Una nuova esperienza
di
Luisa Miller
genere
trio
Ho condiviso le mie scoperte più di una volta, prima erano ricordi d'infanzia. Ora vorrei parlarvi di un'esperienza completamente nuova, per mano di una persona molto vicina che mai avrei immaginato potesse accadere con il consenso di mio marito e mia suocera, lasciarmi toccare e ubbidire da un uomo e nello stesso tempo farmi vedere senza sorta di veli addosso.
Sono Francesca ho 40 anni, sposata castano scura alle spalle, sono alta 168 cm, peso 68 kili, una bella terza, ho due figli, ho passione segreta da sempre “i clisteri” incompresa trasmessa da mamma, che la scoprii a dodici anni rientrando in anticipo dopo le lezioni pomeridiane; sul divano in cucina con sotto la pancia due cuscini ed al posto del quadro del matrimonio la sacca celeste che vedevo nell’armadio in bagno, appesa e piena di acqua con un forte odore di camomilla, salutai feci finta di nulla ed andai in camera, con la scusa di bere un bicchiere d’acqua ritornai e vidi zia Mirella con la destra armeggiava con il tubo che scendeva dalla sacca nella rosa di mamma e con l’altra massaggiava la pancia. E ritornai in camera, lasciai passare qualche giorno un mattino accusai mal di pancia mamma, pronta chiamò la Mirella una praticona di 60 anni sempre disponibile, in un attimo arrivò in mio soccorso e senza tanti convenevoli mi rifilò un bel clistere di un litro di camomilla, con poi alla comparsa del primo ciclo cambiano le regole; enteroclisma di 2 litri assicurato, già più grande andavo sola, (si diceva per pulire l’intestino) e col passare del tempo per soddisfare le mie inclinazioni successe molte volte anche quando mi fidanzai senza però dirlo al mio uomo.
Costantemente consulto i siti medici, sognando di essere sottoposta a tale pratica alla ricerca di malattie e sintomi per i quali fossero indicati i clisteri, per rivolgermi al medico per sentire almeno dalle sue labbra qualcosa del tipo: "Dovrai fare il clistere", ecc. eccetera. Sentendo la parola "clistere", mi emozionavo e arrossivo, e che i medici pensano che sia per timidezza, e iniziano a spiegarmi che nelle mie condizioni devo sottopormi a questa manipolazione medica. (una sorta di malata immaginaria)
Conobbi Marco mio marito, non voleva sentir parlare nè di sesso anale quanto meno di cioccolata. Siamo coetanei i miei sogni vanificarono dopo cinque anni di fidanzamento decidemmo di sposarci, i suoi genitori decisero che su un appezzamento di terreno di proprietà di costruire una villetta su due piani collegati saloni, cucina e studi nel piano sotto e camere sopra, la cosa non mi dispiaceva. Al secondo anno di matrimonio arrivò Orsolina una bella bimbetta di tre kili e mezzo gioia e felicità di tutti i nonni, con la gravidanza e allattamento arrivò la stitichezza e spesso ricorrevo alle cure di zia lasciando la piccola alle nonne. Dopo quindici mesi rimasi di nuovo incinta e una sera a cena comunicammo la notizia, mia suocera ? Di quando sei………… e ci consiglio di fare un weekend soli, mi considerato come figlia, anzi in molte occasioni hanno preso le mie parti. Nel weekend ne combinammo di tutti i colori ormai ero incinta, in quella occasione ci attrezzammo per il rapporto anale con tutta la buona volontà da parte sua, e la mia insistenza non riuscimmo, lui non concepiva “scusa di farmi male, anche al nascituro e che era sporco quando usciva” mi leccava la rosellina, mi infilava l’indice quando scopavamo io chiedevo almeno di provare nulla il suo pene si ammosciva e non voleva saperne un vero peccato. Rientrati il lunedì, martedì, chiamai zia se potevo andarla a trovare “che avevo bisogno”, premurosa mi accoglie baciandomi era lei la mia salvatrice sapeva che durante l’irrorazione mi masturbavo mi procurava piacere e per aumentarlo muoveva la sonda toccandomi le pareti anali, questa pratica durò fino alla fine dell’allattamento del piccolo Mattia, poi