La suocera che non ti crederesti di avere.

di
genere
incesti

La mia fortuna o sfortuna per qualcuno è di convivere con la suocera la mia per altro è già da qualche anno residente con noi non avendo figli è sempre stata libera ed indipendente non ha mai dato problemi di salute a parte qualche influenza curata con farmaci in compresse o sciroppi, un pomeriggio solitamente era mia moglie Sonia che rientrava in casa prima di me chiuso l’ufficio e poi io terminato il lavoro in magazzino, rientrai prima io, lei Giovanna è molto bella alta 1,70 una bella quarta di seni eretti e grandi capezzoli gambe lunghe capelli castani e cinquantacinque anni portati bene, palestra e piscina due volte la settimana. Insomma, una donna da sogno. era in vestaglia che lasciava intravvedere le mutandine nere di pizzo e il reggiseno color carne seduta sul divano come solito suo con le gambe sotto il sedere stava leggendo “Viveresani e belli” premetto che più di una volta l’ho vista girare per casa non dico nuda perché non sarebbe vero, in mutande e reggiseno (mai tanga o filo interdentale) specialmente d’estate era all’ordine del giorno anche perché abitando in un paese di mare era normale quasi come se fosse un costume. Mi sono avvicinato e ho chiesto. - Cosa c'è di interessante? Ha detto che non c'era niente di interessante e ha messo la rivista sul tavolino, sapendo rientro della figlia Sonia mia moglie che è la fotocopia di sua mamma solo leggermente più bassa è 1,60 è andata a preparare il caffè. Preso la rivista dove si trattavano gli argomenti di cibo sano, pulizia del colon, come e cosa fare. Rientrata Sonia seduti sul divano si beveva il caffè mia moglie ha intuito che Giovanna qualcosa non andava ed a forza di insistenza della figlia che non andava di corpo da 5 giorni ed avrebbe bisogno di un clistere, a questo punto doveva rivolgersi alla vicina che lavora in ospedale. Cosa che non era possibile perché non era a casa e non sarebbe rientrata in serata. Così che mi sono proposto, certamente con qualche tentennamento da parte di Giovanna Da diverso tempo desideravo vederla nuda. Quando si era in giro tutti gli uomini si fermavano a guardarla. Essendo che in casa non avevamo il necessario non potevo far altro che andare in farmacia. Tutto dentro di me cominciò a pulsare; il mio cazzo cominciò a muoversi, strada facendo non riuscivo a togliermi dalla testa la rivista e la storia del clistere; essendomi già documentato di cosa potesse servire prima di uscire ho chiesto di far bollire l’acqua così al mio arrivo non rimaneva che preparare la soluzione e l’acqua si era raffreddata. Al mio rientro a casa vedendomi pensavano che ci mettessi più tempo ci fu silenzio, Sonia era in cucina erano dietro la pentola ho chiesto che facesse sciogliere due cucchiai di sale e un qualche goccia di sapone liquido. E mescolare lentamente, portandolo a una temperatura che un dito, dalla borsa la sacca e il tubetto di vaselina chiedendomi a cosa serviva, montai la sacca con il tubo e il sondino e versai la soluzione, finito la preparazione ed il posizionamento della sacca in bagno sul gancio porta asciugamani vado nella stanzetta Giovanna era seduta sul divano e guardava stupidamente il pavimento, le ho detto a bassa voce "beh, cominciamo", lei ha risposto che aveva paura. L'ho calmata e l'ho adagiata sulle mie ginocchia, ho sollevato la vestaglia Sonia ha abbassato le mutandine fino alle ginocchia. Ho spremuto una porzione di vaselina sul mio dito. Sempre presente Sonia, Giovanna si è lasciata allargare le culatte bianche come il latte dopo aver lubrificato ancora un po' la zona dell'ano, ho inserito lentamente il dito per un paio di centimetri nella rosellina.
- OH! Fa male, fa male! – e strinse le chiappe.
- Mamma ! Non inventare le cose! Niente fa male! Ti stai spaventando. Devi rimetterti in sesto. “Bene, sembra che sia tutto pronto, andiamo in bagno”, dissi e via in bagno Sonia con la mano di Giovanna nella sua come una bambina mi diressi in bagno.Sonia ha preparato il telo che non prendesse freddo per terra.

"Bene, mamma, adesso togliti la vestaglia che con mani tremanti l’ha messa sopra la lavatrice rimanendo in reggiseno, su indicazione di Sonia “adesso mettiti in posizione ginocchio-gomito", poi sui gomiti e abbassata: “Fantastico, mamma, ben fatto, alza il sedere un po' più in alto!”, una volta pronta Sonia mi ha lasciato il posto per iniziare;allargato i glutei con la mano sinistra e con la mano destra ho inserito con cura la punta del clistere il suo ano. Ho aperto il rubinetto e l’acqua ha cominciato a scorrere rapidamente nell’intestino di mia suocera. "Implorando di smettere dopo nemmeno mezzolitro, ha iniziato i lamenti “Oh, mi fa male, mi pizzica lo stomaco!" gemette “Abbi un po' di pazienza”, la rassicurai, “e respira con la bocca”, slacciai il reggiseno cosa che disturbò un Sonia "Perché?" mi chiesero entrambi La mia scusa fu recepita bene “per non appesantire e che si riusciva a massaggiare meglio la pancia, sentendo una brezza fredda avvolgerle il seno e lei arrossì. "Non senti prurito", le ho chiesto, alla quale lei non ha risposto, ha semplicemente iniziato a gemere per la pressione dell'acqua che le entrava nel corpo. Tutte queste manovre hanno permesso che la soluzione entrasse tutta nell’intestino senza procurare altri suoi lamenti. Finito chiuso il rubinetto non estrassi subito il sondino, e continuai da dietro a massaggiare la pancia mentre Sonia visto che era vuota la sacca è andata via chiudendo la porta lasciandoci soli ed io mi sono ancora un attimo massaggiando pancia e patata di Giovanna che al momento di alzarsi per svuotarsi dalle gambe colava un liquido appiccicoso lasciato dalla patata. Come ringraziamento mi ha dato un bacio sulla bocca.
scritto il
2024-10-17
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