Ritorno al monastero

di
genere
gay

Ormai marco non mi si filava piu’ e gli ambulanti mi avevano fatto godere ma erano pericolosi rischiavo di finire sulla bocca di tutti. Invece il frate mi rassicurava perche’ oltre ad avere un gran cazzo era come me nella posizione che aveva tutto da perdere se si fosse risaputo cosa faceva e quindi bastava fare le cose con attenzione e ne avremo ricavato solo delle belle scopate .
Infatti non passo’ molto tempo che in preda all’eccitazione tornai al monastero, iniziai la visita puntando all’ufficio dove l’avevo incontrato la scorsa volta ma vidi che aveva persone dentro, lui mi vide ma ovviamente fece finta di niente, ed io non trovai di meglio che visitare la chiesa. Ero sceso nella cripta e dopo poco che ero li mi sentii chiamare . Mi girai e lui mi disse di parlare piano, per farlo eccitare gli dissi che mi ero procurato le calze ed il perizoma come mi aveva richiesto e gli brillarono gli occhi. Purtroppo le stanze dell’altra volta sono parzialmente occupate e li non possiamo andare pero’ una soluzione ci sarebbe, seguimi un po a distanza. Io accettai e lo seguii e tanta fu la sorpresa quando lo vidi entrare nel cimitero adiacente al monastero . Perplesso ma esitante lo seguii fino a che lo vidi entrare in una cappella che sembrava in fase di ristrutturazione, Mi fermai un attimo mi guardai intorno ed accertatomi che non c’era nessuno in giro entrai. Mi hai eccitato quando hai detto delle calze e del perizoma ma purtroppo non le potrai indossare oggi, ti ho portato qui perche’ e’ un posto defilato e possiamo regalarci qualche momento di intimita’. Io ero un po dubbioso ma quando lo vidi tirare fuori il suo bel cazzone lo presi in mano ed incominciai a menarglielo mentre una sua mano mi cingeva la schiena avvicinandomi a lui per baciarmi. Poi la mano scese e si impossesso del mio culo. E si hai proprio un bel culo peccato non avere un bel letto disponibile . La sua mano mi stava eccitando ma anche la mia faceva il suo dovere ed il suo cazzone cresceva a vista d’occhio fino a diventare bello duro.
Che mano delicata che hai ma preferisco la tua bocca chinati dai , e mi spinse giu’ . Iniziai a leccare quella cappellona come fosse un gelato per scendere fino alle palle e poi risalire facendo infine un sol boccone di cotanto cazzo. Ero partito il suo cazzone mi riempiva la bocca ed io sbavavo per prenderne sempre di piu’ mentre lui diceva che ero una troia affamata ma che ci avrebbe pensato lui a sfamarmi. Intanto le sue mani mi accarezzavano la testa e facevano pressione perche’ me lo infilassi tutto in bocca, con uno sforzo ci riuscii ma resistetti poco , non riuscivo a respirare e sbavava pesantemente. Mi ritirai un po’ ma continuai a farlo godere mentre il mio buchetto palpitava voglioso. MMMMMMMMM sei proprio una zoccola si vede che ti paice il cazzo , tirati su che voglio toccarti il culo , calati i pantaloni. Cosi’ mi misi di fianco per agevolargli il culo senza togliermi il cazzo di bocca. La sua mano inizio’ a prendere possesso delle mie natiche e quando imbocco il solco provai un brivido di piacere, niente n confronto a quando mi penetro’ e provai come una scarica elettrica lungo la schiena. Non so forse la situazione , il rischio di essere scoperti mi stavano eccitando ed il mio buchetto non oppose resistenza anzi si apri’ per accoglie re prima uno e poi due diti che inziarono ad allargarmelo entrando sempre piu’ i profondita’ Il risultato fu ache aumentai le succhiate ed infatti mi disse sembri un idrovora , rallenta perche’ voglio farcirti il culo con la mia sbroda, girati troia. Io non aspettavo altro ed appogiai le mani alla parete offrendogli il culo gia’ pronto ed invitante. Ero eccitatissimo dalla situazione ed anche lui si rese conto in che stato ero ed appena lo appoggio al buchetto spinsi indietro per favorirlo ed affondo fino alla radice come se fosse burro. Ne avevi proprio voglia l’hai preso tutto senza fiatare , mmmmmmmm come sei caldo e come me lo avvolgi bene. Io stavo gia’ sbavando di piacere mentre roteavo il culo e spingevo per sentirlo ancora di piu’. Calmati puttanella non voglio venire subito sei troppo eccitata e vogliosa e mi fai andare fuori di testa se ti muovi cosi’. Io stavo gia goccilando dal mio cazzo moscio , un po resistetti ma poi presi a muovere il culo dicendogli di scoparmi forte , che ero la sua troia e volevo che mi riempisse del suo seme. Sei una troia e alle troie bisogna dargli tanto cazzo, tieni triona. E comincio’ a scoparmi forte entrava ed uswciva dal mio culo ed io avevo perso il conto di quante volte ero venuto in continuazione. Il suo cazzo mi riempiva con spinte sempre piu’ forti mentre le sue mani mi trastullavano i capezzoli facendomi guaire di piacere fino a che mi prese per i fianchi e mentre venivo ancora aumento la velocita della scopata. Sentii il suo cazzone irrigidirsi ed ingrossarsi ancora di piu’ fino a che la cappellona erutto’ il suo carico di sbroda bollente che mi fece piegare un po’ i ginocchi per il gran godimento che mi procurava. Ma lui mi tenne ben saldo e continuo con diversi schizzi in sequenza a farmi un clisterone della sua sborda calda che mi fece illanguidire dal piacere. Tieni troia senti come ti riempio goditi il mio cazzone , peccato che non possiamo continuare ma la prossima volta che lo ptremo fare a letto ti riempiro’ fino fartela traboccare da questo culo da troia che ti ritrovi, e mi ammollo’ uno sculaccione che mi fece eccitare ancora malgrado fossi venuto a ripetizione. Adesso me lo devi pulire non vorrai mica lasciarmi cosi’ ed io mi inginocchiai ancora e gli resi il cazzone lindo e pulito come non mai mentre dal mio buchetto usciva il mare di sbroda che mi aveva riempito.
Sei proprio una troia mi disse neanche la piu’ vacca delle mie parrocchiane mi fa godere coem te che si vede ci metti proprio piacere a farlo, sei davvero una gran scopata. Adesso rivestiamoci pero’ , siamo al sicuro ma non si sa mai. E cosi’ usci prima lui ed io lo seguii dopo qualche minuto e camminando sentivo il suo sperma fluire dal mio buco aperto e bagnarmi gli slip. Arrivati nel piazzale ci salutammo dicendoci alla prossima e me ne tornai a casa farcito e contento in attesa di poter indossare le calze ed il perizoma.
di
scritto il
2025-02-25
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