiii bellissimo…sei sveglio…?...che fai ??....io sono qui a casa sola….soletta….”
“…..svegliato da poco….mmmm….sola soletta….mi ispira molto….ma Carlo dov’e’ ?? “ mi affrettai a digitare sulla tastiera
“….Carlo è andato dai suoi per chiedergli un prestito per riparare quello scassone di macchina…..e conoscendo quanto sono tirchi di famiglia…non credo che tornerà per cena….”
“…dove mi porti di bello…? “ aggiunse subito dopo intraprendente
“….dove vuoi….dove vorresti andare…. ? ”
“…beh …l’altra sera hai detto che avresti voluto farmi vedere a tutti vestita cosi….”
La porca doveva aver fantasticato parecchio in quelle ore su quella mia sincera affermazione,fatta mentre lei era intenta a spompinarmi come un’ossessa nella cantina.
Ero certamente desideroso di portarla in giro e farla vedere a tutti,vestita di quegli abiti ridottissimi e arrampicata su quei sandali.
E l’idea sembrava evidentemente piacere parecchio anche a lei.
Decisi cosi di azzardare.E parecchio.
“…che ne pensi di un giro sulla….Salaria….oppure in pineta…? “
“….Michele….ma dove….dove ci sono….le….puttane….? “
“….si…..” risposi laconicamente
Per qualche minuto non ricevetti risposta;pensai subito di aver esagerato,ma proprio quando avevo iniziato a scrivere un messaggio ironico che potesse giustificare come una semplice battuta quello precedente,mi arrivo’ la sua risposta.
“….ok….”
Quasi non credevo a quello che stavo leggendo.
Non mi feci trovare impreparato,per quanto gia sicuramente ipereccitato alla sola idea di portarla in zone di quel tipo.
“…..Salaria…o pineta….? “ le chiesi prontamente
“…dove vuoi tu….io seguo sempre le indicazioni del mio capo!….” rispose aggiungendo il simbolo di un bacio
“….ok….allora ti passo a prendere per le 18…mi raccomando l’abbigliamento….”
“…certo capo!....vado subito a prepararmi ….ci vediamo tra poco….bacio! “
Guardai l’ora,erano le tre del pomeriggio passate.
Mi sedetti sul letto,frastornato ancora dal vino della sera prima e decisamente scombussolato anche dall’incredibile malizia della mia deliziosa Elisa,che non smetteva mai di sorprendermi.
Con lei avevo cominciato ad avere la sensazione di poter spingere sempre piu sull’acceleratore dell’audacia.
La voglia di vedere ogni volta fino a che punto fosse capace di spingersi,mi faceva impazzire.
E quella serata sembrava essere perfetta come test a riguardo.
Accesi il pc e dedicai poco piu di un’ora nel rispondere ad alcune mails di clienti,dopodichè mi abbandonai ad una lunga e rigenerante doccia calda.
Alle 18 ero sotto casa sua.
Le inviai un messaggio per avvertirla e poco dopo la vidi arrivare,avvicinarsi all’auto ed aprire lo sportello.
“….buonasera capo….” disse maliziosa accomodandosi,sul sedile del passeggero e chiudendo la portiera dell’auto
Indossava un lungo cappotto nero,che appena entrata in auto,autonomamente provvedè a sfilarsi e riporre sul sedile posteriore.
Probabilmente aveva pensato che fosse meglio non farsi vedere da qualcuno del vicinato che avrebbe potuto riportare alle orecchie di Carlo,particolari che non avrebbero di certo giovato al buon esito dei nostri incontri.
Il mio sguardo scruto’ subito curioso e famelico il suo corpo da capo a piedi.
Aveva messo la gonna lunga nera con lo spacco frontale,quella indossata mesi prima in occasione di una nostra cena a casa mia.
Con la differenza questa volta che aveva anche le autoreggenti nere,chiaramente visibili stando seduta,dato che lo spacco della gonna le arrivava quasi all’inguine.
E non solo era visibile l’inizio delle calze,ma si intravedeva chiaramente da quella posizione,anche un accenno della morbida peluria castana della sua fichetta.
Niente slip quindi.
Cristo Santo….già mi sentivo ribollire il sangue!
Ai piedi aveva i sandali neri tacco 12 della sera precedente e sopra una camicetta bianca.
Ecco…la camicetta….
Aveva praticamente tutti i bottoni slacciati,fino all ‘ombelico circa,e sotto non indossava neanche il reggiseno.
Dalla mia posizione laterale,erano chiaramente visibili le sue tettine e i capezzoli,già visibilmente inturgiditi,probabilmente a causa dalla temperatura non mitissima di quella sera.
Il trucco sul viso era leggermente piu marcato del solito e le labbra abbellite da un brillante lucidalabbra rosa,che richiamava perfettamente il nuovo colore rosa shocking della sua acconciatura.
Aveva rimesso i grandi orecchini a forma di cuore e al collo aggiunto un lunga catenina che terminava sotto la camicetta poco sotto il seno,con un piccolo pendaglio d’argento e brillantini a forma di cuore.
Protetti da sguardi indiscreti,grazie ai vetri fume’ del mio fuoristrada,mi avvicinai al suo viso,cercando le sue labbra.
Le sfiorai con le mie,per un primo casto bacio.
La mia mano sinistra si insinuo’ sotto la camicetta,andando a stuzzicarle delicatamente il capezzolo destro con le dita.
“…le piace capo il mio abbigliamento ? “ mi chiese furbetta e già visibilmente eccitata
Gustai per qualche istante con piacere il profumo dolciastro provenire dalla sua bocca,dal suo respiro,un mix di odori di chewing gum,probabilmente da poco masticato,e dello stesso lucidalabbra.
“….è perfetto…e questo ciondolo è molto carino…” dissi prendendolo tra le mani
“….me l’ha regalato Carlo….ho pensato che fosse la serata giusta per metterlo….” rispose maliziosamente cercando di nuovo le mie labbra con le sue.
Mi informo’ che aveva detto a Carlo che sarebbe uscita per andare al cinema con una sua amica del lavoro,che lui comunque non conosceva,avevamo quindi un bel po’ di tempo a nostra disposizione senza scocciature.
Dopo qualche minuto eravamo in viaggio verso il mare di Roma.
Anche se ancora non sapevo esattamente come si sarebbe svolta la serata,avevo prudenzialmente pensato che per questa nostra prima uscita esibizionistica,sarebbe stato meglio optare per la location pineta,anche perché tra l’altro la Salaria,passava troppo poco lontano da casa sua,e non mi sembrava il caso che qualcuno potesse eventualmente riconoscerla.
