Nick, il figlio del vicino
di
Aramis
genere
gay
Quando comprai la piccola casa in fondo alla strada, era più per il cortile posteriore enorme che per qualsiasi altra cosa. Era sempre stato uno dei miei sogni avere una grande piscina nel cortile posteriore, veranda, hot tube e giardino. Non avevo bisogno di una grande casa essendo un single gay, ma desideravo insistentemente un grande cortile per farci del giardinaggio e poi amo nuotare. Quel posto sembrava essere stato costituito per i miei sogni. Sì, la casa aveva bisogno di molti lavori ma era abitabile, così io rivolsi la mia attenzione dapprima al cortile.
Dovevo cercare la cooperazione del mio vicino per permettere ai lavoratori di usare il suo vialetto per arrivare al mio cortile, ma una volta che seppe che stavo installando una piscina e con la promessa che avrebbero potuto usarla abbastanza liberamente, il permesso fu accordato.
Stefano e Peggy avevano ambedue capelli scuri ed occhi blu, erano spettacolari e devo ammettere che vedere Stefano bighellonare intorno alla piscina in un costume da bagno bagnato mi affaticava gli occhi. L’unico ostacolo poteva forse essere quando mi sarei rivelato, non ero così sicuro che sarebbero stati così contenti di avere un uomo gay come vicino, specialmente perché avevano due gemelli di dieci anni. Mi stupisce sempre che tante persone pensino che travierò i ragazzi del vicinato, io non ho il minimo interessare nei bambini, sessualmente. I loro papà è un’altra faccenda; fortunatamente erano di vedute più larghe anche se Peggy fu delusa che io non avessi ereditato il gene gay dei decoratori ma ovviai presentandola ad un amico che ce l"aveva.
Oltre al desiderio intenso di fare sesso con uomini, io non sono lo stereotipo che la maggior parte degli etero ha nella testa. La cosa più simile è un grande amore per il giardinaggio: io vengo da una zona rurale, non sono interessato ad abiti di moda, datemi jeans, stivali e t-shirts, io amo gli attrezzi, oltre alla piscina attrezzai nel box un"officina.
Quando tutto fu installato feci l’inaugurazione e invitai tutto il quartiere per una festa in piscina. Pochi declinarono l"invito e la cosa mi fece diventare più intimo con i miei vicini.
Nicky e Ricky i gemelli e Peggy divennero utenti frequenti della mia piscina, non c"era nessuna ragione per negare loro l’accesso. Finché c’era Peggy a sorvegliarli potevano nuotare ogni giorno se lo volevano. Peggy si assicurava che tenessero pulita la zona; poco dopo le diedi una chiave del cancello (Non volendo rischiare tragiche fini di bambini, vevo fatto mettere un alto recinto intorno al cortile.) Tutti i bambini del vicinato erano benvenuti per usare la piscina se un adulto era presente.
Nessuna sorpresa se in breve ebbi la piscina piena di bambini e Peggy ed un’altra madre o due che stavano al bordo della piscina. Il fine settimana spesso facevamo il barbeque e Stefano ed alcuni degli altri papà portavano le griglie mentre Peggy e le altre mamme preparavano insalate e e dessert. Birra e bibite comparivano e tutti quello che dovevo fare era aprire il cancello, mettermi sulla sdraio e godere del buon cibo e della buona comapagnia.
