Le avventure di Jan, corriere polacco scopafiche - 1a parte

di
genere
dominazione

Questo racconto è scritto con un mio amico che si chiama Jan.

Suonano alla porta. Scendo di corsa ad aprire. È Jan il giovane corriere polacco che passa spesso a lasciare pacchi ordinati da me o da mia mamma.
'Ciao Jan.'
'Ciao bellissima, come stai?'
'Bene grazie e tu? Sempre di corsa?'
'Sempre bene quando vedo bella ragazza come te!'
'Grazie, troppo buono.'
'No no, tu sei troppo bona! Anche tua mamma proprio bella donna, caspita quanto mi piace!'
'Jan! Ma sei proprio terribile eh? Se ti sente la tua ragazza?'
'Eh scusa Laura ma non faccio apposta, quando vedo bella ragazza o bella donna non resisto. Mia ragazza non deve dire niente, sennò la tengo digiuna di (....), hai capito no? Hihihi'
'O mamma mia, dai lasciami il pacco che devo tornare a studiare.'
'Va bene va bene, ma se voi compagnia mentre studi basta che mi chiami che ti faccio studiare bene io! Hihihi'
'Jan!!! Basta così. Grazie e alla prossima.'
'Ciao bella, salutami tanto la tua bella mamma e digli che Jan adora milf! Hihihi"
Faccio finta di non aver sentito ed entro in casa.
Continua a studiare fin quando rientra mamma dal lavoro e poi ci mettiamo a tavola insieme.
'Mamma è arrivato un pacco per te, l'ho messo in camera tua.'
'Grazie Laura. Era già pagato giusto?'
'Si si mamma, non ti preoccupare, era già pagato. A proposito sai che ha portato il pacco il tuo fan?! Ahahah'
'Come il mio fan? Spiegati Laura, perché ridi? Fai ridere anche me.'
'L'ha portato quel ragazzo polacco che passa da qualche tempo, Jan, non ti ricordi? Qualche volta sei scesa a prendere qualche pacco, devi averlo visto per forza. Ha detto che gli piaci. Ahahah'
'Ho capito! Ma Laura... è un bellissimo ragazzo, alto, palestrato, biondo, con quegli occhioni celesti stupendi, ma avrà 25 anni nemmeno e io 48?! Potrei essere benissimo sua mamma!'
'Ecco appunto, ha detto di dirti che gli piacciono le milf, è un pochino pazzo ma al posto tuo... io un pensierino su di lui lo farei.'
'Laura smetti di fare la cretina per favore e torna a finire di studiare dai.'
'Ok mamma, a dopo.'
Vado nella mia camera a mi rimetto a studiare. La mattina successiva saluta mamma e l'avverto che sarebbe passato il corriere per consegnare due pacchettini.
Ora che mia figlia è finalmente uscita posso aspettare in pace l'arrivo di Jan.
Suonano e mi precipito ad aprire, sono in accappatoio.
'Salve Signora Marta, c'ho due pacchetti per te... ma t'ho disturbata? Scusa.'
'No Jan non ti preoccupare, sono appena uscita dalla doccia.'
'Signora Marta certo che in questa casa siete tutte belle donne eh? Tu e tua figlia, anche se tu sei più bella! Più matura!'
'Jan, ma smettila, che adulatore che sei, mi fai diventare tutta rossa! E poi non chiamarmi signora ma solo Marta va bene?'
'Va bene Marta, ma sei più bella di tua figlia. Se così ben fatta, c'hai belle forme, bel viso, belle labbra! E l'altra settimana quando portato altri pacchi avevi pantaloni attillati e ho visto che c'hai pure gran bel culo... mmhh sei proprio bona!'
'Jan! Basta! Mi fai diventare tutta rossa e poi chissà se ci sente parlare qualche vicina cosa pensa!'
'Ma tu lasciala parlare Marta e sapessi cosa vorrei farti diventare tutta rossa io... una cosina che c'hai tra le gambe, te la farei arrossire io per bene! C'è tua figlia?'
'No è all'Univeristà fino a questo pomeriggio.'
'Ottimo Marta, ottimo. Allora mi offri un caffé? Dai, solo un caffé, ti pregooo!'
'E va bene mascalzoncello, sali pure dai, ti faccio un buon caffé.'
'Si grazieee! Io sono proprio mascalzone e delinquente... vedrai! Hihihi.'
Finalmente sono salito in casa di queste due bonazze e la signora Marta è, forse consapevolmente, la mia preda.
'Che bella casa.'
'Grazie! Ti piace Jan?'
'Si si, proprio bella casa, ma la padrona è ancora più bella della casa.'
'Mattacchione, quindi dicevamo un caffé giusto? Amaro o dolce?'
'Dolce con due zuccheri, tu invece assaggerai una cosa amara misà.'
'Si, ma infatti io lo prendo amaro il caffé.'
'Misà Marta che oggi non prendi solo il caffé ma prendi anche un'altra grossa roba. Hihihi!'
'Jan ma sei proprio un diavoletto eh?'
Marta si allontana e poco dopo, sempre in accappatoio, torna con due tazze di caffè.
'Ecco Jan, questo è per te bello dolce.'
'Grazie Marta!'
Mi avvicino a lei e l'accortezzo sulla guancia sinistra e poi la prendo per mano e la faccio sedere sul divano sopra le mie ginocchia.
'Jan, ma che fai? Mattacchione! Ahahah'
'Niente Marta niente, ma perché non togli questo accappatoio, è troppo caldo oggi no?'
Ora infilo una mano sotto l'accappatoio e accarezzo Marta tra le cosce.
'Jannn mmhh, cosa fai? Bricconcello! Nooo togli la mano da lì... mmhh.'
'Senti che peluche che c'hai qui in mezzo io caro, e senti che passera stretta. Qui Marta dobbiamo fare qualcosa eh? Dai alzati e togliti accappatoio per me, solo per il tuo Jan.'
'E va bene, ma sei un porcellino proprio sai?'
'No sono proprio un maiale Marta anzi un toro che ti vuole montare tutta, perché sei troppo bona cazzo. Le milfone come te mi arrapano un casino!'
Ora Marta si alza, mi guarda in modo malizioso e lascia cadere l'accappatoio per terra. È completamente nuda davanti a me, una vera dea di quasi 50 anni, un corpo perfetto, tette ancora grosse e belle sode, capezzoli duri a punta, un culo che mi parla e una fica da urlo: piccola, stretta, con del pelo che la solca solo lungo le labbra, sembra fatta col pennello.
'Cazzo Marta, adesso ti scopo per bene, ti allargo quella fica come si deve, io caro!'
Continua...
scritto il
2024-06-06
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