Durante il viaggio Elisa,tenendo il capo appoggiato alla mia spalla,non perse occasione per stuzzicarmi ed intrattenermi con carezze e baci.
Pareva particolarmente ispirata quel pomeriggio.
Poco dopo le 18.45 arrivammo in zona pineta.
Imboccata una delle prime vie interne,si cominciavano a vedere sul bordo della strada diverse prostitute,che invitavano le auto a rallentare.
“ ….hai visto Michele…?....quella non aveva i pantaloni… ! “ disse voltando il capo di scatto ed osservando l’ultima che avevamo appena superato
Dai commenti che faceva mi dava l’impressione che non avesse mai visto cosi da vicino certe cose o anche che forse non fosse mai stata completamente libera di parlarne.
Dopo un breve e lento giro di perlustrazione scelsi di arrestare l’auto in un piccola piazzola di sosta,vicino a degli attrezzi ginnici e ad un incrocio,dove spesso durante il giorno avevo visto parecchie persone allenarsi.
Il posto risultava quindi essere abbastanza isolato,ma non troppo,visto che a quell’ora passavano ancora diverse auto.
Poco dopo Elisa era a cavalcioni su di me.
Iniziammo a pomiciare selvaggiamente.
“….ho voglia di te Michele….mi fai impazzire…mmm...” disse mugugnando tra un bacio e l’altro,mentre le nostre si rincorrevano impazzite a caccia una dell’altra.
Le mie mani erano ben piantate sulle sue meravigliose chiappe.
“….mi piacerebbe che quelli che passano potessero vederti meglio….vedere quanto sei zoccola….”
Si limito’ a un semplice ed ulteriore mugugno di compiacimento a quelle mie parole e fece per sfilarsi la camicetta.
Per un attimo staccai le mie labbra dalle sue,fermando la sua mano che stavo iniziando a slacciare gli ultimi bottoni.
Nella mia mente avevo altri piani.
“….voglio che ti vedano qui…sulla strada….” proseguii deciso sfiorandole le labbra con un dito
Nei suoi occhi intravidi per un attimo sorpresa per quella proposta.
Ma quel lampo di lussuria che caratterizzava il suo sguardo in quei frangenti di totale perdizione,non manco’ di esserci neanche di fronte a quella nuova ed obbiettivamente piu che audace proposta.
“…vuoi che scenda dall’auto e che mi vedano tutti….? ” mi chiese con un filo di voce strozzata dall’eccitazione
“...esattamente…”
Avvertii il suo bacino cominciare a spingere sul mio avanti e indietro,lentamente come in una danza.
Era decisamente un si alla mia proposta.
“….va bene Michele…ma se qualcuno si ferma….cosa faccio…. ?? “
“….questo lo devi decidere tu….io saro’ sempre qui….ad osservarti….”
“…lo voglio fare Michele…ma ho un po’ paura….” disse cercando di nuovo le mie labbra e continuando a muovere il suo bacino sinuosamente
Il gioco le stava piacendo di brutto.
“….hai con te l’auricolare del telefono…? “ le risposi
“…si....nella mia borsetta….”
“….ok prendilo e collegalo al telefono….mi chiami quando sei fuori e lasci aperta la chiamata,cosi posso sentire quello che accade…”
Quell’idea sembro’ rassicurarla;sapere che avrei vegliato su di lei come un angelo custode,la tranquillizzo’ parecchio.
Mi sorrise maliziosa e si risistemo’ sul sedile passeggero,iniziando a rovistare nella borsa.
“….metti solo una cuffia…cosi sembra che stai ascoltando della musica….”
suggerii
In quegli istanti sembrava completamente rapita e abbandonata alle mie istruzioni.
Infilato l’auricolare nell’orecchio sinistro e messo il cellulare in borsa si guardo’ per un attimo intorno.
Non passavano macchine e la strada era completamente deserta.
Si volto’ verso di me avvicinando le sue labbra alle mie.
I suoi occhi erano infuocati dal desiderio e dall’eccitazione per quello che stava per fare.
Apri lo sportello e scese dalla macchina.
La osservai camminare un po’ incerta fino a raggiungere la parte opposta della strada e poi fermarsi a circa cinquanta metri dalla mia macchina.
La strada era piuttosto buia,illuminata solo da pochi lampioni che sembravano essere stati messi li a caso,come piovuti dal cielo.
Uno di questi si trovava a una decina di metri da lei,il che mi consentiva di poterne godere appieno della visione.
Prese subito ad armeggiare col telefono,probabilmente stava componendo il mio numero.
Ed infatti poco dopo il mio cellulare squillo’.
“….mi senti Michele…? “ disse con voce tremante,riponendo il cellulare nella borsa
“….certo….sei bellissima….apri di piu la gonna e la camicetta….”
“….ok….”
Un po’ maldestramente cerco' di aprire una parte della gonna e slaccio’ uno dei bottoncini della camicetta.
“….di piu Elisa…apri tutti i bottoni della camicia….lascia solo gli ultimi due…come prima….”
Esegui come le avevo richiesto.
La camicia era praticamente quasi del tutto aperta.
Vidi arrivare dallo specchietto un auto.
“….sta arrivando qualcuno…” la avvertii
Elisa si volto’ in direzione dell’auto e volse poi lo sguardo verso di me,probabilmente inquieta di quello che stava per accadere.
Ma l’auto tiro’ diritto senza fermarsi.
“….Michele…mi sa che non gli sono molto piaciuta....” disse con tono ironico e sconsolato
Compresi che in realtà desiderava,per quanto lo temesse allo stesso tempo,che qualcuno si fermasse.
Ed ero io che dovevo a quel punto spingerla,sulla retta via,se tale poteva definirsi…
“…..se vuoi che si fermino….fagli vedere le tue meravigliose cosce….mostragli che brava zoccola che sei….”
Erano in arrivo altre due auto.
Senza rispondermi,si volto’ in direzione dei due veicoli e lentamente scosto’ il lembo destro della gonna,allungando un poco la gamba in avanti.
Illuminati dalle luci anabbaglianti dei due mezzi,gli swarosky dei suoi sandali presero a brillare per un attimo e l’autoreggente della sua gamba destra rimase completamente in mostra per qualche secondo,come anche parte della peluria della sua fica.
La due auto rallenteranno bruscamente,facendo stridere le gomme sull’asfalto,avanzando poi lentamente verso di lei fino ad arrestarsi.
