Ti regalo la mia verginità, papà.

di
genere
incesti

Sono Grazia. In gioventù può capitare che accadono cose che non avresti mai immaginato.
Vivo con mio padre dall'età di 8 anni, da quando si è separato da mia madre, che ha preferito scappare via con un collega di lavoro. Mio padre, con fatica e sacrificio, non mi ha mai fatto mancare niente, sia a livello materiale che affettivo, ed io ne sono stata sempre grata. È stato per me anche il mio confidente, colui a cui rappresentavo i miei problemi di gioventù, le mie prime esperienze amorose. Mi ripeteva in continuazione "Quando ti decidererai a dare la tua verginità, ricordati di darla per amore, perché sarà il giorno che ricorderai per tutta la vita" . Mi ero promessa che non l'avrei data prima dei miei 18 anni. Ho sempre avuto una forte attrazione nei suoi confronti, ero fiera di avere un padre così giovanile, aperto mentalmente ed attraente. Nonostante tutto era un uomo solo, a parte qualche breve relazione, non era riuscito a costruirne una solida. Mi accorgevo di quanto gli mancasse la donna. Lui amante della musica spesso ascoltava musica lenta e mi invitava a ballare. I suoi abbracci erano così teneri, mi teneva stretta a sé, con una mano sulla spalla e l'altra verso il basso schiena. Avvertivo, al contatto, la sua erezione, e quel leggero strofino, sono sicura, gli procurava piacere. Era comunque e sempre mio padre, per cui non mi scandalizzavo.
Un giorno mentre ero nella sua stanza mi accorsi che dietro la tv vi era collegata una chiavetta USB. Incuriosita, accesi il televisore è feci accesso al suo contenuto. Vi erano filmini porno, di tutti i tipi, ed era la dimostrazione di un vuoto nella sua vita. Mi resi conto di quando fosse triste la sua condizione, avrebbe meritato molto di più. Alla festa del mio 18 compleanno, mi comprò il motorino che tanto desideravo e scrisse una lettera commovente, in cui mi ricordava quella famosa frase che spesso mi ripeteva "Quando ti decidererai a dare la tua verginità, ricordati di darla per amore".
Lo invitai per un ballo lento nella stessa modalità di sempre, abbracciati appassionatamente, e con la stessa percezione del suo membro eretto.
Mi dispiaceva vederlo in quella condizione, lo spronavo a trovarsi una compagna di vita, ma lui ripeteva sempre "Ho già una compagna, e quella sei tu". Niente da fare era irremovibile.
Una notte mentre dormivo sentii aprire la porta della mia camera da letto, ed entrarci qualcuno. Era mio padre. Strano, di solito bussa, l'avrà fatto per non svegliarmi. Lo lascio fare, ho la percezione che si stia avvicinando a me, sento la sua mano prendere la mia ed accarezzarmi, portarla alle sue labbra e baciarla. Cercavo di capire quali fossero le sue intenzioni, ma poi fu tutto chiaro. Sentii appoggiare la mia mano sul suo membro e posizionarlo sul palmo della mano. Rimasi allibita, non potevo pensare che potesse essere così audace. Non avevo mai avuto l'occasione di vedere mio padre nudo, ma mi bastò avere il suo membro tra le mani per rendermi conto che era davvero notevole. Ciò mi mise un po' di agitazione, potevo fermarlo, dirgli "Cosa stai facendo? ", ma ero come impietrita. Venne nelle mie mani, mi pulì con dei fazzolettini e lasciò la stanza. Istintivamente portai le dita alle narici per sentirne l'odore, e leccarmi quel poco di sperma residuo che era rimasto sulle dita per gustarne il sapore.
Il giorno seguente regnava la normalità come se non fosse successo niente, il solito bacio mattutino, la colazione e due chiacchiere. Intanto riflettevo su ciò che era succeso. Non riuscivo a darmi una risposta, capivo solo che uno come lui, in quella situazione di massimo digiuno sessuale, potesse avere un senso il suo operato.
Fatto sta che un po' di giorni dopo la cosa si ripetette. Di nuovo nella stanza e di nuovo doverti adoperarmi per una sega. Volevo parlarne e chiarire, ma non me la sentivo, non volevo incrinare lo splendido rapporto che si era instaurato tra noi negli anni. Decisi di videoregistrare un messaggio con il telefonino e di trasferirlo sulla chiavetta che aveva collegato alla tv. Con voce rotta, dall'emozione, gli feci capire esplicitamente che il suo comportamento le aveva creato molto turbamento, ma che comunque l'avrei perdonato perché conscia della sua situazione. Lo invitati a raggiungermi in stanza per ulteriori chiarimenti.
