Alina 2
di
Luisa Miller
genere
confessioni
…………………………….Tra le due amiche, Ionella di qualche anno più grande in pratica una sorella maggiore per Alina c’era una profonda amicizia. Alina se l’amica le consigliava Lei ascoltava e immagazzinava. Non ci sono mai stati segreti anche dal lato sentimental-erotico. …………………..
Che tra Viki ed Alina, nonostante la diversità di età, aveva trovato nella baby-sitter, il suo confessore e penso anche qualcosa d’altro regnava un buon rapporto di amicizia/amore quasi po/ossessivo da parte del ragazzo che mai avrei immaginato di vederlo arrivare al punto di esser presente tutte le volte all’ora stabilita per la puntura. Il 15° giorno puntualmente alle 17/17,10 suono viene ad aprire Alina; indossa uno scamiciato da casa senza maniche abbottonato davanti, un asciugamano trattiene i capelli (uscita dalla doccia), la seguo nella sua stanza e sento scorrere in bagno l’acqua: mi dice che è la Signora che è sotto la doccia alle 18,30 ha un appuntamento con il medico, sentendomi parlare mi saluta. L’occorrente era pronto sulla scrivania, le confezioni diminuivano ne rimaneva una con le ultime fiale, Alina osservó bene tutta la preparazione: dall’aprire la siringa, rompere la fiala, aspirare, nella fase dell’aspirazione i miei occhi rimasero colpiti dal seno, ebbi l’impressione che i capezzoli si fossero inturgiditi “sensazione di freddo, di paura” lei seguiva con lo sguardo in tutti i movimenti, far uscire l'aria, lo schizzo del liquido verso l'alto, preparare alcool e ovatta, chiesi se aveva paura, chinò la testa in avanti “non aveva la spalla di Viki cui appoggiarsi”, alzò il vestito, si distese sul letto senza intimo, lasciandomi vedere la rosa mai successo prima ed una leggera peluria castano chiara. Iniziai massaggio preparatorio cercando dove poter bucare e far rilassare il muscolo, un leggero pizzicotto ed infilai l’ago. Ero osservato, in piedi dalla porta Stefania in accappatoio si gustava la scena, senza dir parola. Finito estratto l’ago, massaggio. Entra e chiede se ne deve fare ancora molte, Alina risponde cinque. Stefania, mentre finisco di massaggiare la natica, “diciannove buchi e si vedono gli ultimi. Mi alzo, si tiene ancora un attimo il dischetto e si alza ringraziandomi, e mi accompagna alla porta e mi fa con la mano il segno del telefono. Io “ok aspetto”. Finito, prima di rincasare devo ancora andare da Carlo, un signore costretto a passare la maggior parte del tempo a letto, legato alla bombola dell’ossigeno ed al catetere. Suono alla porta e mi viene ad aprire Nunzia la consorte, molto più giovane “personalmente non vorrei esagerare quindici/venti anni di differenza tra loro ci sono”, appoggio la mia borsa sulla sedia in cucina/soggiorno mi avvio in camera da letto Lui come mi mi sorride, con il pannolone ed una canottiera per asciugare il sudore, la moglie accaldata indossa un copricostume che mi sembra piccolo posso pensare che sia della figlia a fiori. Sul settimino il materiale che mi serve per la sostituzione, faccio un lavaggio interno e lo sostituisco. Finito infilo in un sacchetto che deve essere smaltito con i quanti monouso, mi soffermo una decina di minuti a parlare del caldo torrido con Carlo, arriva la Nunzia con due bicchieri ed una bibita fresca, mentre la sorseggio mi chiede se: ho fretta “sono sempre di corsa” rispondo questa sera no, avevo finito, e chiede di farle una iniezione. Mi congedo da Carlo e vado in cucina dove sul tavolo in bella evidenza due scatole di Liposom Forte, dalla mia borsa tiro fuori siringa e disinfettante. Mentre preparo, arriva la sorella di Nunzia e gli chiede se è per il cognato, Nunzia candidamente per me faccio nel mentre faccio uscire l’aria ed in bevo con alcool il cotone e la guardo, Con una faccia più confusa che persuasa mi fa segno di seguirla andiamo nella camera dei figli, si alza il vestito e si mette sul letto, accosto la porta, mi fa vedere due culatte bianche che chiamano di morderle nonostante l’età qualche pelo castano chiaro. con qualche leggero segno di cellulite mi abbasso leggermente, disinfetto con il cotone un leggero pizzicotto e l’ago entra nel burro, inietto tutto il medicinale, levo l’ago e massaggio bene per permettere che si espanda bene la medicina, lei con la destra mi trattiene la mano sulla coscia. Mi alzo e rimane ancora qualche minuto distesa con il sedere bene all’aria a godersi il fresco lasciato dall’alcool. Aspetto e chiedo se ha bisogno, subito mi dice di no, poi si gira a pancia mi mostra il suo frutto con un cespuglio di peli, (Mentre iniettavo, mi chiedeva la mia giornata tipo). L’aiuto con la mano destra ad alzarsi, butto nel sacchetto l’usato e mi prendo la borsa, salutando i presenti. Nell’accompagnarmi dalla consolle all’ingresso prende una busta bianca e me la consegna, “sapevo cosa conteneva ringrazio come mia consuetudine con il mio sempre – non deve disturbarsi tutte le volte -
