Lezioni in famiglia
di
Aldobrando
genere
etero
Faccio lezione a questo ragazzo, non è un genio ma è volenteroso e lo porto dal quattro al sei. La famiglia è ricchissima, sparo il triplo della solita tariffa e pagano senza batter ciglio. La madre molto contenta mi chiede se posso dare una mano anche alla sorella più grande, per la maturità. A differenza del fratello è una rompicoglioni polemica e fastidiosa, contesta tutto quello che dico, è tutto un "Ma il professore non l'ha spiegato così, ma sul libro è scritto diversamente, ma ho visto un video su YouTube che ...". Le spiego pazientemente che sto cercando di semplificare i concetti per farle risparmiare tempo. Niente, rompe più di prima. Un giorno, dopo una sua menata di mezz'ora non ce la faccio più e sbotto: "E che cazzo, allora trovati un altro che te lo spieghi come vuoi tu! E anzi, trovati un ragazzo che ti scopi, così ti rilassi!". Lei mi guarda sbalordita. Porca puttana, l'ho fatta grossa; addio tariffa tripla! E speriamo che non lo racconti a suo padre, quello c'ha uno studio di dieci avvocati è capace di seppellirmi di denunce.
Lei mi fissa in silenzio, aspetto la tempesta; invece improvvisamente si copre la faccia con le mani e scoppia a piangere. Non me lo aspettavo, cerco di scusarmi, di calmarla. Fra i singhiozzi esce il problema: non ce l'ha il ragazzo, è brutta, è troppo magra, è piatta, tutti fanno il confronto con sua madre (che in effetti è una strafiga). Cerco di calmarla, le dico di non preoccuparsi, se è magra con poco seno avrà probabilmente delle belle gambe e un bel culo, so che fa un sacco di palestra, sarà bella soda. Giuro che non so come sia successo, ma mi trovo la sua lingua in bocca mentre le infilo una mano su per la gonna e dentro gli slip. Le massaggio il clitoride, chiude gli occhi e comincia ad ansimare. Mi mette una mano sul cazzo che è praticamente pronto e me lo strizza attraverso i pantaloni. Ci alziamo dalla scrivania e finiamo sul letto, lo tiro fuori, le sfilo gli slip e glielo metto dentro. Stringe un po' i denti, modestamente sono ben fornito, ma il movimento gliela bagna e dilata alla svelta. Mi sollevo sulle braccia e guardo il mio cazzo che va avanti e indietro nel triangolo di pelo nerissimo che spicca contro la sua pelle molto chiara. Si solleva la maglietta, in effetti è piattina, ma i capezzoli sono belli: grandi e scuri, perfettamente rotondi. Glieli succhio mentre continuo a pomparla, ecco che viene con dei gemiti soffocati, quasi animaleschi. La faccio voltare, in effetti il culo è magnifico, glielo dico mentre la fotto da dietro, le faccio l'elogio del suo culo, delle cosce, dei fianchi. Le dico un be po' di porcate, lei ansima forte e viene ancora. Poi non resisto più, la faccio voltare di nuovo, glielo metto in bocca e sborro. Lei beve tutto.
Ci ricomponiamo, lei va a sciaquarsi la bocca e ricominciamo la lezione, adesso molto più produttiva. Mancano tre settimane alla maturità, vengo ogni due giorni e funziona così: prima scopiamo, poi facciamo lezione. Dopo, se c'è tempo, scopiamo ancora. Porto i preservativi, così vengo nella sua figa stretta e avvolgente; mi dice che dopo la maturità inizierà a prendere la pillola. Di metterci assieme neanche a parlarne, i suoi per lei pensano come minimo a un figlio di notai, suo padre mi scatenerebbe contro i cani. Però scopiamo bene, mi piace sollevarle la gonna e metterla a pecorina sulla scrivania, vedere la mia cappella che si fa strada fra le sue grandi labbra; sta anche migliorando parecchio coi pompini, ha capito che deve usare la lingua e succhiare meno forte.
