Sporcacciona
di
Lucciola fra le mani
genere
gay
È stato solo un brutto sogno. O forse no!
Colpa comunque dei due Tavor che avevo preso la sera.
Dopo l' ultima volta, qui a casa, non ho più visto Lorenzo. Ha preso le ferie e io sono un po' nervosa; fatico a prendere sonno e l'ansiolitico in questi frangenti mi aiuta.
Il perché di tutto questo? Si, sono nervosa e un po' gelosa perché lui non c'è. E con questo?
Tra noi non c'è solo il sesso, soprattutto da parte mia: mi sento di dover essere in qualche modo protettiva nei suoi riguardi.
Lui è seduttivo, dolce e il suo uccello è anche un ansiolitico naturale. Non è facile al giorno d'oggi trovare tutti questi pregi in un solo uomo.
Ma ora ci si mette anche questo cazzo di sogno! Quando sono così visionari e pieni di particolari, non posso fare a meno di fare paragoni e interpretarli come premonitori.
E in quel sogno di immagini e simboli ce n'erano a bizzeffe. Devo dire che, finale a parte, non mi stava andando poi male.
M'intriga specialmente l'attrazione che provavo verso Klara, non l'avevo mai considerata da questo punto di vista e a ben pensarci una liaison con lei non mi dispiacerebbe. Ma Lorenzo cosa c'entrava?
Si vabbè, le mie paure, ma sarà proprio vero che i due non si conoscono? E siccome noi donne siamo spesso più del dovere maliziose...Mah. Voglio andare a fondo con lei; fra l'altro è da un po' che non ci vediamo e chissà se esiste davvero la casa con piscina?
La cosa migliore per sondare il terreno sarebbe una cenetta qui a casa, per poter stare tranquille e parlare in libertà. Adesso le telefono.
- Ciao Klara, sono Roberta...
- Non-ci-posso-credere! Sai che proprio ieri parlavamo di te con Renzulli, hai presente?
- Certo, certo.
- Beh, gli dicevo che volevo telefonarti per bere qualcosa assieme, è un pezzo che non usciamo insieme.
- E io adesso sto facendo altrettanto. Telepatia femminile! Dai, dove e quando?
- Domani vado in palestra; e all'interno hanno un bar che propone anche stuzzichini vegan.
- Per la verità pensavo più a una cenetta 'chez moi'; faccio la spesa e tu, dopo la palestra mi aiuti a preparare, che ne dici?
- Mi piace. Bella idea Roby. Cosa mi farai di buono?
- Pensavo al pesce: calice di gamberetti con maionese ed erba cipollina , tagliolini al sugo di triglia, un bel branzino selvaggio al sale accompagnato da un Vermentino e per finire mousse di limone è un calicetto di Franciacorta. Che ne dici, può andare?
- Caspita, ho già fame!
- Bene, domani allora, dopo il lavoro passo da Brunelli per il pesce e quando tu hai fatto in palestra mi raggiungi, diciamo sulle sette e mezza. Ok?
- Perfetto! A domani.
Suona. Le apro la porta e la faccio accomodare. Ci scambiamo un bacio.
Mi oltrepassa dirigendosi verso il soggiorno e fermandosi a dare una scorsa alla sala:
- Ti sei sistemata proprio bene. Complimenti.
La osservai: era sempre lei, giunonica e solare, con tutti i suoi chili al posto giusto.
Ha un sorriso straordinario. Le illumina tutto il viso ed è contagioso.
Indossa un abitino semplice, appena sopra il ginocchio di cotone blu a paillettes bianche.
La scollatura non troppo ampia mette comunque in risalto la prosperosa opulenza del seno.
Ma la caratteristica che più salta agli occhi è il naso.
A me piace molto. Importante, mediterraneo; non bello ma le dona charme e carattere.
Adesso che la osservo con gli occhi del mio sogno mi appare ancora più desiderabile.
Mi ricorda l'altra mia amica, Daria; capelli ricciolini alle spalle, stessa corporatura, chilo più chilo meno e stessa carica voluttuosa e propiziatrice di désideri proibiti.
