Pensione California

di
genere
gay

Lo splendente sole della Riviera era oltremodo gradevole sul mio torace nudo. Avevo tutta la spiaggia per per me, occhiali da sole, asciugamano sulla sabbia, tavola da surf, olio solare e, cosa più importantemente, molti bei ragazzi da guardare. Non vado spesso in spiaggia dato che vivo in città, ma queste fughe ogni mese mi rinvigoriscono il corpo. Qualche volta riuscivo anche ad agganciare un ragazzo.
Ho una debolezza enorme per i tipi da spiaggia, specialmente per i biondi. Hanno sempre una bella abbronzatura a completare i loro begli occhi. Ogni volta che vado in spiaggia affitto una stanza alla Pensione California, nel caso riuscissi a portarne uno con me. Io sono sempre in cerca di preda, di nuovi ragazzi da spiaggia da portare a letto e loro di solito sono accondiscendenti. Non c'è niente al mondo che mi piace più di un giovane, liscio, spensierato e biondo ragazzo con un grosso cazzo.
La mia ultima permanenza in spiaggia era stata una delusione perché non ero riuscito a tornare alla Pensione California con qualcuno ed era una cosa abbastanza rara. Avevo dovuto stare seduto sul balcone, nascosto dietro a delle piante e menarmi la carne mentre guardavo dolcissimi giovani, sfortunatamente etero, giocare a pallavolo. C'era una palla che rimbalzava là sulla spiaggia, ed i miei occhi non potevano smettere di guardare i loro corpi sportivi che si muovevano sulla sabbia come granchi che tentavano di raggiungere la palla. Spogliavo ogni giocatore nella mia mente e tentavo di immaginare il loro cazzo e le palle che si agitavano al vento. Alla fine venni sul mio stomaco piatto e rimasi seduto determinato a trovare qualcuno da portare con me la prossima volta.
Ritornai alla spiaggia circa un mese dopo, non era facile quell’estate dare delle belle occhiate a causa di quegli shorts lunghi diventati di moda. La stagione precedente c’erano gli Speedo, erano dappertutto, io avevo continuamente un’erezione e dovevo stare continuamente sdraiato sullo stomaco quando ero sulla spiaggia perché non si sa mai chi lo veda, sebbene sperassi che i ragazzi giusti lo vedessero! Vedendo tutti di quei graziosi rigonfiamenti tra le loro gambe mi spediva in una frenesia sessuale e sentivo il calore sorgere dal mio inguine! Avevo bisogno di qualche cosa in cui conficcare il mio uccello e quell'estate fortunatamente c’era molto in giro.
Quell’estate dovevo stare un po’ più attento perché un gruppo di persone etero avevano cominciato a frequentare la mia spiaggia preferita. Niente mi deprime di più di tornare dal surfing e vedere una ragazza in un bikini stretto distesa sulla battigia. Per la metà del tempo non vogliono neppure andare in acqua. È anche peggio quando qualche bel tipo incredibilmente eccitante è con lei, perché so che lui mai proverà il piacere di un uomo che gli penetra il sedere. Quei ragazzi etero sono cause perse ed io non li importuno più.
Dunque per un po’ mi abbronzai alla grande e quindi decisi di fare un po’ di surf. Avevo bisogno di un po’ di acqua dell’oceano per raffreddare il mio ardore e la mia libidine selvaggia. Il cavalcare le onde fu deludente così decisi di ritornare alla spiaggia e restare là a bere un paio di birre.
Un altro tizio che sembrava un surfista mi si avvicinò mentre stavo bevendo e mi chiese se poteva averne una. Aveva un aspetto paradisiaco, brillanti occhi blu, capelli biondi, magro corpo muscoloso ed un sorriso che mostrava due file perfette di denti bianchi. Indossava Speedo neri con piccoli disegni di labbra rosse. Avrei desiderato che quelli fossero stati i miei baci sul suo pacco. Non potevo negare un drink ad tale bel ragazzo, così ne presi una dal mio frigorifero e gliela diedi.