Finisce la maturità, ottimo voto, dice ai suoi che va qualche giorno nella loro casa in montagna (a Cortina, ovvio). La raggiungo due giorni, ha cominciato a prendere la pillola, le sborro dentro liberamente. Dal dopo cena scopiamo sei volte, non dice mai di no, anzi in piena notte mi sveglio con la sua bocca attorno alla mia cappella. Alla mattina sulle lenzuola c'è una macchia di sborra larga come un vassoio.
Torno giù, mi scrive sua madre che vuole ringraziarmi, vado a casa loro e mi accoglie in un soggiorno dove ci sta tutta la casa dei miei. Ci sediamo sul divano ad angolo, mi dice che il mio aiuto è stato prezioso. "Mia figlia è migliorata anche in settori non scolastici, diciamo così". Mi guarda fissa, io sudo freddo, sta a vedere che ha capito, si mette male. "Vede, professore, nonostante abbiamo un rapporto a volte conflittuale mia figlia mi dice tutto. Ma proprio tutto". Sono nei guai, penso, adesso entra il marito e mi fa il culo. Invece lei mi sorride, piega una gamba e la rannicchia contro il seno, la gonna scivola e vedo che non ha gli slip. Lei è perfettamente depilata: la sua figa è carnosa e compatta, il cappuccio del clitoride in evidenza in cima alla fessura. Mi ritrovo in ginocchio a leccargliela, lei si sbottona la camicetta. Al contrario della figlia avrà una quarta, stanno su che è un piacere, certo avrà fatto qualche ritocco ma dal miglior chirurgo del mondo. Mentre si siede sopra di me e il mio cazzo entra, gliele strizzo e francamente mi sembrano perfettamente naturali. Mi cavalca al suo ritmo, sa bene quello che vuole e come ottenerlo. Viene molto alla svelta, e poi ancora. "Adesso puoi sborrare" mi dice, e le vengo dentro di getto.
"Mia figlia aveva ragione, hai un ottimo arnese là sotto. Ne ho visti di più grossi, e anche di più abili, ma considerando che sei ancora giovane e inesperto tutto sommato te la cavi bene. Puoi continuare a vedere mia figlia, finché le troviamo il fidanzato giusto. Ho notato che le tue iniezioni di sborra le fanno bene. Ogni tanto verrai anche da me, così controllo i tuoi progressi. Adesso devo lavarmi, ho un amico che mi aspetta. Ciao e a presto".
Lei mi fissa in silenzio, aspetto la tempesta; invece improvvisamente si copre la faccia con le mani e scoppia a piangere. Non me lo aspettavo, cerco di scusarmi, di calmarla. Fra i singhiozzi esce il problema: non ce l'ha il ragazzo, è brutta, è troppo magra, è piatta, tutti fanno il confronto con sua madre (che in effetti è una strafiga). Cerco di calmarla, le dico di non preoccuparsi, se è magra con poco seno avrà probabilmente delle belle gambe e un bel culo, so che fa un sacco di palestra, sarà bella soda. Giuro che non so come sia successo, ma mi trovo la sua lingua in bocca mentre le infilo una mano su per la gonna e dentro gli slip. Le massaggio il clitoride, chiude gli occhi e comincia ad ansimare. Mi mette una mano sul cazzo che è praticamente pronto e me lo strizza attraverso i pantaloni. Ci alziamo dalla scrivania e finiamo sul letto, lo tiro fuori, le sfilo gli slip e glielo metto dentro. Stringe un po' i denti, modestamente sono ben fornito, ma il movimento gliela bagna e dilata alla svelta. Mi sollevo sulle braccia e guardo il mio cazzo che va avanti e indietro nel triangolo di pelo nerissimo che spicca contro la sua pelle molto chiara. Si solleva la maglietta, in effetti è piattina, ma i capezzoli sono belli: grandi e scuri, perfettamente rotondi. Glieli succhio mentre continuo a pomparla, ecco che viene con dei gemiti soffocati, quasi animaleschi. La faccio voltare, in effetti il culo è magnifico, glielo dico mentre la fotto da dietro, le faccio l'elogio del suo culo, delle cosce, dei fianchi. Le dico un be po' di porcate, lei ansima forte e viene ancora. Poi non resisto più, la faccio voltare di nuovo, glielo metto in bocca e sborro. Lei beve tutto.
