Rose 3/8

di
genere
etero

Era passata più di una settimana dal mio incontro con AJ prima e Bruce poi, e non sapevo cosa fare. Avevo i numeri d'entrambi, ma anche la paura che incontrandoli di nuovo sarei caduta in qualche brutto giro, finendo col diventare la puttana non solo di loro due, ma anche dei loro amici. D’altra parte, non passava serata che non ricordassi il piacere che avevo provato sia solo con AJ, che con tutti e due, finendo sempre col cercare d'appagare le mie voglie masturbandomi con uno dei miei vibratori, ma non arrivando mai ad un orgasmo degno di questo nome. Volendo riprovare quelle sensazioni presi a sodomizzarmi da sola, per poi finire con l’usare due vibratori, uno per ogni porta del piacere, ma quello che quei giocattoli da donna non potevano darmi, era il sentirmi di un uomo in carne e ossa, e poco importava se mi prendeva con una certa forza, visto che ero sempre stata consenziente, anche quando mi avevano scopata insieme.
Avevo cercato di buttarmi sul lavoro, beccando però un momento in cui c'era ben poco da fare, e del resto ero quasi sempre in avanti con le scadenze. Solo Bailey aveva notato la mia irrequietudine, finendo col farci le sue solite battute sconce sulla mancanza di sesso, mentre lei era sempre rilassata perché "Andava alla grande".
Così passavo le mie giornate tenendo in mano il foglietto coi numeri di AJ e Bruce, senza però trovare il coraggio né di chiamarne uno, né di buttare il pezzo di carta, sino a quando non fu uno di loro a prendere l'iniziativa.
Uscendo dal lavoro, mentre mi recavo alla fermata della metro, vidi Bruce appoggiato ad una macchina, e quasi ipnotizzata mi diressi verso di lui.
"Ciao Rose, sai è tanto che volevo farti vedere una foto." mi disse prendendo lo smartphone dalla tasca.
Quella che mi mostro era uno scatto fatto mentre dormivo da AJ, dov'ero nuda sul letto, il che non era per nulla scandaloso, ma certamente imbarazzante.
"Quando l'ha fatto specie di porco che non sei altro." gli dissi in preda alla rabbia.
"Prova ad indovinare aspirante puttana." mi rispose ridacchiando "Però calmati che non ho nessuna intenzione di metterla in giro, altrimenti l'avrei già fatto, solo invitarti a fare un giro con me."
"Poi però la cancelli ?" gli chiesi sperando che non avesse alcuna intenzione di ricattarmi.
"Certo che sì ! Dai sali in macchina che andiamo a divertirci un po', e da come sei tesa ho la netta sensazione che tu ne abbia proprio bisogno."
Non ci voleva un genio della comunicazione per capire che divertirci voleva dire andare a scopare, ma del resto non ci vedevo nulla di male, anche se a lui preferivo AJ, se non altro perché era più gentile e meno volgare. Mi stupii non poco nel vedere che la macchina di Bruce era una berlina d'epoca tenuta benissimo, tanto che ebbi qualche esitazione nel salirci, quasi avessi paura di rovinarla. In realtà quell'auto era comodissima, certamente più dell'utilitaria che avevo io, che prendevo solo quando era difficile o pericoloso utilizzare i mezzi pubblici.
"Ti piace la mia auto ? Sai ha trent'anni ed era di mio padre, pensa quand'è morto ho voluto solo questa fregandomene dei soldi che aveva, perché gioielli del genere non ne fanno più, e chi te lo dice non è uno che non ci capisce niente perché faccio il meccanico; quindi, se hai dei problemi con la tua chiamami pure, per quelle come te c'è sempre lo sconto."
Bruce parlava un po' come una mitragliatrice, anche se a volte si inceppava diventando alquanto ridicolo, ma dopo qualche minuto capii che in fondo era solo un uomo che voleva scoparmi, il che non lo rendeva affatto pericoloso come avevo creduto vedendolo fuori dal lavoro.
"Togliti le mutandine che così diamo via alle danze." mi disse all'improvviso cogliendomi di sorpresa.
Mi dissi che tanto prima o poi le avrei tolte, e che essendo la macchina una berlina era difficile se non impossibile dal di fuori vedere che sotto la gonna non avevo nulla, così mi sfilai le mutandine, che misi nella borsetta avendo paura di perderle per strada, per poi ritrovarmi la sua mano che velocemente risaliva dal ginocchio sino all'interno della coscia.
"Lo sai che non ho alcuna intenzione di farti male vero ?" mi chiese mentre mi massaggiava il pube.
"Sì." gli risposi allungando su di lui in modo da potergli mordicchiare il lobo dell'orecchio "Anzi lo sai cosa ti dico ? Che in fondo venendo tu mi hai tolto l'imbarazzo di dover chiamare uno fra te e AJ, quindi ti meriti un premio." conclusi allungando una mano su suoi genitali che erano già ben in evidenza nonostante i jeans larghi.
