Chi trova un amico .....
di
bigamor
genere
tradimenti
Ora la racconto con grande rammarico, allora facevo nuove esperienze, almeno queste mi sembravano. Ho avuto la (s)fortuna di avere un amico che aveva la passione della caccia, ora mi vergogno di aver praticato questo sport(?), è stato tanto convincente e quattro mesi dopo ero cacciatore alle prime armi. Sono entrato nel gruppo, eravamo quattro in tutto. Le prime uscite sono state piacevoli, alzarsi prima dell'alba muniti di panini soprattutto, oltre alla normale attrezzatura. Il raggiungimento del luogo stabilito, le camminate in mezzo alla natura, tutto tremendamente bello ad eccezione
delle proteste di Marisa, mia giovanissima moglie sposata solo un anno prima. -Non mi
lasciare sola- -Ti prego resta con me- -Ho voglia di fare l'amore- Queste alcune delle frasi che mi sentivo dire prima di uscire e che rimbombavano nelle orecchie durante il percorso. Quando sentivo il clacson dei miei amici che mi invitavano a scendere, non
capivo più nulla. Una mattina al solito clacson, scendo, entro in macchina, mancava Giacomo, uno della compagnia. -Giacomo?- -Ha avuto un problema a casa- e così via.
Per diverse domeniche ogni volta mancava uno diverso, Giacomo, Antonio, Mirko. Convinto
di far parte di un gruppo di amici che a turno avevano un problema, mentre io non li avevo mai. Un tarlo si è insinuato nella mia mente quando non sentivo più Marisa a pregarmi di restare con lei. La voglia di cacciare era più forte del dubbio fino a quando ho deciso, con mio grande dispiacere di lasciar perdere la caccia tornare
a mani giunte dalla mia Marisa. Dopo varie insistenze ha confessato candidamente che
se li era fatti tutti i "miei amici" a turno se li è scopati con grande piacere per
vendicarsi della mia insensibilità alle sue preghiere di restare a letto con lei.
Non ci siamo lasciati, ho capito i miei errori, l'ho perdonata. E' stata una fase della mia vita di cui ancora mi vergogno a distanza di anni. "Gli amici a questo servono" cita una famosa canzone.
delle proteste di Marisa, mia giovanissima moglie sposata solo un anno prima. -Non mi
lasciare sola- -Ti prego resta con me- -Ho voglia di fare l'amore- Queste alcune delle frasi che mi sentivo dire prima di uscire e che rimbombavano nelle orecchie durante il percorso. Quando sentivo il clacson dei miei amici che mi invitavano a scendere, non
capivo più nulla. Una mattina al solito clacson, scendo, entro in macchina, mancava Giacomo, uno della compagnia. -Giacomo?- -Ha avuto un problema a casa- e così via.
Per diverse domeniche ogni volta mancava uno diverso, Giacomo, Antonio, Mirko. Convinto
di far parte di un gruppo di amici che a turno avevano un problema, mentre io non li avevo mai. Un tarlo si è insinuato nella mia mente quando non sentivo più Marisa a pregarmi di restare con lei. La voglia di cacciare era più forte del dubbio fino a quando ho deciso, con mio grande dispiacere di lasciar perdere la caccia tornare
a mani giunte dalla mia Marisa. Dopo varie insistenze ha confessato candidamente che
se li era fatti tutti i "miei amici" a turno se li è scopati con grande piacere per
vendicarsi della mia insensibilità alle sue preghiere di restare a letto con lei.
Non ci siamo lasciati, ho capito i miei errori, l'ho perdonata. E' stata una fase della mia vita di cui ancora mi vergogno a distanza di anni. "Gli amici a questo servono" cita una famosa canzone.
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