E così gli anni passarono. Vidi i bambini del vicinato crescere. Nick e Rick finirono il liceo, ed ora avevano il permesso di usare la piscina senza mamma. Venivano spesso a rinfrescarsi in piscina e qualche volta mi chiedevo se io avevo visto prima dei loro genitori germogliare i primi peli sul loro corpo. I due non erano identici, anche se molto simili. Ambedue avevano una forma atletica magra e lunga. Dai sedici anni i loro toraci ed addominali erano coperti di peli neri ed avevano intorno un piccolo harem. Così ora anche ragazze in bikini adornavano il mio cortile. Nick e Rick mi chiesero sempre se potevano portare le ragazze, sapevano che avrei proibito loro di venire se fosse successo qualche cosa che non andava. L’ultima cosa di cui avevo bisogno era che il papà di qualche giovane si lamentasse. Anche se ci fu quella volta che ritornai presto a casa da un viaggio e sentii voci e schizzi provenire dalla piscina. Uscii e scoprii Nick, Rick e Luca, il loro amico, che nuotavano nudi nella piscina. Ebbi così la visione piacevole di giovani corpi sodi, uccelli che dondolavano selvaggiamente e didietro impertinenti. Ma il padre di Luca non voleva che il figlio frequentasse luoghi dove c’erano omosex ed io dovetti sospendere per un paio di settimane il permesso della piscina ai due ragazzi; conoscevano le regole, io non volevo problemi coi genitori. Nessuno poteva usare la piscina senza il permesso dei genitori.
Troppo presto tutti i ragazzi andarono all’università facendomi sentire la sensazione di essere vecchio. A dire il vero non ero vecchio ma guardare i ragazzi crescere mi faceva sentire così. Comunque non mi sentivo vecchio come Peggy: quando Rick ritornò a casa con una fidanzata, lei cominciò a sentirsi nonna e non la prese bene.
Poi venne la bomba seguente, Peggy venne a parlarmi un giorno, capii che qualche cosa la agitava, ma sembrava non sapesse cosa dire; alla fine le chiesi cosa c"era che non andava. Sembra che Nick avesse deciso di essere gay e l’aveva detto a Stefano e Peggy. Stefano era fuori di sè e pensava che fossi stato io a farlo diventare gay! Peggy ed io ne avevamo parlato abbastanza perché sapesse che io pensavo che essere gay è qualcosa che sei, non qualcosa che diventi. Ma lei doveva sapere, avevo mai toccato suo figlio? Questo mi faceva male! Da quando li avevo conosciuti non avevo mai toccato un ragazzo! La rassicurai che non ne sapevo niente ed ero sorpreso come lei. Ma il dubbio dovette restare perché la nostra amicizia di anni divenne difficile.
Io non potevo allontanare completamente dalla mia testa il fatto che il bel Nick fosse gay. Avevo fatto una o due piccole fantasie su di lui, mi sentivo come un vecchio sporcaccione, ma era accadduto.
Qualche volta desideravo ansiosamente essere più giovane, forse così sarei piaciuto a Nick. Vecchio stupido!
Poi una notte mi sembrò di sentire rumore di schizzi in cortile, guardai fuori della finestra e vidi qualcuno in acqua. Adirato, perché nessuno aveva chiesto di usare la piscina, andai giù per cacciarlo fuori. Mi fermai sull"orlo della piscina pronto a cacciarlo fuori quando riconobbi Nick. Un nudo, bellissimo Nick! Mio dio come l’aveva cambiato l’università. Il chiaro di luna splendeva sui muscoli abbronzati, su un culo bianco e sui ricci neri e bagnati. Rimasi fermo e alla fine Nick mi vide e mi rivolse un grande sorriso bianco. “È bello rivederti” Dissi tentando di rimanere serio. “Cosa stai facendo nudo e di notte nella mia piscina? " "Beh", disse lentamente "E’ troppo probabile che molte persone mi vedano, se nuoto nudo durante il giorno, e pensavo di avere ancora il permesso di venire in piscina!"
"Oh Nick, ho già problemi coi tuoi genitori, non ho bisogno anche che ti trovino nudo nella mia piscina!" Lui nuotò fino al bordo e mi guardò con una faccia agitata. "Perché cazzo hai problemi? Cosa è successo?" "Non so come ma loro pensano che sia stato io! Pensano che ti abbia fatto diventare gay!" "Cosa? Tu non mi hai mai detto di diventare gay, l’ho deciso da solo!" Io alzai le spalle indifeso. "Sì, lo so, tu lo sai, ma loro sembrano pensare che l’abbia fatto! Non ci parliamo da mesi." Mi sprofondai in una sedia sul bordo della piscina e studiai la sua faccia. Agitai un dito verso di lui: ”Bel tipo, rivelandolo mi hai provocato un mondo di guai! Penso che la maggior parte dei vicini di casa pensi che ti ho traviato!"