"Così mi piaci ! Comunque siamo quasi arrivati, sempre che poi si trovi un parcheggio libero."
I pochi minuti che ci separarono dal palazzo dove abitava furono riempiti da piccole smancerie adolescenziali, fatte di piccoli baci e dolci carezze quasi ci fosse bisogno di far crescere un'eccitazione che era invece ben presente nell'aria.
Bruce trovò un posto libero in un angolo quasi isolato del parcheggio sotterraneo, ma invece di scendere, m'abbassai su di lui per aprirgli i jeans e tirargli fuori il pene che era già quasi del tutto in erezione.
"Secondo me questo bel bambino ha bisogno d'attenzione." gli dissi facendo passare lentamente la lingua intorno alla cappella prima di prenderla fra le labbra "E poi non ricordo bene il suo sapore."
"Dimmi che è da quando ci siamo lasciati che non scopi."
"Sì e in questi giorni ho consumato le batterie del mio vibratore preferito, quindi vedi di farmi godere." gli risposi sentendo la sua mazza crescere nella mia bocca.
"Allora vediamo d'iniziare subito senza perdere altro tempo."
Lui fece scorrere il sedile all'indietro per permettermi di sistemarmi su di lui, e nonostante non mi avesse penetrato la passera neanche con un dito, la sua mazza scivolò dentro me senza che provassi alcun dolore.
"Mio Dio come ti piace il cazzo, altro che le puttanelle che girano col culo all'aria." mi disse facendomi succhiare un dito che poi fece capolino proprio sopra il mio buchetto.
"E tu dammelo così sono felice." gli risposi prendendone uno dall'altra mano per infilarmelo lascivamente in bocca.
Fummo interrotti da dei rumori sospetti, e non volendo rischiare d'esser scoperti da chissà chi, ci ricomponemmo alla meno peggio per poi andare dritti al suo appartamento che era al secondo piano.
Non appena chiusa la porta dietro di noi, Bruce fece letteralmente volare via i miei vestiti, e io non aspettai un secondo per ricambiare, col risultato che una volta arrivati in camera, non mi rimase che mettermi carponi ai piedi del letto.
"Fammi sentire il sapore del tuo cazzo dopo che ha visto la mia fica." gli dissi con un tono che definire provocatorio è ancora poco.
Lui dopo avermi preso la testa fra le mani, mi spinse tutta la mazza fra le labbra togliendomi quasi del tutto l'aria.
"Succhiami il cazzo troia." mi disse mentre di fatto mi stava scopando in bocca "E vedi di ricoprilo bene di saliva perché quando ti romperò il culo voglio farlo senza fatica."
Quel violento rapporto orale non durò per mia fortuna molto, perché se io avevo una gran voglia di lui, quel desiderio era reciproco, così ben presto lo ritrovai dietro di me a sbattermi con tutta la sua forza, che non era certo poca.
Sentivo quasi male al seno che ballonzolava ad ogni suo affondo, mentre non ne provavo alcuno alla passera nonostante il suo incedere furibondo. Ero talmente eccitata che non capivo nulla di quello che mi stava dicendo, anche se era chiaro che non fossero dei gran bei complimenti alla mia virtù.
Bruce si rese presto conto che non poteva tenere quel ritmo infernale senza venire troppo presto, così mi fece mettere di lato per prendermi sempre da dietro, ma con meno irruenza. In compenso ci fu quasi una gara fra lui e me a chi mi toccava con più insistenza la passera proprio all'inizio dello spacco, il che mi faceva bagnare in modo osceno, essendo quello il mio punto debole per eccellenza. Sollecitata in quella maniera, ricoprii così tanto coi miei umori la sua mazza, che questa cominciò quasi a sguazzarmi dentro.
"Sei proprio una vacca da monta, più uno ti scopa più ti bagni." mi disse girandomi la testa verso di lui.
"Ora te la faccio vedere io la vacca da monta." gli risposi spingendolo all'indietro.
Col mio piacere che mi colava lungo le cosce mi misi fra le sue gambe, non tanto per succhiargli la mazza, quanto per togliere un po' dei miei umori, leccando tutto ciò che vedevo. Solo quando decisi che si poteva riprendere mi sistemai nuovamente a cavalcioni su di lui, per essere io quella che dettava il ritmo, ma finendo ben presto con l’andare al massimo delle mie possibilità, tanta era la voglia di lui. Più passava il tempo, e più mi sembrava di vivere un delirio d'onnipotenza, dov'ero la regina assoluta del sesso e potevo fare ciò che mi piaceva senza alcun limite, ma alla fine la natura umana fece il suo corso e mi ritrovai sdraiata con Bruce che mi eruttava il suo piacere perlopiù in bocca.
