Un animale con i calzini
di
Infoiato coi calzini
genere
feticismo
Lei mi accolse con addosso un prendisole rosso che non sosteneva minimamente le sue tette penzolanti, senza calze e degli infradito. La guardai e le dissi: "Cambiati, mettiti delle calze nere e scarpe coi tacchi alti"
Lei annuì e cominciò a cambiarsi, mentre io entrai in camera da letto e mi spogliai completamente, tranne i calzini. Mi misi ad aspettarla seduto sul letto e lei entrò con indosso solo le calze di nylon e le décolleté coi tacchi alti. Non aveva niente a sollevare quelle tette calanti e rotonde.
Mi guardò il cazzo e sembrò non essere infastidita dal fatto che avessi addosso solo un paio di calzini. Mi disse: "Che cazzo lungo!"
"Ti piace il mio cazzo? Succhialo"
Lei si accovacciò davanti a me.
Cominciò a farmi una sega, poi mi mise il preservativo e iniziò il pompino, con me seduto sul bordo del letto a gambe aperte e lei che se lo infilava tutto in bocca.
"Ciuccialo"
Mentre la sua lingua scorreva veloce sul mio cazzo, le sue mani presero i miei testicoli inturgiditi per carezzarli. Li afferrò e li tenne in mano, poi li lasciò penzolare e mi carezzò i piedi attraverso i calzini.
Mentre succhiava famelica come un animale, Le dissi: "Mettiti sul letto a pecorina"
Lei si piegò sul materasso tenendo indosso le decolleté e offrendomi l'inguine e il culo ritti. Infilai il mio cazzo dentro di lei tenendola saldamente per i fianchi.
Lei era appena aperta.
Col cazzo in profondità le sussurrai: "Prendilo tutto... Lo senti quanto ce l'ho lungo? Dentro il tuo ventre! Voglio montarti e sfondarti"
Lei fece un gemito.
Cominciai a dare spinte vigorose. Sbattevo e sfondavo la sua fica e le dicevo: "Ti sfondo! Lo senti quanto ce l'ho lungo?"
"Sì, è molto lungo!"
Le strizzai le tette che ciondolavano avanti e indietro, poi ripresi a spingere e lei urlò: "Montami, dai montami, montami!"
Andavo avanti e indietro violentemente, chiavando la sua fica e lei faceva oscillare le tette e mi offrendpmi il suo organo umido "Prendilo tutto! Prendilo tutto dentro!"
Lei ci guardò riflessi nello specchio: "Scopi come un animale! Un animale con i calzini!"
Sulle sue mammelle morbide i suoi capezzoli irrigiditi vibravano mentre la montavo.
"Lo senti quanto è duro? Ti monto! Ti monto come una vacca! La tua fica è spalancata! Dimmi che ti piace il mio cazzo duro"
La puttana rispose rimanendo a quattro zampe col capo chinato sul cuscino: "Mi piace il tuo cazzo! Più forte! Fammi sentire che vuoi svuotarti le palle dentro la vacca!"
Se qualcuno fosse entrato in quel momento nella stanza, avrebbe visto una donna piegata a quattro zampe, col viso sul cuscino ed il culo in alto, con indosso solo un paio di calze di nylon e décolleté coi tacchi alti, sbattuta, chiavata, sfondata e dietro me, con addosso solo un paio di calzini, che la tenevo per i fianchi, le davo delle violente spinte dentro la fica, mentre dicenvamo ogni oscenità che ci passava per la testa.
"Più forte, cazzo! Infilalo il cazzo!"
"Lo vuoi più forte? Vuoi che ti sfondi? Prendilo tutto!"
Chiavavo più forte e veloce tenendola per le spalle, ansimando, andavo avanti e indietro coi fianchi montandola selvaggiamente.
Lei gemette: "Sì, sì riempimi, sì!" e le mie mani si spostarono dalle sue spalle al suo seno e presi a strizzarle le tette, mentre il mio inguine batteva sul suo culo, facendo un rumore simile a uno schiaffo, che risuonava in tutta la stanza.
La sua fica era riempita totalmente dal mio cazzo e le mie palle si erano contratte pronte all'eiaculazione: "Sto per venire! Devo venire!"
"Oh sì, vienimi dentro, animale!"
La penetrazione si fece molto frenetica finché non eiaculai dentro di lei urlando: "Ti sfondo la fica!"
Ansimavo per l'orgasmo, sfinito, svuotando i miei coglioni.
Quando finii di montarla, mi sdraiai sul letto col fiatone a gambe aperte. Lei si alzò e mi accarezzò un piede.
