Femminilità scalza e sfondata
di
Infoiato coi calzini
genere
feticismo
Lascio che si gusti la bella vista... e lei, vogliosa, non sposta lo sguardo da quella parte nuda tra l'ombelico e le ginocchia. Io in piedi e diritto, sull'attenti davanti a lei, che capisca cosa voglio fare del suo corpo. La cagna è già bagnata e sorride guardando verso il basso.
La sua passione, le calze.
Lei ha calze nere, ballerine rosse e un reggiseno di pizzo rosso. Le spalline sono rimase tese e allacciate, ma quel reggiseno non regge più niente e le mammellone sono uscite fuori dalle coppe del reggiseno, come una valanga.
Io ho calzini alti sotto al ginocchio. Mi tolgo tutto quello che indosso e resto nudo in piedi davanti a lei con i calzini e un'erezione da cavallo. Lei mi guarda prima i piedi, poi i coglioni pelosi, poi la mazza piena di sangue e nerboruta, col glande gonfio.
Mi siedo sul bordo del letto con le gambe aperte. Il mio cazzo resta rigido e verticale, mentre i testicoli scivolano tra le cosce e il pelo.
Lei guarda e si gode la vista del mio cazzo duro ed eretto che spunta dalla peluria e si inumidisce sulla punta, vibrando ad ogni mio minimo movimento, ed i miei coglioni comiciano a contrarsi pronti a svuotarsi, due sfere perfette e rosse.
Lei si inginocchia davanti a me e, carezzandomi le caviglie, mi lecca i polpacci attraverso i calzini, poi i piedi, poi risalendo apre dolcemente la bocca e la chiude sopra il mio randello sodo e pieno di sangue, gustandosi il mio sapore di uomo.
Quando si sdraia sul letto con le gambe aperte, il suo organo è già spalancato e fradicio e non ho difficoltà ad entrarci, bagnandomi nel suo calore.
Con pochi movimenti dei fianchi la sua femminilità è sfondata, e mentre ansima selvaggia e sudata le cadono le scarpe. Ormai scalza, gode gemendo con ipiedi avvolti nel nylon.
Io nudo ancora con le calze indosso spingo con istinto bestiale.
"Il mio animale! Lo voglio! Riempimi di sperma! Sfondami!"
Mi contraggo e sento scorrere il mio sperma attraverso il mio organo, dai coglioni turgidi che si svuotano alla mazza nerboruta, innaffiandola e inseminandola.
La sua passione, le calze.
Lei ha calze nere, ballerine rosse e un reggiseno di pizzo rosso. Le spalline sono rimase tese e allacciate, ma quel reggiseno non regge più niente e le mammellone sono uscite fuori dalle coppe del reggiseno, come una valanga.
Io ho calzini alti sotto al ginocchio. Mi tolgo tutto quello che indosso e resto nudo in piedi davanti a lei con i calzini e un'erezione da cavallo. Lei mi guarda prima i piedi, poi i coglioni pelosi, poi la mazza piena di sangue e nerboruta, col glande gonfio.
Mi siedo sul bordo del letto con le gambe aperte. Il mio cazzo resta rigido e verticale, mentre i testicoli scivolano tra le cosce e il pelo.
Lei guarda e si gode la vista del mio cazzo duro ed eretto che spunta dalla peluria e si inumidisce sulla punta, vibrando ad ogni mio minimo movimento, ed i miei coglioni comiciano a contrarsi pronti a svuotarsi, due sfere perfette e rosse.
Lei si inginocchia davanti a me e, carezzandomi le caviglie, mi lecca i polpacci attraverso i calzini, poi i piedi, poi risalendo apre dolcemente la bocca e la chiude sopra il mio randello sodo e pieno di sangue, gustandosi il mio sapore di uomo.
Quando si sdraia sul letto con le gambe aperte, il suo organo è già spalancato e fradicio e non ho difficoltà ad entrarci, bagnandomi nel suo calore.
Con pochi movimenti dei fianchi la sua femminilità è sfondata, e mentre ansima selvaggia e sudata le cadono le scarpe. Ormai scalza, gode gemendo con ipiedi avvolti nel nylon.
Io nudo ancora con le calze indosso spingo con istinto bestiale.
"Il mio animale! Lo voglio! Riempimi di sperma! Sfondami!"
Mi contraggo e sento scorrere il mio sperma attraverso il mio organo, dai coglioni turgidi che si svuotano alla mazza nerboruta, innaffiandola e inseminandola.
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