La prima era una vecchia Golf con dentro quelli che sembravano essere tre ragazzi.
“…..ehi bella….quanto vuoi per farci tre pompini…. ? “ chiese uno di loro spavaldamente,abbassando il finestrino
La trovata dell’auricolare si stava rivelando perfetta;oltre a far sentire piu al sicuro Elisa,mi permetteva di ascoltare tutto quello che veniva detto.
Elisa per un’istante rimase interdetta ed istintivamente richiuse un poco la gonna,quasi imbarazzata.
“….ehm…..1500 ....” la senti poi sorprendetemente rispondere con un filo di voce
Obbiettivamente per quel tipo di gente e stando sulla strada,era una cifra assurda e probabilmente Elisa l’aveva scelta in quanto non si sentiva pronta ad andare fino in fondo.
Immaginava che difficilmente quei ragazzotti sbarbatelli avrebbero avuto in tasca una simile somma.
E cosi fu.
“…..cazzooo…1500 EURO.. ??....ma sei fuori ??!….sei un bel troione….ma quei soldi non ce li abbiamo proprio….ciao bellaaaa…” e cosi dicendo ripartirono sgommando
Prima di scendere dall’auto le avevo detto che sarebbe dovuta essere lei a decidere come comportarsi se qualcuno si fosse fermato.
Avrebbe potuto dire qualunque sciocchezza,che aspettava qualcuno,che era uno scherzo…ed io sarei balzato li un secondo a prenderla.
Invece aveva deciso di rispondere alla richiesta,dando una cifra,che per quanto assurda era pur sempre una risposta ad una proposta di fellatio multipla.
Non finiva di sorprendermi
Il mio cazzo pulsava ormai all’impazzata all’interno dei miei pantaloni.
La seconda auto si fece avanti.
Si trattava di un elegante Mercedes nera station wagon con all’interno un uomo stempiato e un po’ grosso,apparentemente oltre la sessantina.
“….ehi bellissima….quanto vuoi ? “ domando’ retoricamente con accento chiaramente Milanese
“….500….” rispose lei piu prontamente questa volta ed armeggiando con i bottoni della camicetta
“….500 per scopare ?? “ chiese sorpreso lui
“….ehm…no…...”
“….per un pompino 500 euro ????...cazzo era da un po’ che mancavo da Roma mi sa che non sono aggiornato con le tariffe….comunque mi piacciono quelle che non la danno via facile….e poi ho concluso da poco un buon affare…facciamo cosi : ti do 250 euro e mi fai una bella sega….sei una bella fichetta e mi fa piacere darteli….ok ? ”
La situazione cominciava a farsi complicata e rischiosa,ero pronto ad intervenire,ma allo stesso tempo morivo dalla voglia di vedere cosa avrebbe fatto.
Vidi Elisa cercare il mio sguardo in lontananza,forse voleva sentire la mia voce.
“…..vuoi farmi vedere quanto sei zoccola eh ?…sali pure su quell’auto allora….” le dissi in tono di sfida
“…ehi…ma che aspetti qualcuno ?? allora…hai deciso….? vieni o no ?? “ senti a quel punto dire al Milanese richiamando la sua attenzione
“…..o....ok…va bene…” disse lei allungando la mano sullo sportello ed entrando nell’auto,dopo aver lanciato un ultimo sguardo nella mia direzione
Cazzo non ci potevo credere….ci era salita veramente!
Misi in moto velocemente la Jeep e cominciai a seguirli a distanza,continuando ad ascoltare la loro conversazione.
“…..sei proprio bona lo sai….”
“ ….grazie….” “
“…ma come mai porti l’auricolare…? “
“…ehmm…ascolto un po’ di musica…”
“…ok…ora pero’ toglilo….voglio vedere questo bel faccino senza fili di mezzo…”
Sentii Elisa armeggiare con l’auricolare e poggiarlo probabilmente nella borsa insieme al telefono.
“….ma che sei sposata….?? “ chiese l’uomo avendo probabilmente notato in quelle manovre l’anello al suo dito sinistro
“…fidanzata...”
“…e il tuo fidanzato lo sa quello che fai la sera… ? “
“…no….mi servono soldi….per l’università…” rispose Elisa improvvisando abilmente e apparendo maggiormente a suo agio in quella conversazione,avendo forse notato dallo specchietto che li stavo seguendo
“….ahhhhh sei una studentessa….lo immaginavo….con questi occhialini….lo sai mi fanno arrapare da matti….”
Mi trovavo in quell’istante a poche decine di metri dalla loro auto,la freccia destra lampeggio’ e svoltarono in una stradina sterrata,per poi arrestarsi quasi subito.
Anch’io mi femai poco distante,avendo già spento i fari qualche secondo prima,per non farmi notare.
“….eccoci arrivati….perchè non ti togli la camicetta e mi fai vedere quelle tette meravigliose che hai….” disse accendendo la luce interna dell’auto
“….ma lei mi aveva detto….” provo’ ad obbiettare Elisa
“….ma che fai…..mi dai del lei….? va bene che ho superato da 1 mese i 65 anni….pero’ non ce ne è bisogno….! ”
“…dai facciamo cosi….ti do 50 euro in piu,gli ultimi che ho nel portafogli,pero’ mi fai vedere anche la fichetta e rispondi a un po di mie domande…ok ? ” aggiunse
“…ok…pero’ posso continuare a darle del lei ?….preferirei….” rispose Elisa dopo un breve momento di silenzio
“….che puttanella educata…..come vuoi…dai fammi vedere la fica ora…” disse l’uomo avvicinando una mano al suo viso carezzandolo delicatamente
Vidi Elisa scivolare lungo il sedile ed armeggiare nella parte bassa,dove non mi era possibile vedere,probabilmente stava alzando la gonna lungo i suoi fianchi.
Ne ebbi conferma immediatamente ascoltando la reazione del Milanese.
“…..che fica bella che hai cazzo….la tieni con il pelo….ma brava.….appoggia le gambe qui sul cruscotto che voglio vederla meglio…”
“…aspetta pero’ questi li togliamo….che altrimenti mi graffi la macchina….e poi chi la sente quella rompicazzo di mia moglie….” aggiunse,slacciandole e sfilandole i sandali
“…ecco cosi…allargale bene…” la istrui lui posizionandole le gambe in modo tale che risultassero piegate e completamente spalancate,con le piante dei piedi appoggiate al cruscotto,come potevo osservare dalla posizione in cui ero grazie alla luce interna della loro auto.
