Le mie Vacanze a Ibiza. Farò tutto quello che vuoi 2 - 3a parte (L'arrivo)

di
genere
dominazione

Finalmente dopo i patti con Diego, la cena con Carla e la preparazione dei bagagli ero partita la mattina da Roma e atterrata in poco meno di due ore ad Ibiza. Naturalmente m'ero portata dietro lo smartphone e il piccolo cavalletto, "dono" di Diego, per videochiamarlo durante i miei amplessi... che, per "contratto" verbale, dovevano essere almeno otto, cioè almeno uno per ogni giorno delle mie vacanze su questa splendida isola che visitavo per la prima volta in vita mia. Avrei voluto venirci già due anni fa, dopo la maturità, ma alcuni impegni e anche problemi di budget mi avevano impedito la tanto sognata vacanza. Il viaggio era stato abbastanza tranquillo, solo un bambino chiassoso al quale forse la giovane mamma non aveva imparato l'educazione ma, per il resto, avevo viaggiato tranquilla. Ora ero, insieme
ad altri, ad attendere il bus che mi avrebbe portato all'hotel che avevo prenotato, un hotel che dai video su youtube si presentava molto bene (non posso qui scrivere il nome per motivi di pubblicità)... avevo prenotato una stanza che era in pratica un piccolo monolocale con bagno, letto matrimoniale, piccola cucina con penisola, divanetto e TV. Appena salita sul bus in circa 15 minuti arrivammo proprio davanti all'hotel. Era a nemmeno 10 minuti a piedi dal centro di Ibiza. Ringraziai l'autista, scesi e dopo aver preso la mia valigia, abbastanza grande (perchè amo viaggiare con tante cose...) mi diressi all'entrata dell'albergo. Ma complice l'emozione e complice anche la smania di prendere possesso della piccola camera-appartamento, inciampai, per fortuna senza cadere a terra... ma la valigia fece un grosso tonfo per terra a quale metro davanti a me. Subito accorse un ragazzone enorme, veramente molto molto grosso e soprattutto grasso, a occhi e croce sarà stato di sicuro sui 130 o anche 140 chili. Aveva i capelli lunghi neri legati a coda, a occhio un pochino unti, occhi marroni, due orecchini a cerchio su entrambe le orecchie e un pizzetto corto. Subito si presentò "Ciao bella! Mi chiamo Alecu, vengo di Romania. Tu sei di Italia vero? Adesso ti aiuto con valigia, donna non deve portare pesi." Lì per lì non capivo come faceva a sapere che ero italiana, visto che lui stesso poi mi parlava in italiano (anche se un po' storpiato)... "Ciao, piacere mio, io sono Marika e si, vengo dall'Italia... ma come hai fatto a saperlo?" Subito mi rispose sorridendo e indicando un tavolo lì vicino con altri due ragazzi seduti "Perchè quando si scesa di pullman io e miei amici avere visto subito te, perchè sei troppo, come si dice, bonaaa e scommesso che eri di Italia... perchè su tua valigia c'è bandiera di Italia con scritto I Love Italy... eheheeh!". Aveva ragione lui c'era proprio quella bandiera con quella scritta. "Hai ragione Alecu, sono proprio sbadata... ma non disturbarti! La porto io la valigia! Dai... mi metti in imbarazzo cioè in difficoltà... non sei mica un facchino?". Ma subito mi bacchettò "Bella Marika come già detto te bella ragazza, specie se bella, non porta pesi... ma prima di prendere camera vieni fare bevuta con me e miei amici voiii?? Dai!!". Ci pensai un attimo e decisi di accontentarlo. Prese la mia valigia, e la portò vicino al loro tavolino, poi prese una seggiola in più e mi fece sedere e subito mi presentò ai suoi due amici. Erano due giovani ragazzi dall'aspetto marocchini, molto carini, entrambi l'opposto del loro amico rumeno, erano magrissimi, uno con capelli corti ricci neri e baffi, l'altro senza baffi, sempre con capelli simili. Me li presentò "Questi Marika sono due amici chi lavora con me, si chiamano Karim e Amed, anche loro c'hanno 23 anni e lavorano con me. Facciamo muratore in ditta muratori di mio padre. Ma loro no parla bene italiano, parla ancora poco." Mi presentai e gli diedi la mano, contraccambiarono e, mentre io parlavo con Alecu vedevo che si parlavano all'orecchio o a voce bassa e mi guardavano come se mi avessero voluta spogliare già solo con gli occhi. Ammetto che la situazione mi stava iniziando ad eccitare. Finché Alecu si alzò prese la mia borsa e mi accompagnò alla reception. Il ragazzo della reception mi diede la chiave ma Alecu la riprese e subito lo redarguì... "No Mendoza cosa fai, non va bene questa, dagli stanza 32... è libera... forza..." Subito il receptionist prese e mi diede un'altra chiave... avevo un sospetto ma volevo aspettare. Quindi avevo la camera numero 32 terzo piano, salimmo insieme in ascensore. Arrivammo e Alecu mi portò la borsa dentro stanza, era veramente carina come dai video. Subito dopo il mio sospetto divenne conferma quando quel grosso ragazzone mi disse "Marika, io e miii amici dormire qui a stanza attaccata a tua stanza, numero 33, così si tu hai bisogno di qualsiasi cosa... siamo qua. Magari mangiamo insieme qualche sera si voi!". Ecco, avevo compreso di essere diventata la loro ambita preda e ammetto che l'idea mi stuzzicava da matti!!! "Oh grazie Alecu ma sei gentilissimo! Sei un vero gentleman! Sei adorabile!" così dicendo gli diedi un bacio sulla guancia. Diventò rossissimo e mi salutò "Grazie Marika allora ci vidiamo quando voi.. questa sera ti lascio dormire dormire domani si voi ci siamo! Ciao bella" uscì dalla stanza. Una volta sola sistemai il mio bagaglio, mi buttai sul letto e chiamai Diego raccontandogli quanto mi era appena successo, lui ovviamente si eccitò e mi disse di provarci con tutti e tre o magari fare una gang bang. Intanto, stanca del viaggio, dopo la telefonata mi buttai sul letto e mi addormentai. Mi svegliai verso le 17:00 uscì per fare una passeggiata, mangiare un gelato e poi alle 21:00 rientrai in camera portandomi una pizza e una cola. La parete che divideva la mia camera da quella di Alecu e dei due ragazzi marocchini era molto sottile e potevo sentire quasi tutto. Ora ridevano cantavano, cazzeggiavano, poi credo stessero vedendo un porno al PC, insomma si divertivano. Quando ad un certo punto sentiii silenzio e poi come un beep beep e ancora beep. Avevo ancora un sospetto, feci finta di scendere per andare a prendere un gelato al bar dell'albergo ma in realtà scesi per parlare con Mendoza, il ragazzo della reception... che prima negò la mia ipotesi sui beep beeep, ma dopo una bella mancia mi confessò che il ragazzo rumeno era un cliente abituale che riservava sempre la camera 33 (e la 32 in segreto)... ebbene avevo visto giusto... nella mia camera c'erano 3 telecamere nascoste, una nel lampadario proprio sopra al letto, un'altra sotto il tavolo e una in bagno, tutte piccolissime, dotate di potente zoom e collegate al portatile di Alecu. Mi fece giurare di non rivelare nulla e io feci altrettanto... gli feci giurare di non dire che mi aveva svelato l'arcano e che sapevo tutto. Gli diedi un'altra mancia e tornai in camera.
scritto il
2024-08-28
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