La sorella di mamma.
di
bigamor
genere
incesti
Da piccolo trascorrevo le vacanze estive con i miei nonni, genitori di mamma, la distanza tra le abitazioni era circa cinque chilometri. I motivi erano tanti, la zia aveva trentadue anni non era sposata, viveva con i suoi genitori ed era attaccatissima a me. Mamma aiutava papà nella vendita ambulante del pesce. Crescevo tranquillamente, volevo bene alla zia Elena. La domenica mamma veniva a trovarmi, il nonno la criticava perché indossava vestiti troppo corti, lei si giustificava che era papà ad obbligarla per attirare clienti. Successivamente nonostante le proteste del nonno, anche zia Elena
ha accorciato i suoi vestiti. Quando veniva mamma a trovarci, un saluto fugace ai nonni, un bacio sulla testa a me, si chiudeva in camera con la zia Elena. Impossibile
capire il perché, ma una volta che hanno dimenticato di chiudere la porta, ho ascoltato
tutto. La zia Elena frequentava diversi uomini, anche mamma faceva la stessa cosa, col
permesso di papà. Si raccontavano le avventure. Ormai ero grandicello, quei discorsi
mi facevano pensare, in modo rischioso mi facevo qualche sega sotto le lenzuola con
la speranza che non venisse la zia. Lei dormiva nella sua camera, i nonni in un'altra,
mentre io dormivo in sala su una poltrona letto. Ormai adolescente, sempre col pensiero
della zia che scopava con tutti, ho fatto un conto aritmetico, se scopa con gli altri può scopare anche con me. Tante sere col cazzo duro ho pensato di andare nella sua camera e provarci, mi mancava il coraggio, il tempo passava, la voglia era tanta, mi
rassegnavo. Una sera eccitato più di altre volte, sono andato nella sua camera nudo col cazzo dritto. -Brutto porco- parlava a voce bassa per non farsi sentire dai nonni
-Vai a letto e non ci provare più- Mogio e preoccupato per le conseguenze, sono tornato
sul mio letto. Naturalmente non sono riuscito a chiudere occhio. La mattina si sono
alzati tutti, io me ne stavo nel letto con la testa sotto il cuscino. E' venuta la zia
vicino -Non vuoi fare colazione? Dai che i nonni stanno giù a pulire il giardino- Ha
scoperto il letto, ero ancora nudo -Ma sei malato? Che ti succede? Dai vestiti- Senza
fretta ha indossato qualcosa, ci siamo seduti insieme a fare colazione. Ho azzardato
una frase -Lo dici a mamma?- -Cosa devo dire a mamma- -Quello che è successo ieri sera-
-Perché cosa è successo ieri sera- -Dai non scherzare- -Va bene allora ne vuoi parlare?
Ti accontento. Per ogni età c'è un tempo, poi ci sono i rapporti di parentela, ed ancora per fare quelle cose ci vuole accordo. Se io ti avessi detto facciamo l'amore stasera, allora tu potevi venire nel mio letto, non ti ho detto nulla pertanto tu non
dovevi. Io capisco che gli ormoni alla tua età sono ribelli, io devo sempre valutare,
per me è diverso. Spero di averti spiegato,, non ne parliamo più- Più chiaro di così?
Si riprende la vita normale, la sera a letto, in quella casa si dormiva a luci spente,
i nonni si chiudevano a chiave nella loro camera, la notte precedente non avevo dormito
neanche un minuto, mi sono addormentato in un attimo. Mi sento toccare il cazzo nel
sonno, pensavo di sognare, non capivo, mi stavano facendo una sega, la mano si ferma
e non sento più nulla. Mi sono riaddormentato subito, non riuscivo a stare sveglio.
La mattina durante la colazione la zia chiede -Cosa avevi stanotte?- -Perché?- -Dicevi
ancora, ancora- -Ecco mi sembra di ricordare come se qualcuno stesse toccando il mio
pisellino- -Be pisellino non direi proprio, anzi lo chiamerei proprio pisellone-
-Allora sei stata tu?- -Certo volevo ricambiarti il favore, stasera vieni nel mio letto che la zia finisce il lavoro- Era mattina, avrei voluto che arrivasse la notte
immediatamente. La giornata è trascorsa normalmente, la sera la zia tirava fuori un sacco di argomenti di cui parlare, voleva che i nonni andassero a dormire, infatti così
è stato. Siamo andati nel suo letto ed è successo quello che avevo sempre sognato, la
sega dalla zia. -Ora vai nel tuo letto- Non potevo ne dovevo contraddirla, sono andato
nel mio lettino. I pensieri si affollano nella testa, ora il ghiaccio è rotto, magari
mi farà anche scopare- Non è successo nulla. La domenica pomeriggio viene mamma a trovarmi, saluta i nonni ed inizia il solito discorso con la zia, mi tengono con loro,
parlano liberamente di scopate. Penso, qui gatta ci cova, che cazzo sta succedendo?
