Accadde 650 anni fa

di
genere
confessioni

Il generale mongolo Uguri venne portato a braccia dai suoi uomini nella tenda dello sciamano. Aveva vinto la battaglia ma era stato gravemente ferito ad una spalla. La sua sola presenza nella tenda basto ad evitare alle tre figlie dello sciamano di finire nel ‘recinto delle vacche’ come tutte le altre femmine che seguivano a distanza l’esercito dei vinti. Come le leggi di guerra prevedevano gli ufficiali vincitori facevano la prima scelta e potevano portarsi via almeno due femmine, gli scherani facevano la seconda scelta e i soldati semplici la terza. Spesso capitava che una sola femmina vinta finisse nelle mani di 15 o 20 soldati. Dipendeva dalle sue forme. Poi, venivano vendute ai bordelli.

Yartal, la figlia più grande dello sciamano, chiese molte pelli per fare un degno giaciglio al generale in attesa di notizie del padre, di cui non si sapeva se fosse vivo o morto. Gli uomini del generale eseguirono e poi si misero a guardia della tenda. Il generale delirava senza conoscenza e la sua ferita sanguinava. Yartal gli fece prima un impiastro di erbe pestate nel mortaio con l’aggiunta di qualche goccia della sua pipì e poi fece degli impacchi che cambiava ad ogni giro di clessidra da mettere sulla ferita. Nel corso della notte Yartal fece in continuazione impiastri di erbe e impacchi; era stremata ma si stese vicino al generale per vegliarlo da vicino. Il generale delirava.

Nella terza notte la febbre era ancora altissima. Yartal decise di fare come aveva visto fare alla madre di un bambino malato. Infilarsi nuda sotto le pelli che lo coprivano abbracciandolo stretto per raffreddarlo. Funzionò, la febbre si abbassò e il bambino dopo giorni guarì. Ma prima chiese alla sua seconda sorella di reggere un otre di capra per spurgare l’urina del generale. Yartal si spogliò e si stese a fianco del generale, gli prese in mano il pene mentre la sorella anche lei nuda reggeva l’otre. Yartal fece una forte pressione su un punto preciso del ventre del generale. Lui cominciò a pisciare con un getto forte e lungo. L’otre incominciò a riempirsi. La sorella di Yurtal ridacchiava mentre lei era fortemente turbata nel reggere quel pene tozzo. Le sembrò addirittura che il generale sorridesse. Le due sorelle sfregarono i folti peli delle loro fiche contro le anche del generale spargendo i loro umori addosso al generale. Poi quello prese la mano di Yartal tirando su e giù come se le volesse imporre di masturbarlo. Lei accennò per qualche minuto il movimento poi il generale si lamentò e la ragazza ritrasse la mano. Poi la donna tornò a sondare la reattività di quell’uomo. Passò il polpastrello in tondo sul prepuzio inumidito dalla sua pipì di femmina. Sempre più velocemente. Il generale sorrise ancora. Incominciava ad essere reattivo.

Arrivò il momento di dare al generale il ‘latte degli dei’. Si trattava di una pratica diffusa nel loro popolo di alimentare un malato grave con il latte di una femmina da poco sgravata. Yartal chiamò Orna che aveva partorito da poco; non poteva rifiutarsi. La ragazza entrò nella tenda guardò il generale, sorrise, si denudò il busto. I suoi seni erano gonfi e perdevano gocce di latte. Orna si stese accanto al generale, strizzò il capezzolo di una mammella sulle labbra del generale. Quello sempre con gli occhi chiusi sembrò gradire. Allora Orna gli infilò il capezzolo in bocca. Quello incominciò a ciucciare furiosamente. La donna gli disse sottovoce “piano generale, piano generale, sono tutta per te”. Dopo un bel po’ cambiò seno. Il generale diventò molto più aggressivo. Ciucciava dal seno di Orna con avidità. “E’ affamato” commentò sorridendo Yartal. “Non solo” aggiunse la sorella “è eccitato, guarda che erezione!”. L’uomo morse il capezzolo sorprendendo la donna. Poi le diede un altro morso nella parte inferiore e la leccò. “Ti devo confessare che mi sono eccitata anch’io” disse Yartal ad Orna.

scritto il
2025-02-24
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