Avventura con la cognatina 6

di
genere
incesti

Passammo giorni indimenticabili, scopammo come conigli, dopo il lavoro ero sempre dentro mia cognata in ogni angolo della casa, in cucina, in giardino con il freddo, nella doccia, in camera della mia compagna etc…
Una sera durante una video chiamata con la mia compagna ci venne chiesto se volevamo raggiungerli a Napoli dalla loro nonna per le feste natalizie, mia cognata Sofia accettò subito, io ci pensai un attimo e poi accettai, non avevo e non ho un bel rapporto con la mia famiglia, quindi più sto lontano da loro meglio sto.
Avevo altri due giorni di lavoro e poi saremmo partiti tranquillamente, i prezzi dei treni erano esorbitanti, quindi decidemmo di partire con la mia auto, quel giorno era particolarmente freddo, sembrava che il freddo dovesse entrarti nelle ossa.
Il viaggio passi tranquillo, io guidavo e Sofia era nel lato passeggero, lei aveva addosso dei leggings neri super attillati, maglietta che le arrivava a metà pancia e una felpa grigia con là zip, durante il viaggio si era tolta le scarpe e i calzini per stare più comoda, guardavo quei piedini e mi eccitavo, nei giorni precedenti ci avrò sborrato sopra almeno dieci volte.
Io avevo in dosso una maglietta nera con dei pantaloni della tuta grigi per stare il più comodo possibile, la felpa l’avevo tirata nei sedili dietro, Sofia studiava e non volevo interromperla, quindi le appoggiai la mano sulla coscia, lei dopo un po’ chiude il libro e lo appoggiò nello zaino che aveva sotto il sedile, mi guarda e poi guarda il mio cazzo, era mezzo barzotto alla vista dei suoi piedini, “come mai il tuo amico si è svegliato Anto?”, me lo chiese per il rigonfiamento visibile dai pantaloni, “sai ho visto quei piedini da porcellina che hai e mi sono eccitato”, “questi piedini vuoi dire?!”, si slacciò la cintura e mi mise un piede sul pacco che incominciò a indurirsi sempre di più.
Mi strofinava il suo piede da dea sul pacco finché non riuscì ad abbassarmi i pantaloni, anche perché ho sollevato il bacino per aiutarla se no non ci sarebbe mai riuscita, avevo il cazzo duro ed in erezione che veniva segato dai piedi di mia cognata, stavo eccitato come un puma, alla prima area di sosta con un autogrill ci fermammo, la presi e la portai nei bagni, per fortuna era ancora mattina presto essendo partiti alle quattro del mattino, erano le otto quando ci fermammo.
Era semi vuoto, quindi la portai nei bagni degli uomini e ci chiudemmo dentro uno di essi, la feci sedere sul water e le tirai fuori nuovamente il cazzo, lei mi sorrise e ci si buttò sopra con la bocca, mi spompinò per bene, la presi per un braccio le abbassi i leggings, spostai di lato le mutande e gli ficcai il cazzo nella figa, la pompai e sentivo che tremava da quanto godeva, la feci alzare e la presi in braccio ci girammo e la appoggiai alla porta del bagno, la scopai con violenza puro ardore ed eccitazione, lei gemeva fortissimo, cercavo di tapparle la bocca ma invano, le feci entrare tutto il cazzo fino le palle e li mi svuotai, per l’ennesima volta dentro mia cognata, non c’era niente di più eccitante.
Uscimmo dal bagno e c’erano due uomini che si lavavano le mani, mi guardarono, guardarono lei e mi sorrisero, prendemmo un caffè e ripartimmo, il resto del viaggio passò con tranquillità, per le undici, undici e mezza siamo arrivati a casa della nonna, stava fuori Napoli, ad una quarantina di minuti dalla città.
Scendemmo dalla macchina e ad aspettarci sulla porta c’era la mia compagna, ci salutò e aiutò a scaricare le valigie ci fece entrare e ci portò a salutare la nonna.
Dopo i saluti e dopo averci fatto sistemare, io naturalmente nella camera con la mia compagna, vedo Vanessa che chiude la porta a chiave, si spoglia e rimane come mamma l’ha fatta davanti a me, io sono rimasto lì ad ammirarla, mi spoglio e rimango nudo, lei mi bacia, poi scende sempre baciandomi fino ad arrivare al mio pisello, lo accarezza, lo bacia e poi mi inizia a fare un pompino veramente divino, lo fa a lungo e con dolcezza, la prendo e la sdraio sul letto, guardo la sua patatina, ha un po’ di ricrescita ma a me non importa, la lecco con passione ed eccitazione, poi salgo le stringo i seni e le succhio i capezzoli.
La penetro, la foga però è più forte e batte la dolcezza la sbatto forte e con ritmi alti, lei geme, geme fortissimo, non provo neanche a tapparle la bocca, devono sentire tutti che mi sto scopando la mia compagna.
Ad un certo punto sentiamo bussare alla porta, “fate più piano cristo, sto cercando di studiare prima di pranzo”, al che la mia ragazza si toglie da sotto di me e nuda si dirige verso la porta, schiava e apre la porta, faccio la mossa come per coprirmi il cazzo anche se Sofia sa perfettamente com’è fatto.
Vanessa prende per il braccio Sofia e la trascina dentro, “cosa ti copri amore, secondo te non so che ti scopi mia sorella?! Me lo ha detto mamma a Parigi, non preoccuparti, finché il tuo cuore rimarrà mio, mia sorella te la puoi scopare quando e dove ti pare, Ti amo Antonio”, io non so cosa dire, Sofia meno di me, “Ti amo anche io Vane”, mentre lo dico la mia ragazza sta spogliando mia sorella ancora incredula.
Tutte nude iniziano a baciarsi e Sofia si fa trascinare, poi si avvicinano a me, “Sofy segalo con i piedi che al porco piace, anche se so che lo sai già”, mentre mia cognata mi sega con i piedi e masturbandosi nel mentre, Vanessa mi mette la sua figa sopra la faccia, poi Sofia inizia a cavalcarmi e sento la sua figa avvolgere tutta la mia lunghezza dino le palle, mentre una mi cavalca e l’altra si fa leccare vedo che si limonano, è una cosa super eccitante, si danno il cambio e fanno così per un po’ poi Vanessa si sdraia e mi invita a penetrarla e così faccio, vedo Sofia mettere la sua fighetta depilata sulla faccia di sua sorella, sono talmente eccitato che spacco la figa alla mia ragazza e le vengo dentro, vengo così tanto che quando tolgo il cazzo sembra esserci le cascate del Niagara in mezzo le sue gambe, vedo Sofia avventarsi sulla figa della sorella raccogliere con la bocca più sperma possibile e limonare sua sorella.
Mi metto in mezzo a loro e iniziamo a parlare, “in casa ci sono le videocamere, grazie a voi due mi sono fatta delle sessioni di masturbazioni lunghissime”, restiamo lì nudi finché Antonella non entra, ci guarda, ci sorride, “sta sera spero di unirmi a voi tre, comunque fatevi una radanata è pronto di sotto”.

Questo racconto finisce qui, ma la giornata non è finita.

CONTINUA
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2024-08-02
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