“Le onde fanno schifo oggi,” mi disse dopo che gli ebbi fatto spazio per sedersi sull'asciugamano.
“Sì, è vero,” risposi. “Erano meglio il mese scorso quando sono stato qui, non so cosa è successo.” Eravamo sdraiati indietro sulle nostre braccia e le nostre mani si toccarono accidentalmente. Io mi tirai indietro come per un riflesso condizionato.
“Ehi è tutto ok, mi piace essere toccato,” lui disse dandomi un bel sorriso ed uno scintillio negli occhi. Misi di nuovo la mia mano sulla sua e cominciammo a chiacchierare di surf. Lui non sembrava molto esperto sulla tecnica ma la cosa non mi preoccupava; avrebbe potuto utilizzare la mia tavola sempre.
Rimanemmo seduti a bere per un po’, parlando di questo e di quello ed all'improvviso lui si rivolse a me e disse: “Hai degli occhi verdi veramente belli, sembrano anche migliori coi tuoi capelli castani.”
Le mie guance diventarono rosse per l’imbarazzo al suo complimento. Sapevo di essere abbastanza attraente, ma non ero mai riuscito ad abituarmi all’adulazione. Eravamo abbastanza ben fatti ambedue, ma io ero un po’ più muscolo di lui. Speravo che ovviasse alla differenza col cazzo a cui continuavo a gettare uno sguardo mentre fingevo di guardare il mare. Attraverso lo Speedo sembrava grosso, come piacciono a me.
“Aw, grazie! E’ una cosa veramente dolce da dire. Io penso che anche tu hai occhi e capelli belli. Davvero, io penso che tu sei bello dappertutto!” Guardai in giù alla sua protuberanza dopo la mia ultima frase. “Sai, sarebbe meglio andare via, questa spiaggia è diventata fottutamente popolare! Ho una stanza al Motel California, proprio là. Vuoi che andiamo un po’ là a rinfrescarci?” Io stavo incrociando le dita sperando che lui sarebbe stato d'accordo perché la mia avidità per il suo buco del culo stretto era enorme.
“Sì uomo! Mi sembra bello. Mi piacerebbe stare un po’ in privato con la tua erezione,” rispose. Pensavo che non avesse visto il mio cazzo duro attraverso il mio costume da bagno da quando ero in ginocchio, ma i ragazzi vedono sempre quello che stanno cercando.
Io mi leccai le labbra e gli lanciai un'occhiata sexy, e poi notai che anche lui ce l’aveva duro. Centellinammo un’altra birra per permettere ai nostri uccelli di raffreddarsi, poi ci alzammo e ci dirigemmo verso la Pensione California.
Quando fummo nella mia stanza, la prima cosa che feci fu dargli un'altra birra e prendere un flacone di lozione. “Sembra che quella pelle liscia stia bruciando! Lasciami mettere della lozione per raffreddarla un po',” dissi.
“Oh uomo, mi sembra veramente bello. Sono piuttosto accaldato, mi piacerebbe!” rispose allegramente.
Lo feci sedere sul divano con la schiena verso di me. Schizzai della lozione sulle mie mani e le strofinai, poi le misi su di lui. Massaggiai la lozione bene e lentamente, lasciando che le mie dita scavassero profondamente nei suoi muscoli. Gli lavorai le spalle e le strinsi delicatamente, allentando la sua tensione coi miei pollici. Il suo corpo pulsava ad ogni mio morbido tocco.
“Cazzo che bello!” si lamentò. Io continuai a strofinarlo con la lozione le sue braccia, il suo collo, il suo torace e stomaco, la sua faccia. Lui era nella beatitudine completa.
“Devo mettermi sul pavimento per farti le gambe, mi siedo di fronte a te,” dissi.
“Va bene baby, fai quello che devi,” rispose.
