I piedi di Giulia 6

di
genere
feticismo

Quando rientrammo in casa, l'aria che si era creata all'aperitivo si fece sentire. Ci eravamo immaginate Irene "spaccata in due" e "sfondata" dal suo ragazzo in canottiera e calzini, mentre tornavamo... noi due eravamo rimaste a bere da sole, sexy e con le nostre gambe in vista... e poi le gambe scoperte di Giulia che finivano nei piedini avvolti dai calzini di pizzo nero con le decolleté...
Ci avvicinammo e ci abbracciammo, baciandoci delicatamente. Ci stringevamo per la vita ed eravamo talmente vicine che le nostre cosce strusciavano tra loro. Un bacio alla francese, poi Giulia mi portò in camera sua, si sedette sul letto e si sfilò la maglietta. Io mi tolsi lentamente il vestito e rimasi in sandali e intimo.
Mi avvicinai a lei e Giulia poggiò il viso sul mio monte di Venere. Cominciò a baciarmi attraverso le mutande, poi me le sfilò. E cominciò a baciarmi lì sotto. Reggiseno e sandali, e basta...
Però volevo spogliarla! Le scostai la testa e sorridendo le dissi, sottovoce: "Ehi, staccati!" Lei si mise a ridere. La feci alzare e le tolsi il reggiseno. Le leccai i capezzoli e poi le sfilai minigonna e slip. Finalmente la vedevo nuda, con decolleté e calzini di pizzo neri. Anche solo guardare i nostri piedi mi eccitava. La feci sdraiare sul letto e io mi misi seduta ai suoi piedi. Li presi per le caviglie, accarezzai il dorso coperto dal pizzo e li guardavo. Distesi le gambe e giulia si trovò i miei piedi coi sandali accanto al viso, e si mise a leccare io mio piede sinistro attraverso i lacci del sandalo. Io divaricai l'altra gamba tenendo il suo piede destro in mano. Era affusolato ed elegante, con quel ricamo nero sul dorso... guardavo il tacco della sua decolleté... avvicinai il bacino e portai vicino a me il suo piede, finché mi penetrai col tacco.
Mentre Giulia leccava i miei piedi e i miei sandali, io avevo il tacco della sua decolleté infilata dentro, con quel piedino... mossi il bacino avanti e indietro, lei se ne accorse e cominciò a muovere avanti e indietro il piede, scopandomi con la gamba e il tacco. Immaginai di bagnare anche il calzino di pizzo alla caviglia.
Feci un urlo pieno di estasi e ebbi uno degli orgasmi più forti che abbia mai avuto. Quando finii di godere, ero a gambe e braccia aperte, ancora col tacco dentro. Giulia lo lasciò infilato e guardando la mia fica aperta si strofinò furiosamente il clitoride, fino a venire con un urlo liberatorio.
Quella notte incredibile fu l'ultima di quel periodo in cui facemmo l'amore. Poi il suo ragazzo rientrò e tornammo a fare una vita normale, anche se con molta più complicità di prima.
Lui la sbatteva e lei gemeva, e a volte provavo ad ascoltarli dietro la porta.
Finché non incontrai Claudio, e scoppiò la scintilla. Quando lo portai in casa la prima volta, feci meglio di Giulia e del suo fidanzato.
Ci eravamo messi a limonare, ancora in piedi in mezzo alla stanza, ma si sentiva che qualcosa doveva succedere. Mi sfilò delicatamente la maglietta e io mi tolsi il reggiseno. Lui, guardandomi le tette, sorrise e le toccò, strizzandole un po'. Io gli tolsi la maglietta e gli calai i pantaloni. Le mutande già scoppiavano. Gliele sfilai e... ancora non era durissimo, ma era messo molto bene! Ma la cosa più impressionante furono le palle. Aveva veramente delle grosse palle!
Mi misi a spompinarlo e a toccagli le palle, e più gli diventava duro, più mi meravigliavo di quanto sentivo grosse le sue palle nelle mie mani. A un certo punto prese a andare avanti indietro col bacino e mi prese per i capelli, muovendo avanti e indietro la mia testa, come fossi stata una bambola, sempre più veloce. Non ero mai stata scopata in bocca... Quando smise, mi guardò negli occhi, infoiatissimo. Io stavo impazzendo... Mi alzai e finii di spogliarmi. Rimasi nuda davanti a lui, poi ebbi una voglia improvvisa: "Aspetta!" E corsi ansimando a prendere i gambaletti bianchi di nylon...