“…ora apriti la fica con le dita….”
Vidi la testa dell’uomo abbassarsi verso le gambe di Elisa e scomparire dalla mia vista.
Ero letteralmente incredulo da quello che stava accadendo,per quanto eccitatissimo.
Sarei voluto scendere e prendere cacciare a calci in culo quel vecchio e scoparmela li nella sua auto.
Ma quella serata stava riservando incredibili ed inaspettate sorprese,dovevo solo avere la pazienza di attendere per gustarmi il lento evolversi degli eventi.
“….mmmm…che buon odore che hai….brava cosi…allargatela tutta…che bella che è…”
“….chissà quanti cazzi che avrai preso…eh….ma il tuo ragazzo ti scopa ? “
Il vecchio si stava rivelando obbiettivamente un vero porco.
Ma Elisa non mi sembrava tradire particolare fastidio a quelle domande.
“….beh che sei timida….allora ? “
“…non lo facciamo molto spesso….”
“….allora batti per la strada anche perché ti manca il cazzo vero….? puoi dirmelo puttanella…”
Elisa non rispose,ma quel silenzio fu come una conferma per quel vecchio arrapato.
“…lo so che è cosi….se avevo 1000 euro te li avrei dati volentieri per sfondarti questa bella fichetta….pero’ non li ho,sono un gentiluomo ed i patti sono patti….quindi ora mettiti al lavoro e fammi sentire quelle tue belle manine sul mio cazzo….”
Vidi l’uomo rialzare il capo e riposizionarsi seduto sul sedile di guida mentre Elisa sedersi un po’ impacciatamente in ginocchio sul sedile di fianco.
“…dai tiralo fuori….”
Quando avvertii il rumore della zip dei pantaloni,compresi che evidentemente non si sarebbe piu’ tirata indietro.
“….mmmm…che mani morbide…..brava cosi…massaggiami anche le palle….si….cosi….mmmm…”
Elisa volse per un attimo lo sguardo nella mia direzione,poi la sua attenzione ritorno’ al cazzo che aveva di fronte.
Dai movimenti delle sue braccia che intravedevo dalla mia auto,comprendevo che lo stesse lavorando a pieno ritmo a due mani.
“….vieni…appoggia il viso alla mia gamba…voglio vedere il tuo bel faccino da studentessa troietta vicino al mio cazzo….”
La figura di Elisa di li a pochi istanti scomparse dalla mia vista.
“…brava cosi….mettiti piu vicino….ecco cosi.…”
Cominciai ad avvertire il rumore delle sue mani che ritimicamente incedevano sul suo cazzo,ormai evidentemente piu umido.
“….che brava segaiola che sei…..ti piace il mio cazzo ?....è piu grosso di quello del tuo ragazzo eh ? “
“…abbastanza….” si limito’ a replicare lei
“…guardami troietta pero’ quando mi rispondi….voglio vedere i tuoi bei occhioni…”
“….e questo cos’e’….? “ chiese poi ad un tratto come se la attenzione fosse caduta su qualcosa
“ ….me l’ha regalato il mio ragazzo….”
Compresi che si stesse riferendo alla catenina col ciondolo che Elisa quella sera indossava.
“…”da Carlo ad Elisa con amore” “ disse lui come leggendo qualcosa
Probabilmente era la dedica che si trovava incisa sul retro del monile.
“….ma che carino….ho un posto migliore dove mettere questa bella collanina…..toglietela e mettimela intorno al cazzo….”
Il vecchio doveva averlo eccitato parecchio il fatto che lei gli avesse detto fosse fidanzata.
E come con comprenderlo ?
La benzina che alimentava da mesi ormai gli incontri ravvicinati tra me ed Elisa,era proprio cio’,la voglia di trasgredire,il rischio di essere scoperti.
“…cosi va bene… ? “ chiese lei dopo aver evidentemente eseguito quello che le aveva richiesto di fare
“….perfetto….ora continua a segarmi….da brava….”
“…da quanto è che fai la zoccola….che batti sulla strada….? ”
“…da poco….”
Ad accompagnare il rumore ritimico delle mani di Elisa ora si era aggiunto anche il tintinnio della catenina,che probabilmente aveva preso a penzolare sotto la spinta masturbatoria delle sue mani.
“….e come te la cavi con i pompini….?...chiedi 500 euro….sarai bravissima….“
“…non lo so….ma aveva detto che…” rispose lei in tono preoccupato
“…non ti preoccupare,ti ho detto che sono un gentiluomo e rispetto i patti….ti ho chiesto solo se li sai fare bene….”
“….credo di si….”
“….e quanti ne hai fatti ultimamente….? ….dimmi…..“ prosegui il vecchio,in quello che si era trasformato in una sorta di morboso interrogatorio
“….un po’….”
“….un po’ che vuol dire…?...piu o meno di cento….? “
“….piu….”
“…mmmm….che puttanella che sei……mi stai facendo godere…ora mi raccomando,quando schizzo,non farmi sporcare la macchina….”
“…ok….” si limito’ a rispondere Elisa
“…brava continua cosi cazzo… dai che sto per sborrare… cosi…si….piu veloce….piu veloce….dai che sborroooooooo……aaaaaahhhhhhhh……”
Intravidi per un attimo il braccio di Elisa sollevarsi e poi riscomparire dalla mia vista.
“……cazzo che sborrata….erano tre settimane che non mi svuotavo i coglioni….sei stata bravissima e non mi hai fatto neanche sporcare la macchina….” fece lui con tono affannato ed evidentemente soddisfatto
Segui’ qualche minuto di silenzio in cui Elisa sembro’ risistemarsi la gonna e rimettersi i sandali e lui richiudersi i pantaloni.
“…ecco qui…questi sono i 300 euro ….e la tua catenina ”
“…grazie….” rispose lei riponendoli in basso,probabilmente nella borsa
Il telefono per qualche istante gracchio’,probabilmente quando lei lo aveva spostato inavvertitamente cercando il portafogli,lo spinotto dell’auricolare doveva essersi spostato.
“….…io sono Renzo….e tu…come ti chiami ? “
“…El….Elisa…”
“….che bel nome….lo sai ciccinina che ti posso far guadagnare un bel po di soldini ? ho parecchi amici a cui potrei presentarti e sono sicuro che gli piaceresti…..” disse dandogli un pizzicotto sulla guancia
“….intanto tra un paio di settimane sono di nuovo a Roma…se mi lasci il tuo numero….ti chiamo….” aggiunse
“….non saprei…io ecco….non ci sono sempre….” disse Elisa in difficoltà,non sapendo evidentemente cosa fare
“….dai su….non ti preoccupare….sono molto discreto….” insistette lui con tono rassicurante
Intuii che Elisa probabilmente era indecisa sul da farsi.