zia “causa una ischemia” venne messa dai figli in una struttura dell’ASL, ancora oggi quando posso vado a fargli visita. Una domenica pomeriggio nel risistemare delle vecchie foto di famiglia con suocera saltarono fuori dei vecchi attestati di partecipazione a corsi di pronto soccorso e diplomi di benemerenze di mio suocero un bel uomo 174 cm per 75 kili capelli pochi ma neri, ha 65 anni ne dimostra poco più di cinquanta una persona corretta che se sbaglia chiede scusa tre volte, la bimba lo adora quando lavorava e riposava nel pomeriggio andava a dormire con lui…... I bimbi crescono, ho poco tempo per dedicare al mio corpo, mi sentivo stanca su insistenza di mia suocera, sono andata dal medico solite tiritera, prescrive una serie di esami del sangue, ritirati gli esami non resta che portarglieli il lunedì mattina lasciati i ragazzi a scuola con mio suocero siamo andati, diagnosi: mancanza di ferro: dovuta a cosa? Per iniziare pastiglie di ferrograd e una colonscopia, (è crollato il mondo), perché dovevano eseguire degli accertamenti dovuti all’abbassamento della ferritina nel mio organismo forse perdite dovute ad ulcere o cosa. Anche se pensierosa ero al settimo cielo, però come posso fare? Pomeriggio lascio l’incombenza della prenotazione a Piero, ero al lavoro quando mi accompagna alle visite pensano che sia mio marito e lo invitano ad entrare noi scambiandoci lo sguardo sorridiamo “quasi meglio di Marco” ……… fatta la prenotazione mi comunica che aveva preso appuntamento per il venerdì alle 16,00 Preparazione, compito impossibile, ho due giorni per trovare qualcuno, persone oltre la zia non ne conoscevo, parlando con mamma sapeva di un vicino OSS non mi andava di farmi vedere da uno sconosciuto, parlando con alcune mie colleghe più intime, ad un paio lo faceva il marito ( chiedere se potevano farmelo non me la sentivo), una terza “storcendo il naso”, la mamma, un’altra il vicino di casa “si il vicino di casa infermiere”,……… io fare digiuno due giorni, mangiare pastina in brodo e se bere due litri di purga al giorno voleva dire perdere un’occasione. Mentre cenavamo una telefonata di mamma, informatasi con il vicino vuole 50 euro a clistere e comprarmi il necessario (ne devo fare cinque un bel colpo) essendo che devi fare cinque si limita a due cento euro. Sia suocera che Marco guardano mio suocero, faglieli te……… a mia suocera ha sempre provveduto lui anche per le iniezioni, se: Francesca non ha nulla a da obiettare, (per me era un doppio regalo) perché non ci pensavo e dire che farmi toccare da qualcuno mi giravano un po' le scatole. Il martedì per me, doppio turno al mattino vado con mia suocera al lavoro. Lui porta i nipoti e poi passa in negozio per la spesa vedendomi chiedo ?: Papà ……… mi guarda. “Dimmi” mi blocco? hai preso tutto quello che serve. Molto candidamente “vado adesso” ……Mentre lavoravo mi vengono in mente racconti letti su siti dove donne vengono lasciate con il culo all’aria “durante il clistere, e medici, infermieri, tirocinanti possono entrare liberamente nello studio, qualche volta lasciando aperte le porte per offrire gratuitamente una visione delle pazienti in attesa del loro destino. O stanze dove ci sono letti separati da un paravento malandato, sono seduti quelli in attesa, e sull'altro giace un culo nudo o quello a cui sta per essere eseguito, infermiere o infermieri anziani dove se non era finito non li lasciavano andare a svotarsi.” Tremavo dall’eccitazione, al giorno dopo le mie guance erano di un rosso acceso al fatto che mi sarei trovata senza mutandine in mano a mio suocero, che non era uno sconosciuto. Le mie colleghe compassionevoli si sentivano dispiaciute di non potermi aiutare. Anche mio marito aveva un compito da svolgere per tre giorni accompagnava lui i figli a scuola al pomeriggio doveva ripetere l’operazione e farli svagare aspettando una nostra telefonata senza averli in casa.
