Un caldo profumo di sesso
di
Lucciola fra le mani
genere
trio
Mai lo avrei creduto.
Con il mio attuale compagno abbiamo sempre avuto una buona intesa sessuale.
Ambedue amiamo il sesso in ogni sua forma; per il piacere che ci procura e anche perché ci scarica dalle tensioni quotidiane e Dio solo sa quante ce ne sono.
Quindi, appena ne abbiamo l'occasione scopiamo, nei luoghi più svariati e nei modi più inconsueti.
Ma andiamo per ordine.
Alcuni giorni fa abbiamo sfiorato, celiando, l'argomento gang bang a tre; dapprima restando sul vago poi, inevitabilmente ci siamo chiesti se sarei stata disposta a provarla, visto che un'esperienza del genere manca ad ambedue.
La risposta infine fu si.
Evviva! Che bello avere due cazzi tutti per me.
Dopo varie indecisioni la scelta cadde su Ivano amico di entrambi, scapolo impenitente, simpatico e "aperto" a questo genere di esperienze.
Arturo lo contattò e fu deciso di trovarci il sabato in tarda mattinata a casa di lui.
Fra l'altro si dice che Ivano sia un cuoco provetto e quindi combinare di sesso e cibo, una meraviglia! Non vedevo l'ora.
E finalmente arrivò il sabato.
Per l'occasione mi vestii informale: maglione senza reggiseno (stanno ancora su da sole), gonna corta di jeans e perizoma che intendevo togliermi il prima possibile.
Ivano venne ad aprire con indosso solo una vestaglia di seta nera; il ricamo di un dragone sulla schiena evoca boudoir asiatici e fumerie d'oppio. È evidente che sotto é già pronto.
Mi palpa pesantemente il culo mentre mi accompagna a visitare l'appartamento.
Arturo invece sembra disinteressato a ciò che succede, in realtà ci vuol lasciare campo libero; defilato si siede sul divano a sfogliare una rivista.
Mi sento un po' imbarazzata.
Giunti in camera da letto noto sul comodino una serie di "toys" di varie forme e inquadro la situazione.
Lui infatti rompe gli indugi attirandomi a se, mi solleva il maglione e afferrato con la mano un seno inizia un meticoloso lavoro di suzione del capezzolo, mentre con l'altra s'intrufola fra le mie cosce.
Sto salendo di temperatura. Un piacevole, crescente calore si sta concentrando nella mia vulva; mi piace essere stretta tra le braccia di un uomo ed essere toccata. Mi sto bagnando.
Lui, sciolta la vestaglia si abbandona sul letto supino, l'arnese gli svetta gagliardo.
Lo scavalco sollevandomi la gonna, scosto la brasiliana e con la figa "cerco" la punta dell'uccello.
"Arturooo!!" Grido mentre vengo squarciata da quella dura carne. "Ohh! Ma che bello!!"
Ed eccolo, finalmente comparire nudo sulla porta, il cellulare in mano a filmare la scena con professionale distacco.
S'interrompe solo per poter grufolare con la faccia fra fra le mie chiappe e leccarmi le crespe del culo; poi, dopo aver preso un "plug" di vetro a forma di cono dal comodino e averlo insalivato ben bene, me lo spinge nelle budella fino al battente, mentre con l'altra mano inizia a massaggiare i coglioni di Ivano che intanto continua a svangarmi con passione.
Beatitudine, estasi, appagamento ecco ciò che sto provando in questo momento.
Sento montare l'orgasmo, violento, doloroso e urlo, urlo di gioia.
"La senti Ivano? Forza! Chiava questa vacca, falla godere!" Incita Arturo
E infatti di lì a poco una bava cremosa inizia a colarmi dalle labbra della fica a spalmare il cazzo, giù fino ai coglioni mentre il mio stallone grugnisce come un verro.
Ci fermiamo. Sono esausta e mentre Ivano si ricompone ne approfitto per farmi una doccia calda.
Ho ancora il "plug" conficcato fra le chiappe; ed è una delizia sentirselo dentro mentre cammino verso il bagno.
Arturo mi segue e s'intrufola con me sotto il getto bollente.
Non è pago, anzi, la scenetta deve averlo ingrifato e infatti brandendo con la mano l'uccello teso trova subito accoglienza dentro di me sprofondando fino ai coglioni, zuppa come sono ancora, della sborra del suo amico.
Spinge la sua lingua in bocca mentre con la mano armeggia sapiente con il "plug" e ciò mi manda ancor di più in estasi.
