I piedi di Giulia 4
di
Infoiato coi calzini
genere
feticismo
Per qualche giorno io e Giulia vivemmo come fidanzatine. Il suo ragazzo era dai suoi per una settimana.
Chi pensava più a studiare? La prima sera dopo aver fatto l'amore, cenammo insieme in casa e dormimmo sul divano. Almeno per dormire, ci eravamo tolte i tacchi e i calzini.
La mattina dopo facemmo colazione e poi di nuovo. Ci stavamo abbracciando, eravamo in canottiera, pantaloncini e calzini bianchi, e cominciammo a baciarci. Lei mi mise la lingua in bocca, e mi fece impazzire! Le abbassai le spalline della canottiera e mi attaccai ai suoi capezzoli. Succhiavo come se avesso voluto il suo latte, muovevo avanti e indietro la testa velocemente tirando la sua tetta con le labbra, mentre lei gemeva, sempre più forte.
"Succhia, tesoro, succhia!" e io a poppare sempre più forte. Mi staccò da lei e si tolse i pantaloncini e le mutande, lasciandosi i calzini: "Mi hai succhiato le tette, ora succhiami i piedi"
Si sdraiò sul divano e anch'io mi tolsi pantaloncini e mutande. Mi sedetti con lei e presi il suo piede destro, infilandomelo in bocca.
Sorrise: "Ehi, ehi! Più piano! così mi togli anche il calzino!"
La guardai nei suoi splendidi occhi e mi tolsi il piede di bocca. Quanto era fine e aggraziato... Succhiai il suo alluce, attraverso il calzino bianco, spompinandolo come fosse stato un cazzo. Giulia guardò in basso e sorrise: "E' tutta aperta! Ma sei fradicia!"
Mentre io succhiavo il suo alluce, lei avvicinò il piede sinistro alla mia fica, finché non sfiorò il mio clitoride con le dita. Strusciava il piede, e io succhiavo, finché finalmente non infilò l'alluce dentro di me. Il suo calzino era molto bagnato.
Smisi di succhiarle il piede e afferrai la sua caviglia sinistra, muovendo su e giù il suo piede per masturbarmi. Ero completamente persa. Prima di conoscere Giulia mi sarei sentita un animale a masturbarmi con il piede di una ragazza. Ora invece il suo piede andava su e giù tra le mie gambe e il suo calzino bianco era completamente bagnato. Essere penetrata da lei... ebbi l'orgasmo e urlai di piacere e lei: "Sì! Godi! Godi! Godi!"
Quando finii di urlare, lei mi baciò appassionatamente, mi prese il viso tra le mani e, guardandomi negli occhi, disse: "Ora, bevi tutto quello che ho da darti" e aprì le gambe.
Mi spinse la testa tra le sue cosce e le detti un lungo bacio alla francese, labbra contro labbra, penetrandola con la lingua. E dopo gemiti sempre più acuti, Giulia si mise a urlare: "Bevi, tesoro, bevi!"
Giulia era un fiume. Sentii tutto il suo calore, finché non si rilassò improvvisamente e poggiò la testa sul cuscino dietro di lei.
Passammo la mattinata, pranzammo, spesso carezzandoci dolcemente. Poi ognuno in camera sua a rispondere ai messaggi, a pensare agli affari propri.
All'improvviso ebbi un attacco di gelosia. Pensavo alla frase che le avevo sentito dire col suo ragazzo: "Riempimi di sperma!" Ci pensavo e ripensavo.
Lei aveva voluto il suo sperma dentro di sé, e ora stava con me? Se si era fatta venire dentro, cosa ci faceva con me ora?
Entrai in camera da lei. Era sdraiata sul letto, si era rivestita, al cellulare. "Giulia, ma col tuo ragazzo lo fate col preservativo o no?"
Mi guardò esterrefatta: "Cosa?"
Rimase un attimo in silenzio, poi disse: "Sì, col preservativo... Perché?!"
Mi sentii più tranquilla... A esagerare aveva riempito di sperma il preservativo, non lei.
"Avevi paura che fossi incinta?!" e si mise a ridere. Io imbarazzatissima...
Continuava a sorridere: "Bene... dunque, ero al cellulare con Irene. Ti va se usciamo con lei domani sera?"
"Sì!" mi chiesi tra me e me se era un'uscita tra amiche o tra amanti.
"Bene, glielo scrivo!"
"Hai mai fatto niente con Irene?"
"Oh, ma sei gelosa! No, mai niente. Ho paura che affogherei tra quelle tette! Hai visto quante ne ha? In confronto io e te sembriamo piatte"
"Sì, è molto formosa. E' una bella ragazza"
"Ora sono gelosa io!" e ci mettemmo a ridere.
