Calze di nylon rosso
di
Infoiato coi calzini
genere
feticismo
I fianchi nudi che battono sul suo culo ripetutamente. Le mammellone uscite fuori dalle coppe del reggiseno si appoggiano sul tavolo, abbondanti. Come una valanga. Le spalline sono rimase tese e allacciate, ma quel reggiseno non regge più niente.
Mentre con una mano le afferro una spalla, con l'altra la sculaccio.
Lei geme piegata sul tavolo in punta di piedi con le calze rosse che le accarezzano i talloni e le sue graziose caviglie; la calza destra nella foga le cala lentamente, scoprendole il ginocchio.
La afferro per i fianchi continuando a spingere. Addosso mi sono rimasti solo i calzini, che dietro sono abbassati fino quasi a scoprirmi i talloni. Affondo il cazzo in profondità dentro di lei.
"Spaccami, amore! Spaccami"
La parola 'spaccami'... Vuole avere la fica spaccata dal mio cazzo. Spaccata, aperta completamente, posseduta. Le labbra totalmente divaricate, spaccate, perché io possa godere dentro di lei.
La calza continua a calarle e il pizzo le scivola sul polpaccio. Tutta la coscia è nuda, fino al ginocchio. Il nylon rosso sulla caviglia è morbido e si piega. Invece i piedi sono fasciati perfettamente dalle calze.
Mi ricorda una mia ex, che, un giorno che uscimmo, aveva la gonna, i calzini al ginocchio grigi e le scarpe da ginnastica, e andava in giro con una calza su e una calata alla caviglia.
La tengo per i fianchi. Le dico: "Amore, sto per venire!"
"Riempimi!" La fica spaccata ed il ventre pieno del mio sperma. Montata sul tavolo. Afferro le mammellone, le sorreggo e le sollevo. Le mie mani sono il suo reggiseno.
Spingo velocemente finché non eiaculo. Lei fa un grido acuto e si contrae tutta.
Ad ogni getto di sperma do una spinta profonda per schizzare in profondità dentro di lei, mentre sollevo e strizzo le sue enormi mammelle.
Non finisco più di venire. Lei muove i fianchi, io le dico: "Ferma, sto ancora eiaculando!" e continuo a schizzare. Lei mi lascia fare.
Quando finisco, siamo ancora abbracciati. Sfilo lentamente il cazzo e intanto sento uscire qualcosa da lei. Ora anche il nylon rosso sui suoi piedi è bagnato.
Mentre con una mano le afferro una spalla, con l'altra la sculaccio.
Lei geme piegata sul tavolo in punta di piedi con le calze rosse che le accarezzano i talloni e le sue graziose caviglie; la calza destra nella foga le cala lentamente, scoprendole il ginocchio.
La afferro per i fianchi continuando a spingere. Addosso mi sono rimasti solo i calzini, che dietro sono abbassati fino quasi a scoprirmi i talloni. Affondo il cazzo in profondità dentro di lei.
"Spaccami, amore! Spaccami"
La parola 'spaccami'... Vuole avere la fica spaccata dal mio cazzo. Spaccata, aperta completamente, posseduta. Le labbra totalmente divaricate, spaccate, perché io possa godere dentro di lei.
La calza continua a calarle e il pizzo le scivola sul polpaccio. Tutta la coscia è nuda, fino al ginocchio. Il nylon rosso sulla caviglia è morbido e si piega. Invece i piedi sono fasciati perfettamente dalle calze.
Mi ricorda una mia ex, che, un giorno che uscimmo, aveva la gonna, i calzini al ginocchio grigi e le scarpe da ginnastica, e andava in giro con una calza su e una calata alla caviglia.
La tengo per i fianchi. Le dico: "Amore, sto per venire!"
"Riempimi!" La fica spaccata ed il ventre pieno del mio sperma. Montata sul tavolo. Afferro le mammellone, le sorreggo e le sollevo. Le mie mani sono il suo reggiseno.
Spingo velocemente finché non eiaculo. Lei fa un grido acuto e si contrae tutta.
Ad ogni getto di sperma do una spinta profonda per schizzare in profondità dentro di lei, mentre sollevo e strizzo le sue enormi mammelle.
Non finisco più di venire. Lei muove i fianchi, io le dico: "Ferma, sto ancora eiaculando!" e continuo a schizzare. Lei mi lascia fare.
Quando finisco, siamo ancora abbracciati. Sfilo lentamente il cazzo e intanto sento uscire qualcosa da lei. Ora anche il nylon rosso sui suoi piedi è bagnato.
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