Quello che racconterò in un seguito ha qualcosa dell’inverosimile, che neanche io riesco ancora a credere, è capitato
Che tra Viki ed Alina, nonostante la diversità di età, aveva trovato nella baby-sitter, il suo confessore e penso anche qualcosa d’altro regnava un buon rapporto di amicizia/amore quasi po/ossessivo da parte del ragazzo che mai avrei immaginato di vederlo arrivare al punto di esser presente tutte le volte all’ora stabilita per la puntura. Il 15° giorno puntualmente alle 17/17,10 suono viene ad aprire Alina; indossa uno scamiciato da casa senza maniche abbottonato davanti, un asciugamano trattiene i capelli (uscita dalla doccia), la seguo nella sua stanza e sento scorrere in bagno l’acqua: mi dice che è la Signora che è sotto la doccia alle 18,30 ha un appuntamento con il medico, sentendomi parlare mi saluta. L’occorrente era pronto sulla scrivania, le confezioni diminuivano ne rimaneva una con le ultime fiale, Alina osservó bene tutta la preparazione: dall’aprire la siringa, rompere la fiala, aspirare, nella fase dell’aspirazione i miei occhi rimasero colpiti dal seno, ebbi l’impressione che i capezzoli si fossero inturgiditi “sensazione di freddo, di paura” lei seguiva con lo sguardo in tutti i movimenti, far uscire l'aria, lo schizzo del liquido verso l'alto, preparare alcool e ovatta, chiesi se aveva paura, chinò la testa in avanti “non aveva la spalla di Viki cui appoggiarsi”, alzò il vestito, si distese sul letto senza intimo, lasciandomi vedere la rosa mai successo prima ed una leggera peluria castano chiara. Iniziai massaggio preparatorio cercando dove poter bucare e far rilassare il muscolo, un leggero pizzicotto ed infilai l’ago. Ero osservato, in piedi dalla porta Stefania in accappatoio si gustava la scena, senza dir parola. Finito estratto l’ago, massaggio. Entra e chiede se ne deve fare ancora molte, Alina risponde cinque. Stefania, mentre finisco di massaggiare la natica, “diciannove buchi e si vedono gli ultimi. Mi alzo, si tiene ancora un attimo il dischetto e si alza ringraziandomi, e mi accompagna alla porta e mi fa con la mano il segno del telefono. Io “ok aspetto”. Finito, prima di rincasare devo ancora andare da Carlo, un signore costretto a passare la maggior parte del tempo a letto, legato alla bombola dell’ossigeno ed al catetere. Suono alla porta e mi viene ad aprire Nunzia la consorte, molto più giovane “personalmente non vorrei esagerare quindici/venti anni di differenza tra loro ci sono”, appoggio la mia borsa sulla sedia in cucina/soggiorno mi avvio in camera da letto Lui come mi mi sorride, con il pannolone ed una canottiera per asciugare il sudore, la moglie accaldata indossa un copricostume che mi sembra piccolo posso pensare che sia della figlia a fiori. Sul settimino il materiale che mi serve per la sostituzione, faccio un lavaggio interno e lo sostituisco. Finito infilo in un sacchetto che deve essere smaltito con i quanti monouso, mi soffermo una decina di minuti a parlare del caldo torrido con Carlo, arriva la Nunzia con due bicchieri ed una bibita fresca, mentre la sorseggio mi chiede se: ho fretta “sono sempre di corsa” rispondo questa sera no, avevo finito, e chiede di farle una iniezione. Mi congedo da Carlo e vado in cucina dove sul tavolo in bella evidenza due scatole di Liposom Forte, dalla mia borsa tiro fuori siringa e disinfettante. Mentre preparo, arriva la sorella di Nunzia e gli chiede se è per il cognato, Nunzia candidamente per me faccio nel mentre faccio uscire l’aria ed in bevo con alcool il cotone e la guardo, Con una faccia più confusa che persuasa mi fa segno di seguirla andiamo nella camera dei figli, si alza il vestito e si mette sul letto, accosto la porta, mi fa vedere due culatte bianche che chiamano di morderle nonostante l’età qualche pelo castano chiaro. con qualche leggero segno di cellulite mi abbasso leggermente, disinfetto con il cotone un leggero pizzicotto e l’ago entra nel burro, inietto tutto il medicinale, levo l’ago e massaggio bene per permettere che si espanda bene la medicina, lei con la destra mi trattiene la mano sulla coscia. Mi alzo e rimane ancora qualche minuto distesa con il sedere bene all’aria a godersi il fresco lasciato dall’alcool. Aspetto e chiedo se ha bisogno, subito mi dice di no, poi si gira a pancia mi mostra il suo frutto con un cespuglio di peli, (Mentre iniettavo, mi chiedeva la mia giornata tipo). L’aiuto con la mano destra ad alzarsi, butto nel sacchetto l’usato e mi prendo la borsa, salutando i presenti. Nell’accompagnarmi dalla consolle all’ingresso prende una busta bianca e me la consegna, “sapevo cosa conteneva ringrazio come mia consuetudine con il mio sempre – non deve disturbarsi tutte le volte -
Quello che racconterò in un seguito ha qualcosa dell’inverosimile, che neanche io riesco ancora a credere, è capitato
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