Mi sentivo distrutta ma appagata, col fiato corto ma felice che fosse così, benedicendo il momento in cui avevo trovato quell'uomo fuori dal lavoro, e che m'aveva evitata un'altra notte di solitaria masturbazione pensando magari proprio a lui.
Con calma presi quello sperma che mi era finito in faccia o sul collo, e con un dito lo portai alla bocca, per far sì che quella bontà non andasse sprecata.
Bruce però era tutto tranne che stanco, così mi prese per i piedi per farmi girare, e una volta a pancia sotto fu quasi naturale mettermi carponi.
"Brava la mia signora puttana." mi disse poggiandomi una mano su una chiappa "Vedo che hai già capito come andrà a finire, quindi non fare scene del cazzo che tanto il culo te lo rompo lo stesso."
"Lo so però non farmi male, o almeno provaci." gli risposi cercando in lui un po' di pietà.
A differenza di AJ, Bruce non usò alcun olio lubrificante per preparare il mio buchetto a ricevere la sua mazza, ma semplicemente fece cadere sull'orifizio molta saliva che poi spingeva dentro, prima con un dito e poi con due.
Lentamente la mia paura si tramutò in un'eccitazione sempre più evidente, e non mi feci alcun problema ad allungare una mano sino a potermi toccare la passera, sperando anche che vedendomi così disponibile lui cambiasse idea e mi scopasse come aveva fatto prima.
Bruce invece aspettò che il retto fosse abbastanza elastico per ricevere il suo randello, che poi fece scivolare dentro con poche ma robuste spinte, che mi procurarono un certo dolore, ma che sopportai senza problema. Ben presto però mi sentii crollare le braccia, col risultato che mi trovai con la faccia sul materasso, e lui sopra di me che non solo mi sbatteva senza pietà, ma mi dava delle belle sculacciate quasi ci fosse bisogno di rimarcare il suo dominio verso di me. Quegli schiaffi però più che un vero e proprio dolore, mi portarono ancora più eccitazione, tanto che Bruce iniziò a strusciare la mazza sulla mia passera per ricoprirla coi miei umori, e potermi subito dopo sodomizzare con ancora più forza.
"AJ diceva che andavi trattata bene, invece sei solo una troia da inculare come si vuole, tanto a te il cazzo va bene sempre e comunque." mi disse prima di girarsi per farsi succhiare il membro "Anzi secondo me un cazzo solo non ti basta, meglio se sono due o tre vero ?"
"Sì." gli risposi senza pensarci, sapendo che non avrebbe accettato un no.
"Vorrà dire che la prossima volta che ti vengo a prendere porto un paio d'amici, così avrai un cazzo per la bocca, uno per la fica e il mio per il culo. Adesso girati che ti voglio inculare in un altro modo."
Mi sdraia per ritrovarmi lui quasi sopra di me che si riprendeva il mio buchetto col suo solito incedere da animale selvaggio. Io però non solo non dicevo nulla, ma godevo come una pazza, incitandolo, a volte, a dare ancora di più.
Così mi ritrovai piegata sul suo comò con lui che dava il suo 'meglio', fatto di affondi violenti, manate sulle chiappe, il tutto condito da ogni genere d'insulti, sino a quando non mi fece inginocchiare, e dopo pochi colpi di mano, mi venne in faccia tenendomi la testa ferma per i capelli.
"Vatti a lavare e poi togliti dai coglioni che devo uscire con gli amici." mi disse facendomi sentire per la prima volta davvero una puttana.
Andai in bagno a testa bassa per lavarmi la faccia, ma nonostante tutto quello che era successo nello specchio vidi la faccia di una donna soddisfatta di ciò che aveva fatto, i suoi sensi di colpa erano stati seppelliti da almeno tre metri di terra.
Tornai da lui solo per rivestirmi, poi me ne andai trovando subito un taxi che mi riportò a casa, dove mi feci una lunga doccia, sotto la quale però non potei non toccarmi, come se tutto il sesso fatto quel giorno non mi fosse bastato.
"Sei proprio una porcella." mi dissi mentre mi asciugavo, ma allo stesso tempo pensavo al mio prossimo incontro con Bruce, sperando quasi che non si presentasse da solo.


Per commenti : miss.serenasdx@yahoo.com
(quelli volgari saranno subito cestinati)

Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/

scritto il
2024-05-13
1 . 4 K
visite
2
voti
valutazione
8
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Rose 2/8

racconto sucessivo

La sottomissione di Lorenzo
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.