Forse è proprio per questa analogia che mi intriga sessualmente.
Andiamo in cucina. Le indico dove trovare le stoviglie per apparecchiare mentre io finisco di sgusciare i gamberi.
E sono proprio i gamberi a darmi lo spunto per iniziare il mio lavoro ai fianchi.
- Non trovi Klara che l'odore dei crostacei ricordi spesso quello di una passera non lavata?
- Sai che hai ragione! L'ho detto ad alcune mie amiche ma tutte mi davano della pervertita.
- Addirittura. Ma che sfigate!
- Vieni facciamo un brindisi al nostro incontro. Cin cin! (Nel mio intento questo sarà il primo di una serie, prima che la serata finisca).
Consumato il cocktail di gamberi, condisco i tagliolini, impiatto e iniziamo a mangiare mentre il branzino è già nel forno.
- Beh, allora, Klara dimmi di te: con l'altro sesso come va?
- Fammi una domanda di riserva. Sono più di sei mesi che non batto un chiodo.
- Accidenti! Ma perché? E quindi col sesso come fai? Vai via di mano? Sei anche più giovane di me...
Arrossisce impercettibilmente.
- Beh, si, che vuoi che ti dica?! Lo sai. Sono un po' difficile di gusti... e allora non mi resta che arrangiarmi da sola.
- E non ti è mai capitato di partecipare a un party o a orgette varie? (chissà se scopro che c'entra col mio sogno?)
- Figurati! E perché mai? Per farmi scopare dal primo gonzo che capita? Magari pure malato.
- Solo di mano? Quindi niente vibratori, mazze da baseball, cazzi finti o verdure varie? Ohh! Certo che sei un po' strana.
- Ma si, ne ho comprato uno; ho provato, non sono male, ma sono ingombranti e vistosi; vanno bene quando sei in casa invece mi piacerebbe qualcosa di più pratico, da borsetta. Sai, quando sei in palestra...nella doccia intendo.
E poi non ho tempo per cercarli e poi...mi trovo così bene a toccarmi!
- Si vede che su internet ci navighi poco, vero? Caspita, ci trovi di tutto, te lo mandano a casa.
- Ascolta Roby! Quando mi viene voglia e sento che mi tira mi stendo sul letto o sul divano, allargo le gambe e via....
Cerco d' immaginarmi la scena. Lei nuda, le gambe aperte che fremono, le tette come due bovazze con i capezzoli duri come chiodi; e poi..la micia rosea, scoperta, morbida di desiderio come la mousse al limone che le sue labbra carnose stanno assaporando. Bevi ancora Klara!
Le riempio ancora il calice di frizzantino brindando ai maschi assenti. Lo trangugia d'un fiato e noto chiaramente l'effetto dell'alcool che gli lavora negli occhi, ammorbidendogli lo sguardo.
Ecco ci siamo. L'invito ad alzarci da tavola e ad accomodarci sul divano. Prendo dal freezer una bottiglia di limoncello, l'ultimo tassello volto ad "ammorbidirla".
Klara ride mentre gliene verso un bicchierino, ma non rifiuta e lo ingolla d'un fiato. Si mette comoda allungandosi un po' di traverso, si sfila i sandali; il vestito le sale un poco lungo le cosce. Intravedo il tessuto degli slip. Dio. Mi sto eccitando. Ormai è fatta. In tutti i sensi.
- Roby, aiuto.Forse ho bevuto un po' troppo, mi gira la testa...
- Non ti preoccupare, rilassati, ecco, così. Aspetta che ti voglio fare vedere una cosa, come ti dicevo...
Frugo nella borsetta e ne estraggo un plug in cristallo a tronco di cono rovesciato e svasato alla base.
- Ecco, bella, vedi, questo sta in borsetta; lo porto sempre con me e quando sono un po' nervosa o su di giri me lo infilo sotto agli slip ed è un calmante formidabile.
Poi, giocando il tutto per tutto...
- Vieni provalo!
- Che cosa? Chi, Io? Dai smettila che mi vergogno. Ma quando...adesso?