Lui si tolse i pantaloni e stava iniziando a toglieri mutande e calzini e io, senza pudore: "Fermo! Non toglierti i calzini!"
Rimase un attimo stranito, ma poi non ci pensò più. Mentre mi mettevo i gambaletti, lui era lì in piedi a guardarmi, col cazzo durissimo e quegli enormi testicoli, con i calzini neri alla caviglia. Dopo i gambaletti, mi misi anche i sandali, e, fetish in quel modo, andai da lui, che intanto si era messo il preservativo. Il terzo calzino! Feci in tempo a sfiorare il suo cazzo per sentire che era diventato duro come un tronco d'albero, che lui mi spinse sul letto, mi prese le caviglie e mi divaricò le gambe. Si mise sopra di me a missionario, mi penetrò infilandolo velocemente e cominciò a scoparmi veloce come un coniglio, tanto che le sue pallone battevano sulle mie cosce e sul perineo. Io lo abbracciai tentando di muovere il bacino, mentre la sua penetrazione era sempre più veloce. Poi smise e mi disse: "Girati!"
Mi misi a quattro zampe e lui mi penetrò subito. Mi afferrò per i fianchi e, da scopare come un coniglio, prese a scopare come un toro. Cazzo se era un toro! Un toro con i calzini! Mi sbatteva forte e veloce, sempre più veloce, con quel cazzone e quelle grosse palle. Sentivo il suo cazzo e la suola dei sandali che, a ogni balzo, mi batteva sui talloni avvolti dal nylon...
Cominciai a gemere sempre più forte, finché presi a urlare e finalmente a godere, urlandogli: "Sborrami dentro!"
E lui, stringendo i miei fianchi e chiavandomi sempre più forte, urlò: "SBORRO!" e venne. Il toro stava vendendo. Non la finiva più di eiaculare.
Nell'estasi di quel sesso meraviglioso non ci avevo pensato, ma poi ebbi paura di essermi esposta troppo, per una prima volta. Veramente troppo. Nelle settimane successive, scoprii invece che avevo avuto una fortuna incredibile a trovare lui, e ci eravamo innamorati.
Qualche tempo dopo, ne parlai a Giulia, che era felicissima che entrambe avessimo trovato un uomo con cui stare bene.
E mi confessò che quella sera lei era in casa!
Io rimasi di ghiaccio, poi ci mettemmo a ridere.
"Sì, ero in camera mia! All'inizio silenzio, poi ho iniziato a sentire..."
"Ah, hai sentito"
"Sì... e devo ammettere che mi sono eccitata. Ti ho immaginata nuda con i calzini"
Sorrisi: "Beh sì... Più o meno"
"Cioé?!"
"Mi ero messa i gambaletti bianchi di nylon con i sandali"
Giulia rimase immobile col corpo, fece un sospiro e si morse le labbra.
"Lui invece era nudo coi calzini... Gliel'ho chiesto io"
Sospirò di nuovo. Le chiesi: "Ma ti sei masturbata?"
Fece un sorriso imbarazzato, poi tornò alla nostra solita confidenza: "Sì! Sentirti urlare era troppo eccitante... Ma... gli hai detto 'sborrami dentro'?!"
Tentennai: "Sì..."
Si morse di nuovo le labbra, poi sorrise: "Ma te sei pazza! Al primo appuntamento? Ci credo che si è innamorato!"
Mi misi a ridere.
"E ci credo che è venuto subito! Ma sentirlo urlare 'sborro', non era niente male devo dire... e poi, nuda con i gambaletti bianchi e i sandali... 'Sborrami dentro'?! Sei pazza! Così o ti prendono per una ninfomane, o si innamorano per sempre! Ti è andata bene!"
E scoppiammo in una risata. Ora la amavo in un modo diverso, ma amavo anche lei.
scritto il
2024-09-10
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