Chi pensava più a studiare? La prima sera dopo aver fatto l'amore, cenammo insieme in casa e dormimmo sul divano. Almeno per dormire, ci eravamo tolte i tacchi e i calzini.
La mattina dopo facemmo colazione e poi di nuovo. Ci stavamo abbracciando, eravamo in canottiera, pantaloncini e calzini bianchi, e cominciammo a baciarci. Lei mi mise la lingua in bocca, e mi fece impazzire! Le abbassai le spalline della canottiera e mi attaccai ai suoi capezzoli. Succhiavo come se avesso voluto il suo latte, muovevo avanti e indietro la testa velocemente tirando la sua tetta con le labbra, mentre lei gemeva, sempre più forte.
"Succhia, tesoro, succhia!" e io a poppare sempre più forte. Mi staccò da lei e si tolse i pantaloncini e le mutande, lasciandosi i calzini: "Mi hai succhiato le tette, ora succhiami i piedi"
Si sdraiò sul divano e anch'io mi tolsi pantaloncini e mutande. Mi sedetti con lei e presi il suo piede destro, infilandomelo in bocca.
Sorrise: "Ehi, ehi! Più piano! così mi togli anche il calzino!"
La guardai nei suoi splendidi occhi e mi tolsi il piede di bocca. Quanto era fine e aggraziato... Succhiai il suo alluce, attraverso il calzino bianco, spompinandolo come fosse stato un cazzo. Giulia guardò in basso e sorrise: "E' tutta aperta! Ma sei fradicia!"
Mentre io succhiavo il suo alluce, lei avvicinò il piede sinistro alla mia fica, finché non sfiorò il mio clitoride con le dita. Strusciava il piede, e io succhiavo, finché finalmente non infilò l'alluce dentro di me. Il suo calzino era molto bagnato.
Smisi di succhiarle il piede e afferrai la sua caviglia sinistra, muovendo su e giù il suo piede per masturbarmi. Ero completamente persa. Prima di conoscere Giulia mi sarei sentita un animale a masturbarmi con il piede di una ragazza. Ora invece il suo piede andava su e giù tra le mie gambe e il suo calzino bianco era completamente bagnato. Essere penetrata da lei... ebbi l'orgasmo e urlai di piacere e lei: "Sì! Godi! Godi! Godi!"
Quando finii di urlare, lei mi baciò appassionatamente, mi prese il viso tra le mani e, guardandomi negli occhi, disse: "Ora, bevi tutto quello che ho da darti" e aprì le gambe.
Mi spinse la testa tra le sue cosce e le detti un lungo bacio alla francese, labbra contro labbra, penetrandola con la lingua. E dopo gemiti sempre più acuti, Giulia si mise a urlare: "Bevi, tesoro, bevi!"
Giulia era un fiume. Sentii tutto il suo calore, finché non si rilassò improvvisamente e poggiò la testa sul cuscino dietro di lei.
Passammo la mattinata, pranzammo, spesso carezzandoci dolcemente. Poi ognuno in camera sua a rispondere ai messaggi, a pensare agli affari propri.
All'improvviso ebbi un attacco di gelosia. Pensavo alla frase che le avevo sentito dire col suo ragazzo: "Riempimi di sperma!" Ci pensavo e ripensavo.
Lei aveva voluto il suo sperma dentro di sé, e ora stava con me? Se si era fatta venire dentro, cosa ci faceva con me ora?
Entrai in camera da lei. Era sdraiata sul letto, si era rivestita, al cellulare. "Giulia, ma col tuo ragazzo lo fate col preservativo o no?"
Mi guardò esterrefatta: "Cosa?"
Rimase un attimo in silenzio, poi disse: "Sì, col preservativo... Perché?!"
Mi sentii più tranquilla... A esagerare aveva riempito di sperma il preservativo, non lei.
"Avevi paura che fossi incinta?!" e si mise a ridere. Io imbarazzatissima...
Continuava a sorridere: "Bene... dunque, ero al cellulare con Irene. Ti va se usciamo con lei domani sera?"
"Sì!" mi chiesi tra me e me se era un'uscita tra amiche o tra amanti.
"Bene, glielo scrivo!"
"Hai mai fatto niente con Irene?"
"Oh, ma sei gelosa! No, mai niente. Ho paura che affogherei tra quelle tette! Hai visto quante ne ha? In confronto io e te sembriamo piatte"
"Sì, è molto formosa. E' una bella ragazza"
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