Il mercoledì mattina che era il primo giorno scendo preparo colazione, mia suocera prima di andare al lavoro aveva già preparato sul gas la pentola che ancora tiepida con tre bustine di camomilla e la scatola del bicarbonato, scende Marco ed ragazzi fanno colazione ed accompagnati vanno a scuola Piero in pigiama e maglia mezze maniche, fatto colazione stiamo un attimo seduti nel caso dovessero ritornare , guardandoci della serie chi inizia a parlare per primo, io rossa in viso e lui tremava visibilmente, Lui: dove voglio farlo ?, Decidemmo per la taverna, finito si lasciava tutto li pronto per il pomeriggio dovevamo scendere pentola siringa e crema, nell’acqua sciolto il bicarbonato, pronta appesa la sacca io cerco un paio di asciugamani da mettermi sotto, lui era pronto io tolto il pigiama e mutandine il sopra mala pena copre il pelo della patata, sono stra-eccitata i capezzoli bucano la giacca e se ne accorge vorrei scappare dalla vergogna mi era successo una cosa del genere neanche la prima notte di nozze, [sono stata innamorata da quando ci siamo conosciuti]. Ora distenditi e sdraiati sulla sinistra le mie ginocchia premute contro lo stomaco, poi con molto garbo e delicatezza mi allarga le culatte in cerca della rosellina e con l’indice spalma la vaselina non so quanta che sento entrare e girare nella rosa anche toccare la bocca dell’utero, con la coda uscito il dito sporco di cioccolata ne mette sulla sonda e spinge poi mi dice di aspirare sento il liquido tiepido entrare in me, delicatamente muove la sonda e mi procura una infinità di piaceri che neanche scopando riuscivo a godere cosi, mi massaggia e volontariamente o involontariamente arriva sul monte di venere io scoppio non ho uno specchio a portata di mano per vedermi cado letteralmente nelle sue mani, se in questo momento mi chiedesse qualsiasi cosa sarei disposta a tutto anche darglielo il culo chiedo quanto ne rimane e lui ancora metà un litro, un sospiro di sollievo anche se non riuscivo a trattenere. Devo anche dire una cosa buona a favore di mio suocero ho scoperto tramite mia suocera che qualsiasi male avesse lui era sempre pronto a praticarglielo è patito del clistere “immaginatevi la mia felicità è forse non solo (avendolo a disposizione h24) erano nove anni che aspettavo, oltretutto dovevo farlo con il consenso non di nascosto.
Finito, dopo aver chiuso la farfalla e tirato fuori la sonda sono rimasta ancora dieci minuti con la sua mano che stingeva le mie culatte per evitare che. Non mi ero mai trovata in intimità ero al settimo cielo nella sola speranza che non risultasse nulla. Liberatami di tutto lo sporco interno per calmare i bollenti spiriti decisi di farci una doccia, mentre lui rispondeva al mio telefono, Marco come andava mia suocera ed un paio di amiche cui avevo chiesto consiglio. Vado per asciugarmi non ne vedo appesi così ho dovuto chiamarlo che mi portasse quelli che ho messo sul divano [ed è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso] mi sono ritrovata nuda bagnata tra le sue braccia lui intrepido come se nulla fosse mi ha asciugato tutta patata compresa, ed io asciutta sono andata a vestirmi. [mi aspettavo una diversa reazione vedendomi in quello stato] a mezzogiorno io avevo solo minestrina stesso piatto per solidarietà. Sparecchiato ci siamo messi sul divano e ci siamo liberati dei nostri segreti la passione da parte sue dei clisteri e la passione mia e di mamma nel riceverli. Quello che mi ha meravigliato se non fossi mia nuora ti avrei già mangiato tutta. E ridendo scherzando dovevamo rimettere la pentola sul fuoco per preparare la seconda sacca, mentre Maria mia suocera era rientrata dal lavoro chi chiamava per il caffè. Informandosi con me se era stato bravo, come potevo dire di no. Certamente non ho nemmeno provato a dire di averlo provocato dopo la doccia.
