Le Barchesse 4
di
852202UK
genere
confessioni
Sibilla e Sveva avevano compiuto i 45 anni. Erano ancora molto appetitose come femmine. Nelle loro telefonate si raccontavano di tutto come ai primi tempi. Si divertivano parlando del pompino con ingoio che una aveva fatto al migliore amico del marito o della sega che l’altra aveva fatto a cena al presidente del Circolo grazie alla abbondante tovaglia. Quello le aveva preso la mano e l’aveva portata sul suo cazzo. Lei, non sapendo che fare, gli fece una sega. Ci sono femmine che per buona pace scelgono di essere vittime di maschi prevaricatori. Del resto, quello le venne in mano, lei si pulì la mano con uno di quelli enormi tovaglioli che i Circoli usano e la cosa finì lì. Non disse nulla al marito e non si sedette più vicino al presidente. Ogni femmina ha nel suo repertorio di confessioni tra amiche qualche episodio del genere. Sveva riferì a Sibilla di quel compagno di scuola di suo figlio che fu trovato dalla madre a trastullarsi il pisello davanti ad un porno. Il ragazzo si vergognò tanto da diventare violento con la madre. Le strappò la gonna e cercò di chiavarla in camera sua. Lei cercò di divincolarsi ma, per non fare una chiassata a cui avrebbe assistito tutto il condominio, gli si inginocchiò davanti e gli fece un pompino. Il ragazzo le venne in bocca brandendo il suo pisello come un uomo fatto. Lei ne fu molto impressionata.
“Dovremmo tener conto di queste cose” disse Sibilla a Sveva “e anticipare le esperienze dei nostri figli, ormai al giorno d’oggi sono degli uomini sottoposti a troppi stimoli esterni, poverini”, “Come?”, “Semplice, tu ti porti a letto mio figlio e io il tuo”, “Ma sono ancora piccoli”, “Ma tu li hai mai visti nudi sotto la doccia?”, “Saremo così delle vere Barchesse, delle navi scuola”. Risero divertite e si organizzarono con i mariti ignari per fare insieme le vacanze estive, presero a Corfù due case vicine.
A Corfù Sibilla un pomeriggio si fece trovare dal figlio di Sveva a prendere il sole in topless in giardino. Gli altri erano andati a vedere le balene al largo dell’isola. Sibilla stuzzicò il ragazzo facendosi spalmare l’abbronzante ovunque. Il ragazzo reagì come reagisce uno della sua età. Il pene andò subito in erezione dentro il costume. Sibilla gli chiese di accompagnarla a fare una doccia in casa. Entrando nel soggiorno si tolse il pezzo di sotto del costume, prese per mano il ragazzo e lo portò nella camera matrimoniale. Lì il ragazzo sorprendendola si tolse il costume. “Sveva tuo figlio ha un attrezzo dritto e bello. Non l’ho dovuto neanche accarezzare troppo. Era già durissimo. Ma è il suo comportamento che mi ha stupito. Mi ha spinta subito sul letto, mi ha divaricato le gambe e subito infilzata. Così. come un uomo esperto. Non come quelli che fanno fatica a trovare gli ingressi delle nostre fiche. Poi ha cominciato a montarmi lentamente, come ti ho detto proprio come un uomo esperto. Ti confesso che mi ha fatto godere. Dava un colpo di reni e poi lo ridava in un’altra direzione. Poi ha umentato il ritmo ed è venuto. So che i maschi alla loro età eiaculano abbondantemente mentre i loro padri al massimo sborrano qualche schizzetto, ma diavolo! La sborrata di tuo figlio nella mia fica è stata olimpionica.”