Poi, pochi violenti colpi e, in lunghi fiotti, mi scarica tutta la sua passione nella voragine bollente colmandola di sperma che poi, colando lungo le cosce, va a disperdersi col getto dell'acqua nel vortice dello scarico.
Ci asciughiamo mentre Ivano fa gli onori di casa imbandendo la tavola con appetitosi stuzzichini salati, Chardonnay e dolcetti vari.
Una pausa é proprio quello che ci vuole.
Siamo tutti e tre nudi, complici in un gioco senza vergogne e sopratutto liberi di godere.
Stando seduta sento il giocattolino che preme a fondo nelle viscere e ciò provoca, oltre che piacere, anche lo stimolo ad andare di corpo.
Chiedo il permesso e vado in bagno.
Estraggo dal culo l'inserto che schiocca come un tappo di spumante e liberando con fragore una bella quantità di gas dagli intestini; ora posso abbandonarmi al piacere sano e primitivo di una copiosa e crepitante, morbida cagata il tutto accompagnato dall'applauso dei miei amici che, a causa della porta rimasta aperta, hanno sentito tutto fin dalla cucina.
Mi sento più leggera. Sciacquo il "suppostone" e osservandolo resto indecisa se riporlo, ma alla fine me lo rinfilo dove é giusto che stia e torno dai miei uomini.
Sono affamata ma:
"Brava, eccoti, abbiamo una sorpresa per te; stenditi sul tavolo, dai!"
Obbedisco e subito vengo spalmata, ricoperta, pralinata in ogni parte del corpo di cioccolato, miele noccioline e panna montata diventando a mia volta un appetitoso dolce da gustare.
Le lingue lappano avidamente i seni, il collo, le ascelle, le cosce e il loro interno;
la fica poi, ricoperta di miele e panna é presa particolarmente di mira.
Il regno dei cieli é qui, in terra!
Per fortuna ogni tanto, mi si porge anche qualcosa di cui cibarmi.
Ma in questo luogo di delizie e di voluttà ogni fibra del mio corpo gioisce con brividi e sussulti nervosi torturato dalla ruvidezza di quei sapienti colpi di lingua.
Poi il gioco si fa duro e, turgidi e sanguigni i cazzi fanno la loro comparsa.
Arturo avvicina il suo alla mia bocca, battendomelo sulle gote finché non lo avvolgo con la lingua ingoiandogli la cappella. Mi pongo su un fianco per lavorarlo meglio.
Ivano dal canto suo è alle prese col dildo che ho ficcato nel culo; ne intuisco le intenzioni e mi rannicchio per favorirlo. Infatti riesce a "stapparlo" con estrema facilità, mentre sento che nello sfintere ancora dilatato sta inserendo con le dita un cioccolatino o qualcosa di simile.
Non contento si munisce di una bomboletta spray di panna montata che mi scarica nel solco fra le chiappe; finalmente qualcosa di duro inizia a farsi largo fra la spuma; spingo in fuori il culo... e lentamente, colpo dopo colpo, ce l'ho dentro fino alla radice. Pazzesco!
I suoi affondi mi danno il ritmo anche nello spompinare il mio compagno.
Con la bocca piena, mentre gli palpo lo scroto, sento la verga pulsare fino all'arrivo di contrazioni inequivocabili, allora trattengo il fiato per non farmi soffocare dalla fiumana che m'invade la gola.
Un paio di secondi a fauci spalancate per mostrargli il succo traboccante del suo amore, poi giù a inghiottire tutto quel ben di dio.
Con il cazzo di Ivano che mi pompa nel culo sto provando sensazioni divine:
brividi di lussuria che transitano dal perineo alla figa; un insieme di pace e benessere culminante in una lunga, sincopata scarica fresca che si rincorre nell'abisso della mio intestino a lenirne il fuoco.
Siamo esausti, io giaccio sul tavolo ancora per qualche minuto ma sento l'urgenza di una doccia ristoratrice.
Premendomi una mano sul culo per non gocciolare sul pavimento lo sperma di cui sono piena,
mi dirigo lesta in bagno potendo finalmente rilasciare una strepitosa scorreggiona riducendo così la pressione formatasi all'interno dell' intestino.
Siamo vestiti. La festa é finita lasciandomi appagata oltre le aspettative ma col desiderio bruciante di ripetere questa esperienza magari con modalità diverse.
Salutiamo Ivano, splendido anfitrione in tutti i sensi, il quale prima di congedarci mi regala il dildo che tanto piacere mi ha procurato.