Il pomeriggio non dovevo rispettare un orario in qualunque momento si poteva fare, visto che era ancora presto per l’arrivo di Marco con Maria perdemmo ancora una ventina di minuti e scendemmo, lei con pentola dell’acqua calda e due asciugamani vedendoci arrivare “è già ora’” per ingannare il tempo seguiva un programma in televisione, dice mia suocera “è pronta” avevo una spettatrice, mi tolgo tuta e mutandine lei versa il contenuto nella sacca, lui invece prende il solito tubetto della vaselina e fattami sistemare sul divano, apre le natiche e inizia a spalmare la rosellina, profondamente lubrificata lo stesso sondino entra un minimo sforzo era lungo 40 cm. in meno di cinque minuti essendo già svuotata al mattino l’acqua è finita. Chiusa la farfalla Maria mi ha massaggiato la pancia, lo squillo del telefono ha interrotto il massaggio era salita a rispondere ed io mi sono calmata un po'. Lasciato il campo libero, questa volta e lui che mentre mi sfila il sondino chiedendomi di tenere chiuse le natiche e massaggiandomi mi procura un orgasmo più forte del sesso, questo è un piacere della vita, duro da assaporare e grazie alle sue mani. Ad essere onesti, non ho mai provato un orgasmo così forte dal sesso come da un clistere. Ritornando mia suocera mi sono fatta accompagnare in bagno, svuotandomi. Ed è finito il mercoledì, ricco per me di nuove conoscenze e sapendo che in caso di bisogno potevo contare su una persona speciale.
Continuo in un altro racconto il seguito per non allungare troppo il tempo di lettura
Pertanto, attribuisco praticamente il sesso al dovere coniugale e un clistere.
Sono Francesca ho 40 anni, sposata castano scura alle spalle, sono alta 168 cm, peso 68 kili, una bella terza, ho due figli, ho passione segreta da sempre “i clisteri” incompresa trasmessa da mamma, che la scoprii a dodici anni rientrando in anticipo dopo le lezioni pomeridiane; sul divano in cucina con sotto la pancia due cuscini ed al posto del quadro del matrimonio la sacca celeste che vedevo nell’armadio in bagno, appesa e piena di acqua con un forte odore di camomilla, salutai feci finta di nulla ed andai in camera, con la scusa di bere un bicchiere d’acqua ritornai e vidi zia Mirella con la destra armeggiava con il tubo che scendeva dalla sacca nella rosa di mamma e con l’altra massaggiava la pancia. E ritornai in camera, lasciai passare qualche giorno un mattino accusai mal di pancia mamma, pronta chiamò la Mirella una praticona di 60 anni sempre disponibile, in un attimo arrivò in mio soccorso e senza tanti convenevoli mi rifilò un bel clistere di un litro di camomilla, con poi alla comparsa del primo ciclo cambiano le regole; enteroclisma di 2 litri assicurato, già più grande andavo sola, (si diceva per pulire l’intestino) e col passare del tempo per soddisfare le mie inclinazioni successe molte volte anche quando mi fidanzai senza però dirlo al mio uomo.
