Avventura con la cognatina 5
di
AntoX
genere
incesti
Dopo la vacanza in Francia, sono tornato alla mia routine ma con la consapevolezza che non avrei più avuto un momento libero tra lavoro e allenamento fino la fine dell’anno.
La mia vita sessuale si era totalmente fermata, a parte qualche volta che riuscivo a malapena a soddisfare la mia compagna, gli allenamenti erano durissimi, perché dovevo recuperare venti giorni di fermo, fare il personal trainer poi non è facile, soprattutto se hai a che fare con persone ignoranti che pensano di saperne più di te, ma questo non centra.
Arrivo alla settimana del match e sono piuttosto teso, non vado a casa della mia compagna e della sua famiglia per non cadere in tentazione, sua sorella e sua mamma non sono più riuscito a scoparmele purtroppo e sono passati due mesi dall’ultima nostra scopata (e che scopata aggiungo).
Il giorno del match arriva e sono carico a 1000, dopo quattro round su sei batto il mio avversario, molto bravo e forte, scendo e festeggio la mia vittoria e la mia possibilità di diventare professionista ora.
Arrivato a casa crollo e dormo filato fino la mattina dopo, mi giro nelle coperte, mi ero preso il giorno libero per recuperare più che potevo dal match, guardo il telefono 3 chiamate perse dalla mia compagna, preoccupato la richiamo subito, “Ciao amore, scusa se ti ho chiamato un sacco di volte ma mia nonna, quella di Napoli è caduta dalle scale e siamo partiti subito io, la mamma e mio papà, Sofia l’abbiamo lasciata a casa che deve sostenere i suoi primi esami all’università e ci chiedevamo se potessi stare con lei giusto la notte per non farla stare sola?!”, ho pensato merda spero stiano via il più a lungo possibile ed avevo già il cazzo di marmo, “tranquilla amore, fatemi sapere come sta e quando arrivate, a tua sorella ci penso io non ti preoccupare”, dopo parliamo dell’incontro del giorno prima ci diciamo che ci amiamo e riattacchiamo.
Mi lavai, mi cambiai e mi cambiai la medicazione di un piccolo taglio sul sopracciglio derivato dall’incontro prima di salire in macchina e andare a vedere come stava Sofia.
Entrai dal cancello, parcheggiai ed entrai in casa, solita cambio scarpe con le ciabatte e mi avviai verso il salotto, luogo dove Sofia era solita studiare, non la trovai lì, cercai in cucina ma non era neanche lì, dopo dieci minuti la trovo nel giardino, sotto l’ombra di un albero sulla vecchia altalena appesa ad un ramo.
Mi avvicino è di spalle, appena le giro intorno per salutarla vedo che è in lacrime, “Sofy cos’hai fatto?!” Mi inginocchio davanti a lei mentre le accarezzo le cosce, “Luca… Luca mi ha lasciata”, pensai subito a chi cazzo è Luca, non sapevo che si fosse fidanzata, “Ma scusa avevi un fidanzato e non lo sapevo?!”, le chiesi cercando di rassicurarla il più possibile con le carezze, “Certo tu non mi calcolavi più, dopo tutto quello che abbiamo fatto pensavo non mi volessi più, quindi mi sono trovata un ragazzo”, mi si stringe il cuore, effettivamente non l’avevo più guardata per quanto poco tempo avessi, “Ei, guardami, ti chiedo scusa, ma tra il lavoro e gli allenamenti non ho avuto neanche il tempo di respirare, voglio farmi perdonare ok?! Da oggi starò qui dopo il lavoro finché non tornano i tuoi e tua sorella”, le stringo in mano e con l’altra le accarezzo il viso, “ti fa male?” Mette mi chiede se il taglio mi fa male lo tocca procurandomi una lieve fitta che mi porta a girare la testa.
Mi prende il viso e lo giro verso di se, senza dire una parola mi da un bacio che si trasforma presto in un limone, ci baciamo per un po’ mentre le mie mani esplorano il suo corpo, presi dal momento la prendo in braccio e la porto dentro.
Entriamo e la metto delicatamente sul divano, ricominciamo a limonare, nel mentre le tolgo la maglietta e la felpa che indossava, liberando le sua meravigliose tettone, le stringo e le succhio, le assaporo, poi passo a liberarla dai pantaloni e dai calzini, le bacio tutto l’interno coscia e poi mi concentro sulla sua fighetta bella depilata e profumata.
