Io e mia moglie dominati per una notte

di
genere
dominazione

Io e mia moglie Sandra siamo in vacanza in Germania. Sessantenni pensionati stiamo raggiungendo la città di Dresda e si è fatto buio quando sbagliamo strada e imbocchiamo una viottolo di campagna. Dopo una curva un posto di blocco con un fuoristrada e due persone che ci paiono poliziotti. Ci fermiamo. Si avvicina una donna con la pistola puntata e ci fa scendere. L’altro poliziotto ci fa appoggiare con le braccia al tettuccio dell’auto e ci invita a mostrare i passaporti. Parliamo tedesco, ci dichiariamo turisti e disponibili a fornire i passaporti se ci autorizzano ad abbassare le mani. Con calma tiriamo fuori i documenti dallo zainetto. Li studiano, sequestrano e ci invitano a seguirli al posto di comando. Titubanti e un po’ timorosi li seguiamo per un paio di chilometri fino ad arrivare a una casa in legno con la bandiera tedesca sula porta. Scendiamo e li seguiamo all’interno dove troviamo altri due in uniforme, altra coppia uomo e donna. Una volta entrati chiudono la porta a chiave e ci ordinano di spogliarci. Protestiamo e osservando attentamente le divise scopriamo di essere capitati in mano a un gruppo paramilitare neonazista. Ma oramai è troppo tardi.
Cerchiamo di avvicinarci alla porta ma veniamo bloccati e invitati a obbedire se non vogliamo peggiorare la situazione. Guardo Sandra e decidiamo di obbedire.
Mi sfilo le scarpe – non porto calze essendo estate – i pantaloni e la polo restando in boxer neri. Un manganello brandito da una delle due donne mi colpisce all’altezza delle palle e mi ordina di togliere anche i boxer. Obbedisco.
Sandra si toglie i sandali, abbassa la gonna e toglie la polo. Resta in perizoma nero trasparente e reggiseno stesso colore. La stessa donna che mi ha colpito le strappa il reggiseno e le infila il manganello tra le mutandine invitando a toglierle. Sandra obbedisce e resta anche lei nuda.
Mi ordinano di coricarmi di schiena sul pavimento. Obbedisco
A quel punto succede quello che in parte temevo. Una donna si avvicina a Sandra e le ordina di mettersi a quattro zampe su di me con le gambe larghe che vogliono vedere un bel 69 italiano. Capiamo che è meglio accontentarli.
Sandra si mette su di me, i seni – un’abbondante quarta – penzolano un po’ vista l’età e mi prende in bocca il cazzo, decisamente molle vista la situazione. Io le allargo la fighetta quasi depilata e inizio a leccarla. Sentiamo i tedeschi ridere e insultarci. “Ecco due puttane italiane che danno spettacolo. Guarda che tette cadenti e che cazzetto”. Poi mentre lecco il clitoride di Sandra vedo una delle due donne avvicinarsi con in mano il manganello. Lentamente lo avvicina al culetto di Sandra che capisce il pericolo, smette di farmi il pompino e le urla di fermarsi, ma la nazista non le fa caso. Mentre uno dei due uomini blocca Sandra la donna lentamente iniziata a infilare il manganello nel buchino dietro di Sandra che, poco abituata all’anale, urla dal dolore. Vedo il manganello penetrare nel culetto di mia moglie, uscire e rientrare violentemente mentre Sandra chiede pietà inutilmente. Alla fine il crudele gioco termina, il manganello resta infilato nel buchino ma fermo e la donna gli urla di continuare farmi il pompino e dice a me di continuare a leccare il clitoride. Obbediamo, tra risate e insulti.
Dopo alcuni minuti mi lascio andare e mugolando sborro nella bocca di Sandra che ingoia tutto, come è abituata a fare. Lei non riesce a rilassarsi e alla fine fa finta di godere per mettere fine allo spettacolo. Ma purtroppo per noi il gioco è appena iniziato.
Ci ordinano di alzarci e – bontà loro – tolgono il manganello dal culetto di Sandra ancora tremante e lentamente iniziano a spogliarsi a vicenda. La situazione si fa decisamente preoccupante. I due uomini restano completamente nudi con due cazzi decisamente importanti e soprattutto larghi, già duri ed eccitati. Le donne, sulla quarantina, restano con stivali e un mini perizoma nero che copre a stento fighette completamente depilate.
La più formosa si siede sulla scrivania, allarga le gambe, scosta il bordo del perizoma e mi ordina di leccarla. Mi chino, rimanendo quasi a 90 gradi, e avvicino la bocca alla figa, allargo le labbra e raggiungo con la lingua la clitoride iniziando a leccarla. Sandra dice che sono un bravo leccatore. La nazista mi stringe la testa tra le gambe, mi porta le mani ai suoi seni cadenti che devo carezzare e inizia a bagnarsi copiosamente.
Intanto sento Sandra agitarsi, ripetere incessantemente “non fatelo” e proprio mentre cerco di capire il perché sento un cazzo avvicinarsi al mio culo. Tremo all’idea di quello che potrà succedere. Anche se mia moglie non lo sa ho preso già un paio di cazzi in culo, ma dopo abbondante lubrificazione e non troppo grandi. Sandra lancia un urlo proprio nell’attimo che vengo sfondato da un cazzo largo che mi fa piangere dal dolore. Mi spacca tutto. Inizia a scoparmi con violenza, ogni colpo un dolore lancinante, mentre la mia testa è bloccata dalla sua collega che mi sta inondando di umori, chiaramente eccitata dallo spettacolo. I quattro ridono, commentando ironicamente questo italiano dal culo rotto e la sua troia che farà presto una fine simile. L’inculata durata una decina di minuti, durante i quali mi sento quasi svenire poi sento la nazista godere e riempirmi la bocca di umori e, quasi contemporaneamente, chi mi incula mi riempie di sperma, una sborrata abbondante. Quando il suo cazzo esce Sandra è obbligata a leccare lo sperma che mi cola sulle gambe. Esausto mi accascio a terra solo in tempo per assistere al nuovo spettacolo. Mentre chi mi ha inculato si fa pulire il cazzo da Sandra vedo le due tedesche indossare altrettanti strap on. Mia moglie viene quindi obbligata a impalarsi sullo strap di una delle due donne mentre da dietro l’altro nazista la penetra nel culo senza pietà. Sandra piange e subisce oramai sconsolata la doppia penetrazione mentre è costretta e continuare a leccare il cazzo di chi mi ha inculato.
L’altra nazista si occupa di me. Mi inizia a picchiare con il manganello su petto, palle e cazzo mentre mi penetra con il suo strap. Per fortuna il mio buchetto è ancora largo e pieno si sborra, quindi lo strap entra facilmente.
Il gioco dura un’altra decina di minuti, poi i due tedeschi sborrano nel culo e in bocca a mia moglie e io vengo segato violentemente dalle due donne fino a sborrare per altre due volte. Soddisfatti i nazisti ci buttano per terra i passaporti e ci invitano a vestirci ad andarcene. Pieni di sborra e umiliati.


di
scritto il
2024-11-11
2 . 5 K
visite
1 9
voti
valutazione
5.3
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Scoperti nella pineta
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.