Da una parte l’idea di proseguire quel gioco con qualcuno con cui aveva rotto già il ghiaccio,probabilmente la intrigava parecchio,dall’altra aveva evidentemente timore che la cosa potesse essere scoperta o uscire dal suo controllo.
“…va bene…pero’ mi raccomando non mi chiami la sera…solo durante il giorno “ e cosi dicendo,dopo aver lanciato un fugace sguardo in direzione della mia auto,senza che lui se ne accorgesse,gli diede il suo numero di cellulare.
“….non ti preoccupare…allora dove ti lascio ? “
“…puo’ riportarmi dove ero prima….”
La macchina si mise in moto e si avvio’ verso il viale dove ci eravamo fermati con Elisa.
Li seguii a distanza e parcheggiai nello stesso punto in cui tutto era iniziato.
Poco dopo la vidi scendere dall’auto e appena l’uomo si allontano’,attraverso’ la strada venendo verso di me.
Appena chiuse la portiera i nostri sguardi si incrociarono per qualche lungo istante di silenziosa intesa.
“….hai sentito tutto Michele…vero…. ?” disse lei avvicinandosi un poco a me esitante,quasi come se avesse paura che potessi non approvare quello che aveva fatto
“…..si….tutto….” e nel terminare quelle parole appoggiai le mie labbra alle sue.
Le nostre lingue presero istantaneamente a rincorrersi impazzite.
“….ho voglio che mi sbatti Michele…ora….non mi sono mai sentita cosi….tu mi farai impazzire….” disse sospirando e accarezzandomi il viso,con tono quasi implorante,mentre ero intanto a sditalinarla selvaggiamente con due dita della mano sinistra.
Aprii il portaoggetti e presi la torcia invitandola a seguirmi fuori dall’auto.
Entrammo nella pineta seguendo un sentiero non perfettamente battuto in mezzo agli arbusti.
Io facevo strada illuminando la via davanti a me ed Elisa mi seguiva silenziosa tenendomi per mano.
Arrivammo ad uno slargo con delle panchine,sembrava un posto piuttosto tranquillo.
E perfettamente adatto ai propositi che avevo in mente.
“….togliti tutto ….” le dissi avvicinandomi a lei e sfiorandole le labbra con le mie
Non esito’ neanche un secondo.
Tolse e gonna e camicetta e li appoggio’ sulla panchina riavvicinandosi poi a me.
Ora era il momento che il mio passeggero oscuro iniziasse a condurre le danze.
Passeggero oscuro che lei aveva già ampiamente mostrato di gradire.
“….vai verso quell’albero….” le dissi in tono quasi perentorio
Volto’ le spalle e comincio ad incamminarsi lentamente verso il pino secolare che si trovava a pochi passi davanti a noi.
Era completamente nuda ad esclusione delle autoreggenti e dei sandali.
Semplicemnte stupenda.
Mi godetti per l’ennesima volta il piacere di quella sua pelle candida e del suo suo culo cosi divinamente tornito,illuminandola con la torcia.
Notai che il terreno era disseminato di numerosi preservativi usati,probabilmente quel luogo era stato eletto ad alcova da diversi frequentatori della zona.
La cosa normalmente non mi avrebbe di certo esaltato,ma era perfetto per quella situazione.
Elisa,raggiunto l’albero,si volse nella mia direzione appoggiando lascivamente la schiena al tronco ed iniziando ad accarezzarsi il seno.
Con la torcia puntata su di lei continuai ad osservarla per qualche istante.
Poi mi feci lentamente avanti,parandomi a pochi centimetri dal suo viso.
“….dai zoccola…mettiti in ginocchio e tirami fuori l’uccello che voglio scoparti la bocca per bene…” dissi con tono deciso e vagamente severo
Sapevo quanto gradisse essere trattata cosi,e quel giorno ne avevo avuto ennesima conferma.
Si inginocchio' prontamente con le gambe totalmente spalancate,e in un attimo il mio cazzo era nella sua bocca.
La mia mano sinistra teneva la torcia in modo da illuminare il suo viso e le dita della destra erano affondate tra i suoi capelli,ad accompagnare gli affondi della sua bocca.
“…cosi ciuccia….brava…cosi….…”
“….allora ti è piaciuto fare la sega al vecchio eh…. ? “
Si limito’ a rispondere con un lungo mugugno e ad alzare lo sguardo verso di me in segno di assenso.
“….l’hai fatto schizzare tanto…? “
“….mmmh….non….lo so…” disse interrompendo per un istante la sua opera spompinatoria
“…come non lo sai….? “ chiesi sorpreso
“….l’ho fatto schizzare sulla mia gonna…non voleva che sporcassi l’auto….” rispose con un filo di voce,guardandomi maliziosa e stuzzicandomi la cappella con la punta della lingua
Indirizzai la torcia per un attimo in direzione della panchina,dove Elisa aveva lasciato le sue cose,ed in effetti notai che su una parte della gonna era presente un’ampia chiazza biancastra.
“…dalla macchia sembra che ne abbia scaricata un bel po…..ed ora che gli dici a quel coglione quando torni a casa se la vede…? ”
“….mmm…non lo so….non me….non me ne importa….” mugugno’ continuando a ciucciare il mio cazzo come una forsennata
Non resistevo piu dovevo farla mia.
La feci alzare girandola bruscamente di spalle.
Iniziai ad accarezzale e pizzicarle piu o meno delicatamente i capezzoli,tirandoli leggermente in avanti.
“….vuoi che ti sbatto forte vero ….? ” le chiesi sussurandoglielo all’orecchio
“….mmm…si Michele…sbattimi….forte….ti prego….fammi quello che vuoi….” rispose fremendo alle mie carezze
“…appoggia le mani all’albero…cosi….” le dissi allora invitandola a piegarsi in avanti,fino a che non fu a novanta gradi di fronte a me.
Lasciai cadere la torcia a terra posizionando la punta del cazzo sulla sua morbida fessura,già totalmente zuppa ed appoggiate le mani ai suoi glutei con una spinta decisa la penetrai fino in fondo,iniziando a scoparla con irruenza.
“…si cosi Michele….sbattimi cosi….”