Costantemente consulto i siti medici, sognando di essere sottoposta a tale pratica alla ricerca di malattie e sintomi per i quali fossero indicati i clisteri, per rivolgermi al medico per sentire almeno dalle sue labbra qualcosa del tipo: "Dovrai fare il clistere", ecc. eccetera. Sentendo la parola "clistere", mi emozionavo e arrossivo, e che i medici pensano che sia per timidezza, e iniziano a spiegarmi che nelle mie condizioni devo sottopormi a questa manipolazione medica. (una sorta di malata immaginaria)
Conobbi Marco mio marito, non voleva sentir parlare nè di sesso anale quanto meno di cioccolata. Siamo coetanei i miei sogni vanificarono dopo cinque anni di fidanzamento decidemmo di sposarci, i suoi genitori decisero che su un appezzamento di terreno di proprietà di costruire una villetta su due piani collegati saloni, cucina e studi nel piano sotto e camere sopra, la cosa non mi dispiaceva. Al secondo anno di matrimonio arrivò Orsolina una bella bimbetta di tre kili e mezzo gioia e felicità di tutti i nonni, con la gravidanza e allattamento arrivò la stitichezza e spesso ricorrevo alle cure di zia lasciando la piccola alle nonne. Dopo quindici mesi rimasi di nuovo incinta e una sera a cena comunicammo la notizia, mia suocera ? Di quando sei………… e ci consiglio di fare un weekend soli, mi considerato come figlia, anzi in molte occasioni hanno preso le mie parti. Nel weekend ne combinammo di tutti i colori ormai ero incinta, in quella occasione ci attrezzammo per il rapporto anale con tutta la buona volontà da parte sua, e la mia insistenza non riuscimmo, lui non concepiva “scusa di farmi male, anche al nascituro e che era sporco quando usciva” mi leccava la rosellina, mi infilava l’indice quando scopavamo io chiedevo almeno di provare nulla il suo pene si ammosciva e non voleva saperne un vero peccato. Rientrati il lunedì, martedì, chiamai zia se potevo andarla a trovare “che avevo bisogno”, premurosa mi accoglie baciandomi era lei la mia salvatrice sapeva che durante l’irrorazione mi masturbavo mi procurava piacere e per aumentarlo muoveva la sonda toccandomi le pareti anali, questa pratica durò fino alla fine dell’allattamento del piccolo Mattia, poi zia “causa una ischemia” venne messa dai figli in una struttura dell’ASL, ancora oggi quando posso vado a fargli visita. Una domenica pomeriggio nel risistemare delle vecchie foto di famiglia con suocera saltarono fuori dei vecchi attestati di partecipazione a corsi di pronto soccorso e diplomi di benemerenze di mio suocero un bel uomo 174 cm per 75 kili capelli pochi ma neri, ha 65 anni ne dimostra poco più di cinquanta una persona corretta che se sbaglia chiede scusa tre volte, la bimba lo adora quando lavorava e riposava nel pomeriggio andava a dormire con lui…... I bimbi crescono, ho poco tempo per dedicare al mio corpo, mi sentivo stanca su insistenza di mia suocera, sono andata dal medico solite tiritera, prescrive una serie di esami del sangue, ritirati gli esami non resta che portarglieli il lunedì mattina lasciati i ragazzi a scuola con mio suocero siamo andati, diagnosi: mancanza di ferro: dovuta a cosa? Per iniziare pastiglie di ferrograd e una colonscopia, (è crollato il mondo), perché dovevano eseguire degli accertamenti dovuti all’abbassamento della ferritina nel mio organismo forse perdite dovute ad ulcere o cosa. Anche se pensierosa ero al settimo cielo, però come posso fare? Pomeriggio lascio l’incombenza della prenotazione a Piero, ero al lavoro quando mi accompagna alle visite pensano che sia mio marito e lo invitano ad entrare noi scambiandoci lo sguardo sorridiamo “quasi meglio di Marco” ……… fatta la prenotazione mi comunica che aveva preso appuntamento per il venerdì alle 16,00 Preparazione, compito impossibile, ho due giorni per trovare qualcuno, persone oltre la zia non ne conoscevo, parlando con mamma sapeva di un vicino OSS non mi andava di farmi vedere da uno sconosciuto, parlando con alcune mie colleghe più intime, ad un paio lo faceva il marito ( chiedere se potevano farmelo non me la sentivo), una terza “storcendo il naso”, la mamma, un’altra il vicino di casa “si il vicino di casa infermiere”,……… io fare digiuno due giorni, mangiare pastina in brodo e se