Infatti mamma sapeva tutto, la zia l'ha relazionata perfettamente. Rivolgendosi alla zia le ha detto -Se ti piace, se piace a lui fate quello che volete, non fatene accorgere ai nonni altrimenti succede un casino, quelli scopano tra loro, ma non
ammettono che anche gli altri hanno questa necessità-
ha accorciato i suoi vestiti. Quando veniva mamma a trovarci, un saluto fugace ai nonni, un bacio sulla testa a me, si chiudeva in camera con la zia Elena. Impossibile
capire il perché, ma una volta che hanno dimenticato di chiudere la porta, ho ascoltato
tutto. La zia Elena frequentava diversi uomini, anche mamma faceva la stessa cosa, col
permesso di papà. Si raccontavano le avventure. Ormai ero grandicello, quei discorsi
mi facevano pensare, in modo rischioso mi facevo qualche sega sotto le lenzuola con
la speranza che non venisse la zia. Lei dormiva nella sua camera, i nonni in un'altra,
mentre io dormivo in sala su una poltrona letto. Ormai adolescente, sempre col pensiero
della zia che scopava con tutti, ho fatto un conto aritmetico, se scopa con gli altri può scopare anche con me. Tante sere col cazzo duro ho pensato di andare nella sua camera e provarci, mi mancava il coraggio, il tempo passava, la voglia era tanta, mi
rassegnavo. Una sera eccitato più di altre volte, sono andato nella sua camera nudo col cazzo dritto. -Brutto porco- parlava a voce bassa per non farsi sentire dai nonni
-Vai a letto e non ci provare più- Mogio e preoccupato per le conseguenze, sono tornato
sul mio letto. Naturalmente non sono riuscito a chiudere occhio. La mattina si sono
alzati tutti, io me ne stavo nel letto con la testa sotto il cuscino. E' venuta la zia
vicino -Non vuoi fare colazione? Dai che i nonni stanno giù a pulire il giardino- Ha
scoperto il letto, ero ancora nudo -Ma sei malato? Che ti succede? Dai vestiti- Senza
fretta ha indossato qualcosa, ci siamo seduti insieme a fare colazione. Ho azzardato
una frase -Lo dici a mamma?- -Cosa devo dire a mamma- -Quello che è successo ieri sera-
-Perché cosa è successo ieri sera- -Dai non scherzare- -Va bene allora ne vuoi parlare?
Ti accontento. Per ogni età c'è un tempo, poi ci sono i rapporti di parentela, ed ancora per fare quelle cose ci vuole accordo. Se io ti avessi detto facciamo l'amore stasera, allora tu potevi venire nel mio letto, non ti ho detto nulla pertanto tu non
dovevi. Io capisco che gli ormoni alla tua età sono ribelli, io devo sempre valutare,
per me è diverso. Spero di averti spiegato,, non ne parliamo più- Più chiaro di così?
Si riprende la vita normale, la sera a letto, in quella casa si dormiva a luci spente,
i nonni si chiudevano a chiave nella loro camera, la notte precedente non avevo dormito
neanche un minuto, mi sono addormentato in un attimo. Mi sento toccare il cazzo nel
sonno, pensavo di sognare, non capivo, mi stavano facendo una sega, la mano si ferma
e non sento più nulla. Mi sono riaddormentato subito, non riuscivo a stare sveglio.
La mattina durante la colazione la zia chiede -Cosa avevi stanotte?- -Perché?- -Dicevi
ancora, ancora- -Ecco mi sembra di ricordare come se qualcuno stesse toccando il mio
pisellino- -Be pisellino non direi proprio, anzi lo chiamerei proprio pisellone-
-Allora sei stata tu?- -Certo volevo ricambiarti il favore, stasera vieni nel mio letto che la zia finisce il lavoro- Era mattina, avrei voluto che arrivasse la notte
immediatamente. La giornata è trascorsa normalmente, la sera la zia tirava fuori un sacco di argomenti di cui parlare, voleva che i nonni andassero a dormire, infatti così
è stato. Siamo andati nel suo letto ed è successo quello che avevo sempre sognato, la
sega dalla zia. -Ora vai nel tuo letto- Non potevo ne dovevo contraddirla, sono andato
nel mio lettino. I pensieri si affollano nella testa, ora il ghiaccio è rotto, magari
mi farà anche scopare- Non è successo nulla. La domenica pomeriggio viene mamma a trovarmi, saluta i nonni ed inizia il solito discorso con la zia, mi tengono con loro,
parlano liberamente di scopate. Penso, qui gatta ci cova, che cazzo sta succedendo?
Infatti mamma sapeva tutto, la zia l'ha relazionata perfettamente. Rivolgendosi alla zia le ha detto -Se ti piace, se piace a lui fate quello che volete, non fatene accorgere ai nonni altrimenti succede un casino, quelli scopano tra loro, ma non
ammettono che anche gli altri hanno questa necessità-
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