“…cazzo te la spacco questa fica….mmmm….” grugnii quasi rabbiosamente
“….si…mi fai godere…mmm….sfondami dai….sfonda la tua zoccola….”
“…mmmm….dimmelo….dimmelo….che sono una zoccola….” proseguii
Era completamente partita,quello che era successo poco prima doveva averla messa parecchio su di giri.
“…sei una grandissima zoccola….vorresti succhiarglielo a quel vecchio e farti scopare vero… ?...gli hai dato anche il numero di telefono….che puttana…. “
“….mmmm…si…se tu lo vuoi Michele….” disse voltandosi per un attimo verso di me in cerca del mio sguardo perso nel buio.
Andammo avanti con quel ritmo infernale,stile cavalcata,per almeno venti minuti,fino a che non ce la feci piu a resistere oltre.
“…cazzo…sto per sborrare…mmm…”
“…mmmmmm….si si ….dai…dai sborra…che mi fai godere…..sborrami tutto dentro….”
Esplosi in un orgasmo violento sparandogli dentro direttamente nell’utero tutta l’eccitazione accumulata nell’ora precedente,in almeno sei potenti schizzi,con un urlo liberartorio che riecheggio’ nella silenzio notturno della pineta.
Stile Balla coi Lupi!
Per un attimo sentii la testa girarmi.
Rimanemmo attaccati per qualche secondo,poi si volto’ verso di me in cerca della mia bocca,per un morbido bacio.
“….mi sa che ora che andiamo vero… ? “ dissi accarezzandole le labbra
“….mmm…mi sa di si…ufff….mi sarebbe piaciuto passare ancora un po piu di tempo qui….” aggiunse lei maliziosa
“…beh….penso che non mancherà l’occasione….” risposi accarezzandole il viso mentre lei si rivestiva
Mi sorrise furbetta dandomi un bacio e prendendomi per mano,mentre riprendevano la via del ritorno verso la macchina.
La lasciai a casa che erano passate da poco le nove di sera sperando che Carlo non fosse ancora rientrato in casa.
Ci avrebbe potuto vedere dal balcone o le avrebbe potuto fare domande su quella gonna stazzonata.
Ma forse era solo mie paranoie.
La mia Elisa si era dimostrata fino a quel giorno molto scaltra nel rigirarselo e cucinarselo a dovere e quindi potevo stare abbastanza tranquillo a riguardo.
Durante il viaggio verso casa mi lasciai cullare dalle immagini di quel pomeriggio incredibile,che si riproponevano nella mia mente come in una sorta di loop infinito.
Nella tarda mattinata di Lunedi,appena mi collegai per scaricare la posta,mi arrivo’ un suo messaggio in chat.
“….buongiorno capo….”
“…buongiorno bellissima….come è andata ieri sera…? “
“…tutto tranquillo…era già a casa e stava davanti alla tv a guardarsi l’ispettore Derrik…ti rendi conto ??...non si è accorto neanche della gonna…”
“…e tra l’altro non è riuscito neanche a farsi dare una lira dai genitori per riparare l’auto…” aggiunse sconsolata
“….è proprio de coccio..….ma mi sembra tu sia un po’ giu’….successo qualcosa…..? ”
“….ufff stamattina ho ricevuto una brutta notizia…cioè in realtà dovrebbe essere bella…ma per me ora non lo è…”
“…e cioè…?? ” la incalzai curioso
“….l’azienda mi ha comunicato appena sono arrivata in ufficio che mi assumono a tempo indeterminato….ma se accetto poi non posso piu lavorare con te…e poi come facciamo….a vederci ??...uffa guarda…proprio ora….e Carlo mi ha detto che devo accettare…che è un posto fisso sicuro…lo sai come è lui….ma io non so cosa fare….se accettare o no….”
Della novella non ero certo contento;mi ero ormai abituato a quei nostri pomeriggi di intimità al riparo da sguardi indiscreti,protetti dalle mura dell’ufficio e dall’alibi del lavoro.
Pensai pero’ che fosse piu saggio far si che lei accettasse anche perché visto il periodo di grande crisi,sarebbe stato obbiettivamente difficile che un’azienda di quell’importanza le rifacesse una proposta simile.
Inoltre se l’avessi spinta a continuare a lavorare solo da me,cio’ sarebbe potuto essere un motivo per Carlo per cominciare a sospettare qualcosa,tanto piu che il mito del posto fisso era una traguardo ambito da entrambe,almeno fino a che non erano iniziati i nostri incontri clandestini.
L’unica scocciatura è avrei dovuto comunque tenere l’ufficio in piedi ancora per un po’ di tempo,anche senza di lei,per non dare adito a sospetti.
Un po’ di soldi in fumo,cosa che comunque avevo almeno in parte preventivato.
“….ma certo….che devi accettare !…scherzi ?? “ le risposi dopo qualche secondo
“….dici…?.....e …come ci vediamo…. ?? “
Era chiaro che ormai la sua unica preoccupazione era trovare il modo di proseguire i nostri incontri clandestini,anche a scapito del suo lavoro evidentemente,incontri che le avevano probabilmente regalato e le stavano regalando sensazioni ed emozioni mai vissute prima.
La mente razionale ero io in quel momento,ed io dovevo si guidarla nel fare cose piacevoli,ma anche sensate.
“….beh….al capo…potrebbe servire il tuo supporto per qualche impegno o incontro con clienti importanti nei weekend ad esempio….magari quando vado in Francia…”
“….dici davvero…?!....e Carlo pensi che accetterà….? “
“….si….penso di si dai ….e poi conto sulle tue abilità in merito….giusto ? “
“…si…si…certo….in effetti sarà piu complicato,ma penso di poterci riuscire….” rispose confortata dalle mie parole
Proseguimmo nella nostra chiacchierata per qualche altro minuto.
Le mie rassicurazioni sul fatto che avremmo comunque trovato qualche escamotages per organizzare i nostri incontri,l’avevano tranquillizzata.
Quello stesso giorno all’ora di pranzo ando’ a firmare il contratto.
Per qualche giorno rimasi fuori per lavoro e ci sentimmo tramite di sms,sms nei quali mi racconto’ entusiasta delle nuove mansioni che le avevano affidato.
Avevo evidentemente fatto la scelta giusta nel sostenerla nella firma di quel contratto.
“….ciao capo!....come è andato il viaggio… ?” esordi’ appena mi rivide collegato il giorno dopo il mio ritorno a Roma
“….benissimo….a parte il fatto che ho bevuto un po’ troppo….”
“….ho una novità….lo sai….”