"Fanne buon uso, mi raccomando. E...a presto!"
Con il mio attuale compagno abbiamo sempre avuto una buona intesa sessuale.
Ambedue amiamo il sesso in ogni sua forma; per il piacere che ci procura e anche perché ci scarica dalle tensioni quotidiane e Dio solo sa quante ce ne sono.
Quindi, appena ne abbiamo l'occasione scopiamo, nei luoghi più svariati e nei modi più inconsueti.
Ma andiamo per ordine.
Alcuni giorni fa abbiamo sfiorato, celiando, l'argomento gang bang a tre; dapprima restando sul vago poi, inevitabilmente ci siamo chiesti se sarei stata disposta a provarla, visto che un'esperienza del genere manca ad ambedue.
La risposta infine fu si.
Evviva! Che bello avere due cazzi tutti per me.
Dopo varie indecisioni la scelta cadde su Ivano amico di entrambi, scapolo impenitente, simpatico e "aperto" a questo genere di esperienze.
Arturo lo contattò e fu deciso di trovarci il sabato in tarda mattinata a casa di lui.
Fra l'altro si dice che Ivano sia un cuoco provetto e quindi combinare di sesso e cibo, una meraviglia! Non vedevo l'ora.
E finalmente arrivò il sabato.
Per l'occasione mi vestii informale: maglione senza reggiseno (stanno ancora su da sole), gonna corta di jeans e perizoma che intendevo togliermi il prima possibile.
Ivano venne ad aprire con indosso solo una vestaglia di seta nera; il ricamo di un dragone sulla schiena evoca boudoir asiatici e fumerie d'oppio. È evidente che sotto é già pronto.
Mi palpa pesantemente il culo mentre mi accompagna a visitare l'appartamento.
Arturo invece sembra disinteressato a ciò che succede, in realtà ci vuol lasciare campo libero; defilato si siede sul divano a sfogliare una rivista.
Mi sento un po' imbarazzata.
Giunti in camera da letto noto sul comodino una serie di "toys" di varie forme e inquadro la situazione.
Lui infatti rompe gli indugi attirandomi a se, mi solleva il maglione e afferrato con la mano un seno inizia un meticoloso lavoro di suzione del capezzolo, mentre con l'altra s'intrufola fra le mie cosce.
Sto salendo di temperatura. Un piacevole, crescente calore si sta concentrando nella mia vulva; mi piace essere stretta tra le braccia di un uomo ed essere toccata. Mi sto bagnando.
Lui, sciolta la vestaglia si abbandona sul letto supino, l'arnese gli svetta gagliardo.
Lo scavalco sollevandomi la gonna, scosto la brasiliana e con la figa "cerco" la punta dell'uccello.
"Arturooo!!" Grido mentre vengo squarciata da quella dura carne. "Ohh! Ma che bello!!"
Ed eccolo, finalmente comparire nudo sulla porta, il cellulare in mano a filmare la scena con professionale distacco.
S'interrompe solo per poter grufolare con la faccia fra fra le mie chiappe e leccarmi le crespe del culo; poi, dopo aver preso un "plug" di vetro a forma di cono dal comodino e averlo insalivato ben bene, me lo spinge nelle budella fino al battente, mentre con l'altra mano inizia a massaggiare i coglioni di Ivano che intanto continua a svangarmi con passione.
Beatitudine, estasi, appagamento ecco ciò che sto provando in questo momento.
Sento montare l'orgasmo, violento, doloroso e urlo, urlo di gioia.
"La senti Ivano? Forza! Chiava questa vacca, falla godere!" Incita Arturo
E infatti di lì a poco una bava cremosa inizia a colarmi dalle labbra della fica a spalmare il cazzo, giù fino ai coglioni mentre il mio stallone grugnisce come un verro.
Ci fermiamo. Sono esausta e mentre Ivano si ricompone ne approfitto per farmi una doccia calda.
Ho ancora il "plug" conficcato fra le chiappe; ed è una delizia sentirselo dentro mentre cammino verso il bagno.
Arturo mi segue e s'intrufola con me sotto il getto bollente.
Non è pago, anzi, la scenetta deve averlo ingrifato e infatti brandendo con la mano l'uccello teso trova subito accoglienza dentro di me sprofondando fino ai coglioni, zuppa come sono ancora, della sborra del suo amico.
Spinge la sua lingua in bocca mentre con la mano armeggia sapiente con il "plug" e ciò mi manda ancor di più in estasi.