Ci ricomponiamo, lei va a sciaquarsi la bocca e ricominciamo la lezione, adesso molto più produttiva. Mancano tre settimane alla maturità, vengo ogni due giorni e funziona così: prima scopiamo, poi facciamo lezione. Dopo, se c'è tempo, scopiamo ancora. Porto i preservativi, così vengo nella sua figa stretta e avvolgente; mi dice che dopo la maturità inizierà a prendere la pillola. Di metterci assieme neanche a parlarne, i suoi per lei pensano come minimo a un figlio di notai, suo padre mi scatenerebbe contro i cani. Però scopiamo bene, mi piace sollevarle la gonna e metterla a pecorina sulla scrivania, vedere la mia cappella che si fa strada fra le sue grandi labbra; sta anche migliorando parecchio coi pompini, ha capito che deve usare la lingua e succhiare meno forte.
Finisce la maturità, ottimo voto, dice ai suoi che va qualche giorno nella loro casa in montagna (a Cortina, ovvio). La raggiungo due giorni, ha cominciato a prendere la pillola, le sborro dentro liberamente. Dal dopo cena scopiamo sei volte, non dice mai di no, anzi in piena notte mi sveglio con la sua bocca attorno alla mia cappella. Alla mattina sulle lenzuola c'è una macchia di sborra larga come un vassoio.
Torno giù, mi scrive sua madre che vuole ringraziarmi, vado a casa loro e mi accoglie in un soggiorno dove ci sta tutta la casa dei miei. Ci sediamo sul divano ad angolo, mi dice che il mio aiuto è stato prezioso. "Mia figlia è migliorata anche in settori non scolastici, diciamo così". Mi guarda fissa, io sudo freddo, sta a vedere che ha capito, si mette male. "Vede, professore, nonostante abbiamo un rapporto a volte conflittuale mia figlia mi dice tutto. Ma proprio tutto". Sono nei guai, penso, adesso entra il marito e mi fa il culo. Invece lei mi sorride, piega una gamba e la rannicchia contro il seno, la gonna scivola e vedo che non ha gli slip. Lei è perfettamente depilata: la sua figa è carnosa e compatta, il cappuccio del clitoride in evidenza in cima alla fessura. Mi ritrovo in ginocchio a leccargliela, lei si sbottona la camicetta. Al contrario della figlia avrà una quarta, stanno su che è un piacere, certo avrà fatto qualche ritocco ma dal miglior chirurgo del mondo. Mentre si siede sopra di me e il mio cazzo entra, gliele strizzo e francamente mi sembrano perfettamente naturali. Mi cavalca al suo ritmo, sa bene quello che vuole e come ottenerlo. Viene molto alla svelta, e poi ancora. "Adesso puoi sborrare" mi dice, e le vengo dentro di getto.
"Mia figlia aveva ragione, hai un ottimo arnese là sotto. Ne ho visti di più grossi, e anche di più abili, ma considerando che sei ancora giovane e inesperto tutto sommato te la cavi bene. Puoi continuare a vedere mia figlia, finché le troviamo il fidanzato giusto. Ho notato che le tue iniezioni di sborra le fanno bene. Ogni tanto verrai anche da me, così controllo i tuoi progressi. Adesso devo lavarmi, ho un amico che mi aspetta. Ciao e a presto".
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