Nick scosse la testa riccia spedendo goccioline illuminate dalla luna che volarono attraverso l’aria e catturò i miei occhi coi suoi. "Ho sempre avuto un debole per te. Da tanto tempo avevo desiderato che tu mi toccassi!" Mise le mani sull"orlo di piscina e si alzò mentre io lo guardavo sbalordito per la sua ammissione. Mentre si girava agilmente per mettere il suo bel culo così bianco sulle piastrelle, sentii la mia bocca diventare asciutta ed il mio uccello diventare duro. Provai a dire al mio cazzo di comportarsi bene, ma non mi stava ascoltando. Nick si alzò in piedi, la luna delineava il suo corpo atletico facendo blillare i peli del torace, il grosso pene e le palle al suo inguine. Si avvicinò e si inginocchiò vicino alla mia sedia. "Per gli ultimi due anni avrei voluto che mi toccassi. Mi veniva duro a vederti lavorare a torso nudo in giardino, coi capelli rossi che ardevano al sole. O vedendoti uscire dalla piscina, col costume bagnato che si appiccicava al tuo uccello, desideravo vederti nudo. Avrei voluto che tu mi abbracciassi! Desideravo poter toccare il tuo cazzo, o sentire i tuoi baci!" Posò una mano sul mio torace. Io lo fissai come se non l’avessi mai visto prima. La mia mente stava correndo! Nick stava cercandomi. Io ero contrastato; da una parte mi sentivo come un vecchio perverso, dopo tutto avevo visto questo ragazzo crescere! D’altra parte lui ora era un uomo maledettamente sexy ed il mio corpo lo voleva!
Nick dovette sentire il mio conflitto perché tolse improvvisamente la situazione dal mio controllo! (Non che la stessi controllando!) Lui si alzò, il suo corpo nudo su di me, poi gettò una gamba sulla sedia ed abbassò il culo sopra il mio inguine. Il suo uccello stava in rilievo dal suo corpo come un pugnale, puntato verso la mia faccia. Si inclinò in avanti e prese la mia faccia nelle sue mani: "Dimmi che non vuoi e non mentire dicendo che sono troppo giovane per te! Io sono legale, io posso prendere le mie decisioni, e questo è quello che voglio!" Io chiusi gli occhi, ancora agitato ma il mio cazzo duro stretto nei miei pantaloncini sotto il suo culo nudo mi tradiva. Lui cominciò a baciarmi dolcemente sulla faccia, avvicinandosi lentamente alle mie labbra. Quando le sue labbra morbide si pigiarono contro le mie emisi un sospiro e gli resi il bacio. Lui emise un piccolo sospiro contento e cominciò a muovere il culo contro la mia erezione. Le sue dita pettinavano i peli del mio torace attraverso l’apertura del collo mentre continuava a baciarmi e faceva scivolare la sua dolce lingua tra le mie labbra. Le sue mani presero possesso delle mie e le tirò sulla sua schiena. " Toccami!" Respirò contro le mie labbra. "Ho bisogno di sentire le tue mani sul mio corpo!"