Inizio a leccarla con dolcezze e le succhio il clitoride, è fradicia, piena di umori ed ha un sapore unico, squisito, le infilo dentro due dita sempre dolcemente e la sento gemere, mi stringe con le mani i capelli e non mi lascia andare da in mezzo alle sue gambe, ad un certo punto la sento tremare e capisco che ha orgasmato dalla sua voce e dalla tensione del suo corpo oltre ad essere quasi affogato nei sui umori.
Alzo la testa le mi guarda faccio in tempo giusto a spogliarmi che lei mi salta addosso, ho la bocca ancora piena dei suoi umori che mi siedo e lei si mette a cavalcioni su di me, mi limone e si assapora per bene, limoniamo e ci tocchiamo, il mio cazzo intanto è dritto e duro in mezzo alle sue belle chiappe.
Non mi fa sesso orale, ma in quel momento voglio solamente possederla, possedere ogni suo buco e ogni centimetro del suo corpo, solleva il bacino e appoggia la mia cappella sulla sua fighetta e con un colpo di reni il mio cazzo sparisce dentro di lei, sento un brivido lungo tutta la schiena, mi cavalca piano, con dolcezza, intanto che muove il bacino ci teniamo abbracciati e ci limoniamo.
Dopo un sacco di tempo si sposta e si mette a pecora appoggiata allo schienale del divano, mi guarda e mi apre le chiappe per farmi vedere il suo buchetto del sedere, allora ci sputo sopra e le infilo prima un dito, ci gioco un po’ e poi ne metto un altro, quando la sento nel rilassata le infilo la cappella e poi piano piano tutta l’asta.
Le martello il culo per un po’ di tempo ma sempre delicatamente e con dolcezza, voglio farla sentire amata e non usata, lei intanto geme e si gode il mio pisello nel suo sedere.
Si gira e mi dice “Voglio la tua sborra dentro di me, la voglio nella figa” io annuisco e basta, lei si mette sulla schiena e apre le gambe, le infilo il cazzo nella fighetta che è tutta arrossata e la pompo fino a sentirmi arrivare il più grande orgasmo mai sentito in vita mia.
Le sborro dentro la inondo e vedo la mia sborra uscirle dalla patata, lei la raccoglie e la mangia, “buona, in questi giorni mi sa che me ne farò una bella scorpacciata, vieni qui vicino a me e coccolami un po’”, mi sdraio vicino a lei e guardo l’orologio, le 13:20, cazzo penso sono arrivato da lo alle 11:00, vuol dire che abbiamo fatto proprio una bella scopata.
Rimaniamo abbracciati, dopo un po’ lei si alza e si dirige verso le scale, “vieni a farti la doccia con me?!”, “certo ovvio” rispondo immediatamente, giriamo nudi per casa, lei entra in doccia e accende l’acqua, io resto fuori per un po’ e la osservo, cazzo quanto è sexy questa ragazza, “allora? Che fai mi lasci qui tutta sola?”, a queste parole entro e la sbatto contro il muro, ho il cazzo di nuovo dritto, la bacio con passione, le nostre lingue si intrecciano, mentre ci baciamo le sue mani vanno dirette sul mio cazzo e iniziano a segarlo, io intanto le palpo il seno, all’improvviso la giro e la metto con la testa al muro e il suo culo verso di me, le infilo il cazzo nella figa che ancora sbrodolava per la sborrata di prima, la pompo e le tengo i fianco ben saldi, la giro e le sollevo una gamba, voglio vederla in faccia mentre gode, le infilo il cazzo nella figa e la sento gemere, musica per le mie orecchie, mi guarda dritto negli occhi e si morde il labbro, ad un certo punto le spruzzo dentro tutto quello che avevo la riempio e la farcisco di nuovo con il mio seme.
Ci guardiamo ci baciamo e ci facciamo la doccia seriamente, passiamo il resto della giornata tranquillamente, lei nel pomeriggio ha studiato e io mi sono riposato, a cena abbiamo ordinato due pizze, dopo cena ci siamo guardati un film sul divano e siamo andati a dormire nel letto dei suoi genitori, abbracciati per tutta la notte.