Io la guardai in piedi con quelle calze, calate, e i tacchi alti, con quel bel culo, esattamente com'era mentre la sbattevo, sfondata, nuda fino al ginocchio.
Lei annuì e cominciò a cambiarsi, mentre io entrai in camera da letto e mi spogliai completamente, tranne i calzini. Mi misi ad aspettarla seduto sul letto e lei entrò con indosso solo le calze di nylon e le décolleté coi tacchi alti. Non aveva niente a sollevare quelle tette calanti e rotonde.
Mi guardò il cazzo e sembrò non essere infastidita dal fatto che avessi addosso solo un paio di calzini. Mi disse: "Che cazzo lungo!"
"Ti piace il mio cazzo? Succhialo"
Lei si accovacciò davanti a me.
Cominciò a farmi una sega, poi mi mise il preservativo e iniziò il pompino, con me seduto sul bordo del letto a gambe aperte e lei che se lo infilava tutto in bocca.
"Ciuccialo"
Mentre la sua lingua scorreva veloce sul mio cazzo, le sue mani presero i miei testicoli inturgiditi per carezzarli. Li afferrò e li tenne in mano, poi li lasciò penzolare e mi carezzò i piedi attraverso i calzini.
Mentre succhiava famelica come un animale, Le dissi: "Mettiti sul letto a pecorina"
Lei si piegò sul materasso tenendo indosso le decolleté e offrendomi l'inguine e il culo ritti. Infilai il mio cazzo dentro di lei tenendola saldamente per i fianchi.
Lei era appena aperta.
Col cazzo in profondità le sussurrai: "Prendilo tutto... Lo senti quanto ce l'ho lungo? Dentro il tuo ventre! Voglio montarti e sfondarti"
Lei fece un gemito.
Cominciai a dare spinte vigorose. Sbattevo e sfondavo la sua fica e le dicevo: "Ti sfondo! Lo senti quanto ce l'ho lungo?"
"Sì, è molto lungo!"
Le strizzai le tette che ciondolavano avanti e indietro, poi ripresi a spingere e lei urlò: "Montami, dai montami, montami!"
Andavo avanti e indietro violentemente, chiavando la sua fica e lei faceva oscillare le tette e mi offrendpmi il suo organo umido "Prendilo tutto! Prendilo tutto dentro!"
Lei ci guardò riflessi nello specchio: "Scopi come un animale! Un animale con i calzini!"
Sulle sue mammelle morbide i suoi capezzoli irrigiditi vibravano mentre la montavo.
"Lo senti quanto è duro? Ti monto! Ti monto come una vacca! La tua fica è spalancata! Dimmi che ti piace il mio cazzo duro"
La puttana rispose rimanendo a quattro zampe col capo chinato sul cuscino: "Mi piace il tuo cazzo! Più forte! Fammi sentire che vuoi svuotarti le palle dentro la vacca!"
Se qualcuno fosse entrato in quel momento nella stanza, avrebbe visto una donna piegata a quattro zampe, col viso sul cuscino ed il culo in alto, con indosso solo un paio di calze di nylon e décolleté coi tacchi alti, sbattuta, chiavata, sfondata e dietro me, con addosso solo un paio di calzini, che la tenevo per i fianchi, le davo delle violente spinte dentro la fica, mentre dicenvamo ogni oscenità che ci passava per la testa.
"Più forte, cazzo! Infilalo il cazzo!"
"Lo vuoi più forte? Vuoi che ti sfondi? Prendilo tutto!"
Chiavavo più forte e veloce tenendola per le spalle, ansimando, andavo avanti e indietro coi fianchi montandola selvaggiamente.
Lei gemette: "Sì, sì riempimi, sì!" e le mie mani si spostarono dalle sue spalle al suo seno e presi a strizzarle le tette, mentre il mio inguine batteva sul suo culo, facendo un rumore simile a uno schiaffo, che risuonava in tutta la stanza.
La sua fica era riempita totalmente dal mio cazzo e le mie palle si erano contratte pronte all'eiaculazione: "Sto per venire! Devo venire!"
"Oh sì, vienimi dentro, animale!"
La penetrazione si fece molto frenetica finché non eiaculai dentro di lei urlando: "Ti sfondo la fica!"
Ansimavo per l'orgasmo, sfinito, svuotando i miei coglioni.
Quando finii di montarla, mi sdraiai sul letto col fiatone a gambe aperte. Lei si alzò e mi accarezzò un piede.
Io la guardai in piedi con quelle calze, calate, e i tacchi alti, con quel bel culo, esattamente com'era mentre la sbattevo, sfondata, nuda fino al ginocchio.
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