Il suo giovane pene duro si era infilato sotto la mia camicia e stava scivolando sulla mia pancia pelosa. Sentivo la pre eiaculazione che rendeva scivolosi peli e pelle. Feci scivolare le mie mani sui suoi fianchi sentendo i muscoli duri spostarsi sotto la sua pelle. Feci correre le mani sulle sue braccia sentendo i peli sugli avambracci contro i miei palmi. Poi lasciai le braccia per far correre le mani su quelle gambe pelose da atleta. Quando mi fermai alla sua vita, lui si lamentò nella mia bocca e spinse più forte il cazzo nella mia pancia! Poi fece scivolare il culo sul mio torace ed il suo uccello era a pochi centimetri dalle mie labbra. Lo guardai profondamente negli occhi mentre la testa si appoggiava alle mie labbra che si aprirono per la sua grossa cappella rosa che scivolò versando fluido salato sulla mia lingua. Le mie mani salirono a prendergli le natiche rotonde e pelose mentre lui spingeva lentamente il suo giovane uccello nella mia bocca. Usando le mani lo manovrai avanti ed indietro mentre lavoravo il suo attrezzo duro. Posi tutta la mia attenzione per dare piacere al suo pene mentre le mie dita si infilavano tra le sue natiche per giocare col suo giovane buco. Quando sentì le mie dita Nick inarcò la schiena spedendo il suo cazzo più profondamente aprendo il culo ad un’ulteriore esplorazione. Mi aprì gli shorts e pescò fuori il mio uccello duro. Tirò fuori il suo uccello dalla mia bocca e fece scivolare in giù il culo finché non fu contro il mio pene. Baciandomi selvaggiamente fece scivolò la sua fessura su e giù sulla mia lunghezza. Giuro che sentivo praticamente i suoi peli del culo raschiare la mia pelle. Poi si alzò, si sputò sulla mano e mi lisciò il cazzo. La sensazione scivolosa e bagnata della sua mano intorno al mio arnese era così bella che sentii le mie palle agitarsi.
Mi tirò indietro la pelle del prepuzio ed appoggiò la testa del cazzo contro l’apertura del suo corpo. Mi fissò negli occhi e diede una piccola spinta. Sentii la punta del mio uccello che allargava il bordo del culo. Lui si morse le labbra, io ho un uccello di buone dimensioni. Io chiusi gli occhi, tutta la mia concentrazione era sul buco stretto e caldo che si apriva intorno alla mia cappella. Quando la testa scoccò dentro lui emise un piccolo anelito e rabbrividì. Mi fermai per permettergli di adattarsi alla mia verga. Lui rimase rigido, il suo buco che pulsava intorno a me, le gambe che vibravano leggermente. Poi, quando aprii gli occhi per guardarlo, lui mi diede un piccolo sorriso e lasciò che scivolassi dentro completamente. Fermamente impalato su me, con le natiche sopra la mia patta aperta, mi sorrise felicemente scendendo su di me. Noi ci stringemmo ancora, io spingendo nel forno caldo del suo intestino, la stretta presa del suo buco increspato e la bellezza incredibile del suo corpo mi faceva rimanere sospeso. Poi lui cominciò a roteare le anche facendo turbinare il mio cazzo nel suo intestino. Si alzò un po’, poi scivolò di nuovo giù. Presto prese un ritmo, scivolando in su e sbattendosi più forte giù. Ogni volta che scivolava sul mio uccello, il suo piccolo anello stretto tirava indietro il mio prepuzio, per riportarlo di nuovo su quando saliva.
Alla fine gli afferrai le anche per tenerlo su di me e cominciai a sbattere il mio cazzo dentro di lui. Emise un piccolo lamento e cominciò a salmodiare "Inculami!" più e più volte. Ed io lo feci, con tutta la mia forza. Quando fummo ambedue vicini all’orlo”, lo lasciai andare e gli permisi di sbattersi giù su di me con forza, fiotti spessi di sperma furono sparati dalla sua rosea fessura dell’uccello, sui miei capelli, la mia faccia, il mio torace e la mia camicia. La vista della sua sborra mi fece partire e pompai il mio carico nel suo culo. Rimase seduto rabbrividendo in reazione, il chiaro di luna raccoglieva la lucentezza del suo sudore, delineando il corpo atletico ansante. Poi si posò sul mio torace, la sua guancia vicino alla mia, totalmente esaurito. Io lo avvolsi con le mie braccia tenendolo stretto. Dimentichi dei suoi genitori, dei vicini di casa, della nostra differenza di età, di tutto eccetto che dei nostri due cuori che battevano insieme.
Dopo un po’ ci separammo. Lui si tuffò nella piscina, io sgusciai fuori dei miei vestiti e mi tuffai con lui.
Ci baciammo e giocammo come due bambini. Non ne avevo mai abbastanza di lui. Alla fine lui uscì dalla piscina e cominciò a prendere i suoi vestiti. Anch’io lo feci, poi restammo là goffamente.