- No. Giovedì! Dai che ti aiuto.
È il momento eccitante che aspettavo. Poter disporre del suo corpo per paragonare l'eccitazione di questo momento con i desideri del sogno.
Le prendo delicatamente le mani per farla alzare.
- Girati che ti abbasso la chiusura lampo; il vestito non ci serve. Ecco. Così.
Forse le mie premure unite alla sua curiosità cominciano a fare breccia;
Sculettando, d'iniziativa si abbassa lentamente lo slip accompagnandolo con i pollici lungo le gambe fino ai talloni,
scavalca l'ormai superfluo indumento e si riaccomoda sul divano.
Il mio sogno è diventato realtà. A gambe aperte la sua micia o per meglio dire, date le dimensioni, la sua gattona si mostra in tutta la sua magnificenza: polputa e con una anomala, meravigliosa lunga fessura tale da far impazzire chiunque, maschi e femmine comprese. Appunto!
- Dio com'è bella! Hai la fica più eccitante di tutta la cristianità, lo sai questo?
Scoppia in una risatina 'alcoolica'.
- Me lo hanno già detto. Ma dai! Però non siamo un po' porche?
- E allora? Stai tranquilla, rilassati.
Umetto, insalivandola con la bocca, la punta del dildo parodiando la gestualità di un pompino per poi avvicinare il viso al suo grembo e a quella pesca tropicale che profuma di grano maturo.
Premo lentamente l'attrezzo ruotandolo a mo' di vite ma la mia premura è superflua vista la cavità della sua fica; infatti non appena collocato viene espulso da un movimento involontario dei muscoli vaginali.
- Cristo! Ma alla tua gnocca manca solo la parola.
- Sii! Mi piace così, che bello, continua.
- Volentieri ma è meglio provare sul 'secondo canale'.
Klara si dispone scivolando in avanti col bacino e sollevando le gambe in aria.
Ripeto l'operazione accostando la punta al buchino che palpita di voglia.
- Cara, lo sai cosa devi fare, vero? Non dirmi che lì sei vergine?
- Certo che no. Risponde lei, piccata.
- Allora spingi perdiana!
E il cono si fa strada dilatando lentamente lo sfintere, giù giù in fondo, fino al battente.
La mia eccitazione è alle stelle. So di rischiare grosso a mostrare le 'mie carte' ma azzardo:
Tenendole premuto il dildo con le dita, tuffo il grugno in quell'altra caverna interna e segreta.
E lappo, succhio, frugo come una forsennata, strofinando il naso fino ad aspirarne gli umori.
- Ooh, Roby, ma che fai? Sei lesbica?
- Noo! Ma che dici. Così ti faccio rilassare.
Per fortuna lei in questo momento si trova su di un altro plateau e la cosa finisce lì.
- Mmmh! Che meraviglia Klara! Sai che questo plug mi fu regalato da un amante grato per la mia prestazione, con la preghiera di farne buon uso; direi che meglio di così... Tu vedessi, sembra fatto apposta per il tuo culo. Tienilo come un mio ricordo, te lo regalo. Allora, che ne dici, ti è piaciuto ?
- È una sensazione magnifica. Hai proprio ragione ti rilassa il corpo e ti svuota il cervello.
- E vedrai con gli slip, puoi tenertelo dentro quanto vuoi, andarci a lavorare o a fare la spesa.
È goduria pura e gratuita.
- Non so come ringraziarti. Lo terrò presente.
Dá un' occhiata svogliata all'orologio.
- Cazzo! Si è fatto tardi e forse è meglio che vada. Il problema è che sono un po' brilla.
Cazzo.Cazzo! Proprio ora che la cosa cominciava a girare. Roberta stai calma! Non sarà lesbica ma sembra gradire. Porta pazienza.
- Non ti preoccupare ti accompagno, andiamo con la mia poi tu passerai a riprenderti la macchina in un altro momento. Oh. Dico, non ti sarai mica offesa per quello che è successo stasera ?
- Tutt'altro, Roberta, tutt'altro! E grazie per la splendida serata, a buon rendere.
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