Scesi sul pavimento e mi sedetti a gambe incrociate. Mi misi di nuovo la lozione sulle mani e cominciai coi suoi piedi nel mio grembo. Il fresco calmante della crema lo fece lamentare mentre muovevo le dita tra le sue dita dei piedi e sul suo piede. Usai ambedue le mani per avvolgere le sue gambe di seta ed i polpacci duri. Lui prese la bottiglia di lozione, se ne versò un po’ e cominciò a strofinarsi il torace. Si pizzicò i capezzoli mentre io continuavo con le sue gambe, senza perdere un centimetro di carne bruciante. Quando arrivai alle cosce lasciai che ogni mano ne lavorasse una, lasciando che i pollici strofinassero gli Speedo.
“Non posso finire a meno che mi permetti di toglierti questi” gli dissi. Il mio cazzo rigido stava spuntando dal mio costume da bagno e moriva dal desiderio di andare nel suo buco del culo. Ma rimasi paziente e feci scivolare lentamente le dita sotto il nastro elastico degli Speedo dal fondo e cominciai a tirarli via. Lui si contorse un po’ per aiutarmi a toglierglieli. Una volta che furono via ammirai il suo bel, grande, succoso cazzo. Si era raso tutti i peli ed era liscio come il resto del suo corpo.
Cominciai a strofinargli la coscia interna arrivando spesso in contatto con le sue palle. Poi andai avanti ed inumidì il suo scroto sentendo la sua pelle morbida contro le mie mani
“Cazzo che bello,” Si lamentò di nuovo. Il suo uccello cominciò ad irrigidirsi ed io ci misi sopra la bocca. Leccai la testa rosa con la mia lunga lingua e poi lo succhiai nella mia bocca. Divenne sempre più duro finché non fu completamente eretto. Continuai a mettere lozione sulle sue cosce interne e finalmente arrivai al suo buco del culo.
Vi conficcai un dito coperto di lozione e spinsi a fondo, poi ne infilai un altro. Gli feci un pompino ed un ditalino contemporaneamente, preparandolo a ricevere il mio pene palpitante.
“Unnhh!” ansò afferrandosi strettamente i capezzoli. Si contorse selvaggiamente. Io continuai a succhiargli il cazzo, spingendolo sempre più profondamente nella mia bocca fino a colpire il fondo della mia gola. La pre eiaculazione colava dalla sua fessura lasciando un gusto dolce nella mia bocca e mi lasciò desideroso di altro sperma. Continuai a lavorargli l’asta sempre penetrandogli il buco del culo. L’avevo allentato con le dita ma aveva bisogno di altro lavoro così, dopo avergli succhiato le palle per alcuni minuti, feci scivolare la lingua nel suo bocciolo di rosa e la mossi in un moto circolare, insalivandogli l’orlo. Io ho una lingua lunga, così colpii la carne tenera nel suo buco e lui spasimò sul divano come un'onda dell'oceano. Mi preparai il cazzo con la lozione, mi alzai sulle ginocchia e lo tirai giù a me, poi penetrai la sua onda di desiderio ed il suo piccolo culo fu devastato dal mio cazzo. Lui gridò e gemette di piacere mentre il mio uccello andava dentro e fuori del suo canale. Gli carezzai il pene con della lozione facendo agitare ancora di più il suo corpo. Emise uno strillo acuto ed un'onda di sperma uscì dal suo cazzo sopra il suo torace e faccia. Leccò via lo sperma dalle sue labbra e mi portò a pomparlo più forte. Qualche attimo ed io non potevo resistere a trattenere ulteriormente il mio sperma e lo sparai nel suo piccolo culo.
“Cazzo! E’ stato grande!” esclamò. Io estrassi il mio uccello da lui ed asciugai il resto dello sperma dalla sua faccia con la mia lingua.
“Benvenuto alla Pensione California,” Gli dissi. “È un così bel posto.”
Non rividi mai più quel bel ragazzo sulla spiaggia, ma c'erano molti altri ragazzi come lui che tornarono con me alla pensione!
di
scritto il
2013-06-20
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