I dubbi ritornavano, ma io non volevo che se ne andasse. Allungai una mano, lui la prese. Semplicemente così misi da parte dubbi e preoccupazioni e lo condussi nella mia casa e nel mio letto. Domani sarebbe stato un altro giorno, quella sera non potevo permettergli di andare.
Dovevo cercare la cooperazione del mio vicino per permettere ai lavoratori di usare il suo vialetto per arrivare al mio cortile, ma una volta che seppe che stavo installando una piscina e con la promessa che avrebbero potuto usarla abbastanza liberamente, il permesso fu accordato.
Stefano e Peggy avevano ambedue capelli scuri ed occhi blu, erano spettacolari e devo ammettere che vedere Stefano bighellonare intorno alla piscina in un costume da bagno bagnato mi affaticava gli occhi. L’unico ostacolo poteva forse essere quando mi sarei rivelato, non ero così sicuro che sarebbero stati così contenti di avere un uomo gay come vicino, specialmente perché avevano due gemelli di dieci anni. Mi stupisce sempre che tante persone pensino che travierò i ragazzi del vicinato, io non ho il minimo interessare nei bambini, sessualmente. I loro papà è un’altra faccenda; fortunatamente erano di vedute più larghe anche se Peggy fu delusa che io non avessi ereditato il gene gay dei decoratori ma ovviai presentandola ad un amico che ce l"aveva.
Oltre al desiderio intenso di fare sesso con uomini, io non sono lo stereotipo che la maggior parte degli etero ha nella testa. La cosa più simile è un grande amore per il giardinaggio: io vengo da una zona rurale, non sono interessato ad abiti di moda, datemi jeans, stivali e t-shirts, io amo gli attrezzi, oltre alla piscina attrezzai nel box un"officina.
Quando tutto fu installato feci l’inaugurazione e invitai tutto il quartiere per una festa in piscina. Pochi declinarono l"invito e la cosa mi fece diventare più intimo con i miei vicini.
Nicky e Ricky i gemelli e Peggy divennero utenti frequenti della mia piscina, non c"era nessuna ragione per negare loro l’accesso. Finché c’era Peggy a sorvegliarli potevano nuotare ogni giorno se lo volevano. Peggy si assicurava che tenessero pulita la zona; poco dopo le diedi una chiave del cancello (Non volendo rischiare tragiche fini di bambini, vevo fatto mettere un alto recinto intorno al cortile.) Tutti i bambini del vicinato erano benvenuti per usare la piscina se un adulto era presente.
Nessuna sorpresa se in breve ebbi la piscina piena di bambini e Peggy ed un’altra madre o due che stavano al bordo della piscina. Il fine settimana spesso facevamo il barbeque e Stefano ed alcuni degli altri papà portavano le griglie mentre Peggy e le altre mamme preparavano insalate e e dessert. Birra e bibite comparivano e tutti quello che dovevo fare era aprire il cancello, mettermi sulla sdraio e godere del buon cibo e della buona comapagnia.
E così gli anni passarono. Vidi i bambini del vicinato crescere. Nick e Rick finirono il liceo, ed ora avevano il permesso di usare la piscina senza mamma. Venivano spesso a rinfrescarsi in piscina e qualche volta mi chiedevo se io avevo visto prima dei loro genitori germogliare i primi peli sul loro corpo. I due non erano identici, anche se molto simili. Ambedue avevano una forma atletica magra e lunga. Dai sedici anni i loro toraci ed addominali erano coperti di peli neri ed avevano intorno un piccolo harem. Così ora anche ragazze in bikini adornavano il mio cortile. Nick e Rick mi chiesero sempre se potevano portare le ragazze, sapevano che avrei proibito loro di venire se fosse successo qualche cosa che non andava. L’ultima cosa di cui avevo bisogno era che il papà di qualche giovane si lamentasse. Anche se ci fu quella volta che ritornai presto a casa da un viaggio e sentii voci e schizzi provenire dalla piscina. Uscii e scoprii Nick, Rick e Luca, il loro amico, che nuotavano nudi nella piscina. Ebbi così la visione piacevole di giovani corpi sodi, uccelli che dondolavano selvaggiamente e didietro impertinenti. Ma il padre di Luca non voleva che il figlio frequentasse luoghi dove c’erano omosex ed io dovetti sospendere per un paio di settimane il permesso della piscina ai due ragazzi; conoscevano le regole, io non volevo problemi coi genitori. Nessuno poteva usare la piscina senza il permesso dei genitori.
