Compagne di classe - 2

di
genere
saffico

"Va bene, hai fatto la tua scelta" disse Martina con un sorriso sornione e spingendomi delicatamente indietro sul letto per poi scendere lentamente con la testa e giocando con la lingua su tutto il percorso che andava dal collo al suo obiettivo finale. Titillò di nuovo i miei capezzoli eretti con le labbra e i denti, per poi scendere lasciando una sottile scia lievemente umida con la punta della lingua sul torace e poi sull'ombelico, infine sul monte di venere e poi... e poi sulla mia vagina! Impazzivo di desiderio, il cuore mi batteva a mille! Lei usava la punta del suo organo del gusto con delicatezza, ma proprio dove mi dava più piacere, con calma, lentamente. La sentivo forzare le labbra della mia micetta, stuzzicare il mio clitoride facendomi ansimare di desiderio e di piacere. Era diverso che con un ragazzo, il piacere si accumulava in modo più morbido, più lento, più delicato, ma sentivo comunque montare un orgasmo. Ci mise un po', ma mi esplose nel cranio come una bomba, più forte di come ero abituata: come se accumulandosi più delicatamente avesse caricato più piacere da scaricare. Strinsi le cosce intorno alle guance di Martina, tremando fortissimo e mugolando il mio piacere con versi inarticolati, affondando le dita nei suoi bellissimi capelli biondi.

Rimasi in paradiso per un tempo lunghissimo, sentendo onde di godimento percorrere il mio corpo senza ben capire cosa succedeva fino a quando finì. La mia amica si staccò da me, sorridente, la faccia bagnata del mio piacere, e salì per baciarmi. Un bacio strano, che sapeva di me, sapeva del suo fiato dolce. Me lo godetti ad occhi chiusi sentendo la sua lingua danzare con la mia, fino a quando entrambe non avemmo bisogno di respirare e ci staccammo ansimando forte.

"E' stato bellissimo Marti! Diverso ma bellissimo!" le dissi sorridendo. Lei si sporse indietro, finendo per mettersi supina sul letto con le gambe larghe, i piedi abbastanza vicini al corpo da tenerle su le ginocchia. "Vuoi provare a ricambiare? Capisco se rispondi di no, non avendo mai avuto questa esperienza, non preoccuparti". Il suo sguardo però era speranzoso, capivo bene che la avrei delusa rifiutando. Pensai a me stessa, alle mie fantasie dove facevo questo e ben altro e mentre il mio cervello perdeva tempo a decidere mi trovai con le labbra vicine al suo sesso umido di piacere, profumato di donna eccitata e di detergente intimo. Il mio corpo aveva deciso per me. Affondai la faccia in quella valle incantata e baciai la fonte del piacere, suggendone il nettare per poi allungare la lingua e copiare quello che lei aveva fatto per me. Fu bello, bellissimo, mi eccitò al punto che dovevo toccarmi per forza, non riuscivo ad evitarlo. La sentivo muovere il bacino, venire incontro alla mia bocca, sentivo i suoi mugolii fino a quando sentii i suoi muscoli contrarsi, tremare, e un getto di liquido mi arrivò in faccia e in bocca. Non era pipì, era buono, dolce, leggermente più denso dell'orina. Continuai a leccare fino a quando non mi prese per i capelli dicendo "Basta, ti prego, fammi respirare!"

A mia volta tornai alla sua bocca e la baciai. Ero in estasi. Passammo i minuti successivi ad accarezzarci con calma, lentamente, prendendoci tutto il tempo di esplorarci l'un l'altra. Scesi lungo le cosce e gli stinchi, fino a prendere in mano uno dei suoi deliziosi piedini. Baciai le dita, una a una, e poi leccai la pianta, mentre lei ricominciava a sorridere con quella espressione che diceva "sono pronta a godere di nuovo".

Risalii sul letto sdraiandomi sul fianco accanto a lei, che si girò dalla mia parte sorridendo. "OK" le dissi – "Sei tu che hai esperienza, sei tu che sei al comando ora, cosa facciamo?" Per tutta risposta mi prese sorridendo una mano e la mise tra le sue gambe, e poi raggiunse il mio sesso con la sua. Cominciammo un lento ditalino a vicenda, era stranissimo per me tenere due dita dentro una vagina che non era la mia. Strano, ma piacevole. In quella posizione entrambe riuscivamo a toccare il punto G dell'altra, e ci si accumulava un nuovo orgasmo. "Rita, vuoi provare una cosa?" disse Martina facendomi l'occhiolino. Sorrisi come una scema, ma annuii subito. Lei tolse le dita e sentii che mi penetrava la vagina con il pollice, che non era ne lungo ne orientato nella direzione giusta per raggiungere il duro nodulo che mi stava facendo godere, ma subito dopo sentii il suo medio umido di me e scivoloso dei miei succhi premere sul mio ano. Non me lo aspettavo, e sobbalzai lievemente, ma Marty si limitò a dire "Shhhh!" e continuare. La lasciai fare, e sentii la punta del dito entrare in me da quella apertura inconsueta: non era spiacevole, volevo capire cosa avrebbe fatto. Lei fece entrare lentamente il dito fino a dove riusciva per lunghezza e posizione, e poi... e poi cominciò a strofinare pollice e medio dentro il mio corpo attraverso il setto che divide i due canali. CAZZO! Era esplosivo, stavo godendo forte. Mi concentrai e copiai quello che lei faceva a me, penetrandole entrambi i canali. Incredibile, riuscivo a sentire le dita una contro l'altra! Cominciammo entrambe a gemere fortissimo e tremare, inarcandoci, tenendoci all'altra con la mano libera passata dietro la schiena fino a quando non godemmo entrambe, e stavolta fui io a squirtare. Dio, un orgasmo così non lo avevo mai provato.

Ci misi un po' a tornare a connettere, e credo anche Martina. Alla fine, ripreso il controllo della situazione le dissi ridendo: "credo che studierò con te tutti i giorni fino alla maturità!". Lei rise, una risata gentile e argentina, e disse "Ci sto, ma per la prima metà del pomeriggio studiamo, e solo quando finiamo la parte che ci siamo prefisse... il resto!"
scritto il
2024-08-13
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