Una notte sul lungomare al chiar di sperma

di
genere
gay

Erano ormai le due di notte, tornavo a casa senza fretta, percorrendo un tratto di lungomare e fumando un'ultima sigaretta.
Il rumore del mare era assordante, ma aveva delle pause e in una di quelle percepii come un mugolio...dei mugolii rattenuti o come strozzati. Non riuscivo a capire da dove provenissero, ma sotto di me c'erano delle cabine e mi fermai, scrutai nel quasi buio dello stabilimento e mi parve di poter identificare il punto approssimativo.
La curiosità fu più forte della prudenza e scesi nella penombra della prima fila di cabine sottostante.
Cercai di assumere il passo svogliato di chi vuole solo ingannare il tempo. La sigaretta ormai spenta all'angolo della bocca per non sporcare, in cerca di un cestino di rifiuti.
Arrivato ad un certo riuscii a capire e ragiunsi in silenzio il capanno, passando dal corridoio tavolato alla sabbia. I rumori ora erano incontrovertibili: era in atto un coito abbastanza vivace all'interno di uno di quelli. Fermo, vicino ad uno di essi, notai una tenue luce provenire dalle immancabili fessure della parete di tavole. Proprio sulla porta, dal lato dei cardini, ma verso il mezzo di questa una fessura più ampia permetteva un parziale accesso visivo all'interno. Riuscii a vedere i due corpi: il primo prono in avanti, il secondo in piedi. Erano sicuramente due uomini, due maschi completamente nudi che, approfittando del fragore della risacca, gli davano sotto senza preoccupazione di essere notati, almeno così pensai in quel momento.
Per riuscire a scorgere meglio dovevo muovermi un po' sul tavolato del corridoio e una tavola mandò, ad un certo punto, uno scichiolio, un specie di schiocco. Sentii che i rumori si erano arrestati, ma io non osavo muovermi per non dare nuove avvisaglie. A quel punto però non potevo più restare chino per bilanciare il peso e mi ero raddrizzato appoggiando il più leggermente possibile una mano allo stipite della porta.
Improvvisamente la porta si spalancò ed io caddi letteralmente dentro, atterrando per fortuna con la faccia in un mucchio di asciugamani, ma fui subito preda dei due compari.
Venni rialzato da braccia possenti ma anche imbavagliato con uno degli asciugamani, pure umido e maleodorante di corpi e piedi sudati. Anche la vista mi era impedita da quella fasciatura e le grida erano fortemente attutite.
Per prima cosa venni bloccato per le braccia da uno e facilmente denudato dall'altro. A quel punto avvertii i due corpi nudi strusciarsi e premere sul mio, sia davanti che dietro.
Cominciarono con lo sbattermi addosso i loro mebri e farmeli sbatacchiare sul sedere e sul pube completamente indifesi. Poi continuarono puntandoli in luoghi specifici, all'attenuarsi della mia resistenza. Le mie urla divennero flebili muggiti ed il mio divincolarmi un muversi assurdo e interrotto dalla necessità di riaccumulare energia, perchè avevo perfettamente compreso il trattamento che mi era riservato.
Ma che bello – disse uno dei due – guarda che bocconcino è venuto ad inaugurare la sua carriera di culattone in questo nobile bordello!
Dai leghiamolo, appendiamolo alla trave e comicimomo a fargli assaggiare il “lavoretto”:
Per di più stavo soffocando nell'asciugamano e nel suo luridume.
Intanto ammorbidiamolo con la fighetta vibrante!
Mentre mi legavano mani e piedi con degli elatici per portapacchi uno dei due cominciò a toccarmi il pene ed infilarlo dentro quello che aveva detto e tenervelo fermo, mentre ancora mi divincolavo.
Una specie di solletico o manipolazione atroce mi provocò un erezione irresistibile, mentre la mia imbrigliatura si completava con una specie di cappio, passato sotto le ascelle, che mi ancorava al travetto centrale del capanno.
Infine, legato come un salame fui calato poco a poco sul palo di carne di uno dei due. Il peso produsse da solo l'inizio di una penetrazione anale orribile, ma irresistibile, come l'azione della vagina vibrante. Il pene del mio violentatore era umido di un qualche gel lubrificante perchè la penetrazione avvenne senza dolore-piacere ma con un progressivo,esclusivo piacere. mano a mano che si faceva più profonda.
Quanto alla mia rabbia si stava trasformando in un libidinoso consenso e le mie grida in mugolii di involontario gradimento. Stavo godendo e il mio sperma veniva raccolto nel serbatoio della vagina.
Solo allora mi venne tolto il bavaglio e il bentaggio e io vidi... assistetti alla mia degradazione.
La vagina mi venne tolta ed il suo contenuto mi fu schizzato in viso e sul petto mentre la bocca mi veniva forzata ad assumere il pene dell'altro, quello che azionava la corda, che doveva essersi masturbato fino a quel momento, perchè anche lui mi schizzò il suo seme in faccia, subito dopo il mio.
Fui costretto a ingoiare e leccare...leccare e ingoiare sempre più voracemente, mentre la liberazione del respiro e dalla puzza mi facevano assumere aria dal naso...ma anche dalla bocca.
Lo sperma mi arrivò fino ai bronchi e tossii violentemente; venni assistito con una strofinata negli asciugamani di prima e i suoi effluvi questa volta mi sembrarono “buoni”...mi eccitavano, mentre il pene su cui ero seduto affrettava la “carica” - o scarica di colpi – che l'altro mi infliggeva nel retto completamente aperto, sfondato e beante.
Mi sembrò di vomitare e venire contemporaneamente. Non so quanto tempo fosse passato quando mi slegarono e mi ritrovai con la lingua di uno in bocca e quella dell'altro che sguazzava sul mio pube. Gli odori che avevo inalato ora tornavano come un'onda di richiamo sessuale...disgustosi ma eccitanti e mi facevano tornare una erezione incontrollabile. Ora i due mi baciavano e mi palpeggiavano freneticamente, non capivo più niente e farneticavo di sborrate in culo e in bocca... mi stavano sciogliendo gambe e braccia...ora anche io li baciavo e godevo della loro saliva e del loro sperma.
Quando uno si chinò allargandosi le natiche con le mani non mi parve vero di peìnetrarlo a mia volta me ntre l'altro mi chiavava con tre dita che facevano cic-ciac nelmio culo altrettanto disponibile.
Avresti mai immaginato di poter godere così tra maschietti?
No, no, certo...
Sei caduto in una trappola ma...?
Sono stato fortunato? Volete dire?
Certo ragazzo...farsi rompere il culo non apre nuove prospettive?
Sicuro...amici, fatemi ancora un ditalino e ci rivediamo domani sera...vi va?
Furono ancora baci e ditalini, ricevuti e ricambiati, e per la conferma dell'appuntamento.
scritto il
2014-08-27
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