Le avventure proseguono e nei prossimi episodi vi racconterò la cosa che mi ha fatto diventare l’uomo più fortunato del mondo.
CONTINUA
La mia vita sessuale si era totalmente fermata, a parte qualche volta che riuscivo a malapena a soddisfare la mia compagna, gli allenamenti erano durissimi, perché dovevo recuperare venti giorni di fermo, fare il personal trainer poi non è facile, soprattutto se hai a che fare con persone ignoranti che pensano di saperne più di te, ma questo non centra.
Arrivo alla settimana del match e sono piuttosto teso, non vado a casa della mia compagna e della sua famiglia per non cadere in tentazione, sua sorella e sua mamma non sono più riuscito a scoparmele purtroppo e sono passati due mesi dall’ultima nostra scopata (e che scopata aggiungo).
Il giorno del match arriva e sono carico a 1000, dopo quattro round su sei batto il mio avversario, molto bravo e forte, scendo e festeggio la mia vittoria e la mia possibilità di diventare professionista ora.
Arrivato a casa crollo e dormo filato fino la mattina dopo, mi giro nelle coperte, mi ero preso il giorno libero per recuperare più che potevo dal match, guardo il telefono 3 chiamate perse dalla mia compagna, preoccupato la richiamo subito, “Ciao amore, scusa se ti ho chiamato un sacco di volte ma mia nonna, quella di Napoli è caduta dalle scale e siamo partiti subito io, la mamma e mio papà, Sofia l’abbiamo lasciata a casa che deve sostenere i suoi primi esami all’università e ci chiedevamo se potessi stare con lei giusto la notte per non farla stare sola?!”, ho pensato merda spero stiano via il più a lungo possibile ed avevo già il cazzo di marmo, “tranquilla amore, fatemi sapere come sta e quando arrivate, a tua sorella ci penso io non ti preoccupare”, dopo parliamo dell’incontro del giorno prima ci diciamo che ci amiamo e riattacchiamo.
Mi lavai, mi cambiai e mi cambiai la medicazione di un piccolo taglio sul sopracciglio derivato dall’incontro prima di salire in macchina e andare a vedere come stava Sofia.
Entrai dal cancello, parcheggiai ed entrai in casa, solita cambio scarpe con le ciabatte e mi avviai verso il salotto, luogo dove Sofia era solita studiare, non la trovai lì, cercai in cucina ma non era neanche lì, dopo dieci minuti la trovo nel giardino, sotto l’ombra di un albero sulla vecchia altalena appesa ad un ramo.
Mi avvicino è di spalle, appena le giro intorno per salutarla vedo che è in lacrime, “Sofy cos’hai fatto?!” Mi inginocchio davanti a lei mentre le accarezzo le cosce, “Luca… Luca mi ha lasciata”, pensai subito a chi cazzo è Luca, non sapevo che si fosse fidanzata, “Ma scusa avevi un fidanzato e non lo sapevo?!”, le chiesi cercando di rassicurarla il più possibile con le carezze, “Certo tu non mi calcolavi più, dopo tutto quello che abbiamo fatto pensavo non mi volessi più, quindi mi sono trovata un ragazzo”, mi si stringe il cuore, effettivamente non l’avevo più guardata per quanto poco tempo avessi, “Ei, guardami, ti chiedo scusa, ma tra il lavoro e gli allenamenti non ho avuto neanche il tempo di respirare, voglio farmi perdonare ok?! Da oggi starò qui dopo il lavoro finché non tornano i tuoi e tua sorella”, le stringo in mano e con l’altra le accarezzo il viso, “ti fa male?” Mette mi chiede se il taglio mi fa male lo tocca procurandomi una lieve fitta che mi porta a girare la testa.
Mi prende il viso e lo giro verso di se, senza dire una parola mi da un bacio che si trasforma presto in un limone, ci baciamo per un po’ mentre le mie mani esplorano il suo corpo, presi dal momento la prendo in braccio e la porto dentro.
Entriamo e la metto delicatamente sul divano, ricominciamo a limonare, nel mentre le tolgo la maglietta e la felpa che indossava, liberando le sua meravigliose tettone, le stringo e le succhio, le assaporo, poi passo a liberarla dai pantaloni e dai calzini, le bacio tutto l’interno coscia e poi mi concentro sulla sua fighetta bella depilata e profumata.
