La Barchessa 5

di
genere
confessioni

Il sole di Corfù quel giorno era pallido. Toccava ora a Sveva fare da barchessa al figlio di Sibilla, come da loro progetto. L’occasione ci fu quando, lontano dagli altri, il ragazzino si avvicinò a Sveva stesa da ore ad abbronzarsi “Siediti qui sul lettino vicino alla tua zia acquisita, sai che sei bello?, parlami del ‘calzino’”, “ E tu che ne sai?”, “Me ne ha parlato tua madre”, “Ma niente. Si tratta di un nostro compagno di scuola gay che fa seghe a tutti quelli che glielo chiedono. Mette sopra il cazzo di quelli un calzino e gli fa una sega. Lo ha fatto a quasi tutta la mia classe”, “E le ragazzine presenti che dicono?”, “Niente, guardano. Una che ha aveva visto il suo ragazzo sottoposto al ‘calzino’ durante l’intervallo, gelosa, si è unita mettendo anche lei la sua mano sopra quella del ragazzo gay che a sua volta impugnava il calzino, facendo un su e giù che ha eccitato tutti in classe, alcune nostre compagne si sono toccate a lungo sotto le gonne”, “sono allibita, ai miei tempi queste cose succedevano, ma avevamo qualche anno in più cavolo”, “Ma di che parlavate tu e mia madre?”, “Delle esperienze di voi giovanissimi”, “Io me le faccio guardando i miei, ho messo una telecamera di quelle piccolissime antifurto nella stanza da letto dei miei sopra un armadio e la sera mi rivedo in registrazione cosa fanno”, “Sei tremendo”.

Il ragazzo spiegò a Sveva che in quel modo aveva visto il padre nudo sculacciare sulle sue ginocchia la madre altrettanto nuda dopo averle messo un bavaglio per non far sentire le sue urla di dolore o forse di godimento, spiegò anche che aveva visto il padre chiavare la madre e poi farle un facciale di sborra, che il padre aveva quasi violentato la colf su quel letto dato che la donna piangeva a braccia allargate mentre lui la chiavava e chiavava, che mentre la madre faceva pompini al padre lui le punzecchiava con una forchetta schiena e culo per farle male, o quando lei si chiavò un ragazzo nero mentre il padre guardava in poltrona sorseggiando qualcosa”. “E tu che fai’”, “Niente, guardo, imparo, ripeto con la mia ragazza di turno”, “Come di turno?”, “Di turno nel senso che ogni due o tre settimane in classe ci scambiamo le femmine perché appartengono a tutti”, “E le ragazzine che dicono?”, “Sono contentissime di essere utili e desiderate, loro così imparano a sedurre i maschi”.

“Sibilla tuo figlio non ha nulla da imparare del sesso, è scafatissimo”, “Ma te lo sei almeno portato a letto”, “Certo, come promesso. Mi ha succhiato la fica come se avessi fra le gambe un piatto di ostriche, è bravissimo, è stato lì sotto almeno un quarto d’ora, io ho goduto come una pazza, poi per controllare se tutto il resto fosse a posto mi sono fatta scopare alla maniera classica e lui mi è venuto su pancia e tette con un bel fiotto”, “Sveva davvero grazie di tutto, ah un’ultima cosa, sai che ho scoperto che ha messo una spia antifurto in camera nostra in modo da vederci dal suo computer?, a me l’idea di farmi vedere come una troia da mio figlio mi stuzzica ma non ho detto niente a suo padre perché gli darebbe tante ma tante di quelle sberle …”
scritto il
2025-02-17
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