Doccia al mare

di
genere
etero

Luglio, siamo per un giorno al mare, scappati velocemente dagli impegni lavorativi per una fuga nella nostra casa in Liguria. Il tempo è poco quindi lo si deve sfruttare al massimo, sveglia presto, lido, sdraio, ombrellone, mare, qualche birra e pranzo leggero, qualche altra birra ed è subito l’ora del tramonto. Ci concediamo un piccolo aperitivo prima di tornare a casa per la cena, rientriamo e ci crogioliamo nel piacere del fresco della casa dopo tutte le ore di sole. Hai ancora addosso il tuo bikini nero e accendi la doccia, hai i capelli ancora umidi del mare e hai ancora addosso la mia camicia bianca che usi a mo di vestitino. In pochi attimi sei completamente nuda, solo ora si notano gli effetti del sole sulla tua pelle chiara lasciando intravedere una timida abbronzatura mi chiedi “doccia insieme?" non posso dire altro che si, lancio via i miei boxer e ti seguo. Apro l’acqua, per farla scaldare un po’ perché non ti piace la doccia fredda. Poco dopo entri anche tu e ti lanci subito sotto il getto d’acqua che ti leva via tutto il sale e la sabbia che avevi ancora addosso, la luce illumina le tue forme sotto lo scorrere dell’acqua, il tuo seno, il tuo culo, i tuoi fianchi sembrano fatti di porcellana. Mi avvicino con la scusa di dovermi lavare pure io, tu ridi, senti già la mia erezione che si appoggia sul tuo culo.
Facendo finta di nulla cominci a sculettare per farmelo diventare durissimo. Abbraccio il tuo corpo insaponato e da galantuomo ti aiuto a lavarti, prima le spalle poi le braccia, scendo e arrivo ai fianchi e alla pancia, risalgo delicatamente sul seno e comincio a massaggiarlo delicatamente mentre mi tiri verso te con il tuo braccio destro fino a farmi arrivare a baciare il tuo collo, inclinando la testa per lasciarmi spazio per assaporare la tua pelle che sa ancora di sale. I miei baci ti emozionano, afferri la mia mano che è sul tuo seno e la stringi, hai voglia e non fai nulla per nasconderlo. Con la mia mano destra scendo accarezzando tutto il tuo corpo, fino alla tua figa, mi indica la strada una piccola striscia di pelo che hai lasciato con cura, sento il caldo del tuo clitoride e con le dita comincio a giocarci. Provi piacere, probabilmente era da tutto il giorno che aspettavi quel momento, allarghi le gambe per far spazio alle mie dita che ormai sanno dove ti piace essere toccata. Entrano piano dentro di te, incomincio a muovermi avanti indietro mentre con il palmo faccio pressione sul tuo clitoride già gonfio, basta poco per farti al massimo dell’eccitazione, mi chiedi di scoparti, ti metto davanti a me tu sollevi i talloni e ti pieghi a novanta appoggiandoti con le mani alle piastrelle grigie della doccia. Senti la mia cappella appoggiarsi sulla tua figa, mi aiuto con la mano e in un attimo lo senti dentro di te, le mie mani ti cingono per i fianchi e comincio a scoparti, piano, voglio godermi quella tua bella figa bagnata, voglio sentire i tuoi sospiri ad ogni colpo, voglio vedere come ti irrigidisci per sentire bene tutta la mia pressione. Aumento il ritmo, ti prendo per i capelli e ti schiaffeggio il culo. ti volti leggermente, vedo il tuo sguardo di approvazione, ti schiaffeggio ancora, ancora e ancora, il tuo culo è già rosso, tu sei visibilmente soddisfatta. Ti raddrizzi e ti scosti un po’, ti giri e mi prendi il cazzo in mano, ci giochi, lo accarezzi, mi fissi negli occhi con uno sguardo malizioso, ti prendo per i capelli e ti limono, le nostre lingue si intrecciano in un vortice di saliva e passione, fino a che non ti distacchi di nuovo da me e in silenzio ti inginocchi, ammiri il mio cazzo, duro e caldo. Lo baci, lo lecchi non vuoi giocarci, lo vuoi tutto in bocca, lo succhi con avidità, con le mani ti sposto i capelli dietro e li tengo sollevati. Cerchi di prenderlo tutto, ogni tanto ti stacchi per rifiatare, ci sputi sopra e ricominci, con le mani lo tieni fermo, vuoi farmi impazzire di piacere e ci riesci benissimo, mi devo appoggiare al muro dietro di me, ogni tanto mi cedono le gambe dai picchi di piacere che mi fai provare. Rallenti, fino a fermarti, lo lecchi con dei piccoli tocchi della punta della lingua sul frenulo. Sorridi. Compiaciuta. Consapevole di esserti fermata giusto in tempo per non farmi venire. Spengo l’acqua della doccia e ti trascino fuori. Ti sollevo di peso e ti faccio sedere sul mobiletto del lavandino, appoggi la schiena allo specchio, apri le gambe e con la mano fai scorrere la punta del mio cazzo sul tuo clitoride, come se fosse un dildo, poi lo metti in posizione per farlo entrare nella tua figa. Comincio a scoparti, ti tengo da sotto le ginocchia, tu ansimi, gemi, mi cingi con le braccia il collo. Mi porti verso a te e mi baci, stai per venire, lo sento, cominci a tremare, finché non lanci un urlo di piacere, aumento il ritmo, ti esce un altro grido, poi un altro ancora. Quando vieni non posso fare altro che lasciarmi andare e riempirti con tutta la mia sborra. i tuoi umori si mescolano con i miei, continuo ancora un po’ fino a che non cominci a ridere, sei felicemente soddisfatta. Ritorniamo velocemente in doccia per lavarci veramente, ridiamo, mi abbracci, sei la mia piccola troia ma anche il mio grande amore.
di
scritto il
2024-07-16
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