Inizio a leccarla con dolcezze e le succhio il clitoride, è fradicia, piena di umori ed ha un sapore unico, squisito, le infilo dentro due dita sempre dolcemente e la sento gemere, mi stringe con le mani i capelli e non mi lascia andare da in mezzo alle sue gambe, ad un certo punto la sento tremare e capisco che ha orgasmato dalla sua voce e dalla tensione del suo corpo oltre ad essere quasi affogato nei sui umori.
Alzo la testa le mi guarda faccio in tempo giusto a spogliarmi che lei mi salta addosso, ho la bocca ancora piena dei suoi umori che mi siedo e lei si mette a cavalcioni su di me, mi limone e si assapora per bene, limoniamo e ci tocchiamo, il mio cazzo intanto è dritto e duro in mezzo alle sue belle chiappe.
Non mi fa sesso orale, ma in quel momento voglio solamente possederla, possedere ogni suo buco e ogni centimetro del suo corpo, solleva il bacino e appoggia la mia cappella sulla sua fighetta e con un colpo di reni il mio cazzo sparisce dentro di lei, sento un brivido lungo tutta la schiena, mi cavalca piano, con dolcezza, intanto che muove il bacino ci teniamo abbracciati e ci limoniamo.
Dopo un sacco di tempo si sposta e si mette a pecora appoggiata allo schienale del divano, mi guarda e mi apre le chiappe per farmi vedere il suo buchetto del sedere, allora ci sputo sopra e le infilo prima un dito, ci gioco un po’ e poi ne metto un altro, quando la sento nel rilassata le infilo la cappella e poi piano piano tutta l’asta.
Le martello il culo per un po’ di tempo ma sempre delicatamente e con dolcezza, voglio farla sentire amata e non usata, lei intanto geme e si gode il mio pisello nel suo sedere.
Si gira e mi dice “Voglio la tua sborra dentro di me, la voglio nella figa” io annuisco e basta, lei si mette sulla schiena e apre le gambe, le infilo il cazzo nella fighetta che è tutta arrossata e la pompo fino a sentirmi arrivare il più grande orgasmo mai sentito in vita mia.
Le sborro dentro la inondo e vedo la mia sborra uscirle dalla patata, lei la raccoglie e la mangia, “buona, in questi giorni mi sa che me ne farò una bella scorpacciata, vieni qui vicino a me e coccolami un po’”, mi sdraio vicino a lei e guardo l’orologio, le 13:20, cazzo penso sono arrivato da lo alle 11:00, vuol dire che abbiamo fatto proprio una bella scopata.
Rimaniamo abbracciati, dopo un po’ lei si alza e si dirige verso le scale, “vieni a farti la doccia con me?!”, “certo ovvio” rispondo immediatamente, giriamo nudi per casa, lei entra in doccia e accende l’acqua, io resto fuori per un po’ e la osservo, cazzo quanto è sexy questa ragazza, “allora? Che fai mi lasci qui tutta sola?”, a queste parole entro e la sbatto contro il muro, ho il cazzo di nuovo dritto, la bacio con passione, le nostre lingue si intrecciano, mentre ci baciamo le sue mani vanno dirette sul mio cazzo e iniziano a segarlo, io intanto le palpo il seno, all’improvviso la giro e la metto con la testa al muro e il suo culo verso di me, le infilo il cazzo nella figa che ancora sbrodolava per la sborrata di prima, la pompo e le tengo i fianco ben saldi, la giro e le sollevo una gamba, voglio vederla in faccia mentre gode, le infilo il cazzo nella figa e la sento gemere, musica per le mie orecchie, mi guarda dritto negli occhi e si morde il labbro, ad un certo punto le spruzzo dentro tutto quello che avevo la riempio e la farcisco di nuovo con il mio seme.
Ci guardiamo ci baciamo e ci facciamo la doccia seriamente, passiamo il resto della giornata tranquillamente, lei nel pomeriggio ha studiato e io mi sono riposato, a cena abbiamo ordinato due pizze, dopo cena ci siamo guardati un film sul divano e siamo andati a dormire nel letto dei suoi genitori, abbracciati per tutta la notte.
Le avventure proseguono e nei prossimi episodi vi racconterò la cosa che mi ha fatto diventare l’uomo più fortunato del mondo.
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