Troppo presto tutti i ragazzi andarono all’università facendomi sentire la sensazione di essere vecchio. A dire il vero non ero vecchio ma guardare i ragazzi crescere mi faceva sentire così. Comunque non mi sentivo vecchio come Peggy: quando Rick ritornò a casa con una fidanzata, lei cominciò a sentirsi nonna e non la prese bene.
Poi venne la bomba seguente, Peggy venne a parlarmi un giorno, capii che qualche cosa la agitava, ma sembrava non sapesse cosa dire; alla fine le chiesi cosa c"era che non andava. Sembra che Nick avesse deciso di essere gay e l’aveva detto a Stefano e Peggy. Stefano era fuori di sè e pensava che fossi stato io a farlo diventare gay! Peggy ed io ne avevamo parlato abbastanza perché sapesse che io pensavo che essere gay è qualcosa che sei, non qualcosa che diventi. Ma lei doveva sapere, avevo mai toccato suo figlio? Questo mi faceva male! Da quando li avevo conosciuti non avevo mai toccato un ragazzo! La rassicurai che non ne sapevo niente ed ero sorpreso come lei. Ma il dubbio dovette restare perché la nostra amicizia di anni divenne difficile.
Io non potevo allontanare completamente dalla mia testa il fatto che il bel Nick fosse gay. Avevo fatto una o due piccole fantasie su di lui, mi sentivo come un vecchio sporcaccione, ma era accadduto.
Qualche volta desideravo ansiosamente essere più giovane, forse così sarei piaciuto a Nick. Vecchio stupido!
Poi una notte mi sembrò di sentire rumore di schizzi in cortile, guardai fuori della finestra e vidi qualcuno in acqua. Adirato, perché nessuno aveva chiesto di usare la piscina, andai giù per cacciarlo fuori. Mi fermai sull"orlo della piscina pronto a cacciarlo fuori quando riconobbi Nick. Un nudo, bellissimo Nick! Mio dio come l’aveva cambiato l’università. Il chiaro di luna splendeva sui muscoli abbronzati, su un culo bianco e sui ricci neri e bagnati. Rimasi fermo e alla fine Nick mi vide e mi rivolse un grande sorriso bianco. “È bello rivederti” Dissi tentando di rimanere serio. “Cosa stai facendo nudo e di notte nella mia piscina? " "Beh", disse lentamente "E’ troppo probabile che molte persone mi vedano, se nuoto nudo durante il giorno, e pensavo di avere ancora il permesso di venire in piscina!"
"Oh Nick, ho già problemi coi tuoi genitori, non ho bisogno anche che ti trovino nudo nella mia piscina!" Lui nuotò fino al bordo e mi guardò con una faccia agitata. "Perché cazzo hai problemi? Cosa è successo?" "Non so come ma loro pensano che sia stato io! Pensano che ti abbia fatto diventare gay!" "Cosa? Tu non mi hai mai detto di diventare gay, l’ho deciso da solo!" Io alzai le spalle indifeso. "Sì, lo so, tu lo sai, ma loro sembrano pensare che l’abbia fatto! Non ci parliamo da mesi." Mi sprofondai in una sedia sul bordo della piscina e studiai la sua faccia. Agitai un dito verso di lui: ”Bel tipo, rivelandolo mi hai provocato un mondo di guai! Penso che la maggior parte dei vicini di casa pensi che ti ho traviato!"
