Grazia e Carlo gemelli eterozigoti - Parte 2

di
genere
incesti

Non era cambiato niente. Avevamo la stessa voglia di ritrovarci e condividere le stesse emozioni di una volta. Eravamo sempre insieme, ci cercavamo, in casa, durante le uscite, la sera a chiacchierare, e non solo. Quei gesti d'amore, così puri, spontanei, che ti procura piacere, rappresentano il legame indissolubile tra me e Carlo.
I giorni trascorrono, sento la necessità di lasciare un ricordo, una prova d'amore verso la persona che mi ha sempre sostenuta e protetta. L'ultima sera di permanenza nella casa di famiglia, mi ritrovo, come al solito, a chiacchierare con lui nello stesso letto. E un po' triste, giù di morale, il giorno seguente dovrò partire. Cerco di rincuorarlo, ma sembra non reagire, nonostante cerco di stimolarlo sessualmente. Allora prendo il viso con le mani e gli dico :
"Guardami, non voglio vederti così"
Annuisce con gli occhi.
Gli sussurro all'orecchio:
"Questa sera voglio essere completamente tua, voglio essere posseduta"
Noto il suo sguardo stupito, avrà pensato: "Ho capito male!".
Avvicino le mie labbra alle sue e mi produco in un bacio passionale, come se fossimo due fidanzatini.
Gli sfilo lentamente il pigiama, era già evidente il rigonfiamento del pene, gli abbasso gli slip e lo colgo tra le mani. Inizio ad accarezzarlo e menarlo su e giù , con l'altra mano gli accarezzo lo scroto. Sembra cambiare umore, è più disteso, ma ancora meravigliato, quasi non crede a quello che gli ho promesso. Mi spoglio anch'io, gli mostro i miei seni, mi sfilo gli slip, mostrando quella leggera peluria che copre il pube. Leggo nel suo volto un'espressione mai vista, incredula ma nello stesso tempo compiaciuta. Tocca a me fare il primo passo. Mi metto supina e lo invito a distendersi sopra,  ho voglia di sentire il suo calore. Sento la pressione del suo pene all'altezza delll'inguine, e del suo petto sopra i miei seni. Mi bacia in continuazione, io resto lì immobile a godermi delle sensazioni che in quel momento provo. Si ferma un attimo e mi dice:
"Sei ancora convinta di quello che mi hai detto?"
Gli rispondo :
"Ti ricordo che siamo gemelli, abbiamo sempre condiviso tutto. E il mio regalo è voglio che lo custodisci per sempre nella tua memoria"
Allungai la mano e indirizzai il suo pene sulla mia passera, che tracolava di umori. Lo sentii entrare dolcemente, scivolare lungo la vagina e arrivare fine al collo dell'utero. Mi sentivo al settimo cielo, ero in estasi, ed anche lui, anche lui stava condividendo quella bella sensazione con me. Cominciò a muoversi lentamente e poi più veloce, avanti e indietro, il nostro respiro si faceva pesante. Il cuore batteva forte, e pensavo: "mio fratello mi sta scopando!".
Rotto gli indugi cambiammo più volte posizione, ci alternavamo nel prendere il controllo della situazione. Mi misi sopra di lui accogliendo per tutta la sua lunghezza il suo splendido membro. Mi muovevo su di esso, su e giù e con movimento rotatori, mentre Carlo mi accarezzare le mie splendide tette. Una bella visuale ammirare il suo volto estasiato, volevo che  godesse così tanto da non dimenticarlo per tutta la vita.
Mi prese poi a pecorina, la vista dei miei glutei  che ondeggiavano ad ogni sua spinta lo caricava tanto, lo percepivo dalle pulsazioni del suo pene. Sempre nella stessa posizione mi fece stendere, posizionando un cuscino  sotto la pancia. Adagiò il suo corpo su di me, mi sentivo dominata, braccata dalle sue fauci, si produsse in una seria frenetica di movimenti che preannunciava il suo orgasmo. Lo sentii svuotarsi, riversando una quantità di sborra mai vista, riempirmi di calore, il calore dell'amore.
scritto il
2024-06-21
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