bere due litri di purga al giorno voleva dire perdere un’occasione. Mentre cenavamo una telefonata di mamma, informatasi con il vicino vuole 50 euro a clistere e comprarmi il necessario (ne devo fare cinque un bel colpo) essendo che devi fare cinque si limita a due cento euro. Sia suocera che Marco guardano mio suocero, faglieli te……… a mia suocera ha sempre provveduto lui anche per le iniezioni, se: Francesca non ha nulla a da obiettare, (per me era un doppio regalo) perché non ci pensavo e dire che farmi toccare da qualcuno mi giravano un po' le scatole. Il martedì per me, doppio turno al mattino vado con mia suocera al lavoro. Lui porta i nipoti e poi passa in negozio per la spesa vedendomi chiedo ?: Papà ……… mi guarda. “Dimmi” mi blocco? hai preso tutto quello che serve. Molto candidamente “vado adesso” ……Mentre lavoravo mi vengono in mente racconti letti su siti dove donne vengono lasciate con il culo all’aria “durante il clistere, e medici, infermieri, tirocinanti possono entrare liberamente nello studio, qualche volta lasciando aperte le porte per offrire gratuitamente una visione delle pazienti in attesa del loro destino. O stanze dove ci sono letti separati da un paravento malandato, sono seduti quelli in attesa, e sull'altro giace un culo nudo o quello a cui sta per essere eseguito, infermiere o infermieri anziani dove se non era finito non li lasciavano andare a svotarsi.” Tremavo dall’eccitazione, al giorno dopo le mie guance erano di un rosso acceso al fatto che mi sarei trovata senza mutandine in mano a mio suocero, che non era uno sconosciuto. Le mie colleghe compassionevoli si sentivano dispiaciute di non potermi aiutare. Anche mio marito aveva un compito da svolgere per tre giorni accompagnava lui i figli a scuola al pomeriggio doveva ripetere l’operazione e farli svagare aspettando una nostra telefonata senza averli in casa.
Il mercoledì mattina che era il primo giorno scendo preparo colazione, mia suocera prima di andare al lavoro aveva già preparato sul gas la pentola che ancora tiepida con tre bustine di camomilla e la scatola del bicarbonato, scende Marco ed ragazzi fanno colazione ed accompagnati vanno a scuola Piero in pigiama e maglia mezze maniche, fatto colazione stiamo un attimo seduti nel caso dovessero ritornare , guardandoci della serie chi inizia a parlare per primo, io rossa in viso e lui tremava visibilmente, Lui: dove voglio farlo ?, Decidemmo per la taverna, finito si lasciava tutto li pronto per il pomeriggio dovevamo scendere pentola siringa e crema, nell’acqua sciolto il bicarbonato, pronta appesa la sacca io cerco un paio di asciugamani da mettermi sotto, lui era pronto io tolto il pigiama e mutandine il sopra mala pena copre il pelo della patata, sono stra-eccitata i capezzoli bucano la giacca e se ne accorge vorrei scappare dalla vergogna mi era successo una cosa del genere neanche la prima notte di nozze, [sono stata innamorata da quando ci siamo conosciuti]. Ora distenditi e sdraiati sulla sinistra le mie ginocchia premute contro lo stomaco, poi con molto garbo e delicatezza mi allarga le culatte in cerca della rosellina e con l’indice spalma la vaselina non so quanta che sento entrare e girare nella rosa anche toccare la bocca dell’utero, con la coda uscito il dito sporco di cioccolata ne mette sulla sonda e spinge poi mi dice di aspirare sento il liquido tiepido entrare in me, delicatamente muove la sonda e mi procura una infinità di piaceri che neanche scopando riuscivo a godere cosi, mi massaggia e volontariamente o involontariamente arriva sul monte di venere io scoppio non ho uno specchio a portata di mano per vedermi cado letteralmente nelle sue mani, se in questo momento mi chiedesse qualsiasi cosa sarei disposta a tutto anche darglielo il culo chiedo quanto ne rimane e lui ancora metà un litro, un sospiro di sollievo anche se non riuscivo a trattenere. Devo anche dire una cosa buona a favore di mio suocero ho scoperto tramite mia suocera che qualsiasi male avesse lui era sempre pronto a praticarglielo è patito del clistere “immaginatevi la mia felicità è forse non solo (avendolo a disposizione h24) erano nove anni che aspettavo, oltretutto dovevo farlo con il consenso non di nascosto.