“…..ti hanno già promosso ?? “ risposi scherzoso
“….no …mi ha mandato un messaggio il signore…quello di Domenica sera….”
Questa si che era una novità decisamente interessante.
“….davvero…? e che ti ha scritto….? ” mi affrettai a chiederle curioso
“…dice che tra due Domeniche è di nuovo a Roma…e che ha 500 euro pronti per me…“
“….cavolo….hai fatto colpo….beh….cosa vuoi fare ? ” risposi ironicamente
“…se ci sei tu come l’altra sera…accetterei...sempre che il mio capo voglia…ovviamente…”
“….sono proprio una svergognata …vero… ? “ aggiunse come colta da un attimo di imbarazzo per aver mostrato gradimento cosi palese nel proseguire in quella sua nuova “professione” notturna
“…assolutamente…anzi….sono molto curioso di vedere come si svolgerà…la serata…”
“…anch’io Michele….lo sai…..non ho mai provato cose cosi….e tutto questo grazie a te....”
“…digli che ti troverà al posto dell’altra volta…”
“…ok…!...ora gli rispondo…”
“….a proposito….ma come è…? nel senso…io l’altra sera l’ho solo intravisto….” aggiunsi
“….beh…non una bellezza……per quella c’e’ il mio capo!….ha una pancia parecchio grossa,come hai sentito ha 65 anni….sette piu di mio padre…la cosa mi fa un po’ strano in effetti…pero’ allo stesso tempo lo preferisco…non penso che sarei riuscita a farla una cosa cosi,con uno della mia età…“
“….mmm…lo sai…mi sa che dobbiamo fare qualche acquisto ….”
“…per Domenica ??...si…si….!!....ma come si fa ??….Carlo il sabato pomeriggio è sempre con me…. “
“….facciamo cosi….ci penso io e ti mando tutto li in ufficio next week,come facevo prima…ok ? “
“…si meglio….meglio….ma questo weekend non riusciamo a vederci in qualche modo…. ?” mi chiese quasi supplichevole
“….mmmm….avrei un’idea…ma non so se puo’ funzionare….non andavate a fare jogging qualche volta li al parco a pochi chilometri da voi…? “
“…si…è una vita che non ci andiamo piu…anche perché lui va a due all’ora e si stanca subito…”
“…beh…visto che Domenica prevedono bel tempo,potresti dirgli che ci andiamo a fare una corsetta tutti insieme….”
“.....mmmm....mi piace molto l’idea…anche se dovro’ riuscire a convincerlo….a quello non va’ mai di fare nulla…uffff…”
“…conto su di te…”
“….ok!….a presto….tanti tanti tanti baci….” concluse lei
Il venerdi’ ricevetti la telefonata di Carlo che mi confermava,seppur malvolentieri,che la Domenica seguente ci saremmo visti alle 11 al parco vicino casa loro per andare a fare un po’ di jogging.
La mia cara Elisa anche questa volta aveva fatto centro,convincendolo.
Quella Domenica mattina i metereologici sembravano averci preso per una volta,la giornata era meravigliosa ed il clima piacevolmente mite.
Quando arrivai li trovai già pronti in tenuta sportiva ad aspettarmi.
Elisa indossava un pantalone di felpa blue di Idea Danza,quelli con l’elastico alto serigrafato con il logo aziendale in vita,che le fasciavano il culo in maniera perfetta come ebbi modo di notare poco dopo,appena iniziammo a correre.
Sopra una felpa con cappuccio,anch’essa blue,con un disegno di paperino.
Aveva anche messo una fascia bianca in testa e ai piedi un paio di Nike con dei calzettoni di spugna rosa.
Elisa parti’ piuttosto velocemente davanti a noi ed io mi ritrovai a corricchiare vicino a Carlo.
La porcellina sapeva benissimo che stando davanti a noi i miei occhi non potevano che essere incollati al suo culo.
Ed infatti per tutti i primi 5 minuti fu una lotta tra il far finta di seguire con interesse i soliti racconti di Carlo sulle sue disavventure universitarie e allo stesso tempo,dissimulare piu o meno abilmente il fatto che stessi fissando quel meraviglioso mappamondo di morbida carne che ballonzolava di fronte a me.
Fortunatamente ad aiutarmi nell’intento vi erano i miei fedeli Rayban a goccia.
La scelta di fare jogging tutti insieme era stata da me voluta,conoscendo le scarse capacità atletiche di Carlo;sapevo che si sarebbe dovuto fermare prima di noi e che quindi molto probabilmente avremmo avuto con Elisa la possibilità di rimanere un po’ da soli.
E anche Elisa l’aveva intuito.
Dopo neanche sette minuti che correvamo,Carlo si arresto’ tenendo la mano all’altezza della milza,nel pieno di una crisi respiratoria.
“……raga….raga….ragazzi….voi….voi prose….proseguite….io mi fermo qui a far…..a fare un po’ di esercizi….” disse ansimando,come avesse appena finito di correre la maratona di New York
Cazzo ero sempre piu imbarazzato per lui,nonostante tutto l’affetto che comunque ci legasse.
“…uffa Carlo…ma insomma…lo vedi Michele come è in forma….?....e tu dopo neanche sette minuti già non ce la fai piu…?? “
“…e che devo fa’….so morto….dai continuate voi….piuttosto Elisa ti ricordi il percorso… ? “
“…si siii….allora ci vediamo tra un po’…ok…? ” disse lei dandogli un bacio sulla fronte,e lanciandomi un sorriso malizioso,a cui lui ovviamente non fece caso
Riprendemmo subito a ritmo spedito.
Mentre ci allontanavamo,mi voltai per un attimo e vidi Carlo accasciarsi a terra semisvenuto dalla fatica.
Il parco si trovava pochi chilometri fuori dal raccordo,ma era un vero gioiello naturale.
E soprattutto,in quella giornata,stranamente deserto.
Probabilmente nessuno aveva creduto a delle previsioni meteo cosi ottimistiche,visto che la pioggia aveva messo in ginocchio la città fino al Venerdi prima.
Con Elisa percorremmo circa un chilometro.
Erano passati almeno cinque minuti da quando avevamo lasciato dietro di noi le ultime tre persone.
Sentendomi a quel punto libero di agire al riparo da sguardi estranei,allungai una mano sul morbido culo per una rapida palpata.
Lei si volto’ guardandomi e mordendosi irresistibilmente il labbro inferiore.
Affero’ la mia mano sinistra di modo che la seguissi.
