Aspettando Marco

di
genere
etero

Pioveva a dirotto e il loro ingresso non era per nulla riparato, suonai per la terza volta e lasciai il dito incollato al campanello. Quello stronzo di Marco aveva detto che anche se arrivavo prima non importava, mi avrebbe aperto sua sorella. Sorella un cazzo, ero là fuori da dieci minuti buoni e non apriva nessuno. Stavo per lasciare il campanello e andarmene quando la porta si aprì. Una ragazza minuta in tuta mi guardava incazzata nera "marco non c'è" "lo so, mi aveva detto che mi avrebbe aperto sua sorella, saresti tu?" "Sfortunatamente si, adesso mi sento quel cretino.. intanto sali in camera sua e prenditi qualcosa di asciutto"
Effettivamente ero zuppo.
Dalla camera la sentivo sgridare Marco, intuendo quello che lui le diceva.
"Non torna prima di un ora" mi disse quando la raggiunsi "fai come se fossi a casa tua, basta che non rompi le palle a me"
"Ok, scusa non volevo disturbarti, che facevi?"
"Non sono cazzi tuoi"
Non potei replicare perché si allontanò e salì le scale, probabilmente verso camera sua.
Mi accesi la TV in salotto, mi misi comodo in divano. Con Marco avevamo in mente una maratona play con un nuovo gioco... Uno dei nostri weekend da nerd..
Dopo un ora di Marco neanche l'ombra, gli avevo scritto e non mi aveva risposto, nemmeno visionato.
Sentii scendere le scale e mi voltai, la sorella era in super tiro, minigonna, top che lasciava sciopero l' ombelico,nero super scollato con un push up fucsia vistosamente in mostra.
"Che c'è, non hai mai visto una ragazza che deve uscire?"
"Si certo ma è la prima volta che vedo la trasformazione?"
"Che trasformazione? Cazzo voi amici di Marco siete tutti sfigati uguali"
Non so perché ma quel tono, quelle parole e lei agghindata a quel modo mi fecero incazzare, la raggiunsi sulla porta,stava infilando degli stivali lucidi neri con plateau.
"La trasformazione da studentessa 110 e lode a troia 69/90"
"Vacci piano con gli insulti"
"Dico quello che vedo"
"Quello che vedi ti piace però"
Avevo il cazzo duro effettivamente e si vedeva il gonfiore perché la tuta di Marco mi era un po' piccola.
Si avvicinò con aria di sfida, gli stivali rendevano alta quanto me, mi baciò infilandomi la lingua in gola, sembrava cercarmi le tonsille. Finsi di volerla allontanare, appoggiandole le mani sulle spalle per spostarla,ma si mosse e finii per palpeggiarle le tette. Quello che credevo un push up era un reggiseno di pizzo, tutta quella mercanzia era sua.
"Hai ragione, sono una gran troia e ho una gran voglia di cominciare con te la mia serata" si appoggiò allo schienale del divano, aprendo le gambe e facendo salire la minigonna, indossava un perizoma di pizzo fucsia come il reggiseno, la fica era depilata ma non integrale mi inginocchiai e iniziai a leccargliela attraverso il tessuto. Ansimava e mi accarezzava i capelli quasi tirandoli. Le passai le mani sotto il culo e lo strinsi, era piccolo e sodo, le sfilai il perizoma e ripresi a limonare con la sua fica, soffermandomi a succhiarle il clitoride per poi scoparla letteralmente con le lingua.
Allungai le mani verso il seno, che aveva denudato, le pizzicai i capezzoli. Mi urlava oscenità su quello che voleva da me. La misi alla prova alzandomi e calandomi i pantaloni, feci un passo indietro per guardarla completamente nuda. Era molto bella, si inginocchiò,i guardò maliziosa leccandosi le labbra. Lo prese tutto in bocca, lo leccava come se ne fosse affamata, poi prese a succhiarlo interrompendosi quando stavo per riempirle la gola di sbora. "SCOPAMI"
Finimmo sul pavimento. Le spinsi il cazzo nella fica, nella più classica delle posizioni del missionario, la pompavo come un ossesso dentro di me volevo sentirla supplicare basta, invece mi incitava "continua ,scopami, sfondami" inizia ad insultarla, a dirle che era una troia, una puttana, una pompinara, il mio turpiloquio la eccitava ulteriormente. "Prendimi il culo, sfondamelo, riempirlo di sbora"
Mi sfilai dalla fica, era gonfia, rossa, grondante di umori... Mi portai le caviglie sul spalle alzandole il bacino e appoggiai la cappella sul buco del culo " fallo, lo voglio,rompimelo" le spinsi il cazzo completamente dentro, iniziando a stantuffarla. Dopo pochissimo venne, continuai per pochi secondi quando finalmente mi urlo"basta" venni anche io, sborandole dentro.
Facemmo una doccia rigenerante,senza parlare, le leccai nuovamente la fica sotto l' acqua, procurandole un orgasmo diverso, più profondo che la fece tremare tutta. Si rivestì e uscì, poco dopo arrivò Marco "scusa il ritardo bello " " non problem, mho occupato il tempo scopandomi tua sorella", "saresti più credibile se dicessi che hai studiato filosofia, Sara è un frigida di prima categoria, secondo me non ha mai combinato nulla", risi scoprendo solo ora come si chiamava, facendo una battuta su come effettivamente mi aveva accolto in tutona e antiscivolo. Non la incontrai mai più, anche se io e Marco ci frequentammo per molto tempo ancora.
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scritto il
2024-11-18
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