Poi, pochi violenti colpi e, in lunghi fiotti, mi scarica tutta la sua passione nella voragine bollente colmandola di sperma che poi, colando lungo le cosce, va a disperdersi col getto dell'acqua nel vortice dello scarico.
Ci asciughiamo mentre Ivano fa gli onori di casa imbandendo la tavola con appetitosi stuzzichini salati, Chardonnay e dolcetti vari.
Una pausa é proprio quello che ci vuole.
Siamo tutti e tre nudi, complici in un gioco senza vergogne e sopratutto liberi di godere.
Stando seduta sento il giocattolino che preme a fondo nelle viscere e ciò provoca, oltre che piacere, anche lo stimolo ad andare di corpo.
Chiedo il permesso e vado in bagno.
Estraggo dal culo l'inserto che schiocca come un tappo di spumante e liberando con fragore una bella quantità di gas dagli intestini; ora posso abbandonarmi al piacere sano e primitivo di una copiosa e crepitante, morbida cagata il tutto accompagnato dall'applauso dei miei amici che, a causa della porta rimasta aperta, hanno sentito tutto fin dalla cucina.
Mi sento più leggera. Sciacquo il "suppostone" e osservandolo resto indecisa se riporlo, ma alla fine me lo rinfilo dove é giusto che stia e torno dai miei uomini.
Sono affamata ma:
"Brava, eccoti, abbiamo una sorpresa per te; stenditi sul tavolo, dai!"
Obbedisco e subito vengo spalmata, ricoperta, pralinata in ogni parte del corpo di cioccolato, miele noccioline e panna montata diventando a mia volta un appetitoso dolce da gustare.
Le lingue lappano avidamente i seni, il collo, le ascelle, le cosce e il loro interno;
la fica poi, ricoperta di miele e panna é presa particolarmente di mira.
Il regno dei cieli é qui, in terra!
Per fortuna ogni tanto, mi si porge anche qualcosa di cui cibarmi.
Ma in questo luogo di delizie e di voluttà ogni fibra del mio corpo gioisce con brividi e sussulti nervosi torturato dalla ruvidezza di quei sapienti colpi di lingua.
Poi il gioco si fa duro e, turgidi e sanguigni i cazzi fanno la loro comparsa.
Arturo avvicina il suo alla mia bocca, battendomelo sulle gote finché non lo avvolgo con la lingua ingoiandogli la cappella. Mi pongo su un fianco per lavorarlo meglio.
Ivano dal canto suo è alle prese col dildo che ho ficcato nel culo; ne intuisco le intenzioni e mi rannicchio per favorirlo. Infatti riesce a "stapparlo" con estrema facilità, mentre sento che nello sfintere ancora dilatato sta inserendo con le dita un cioccolatino o qualcosa di simile.
Non contento si munisce di una bomboletta spray di panna montata che mi scarica nel solco fra le chiappe; finalmente qualcosa di duro inizia a farsi largo fra la spuma; spingo in fuori il culo... e lentamente, colpo dopo colpo, ce l'ho dentro fino alla radice. Pazzesco!
I suoi affondi mi danno il ritmo anche nello spompinare il mio compagno.
Con la bocca piena, mentre gli palpo lo scroto, sento la verga pulsare fino all'arrivo di contrazioni inequivocabili, allora trattengo il fiato per non farmi soffocare dalla fiumana che m'invade la gola.
Un paio di secondi a fauci spalancate per mostrargli il succo traboccante del suo amore, poi giù a inghiottire tutto quel ben di dio.
Con il cazzo di Ivano che mi pompa nel culo sto provando sensazioni divine:
brividi di lussuria che transitano dal perineo alla figa; un insieme di pace e benessere culminante in una lunga, sincopata scarica fresca che si rincorre nell'abisso della mio intestino a lenirne il fuoco.
Siamo esausti, io giaccio sul tavolo ancora per qualche minuto ma sento l'urgenza di una doccia ristoratrice.
Premendomi una mano sul culo per non gocciolare sul pavimento lo sperma di cui sono piena,
mi dirigo lesta in bagno potendo finalmente rilasciare una strepitosa scorreggiona riducendo così la pressione formatasi all'interno dell' intestino.
Siamo vestiti. La festa é finita lasciandomi appagata oltre le aspettative ma col desiderio bruciante di ripetere questa esperienza magari con modalità diverse.
Salutiamo Ivano, splendido anfitrione in tutti i sensi, il quale prima di congedarci mi regala il dildo che tanto piacere mi ha procurato.
"Fanne buon uso, mi raccomando. E...a presto!"
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