La porta si aprì, apparve la sua sagoma, con il capo chinato di chi sa di essere andato oltre. Si avvicinò chiedendomi scusa per il suo operato. Mi fece capire che il digiuno sessuale lo rendeva un uomo incompleto, e le seghe, quelle fatte guardando i film porno, riuscivano ad appagarlo solo per il tempo di prendere sonno. Mi prese il cuore a sentire quelle parole, gli dissi di avvicinarsi e lo strinsi forte tra le braccia. Stessa situazione delle altre volte, con il membro in pressione sul mio corpo. Sapevo che quello che stavo per fare era sbagliato, ma non me la sentivo di vederlo in quello stato. Allungai la mano all'interno del pigiama, lo presi, era duro come il marmo e alla base due testicoli gonfi. Gli dissi "rilassati e tua figlia che lo vuole". Gli abbassai il pigiama e poi gli slip, finalmente potevo constatare anche visivamente la consistenza del suo membro. Roba da non credere, davvero un opera d'arte, ed io la fortunata ad averlo a disposizione. Papà mi osservava, non mi aveva mai visto prendere iniziativa, stava prendendo coscienza di quanto donna ero diventata. Mi chinai, la visione del suo membro, lo baciai, lo accarezza, avevo le sue mani sul capo in segno di approvazione, mentre tenendolo dai fianchi lo tiravo a me facendolo scomparire dentro la mia bocca. Intanto mio padre mi sussurrava "Sei più brava di mamma, grazie per rendermi felice". Anch'io ero fuori controllo, pensavo di limitarmi a questo, intanto stavo metabolizzando altro. Stavo per proporre una cosa che avrebbe cambiato il senso della mia vita, offrire a lui la mia verginità.
Rivolgendomi a mio padre gli dissi "Ti ricordi cosa mi dicesti tempo fa?"
"Cosa?" mi rispose!
"Mi dicesti: Quando ti decidererai a dare la tua verginità, ricordati di darla per amore.
Ed io voglio darla a te, perché sei il mio amore e voglio ricordare questo giorno per tutta la vita".
"No amore mio, non posso, non mi chiedere questo, è troppo per me"
Mi spogliai completamente, lo presi dalle mani e lo portai verso di me. Mi distesi sul letto, con le gambe aperte e gli dissi "Prendimi, sono tua".
Lui ancora titubante ripeteva che era troppo per lui, che non meritava questo.
Rinnovai nuovamente l'invito "Prendimi, è questo che vuoi, io lo so, e sono felice di donarti la mia verginità."
Con molto imbarazzo e titubanza si avvicinò, si fece spazio tra le mie gambe ed iniziò a penetrarmi. Lo raccomandai di fare piano, di trattarmi con dolcezza. E così fu, con la delicatezza di un padre che vuole bene alla figlia,  lo fece entrare lentamente, incontrando l'ostacolo della verginità. Avvertii delle piccole fitte, per poi sentirlo scivolare tutto dentro di me. Ero così presa dalla situazione, piena di eccitazione che mi stavo dimenticando che era mio padre a scoparmi, lo incitavo con paroline dolci che lui apprezzava molto. Mi fece provare altre posizioni, pecorina, smorzacandela. Quest'ultima mi piaceva molto, potevo comandare il ritmo, la profondità della penetrazione, e poi lui poteva accarezzarmi i seni e baciarmi. Insomma, papà un vero maschio, avevo scelto bene il mio primo uomo, chi l'avrebbe detto. Stavo per provare il mio primo orgasmo dovuto ad una penetrazione, stavo accumulando tanta eccitazione che da lì a poco sarei venuta. Ultimo avvertimento a mio padre "Vienimi pure dentro, prendo la pillola". Mi guardò per un attimo sbigottito, e poi: "Figlia mia, è stato meraviglioso. Anche se per me non è stata la prima volta questo momento lo ricorderò per tutta la vita." Esplodemmo in un orgasmo sincronizzato che ci avvolse intensamente, le interminabili contrazioni furono accompagnate dalle sue, riversando in me un enorme quantità di sperma.  Esausti ci abbracciammo, e guardandoci negl'occhi ci baciammo come due fidanzatini.
scritto il
2024-09-07
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