Abbandonammo il percorso e dopo aver attraversato un breve tratto d’erba,ci inoltrammo nella parte boschiva che si trovava lungo il perimetro del parco.
Ci arrestammo lui di fronte all’altro e cominciammo a baciarci.
“…hai visto come si è fermato subito….hihihihi….” disse sarcasticamente,ricercando poi subito le mie labbra
Scivolammo a terra,su un morbido tappeto di foglie ed erba.
Le mie mani presero a scorrere sotto la felpa alla ricerca del contatto con i suoi seni deliziosi.
“….ho voglia di farlo….scopami Michele….” disse massaggiandomi il cazzo gia turgido,da sopra i pantaloncini
Mi guardai un attimo intorno.
Il posto dove eravamo era piuttosto protetto,ed in effetti in giro non si vedeva né sentiva anima viva,al di fuori del piacevole cinguettio degli uccellini.
Mi preoccupava piu che altro che Carlo potesse rimettersi in marcia e raggiungerci.
“….sei sicura Eli… ? “ mi limitai a quel punto a chiederle sulle labbra
Si limito’ a un rapido segno di assenso con il capo.
Velocemente le abbassai la tuta insieme agli slip azzurri che indossava,fino alle ginocchia.
Feci lo stesso con i miei pantaloncini e boxer.
Vederla li sdraiata a terra in quel tappeto di foglie con la fica scoperta,era uno spettacolo irresistibile.
Un attimo dopo ero dentro di lei.
Le sollevai le gambe appoggiandone le caviglie sulle spalle e presi a scoparla con decisione.
“…mmmm….si…cosi…spingi….spingi….Michele….spingimelo tutto dentro….cosi…fino in fondo…..mmmmmm….”
Mi chinai verso di lei per cercare le sue labbra e poi il collo,umido di un sottile velo di sudore,postumo della corsa pochi istanti prima interrotta.
Ne assaporai la deliziosa salinità,per poi risollevarmi facendomi forza sulle braccia e dare maggiore vigore agli affondi del mio bacino dentro di lei.
“….non vedi l’ora di succhiare l’uccello a quel vecchio…eh zoccola…dimmelo…” le chiesi ansimando
“…mmmmm….si…Michele….…” mugugno’
Le sfilai la Nike e il calzettone di spugna del piede destro,che dondolava da qualche minuto sotto la forza delle mie spinte vicino alla mia collo,e presi a ciucciarle a l’alluce e le altre dita con passione.
“….mmmm…Michele…mi fai impazzire…cosi…..” disse,mostrando ancora una volta gradimento per le mie attenzioni alle sue dolci estremità
“…ti farai spruzzare tutto addosso…eh…vero….? ” la incalzai sempre piu eccitato
“….mmmm….si….mi faccio schizzare in faccia….se vuoi….mmmmm….”
“….fammi vedere come farai....” le dissi immaginando cio' che potesse accadere di li a pochi giorni.
Con un coordinamento perfetto,appena mi fui staccato da lei e sdraiato a terra,Elisa si inginocchio al mio fianco facendo scomparire in un lampo il mio cazzo fra le sue labbra.
La sua testa prese ad andare su e giu’ come un pistone fuori giri,una furia.
“….cosi va bene….o vuoi che lui me lo spinga piu a fondo…. ? ” disse languidamente,interrompendo per un attimo la sua azione e continuando a leccarmi la cappella come un cono gelato
“…fattelo spingere tutto in fondo alla gola….fagli vedere quanto sei zoccola….” e cosi dicendo appoggiai la mano sinistra sul suo capo e presi ad accompagnarne i movimenti,spingendolo sempre piu giu sul mio cazzo,fino a che le sue labbra non toccarono il mio pube.
La trattenni in quella non certo confortevole posizione per qualche secondo.
Le vidi sollevare gli occhi verso di me,e una lacrima scendere dietro la lente destra degli occhiali e poi giu lungo la guancia.
Mollai la presa e la mia verga scivolo’ lenta e sensuale fuori dalle sue labbra,completamente pregna della sua saliva.
“….co…cosi….va bene…Michele….? “ disse completamente sottomessa e riprendendo fiato a fatica
Quanto mi faceva arrapare cazzo,era una droga.
“….brava….ora ricomincia a pompare prima che arrivi il coglione…”
“….ok….”
Riprese in totale autonomia,tenendo le mani appoggiate a terra,a scoparsi la bocca.
Sembrava totalmente fuori di se per l’eccitazione.
Un serie di mugugni ininterrotti presero ad uscire dalla sua bocca.
“…mmmm…oh si cazzo…cosi…si…cosi cazzo….vengoooooo….Elisa….vengooo…..aahhhh…” dissi cercando di trattenere il piu possibile l’urlo di godimento che stava per sfuggire dalle mie labbra e che sarebbe stato sicuramente udibile a distanza,in quel silenzioso e desolato parco
Elisa era li con il cazzo completamente a fondo nella sua morbida bocca,mi massaggiava le palle con la mano sinistra,accogliendo seraficamente tutti gli schizzi di sperma che le stavo sparando direttamente in gola.
La vidi deglutire diverse volte e poi staccarsi dalla mia verga donandole un bacio delicato sulla punta.
“….mmm….mi mancava cosi tanto il tuo sapore questi giorni….” disse dolcemente,raggiungendo poi le mie labbra e sdraiandosi sopra di me.
“….Eli…mi sa che è meglio rimetterci in movimento….”
Pochi minuti dopo eravamo di nuovo sul percorso e avevamo ripreso il nostro jogging Domenicale.
Nel mentre ci riavvicinavamo al punto di partenza,pensai se la Domenica successiva avrebbe riservato lo stesso trattamento al vecchio.
Non dovevo che pazientare ancora una settimana per scoprirlo.
Quando raggiungemmo Carlo,lo trovammo ancora seduto a terra intento a fare alcuni improbabili esercizi di stretching.
“…beh….come è andata…? “ ci chiese vedendoci arrivare
“…bene….benissimo….Elisa è in gran forma…” risposi io
“…eh lo so….la mia cucciola è molto ben allenata…….amore vuoi un po’ d’acqua…? ”
le chiese premurosamente
“…no grazie amore….mi sono fatta già una bella bevuta prima alla…fontanella…” gli rispose lei,guardandomi poi per un attimo maliziosamente
Si alla fontanella…del mio cazzo,pensai sorridendo diabolicamente fra me e me,mentre lo osservavo dargli degli affettuosi bacetti sulla fronte.
Mi aspettava una lunga settimana di febbrile attesa...
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