Nick scosse la testa riccia spedendo goccioline illuminate dalla luna che volarono attraverso l’aria e catturò i miei occhi coi suoi. "Ho sempre avuto un debole per te. Da tanto tempo avevo desiderato che tu mi toccassi!" Mise le mani sull"orlo di piscina e si alzò mentre io lo guardavo sbalordito per la sua ammissione. Mentre si girava agilmente per mettere il suo bel culo così bianco sulle piastrelle, sentii la mia bocca diventare asciutta ed il mio uccello diventare duro. Provai a dire al mio cazzo di comportarsi bene, ma non mi stava ascoltando. Nick si alzò in piedi, la luna delineava il suo corpo atletico facendo blillare i peli del torace, il grosso pene e le palle al suo inguine. Si avvicinò e si inginocchiò vicino alla mia sedia. "Per gli ultimi due anni avrei voluto che mi toccassi. Mi veniva duro a vederti lavorare a torso nudo in giardino, coi capelli rossi che ardevano al sole. O vedendoti uscire dalla piscina, col costume bagnato che si appiccicava al tuo uccello, desideravo vederti nudo. Avrei voluto che tu mi abbracciassi! Desideravo poter toccare il tuo cazzo, o sentire i tuoi baci!" Posò una mano sul mio torace. Io lo fissai come se non l’avessi mai visto prima. La mia mente stava correndo! Nick stava cercandomi. Io ero contrastato; da una parte mi sentivo come un vecchio perverso, dopo tutto avevo visto questo ragazzo crescere! D’altra parte lui ora era un uomo maledettamente sexy ed il mio corpo lo voleva!
Nick dovette sentire il mio conflitto perché tolse improvvisamente la situazione dal mio controllo! (Non che la stessi controllando!) Lui si alzò, il suo corpo nudo su di me, poi gettò una gamba sulla sedia ed abbassò il culo sopra il mio inguine. Il suo uccello stava in rilievo dal suo corpo come un pugnale, puntato verso la mia faccia. Si inclinò in avanti e prese la mia faccia nelle sue mani: "Dimmi che non vuoi e non mentire dicendo che sono troppo giovane per te! Io sono legale, io posso prendere le mie decisioni, e questo è quello che voglio!" Io chiusi gli occhi, ancora agitato ma il mio cazzo duro stretto nei miei pantaloncini sotto il suo culo nudo mi tradiva. Lui cominciò a baciarmi dolcemente sulla faccia, avvicinandosi lentamente alle mie labbra. Quando le sue labbra morbide si pigiarono contro le mie emisi un sospiro e gli resi il bacio. Lui emise un piccolo sospiro contento e cominciò a muovere il culo contro la mia erezione. Le sue dita pettinavano i peli del mio torace attraverso l’apertura del collo mentre continuava a baciarmi e faceva scivolare la sua dolce lingua tra le mie labbra. Le sue mani presero possesso delle mie e le tirò sulla sua schiena. " Toccami!" Respirò contro le mie labbra. "Ho bisogno di sentire le tue mani sul mio corpo!"
Il suo giovane pene duro si era infilato sotto la mia camicia e stava scivolando sulla mia pancia pelosa. Sentivo la pre eiaculazione che rendeva scivolosi peli e pelle. Feci scivolare le mie mani sui suoi fianchi sentendo i muscoli duri spostarsi sotto la sua pelle. Feci correre le mani sulle sue braccia sentendo i peli sugli avambracci contro i miei palmi. Poi lasciai le braccia per far correre le mani su quelle gambe pelose da atleta. Quando mi fermai alla sua vita, lui si lamentò nella mia bocca e spinse più forte il cazzo nella mia pancia! Poi fece scivolare il culo sul mio torace ed il suo uccello era a pochi centimetri dalle mie labbra. Lo guardai profondamente negli occhi mentre la testa si appoggiava alle mie labbra che si aprirono per la sua grossa cappella rosa che scivolò versando fluido salato sulla mia lingua. Le mie mani salirono a prendergli le natiche rotonde e pelose mentre lui spingeva lentamente il suo giovane uccello nella mia bocca. Usando le mani lo manovrai avanti ed indietro mentre lavoravo il suo attrezzo duro. Posi tutta la mia attenzione per dare piacere al suo pene mentre le mie dita si infilavano tra le sue natiche per giocare col suo giovane buco. Quando sentì le mie dita Nick inarcò la schiena spedendo il suo cazzo più profondamente aprendo il culo ad un’ulteriore esplorazione. Mi aprì gli shorts e pescò fuori il mio uccello duro. Tirò fuori il suo uccello dalla mia bocca e fece scivolare in giù il culo finché non fu contro il mio pene. Baciandomi selvaggiamente fece scivolò la sua fessura su e giù sulla mia lunghezza. Giuro che sentivo praticamente i suoi peli del culo raschiare la mia pelle. Poi si alzò, si sputò sulla mano e mi lisciò il cazzo. La sensazione scivolosa e bagnata della sua mano intorno al mio arnese era così bella che sentii le mie palle agitarsi.