Sveva se ne uscì con un “tenero”. E Sibilla “ma che tenero e tenero, la mia vagina stava annegando nel suo sperma, in più si è messo a giocherellare con le mie piccole labbra, intingeva un dito e poi me lo ficcava in bacca, un uomo fatto ti dico!”, “E poi?”, “Poi sono andata in bagno. Quando sono tornata l’ho ritrovato di nuovo in erezione. Si era evidentemente ricaricato. Come una stupida gli ho chiesto se quell’erezione fosse in mio onore. Mi ha risposto di no, che era in tuo onore”, “Come?”, “Si, mi ha detto che ogni sera prima di addormentarsi, pensa a te che stai a letto con lui nuda e a sua disposizione. Ti scopa con il pensiero, ti incula, si fa fare da te un pompino, una sega o non so che. Poi mi ha confessato che il suo sogno è fare una cosa a tre con suo padre e te. La scenetta che immagina è questa: tuo marito che ti chiava e lui che ti incula infilandoti anche tutta la sua mano sinistra in bocca.”, “Non ho parole, e come è finita?”, “E’ finita che ad un certo mi ha preso per i capelli e costretto a leccargli il cazzo e fargli poi un pompino immagino, ma quando mi ha detto ‘succhia puttana succhia’ l’ho cacciato di casa”.
“Dovremmo tener conto di queste cose” disse Sibilla a Sveva “e anticipare le esperienze dei nostri figli, ormai al giorno d’oggi sono degli uomini sottoposti a troppi stimoli esterni, poverini”, “Come?”, “Semplice, tu ti porti a letto mio figlio e io il tuo”, “Ma sono ancora piccoli”, “Ma tu li hai mai visti nudi sotto la doccia?”, “Saremo così delle vere Barchesse, delle navi scuola”. Risero divertite e si organizzarono con i mariti ignari per fare insieme le vacanze estive, presero a Corfù due case vicine.
A Corfù Sibilla un pomeriggio si fece trovare dal figlio di Sveva a prendere il sole in topless in giardino. Gli altri erano andati a vedere le balene al largo dell’isola. Sibilla stuzzicò il ragazzo facendosi spalmare l’abbronzante ovunque. Il ragazzo reagì come reagisce uno della sua età. Il pene andò subito in erezione dentro il costume. Sibilla gli chiese di accompagnarla a fare una doccia in casa. Entrando nel soggiorno si tolse il pezzo di sotto del costume, prese per mano il ragazzo e lo portò nella camera matrimoniale. Lì il ragazzo sorprendendola si tolse il costume. “Sveva tuo figlio ha un attrezzo dritto e bello. Non l’ho dovuto neanche accarezzare troppo. Era già durissimo. Ma è il suo comportamento che mi ha stupito. Mi ha spinta subito sul letto, mi ha divaricato le gambe e subito infilzata. Così. come un uomo esperto. Non come quelli che fanno fatica a trovare gli ingressi delle nostre fiche. Poi ha cominciato a montarmi lentamente, come ti ho detto proprio come un uomo esperto. Ti confesso che mi ha fatto godere. Dava un colpo di reni e poi lo ridava in un’altra direzione. Poi ha umentato il ritmo ed è venuto. So che i maschi alla loro età eiaculano abbondantemente mentre i loro padri al massimo sborrano qualche schizzetto, ma diavolo! La sborrata di tuo figlio nella mia fica è stata olimpionica.”
Sveva se ne uscì con un “tenero”. E Sibilla “ma che tenero e tenero, la mia vagina stava annegando nel suo sperma, in più si è messo a giocherellare con le mie piccole labbra, intingeva un dito e poi me lo ficcava in bacca, un uomo fatto ti dico!”, “E poi?”, “Poi sono andata in bagno. Quando sono tornata l’ho ritrovato di nuovo in erezione. Si era evidentemente ricaricato. Come una stupida gli ho chiesto se quell’erezione fosse in mio onore. Mi ha risposto di no, che era in tuo onore”, “Come?”, “Si, mi ha detto che ogni sera prima di addormentarsi, pensa a te che stai a letto con lui nuda e a sua disposizione. Ti scopa con il pensiero, ti incula, si fa fare da te un pompino, una sega o non so che. Poi mi ha confessato che il suo sogno è fare una cosa a tre con suo padre e te. La scenetta che immagina è questa: tuo marito che ti chiava e lui che ti incula infilandoti anche tutta la sua mano sinistra in bocca.”, “Non ho parole, e come è finita?”, “E’ finita che ad un certo mi ha preso per i capelli e costretto a leccargli il cazzo e fargli poi un pompino immagino, ma quando mi ha detto ‘succhia puttana succhia’ l’ho cacciato di casa”.
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