Finito, dopo aver chiuso la farfalla e tirato fuori la sonda sono rimasta ancora dieci minuti con la sua mano che stingeva le mie culatte per evitare che. Non mi ero mai trovata in intimità ero al settimo cielo nella sola speranza che non risultasse nulla. Liberatami di tutto lo sporco interno per calmare i bollenti spiriti decisi di farci una doccia, mentre lui rispondeva al mio telefono, Marco come andava mia suocera ed un paio di amiche cui avevo chiesto consiglio. Vado per asciugarmi non ne vedo appesi così ho dovuto chiamarlo che mi portasse quelli che ho messo sul divano [ed è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso] mi sono ritrovata nuda bagnata tra le sue braccia lui intrepido come se nulla fosse mi ha asciugato tutta patata compresa, ed io asciutta sono andata a vestirmi. [mi aspettavo una diversa reazione vedendomi in quello stato] a mezzogiorno io avevo solo minestrina stesso piatto per solidarietà. Sparecchiato ci siamo messi sul divano e ci siamo liberati dei nostri segreti la passione da parte sue dei clisteri e la passione mia e di mamma nel riceverli. Quello che mi ha meravigliato se non fossi mia nuora ti avrei già mangiato tutta. E ridendo scherzando dovevamo rimettere la pentola sul fuoco per preparare la seconda sacca, mentre Maria mia suocera era rientrata dal lavoro chi chiamava per il caffè. Informandosi con me se era stato bravo, come potevo dire di no. Certamente non ho nemmeno provato a dire di averlo provocato dopo la doccia.
Il pomeriggio non dovevo rispettare un orario in qualunque momento si poteva fare, visto che era ancora presto per l’arrivo di Marco con Maria perdemmo ancora una ventina di minuti e scendemmo, lei con pentola dell’acqua calda e due asciugamani vedendoci arrivare “è già ora’” per ingannare il tempo seguiva un programma in televisione, dice mia suocera “è pronta” avevo una spettatrice, mi tolgo tuta e mutandine lei versa il contenuto nella sacca, lui invece prende il solito tubetto della vaselina e fattami sistemare sul divano, apre le natiche e inizia a spalmare la rosellina, profondamente lubrificata lo stesso sondino entra un minimo sforzo era lungo 40 cm. in meno di cinque minuti essendo già svuotata al mattino l’acqua è finita. Chiusa la farfalla Maria mi ha massaggiato la pancia, lo squillo del telefono ha interrotto il massaggio era salita a rispondere ed io mi sono calmata un po'. Lasciato il campo libero, questa volta e lui che mentre mi sfila il sondino chiedendomi di tenere chiuse le natiche e massaggiandomi mi procura un orgasmo più forte del sesso, questo è un piacere della vita, duro da assaporare e grazie alle sue mani. Ad essere onesti, non ho mai provato un orgasmo così forte dal sesso come da un clistere. Ritornando mia suocera mi sono fatta accompagnare in bagno, svuotandomi. Ed è finito il mercoledì, ricco per me di nuove conoscenze e sapendo che in caso di bisogno potevo contare su una persona speciale.
Continuo in un altro racconto il seguito per non allungare troppo il tempo di lettura
Pertanto, attribuisco praticamente il sesso al dovere coniugale e un clistere.
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