Mi tirò indietro la pelle del prepuzio ed appoggiò la testa del cazzo contro l’apertura del suo corpo. Mi fissò negli occhi e diede una piccola spinta. Sentii la punta del mio uccello che allargava il bordo del culo. Lui si morse le labbra, io ho un uccello di buone dimensioni. Io chiusi gli occhi, tutta la mia concentrazione era sul buco stretto e caldo che si apriva intorno alla mia cappella. Quando la testa scoccò dentro lui emise un piccolo anelito e rabbrividì. Mi fermai per permettergli di adattarsi alla mia verga. Lui rimase rigido, il suo buco che pulsava intorno a me, le gambe che vibravano leggermente. Poi, quando aprii gli occhi per guardarlo, lui mi diede un piccolo sorriso e lasciò che scivolassi dentro completamente. Fermamente impalato su me, con le natiche sopra la mia patta aperta, mi sorrise felicemente scendendo su di me. Noi ci stringemmo ancora, io spingendo nel forno caldo del suo intestino, la stretta presa del suo buco increspato e la bellezza incredibile del suo corpo mi faceva rimanere sospeso. Poi lui cominciò a roteare le anche facendo turbinare il mio cazzo nel suo intestino. Si alzò un po’, poi scivolò di nuovo giù. Presto prese un ritmo, scivolando in su e sbattendosi più forte giù. Ogni volta che scivolava sul mio uccello, il suo piccolo anello stretto tirava indietro il mio prepuzio, per riportarlo di nuovo su quando saliva.
Alla fine gli afferrai le anche per tenerlo su di me e cominciai a sbattere il mio cazzo dentro di lui. Emise un piccolo lamento e cominciò a salmodiare "Inculami!" più e più volte. Ed io lo feci, con tutta la mia forza. Quando fummo ambedue vicini all’orlo”, lo lasciai andare e gli permisi di sbattersi giù su di me con forza, fiotti spessi di sperma furono sparati dalla sua rosea fessura dell’uccello, sui miei capelli, la mia faccia, il mio torace e la mia camicia. La vista della sua sborra mi fece partire e pompai il mio carico nel suo culo. Rimase seduto rabbrividendo in reazione, il chiaro di luna raccoglieva la lucentezza del suo sudore, delineando il corpo atletico ansante. Poi si posò sul mio torace, la sua guancia vicino alla mia, totalmente esaurito. Io lo avvolsi con le mie braccia tenendolo stretto. Dimentichi dei suoi genitori, dei vicini di casa, della nostra differenza di età, di tutto eccetto che dei nostri due cuori che battevano insieme.
Dopo un po’ ci separammo. Lui si tuffò nella piscina, io sgusciai fuori dei miei vestiti e mi tuffai con lui.
Ci baciammo e giocammo come due bambini. Non ne avevo mai abbastanza di lui. Alla fine lui uscì dalla piscina e cominciò a prendere i suoi vestiti. Anch’io lo feci, poi restammo là goffamente.
I dubbi ritornavano, ma io non volevo che se ne andasse. Allungai una mano, lui la prese. Semplicemente così misi da parte dubbi e preoccupazioni e lo condussi nella mia casa e nel mio letto. Domani sarebbe stato un altro giorno, quella sera non potevo permettergli di andare.
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