Amiche per la pelle (11° parte)

di
genere
saffico

Mi sveglio per prima. Il fuoco del camino si sta spegnendo ma la stanza è ancora calda. Abbiamo dormito nude senza patire il freddo come ha detto Manuela. Guardo le mie tre amanti, tutte diverse tra di loro. Manuela, donna in carriera, con la sua bellezza matura di 35enne, cosce tornite e culo tondo. Ha dalla sua l’esperienza dell’età. Poi Francesca, dal seno prefetto e dalle lunghe gambe, l’amica del cuore che mi ha aperta a nuove conoscenze. Lei è la spregiudicatezza. E poi Greta. L’ultima arrivata nel gruppo, la bambolina che ha scoperto che le piace fare sesso e vuole imparare a diventare ninfomane come noi. Lei è l’ingenuità. Cosa può volere di più una ragazza di soli 23 anni? Tre amanti dolcissime e bellissime che non competono tra loro. Siamo tutte uguali e tutte vogliamo le altre tre in egual misura. Anche se io e Francesca siamo amiche di lunga data, non c’è alcuna differenza. Io voglio Manuela, Francesca e Greta nello stesso modo. Mi siedo sulla poltrona di fronte a loro e le guardo dormire. Francesca è a pancia in giù e mi dona la visione del suo culo. Manuela è su un fianco e le posso osservare i seni un po’ schiacciati dalle sue stesse braccia. E poi Greta. Supina che dorme come un angioletto, gambe appena divaricate a mostrarmi la sua figa non rasata. Per ora sono l’unica che ancora non l’ha assaporata ma sono certa che è una cosa che avverrà presto. Li in montagna c’è un silenzio incredibile. Vado a cercare un bagno. Mi siedo sulla tazza a fare pipì e poi faccio scorrere l’acqua della doccia. Mi butto sotto il getto caldo e rilassante e mi lavo con cura. Esco e mi avvolgo in un asciugamano che trovo li vicino. Torno in salotto dove le altre ancora dormono. Mi siedo ancora sulla poltrona a guardarle. Dopo qualche minuto vedo Greta che si muove ed apre gli occhi. Mi guarda e sorride. Le faccio segno col dito di fare silenzio e indico le altre che dormono. Lei si alza senza fare rumore e si avvicina a me. Mi si siede in braccio e mi abbraccia. Poi avvicina le sue labbra alle mie e mi da un bacio dolcissimo ed infinito. Io la stringo a me e le accarezzo i capelli e la schiena mentre ci baciamo. Dopo il bacio Greta mi sussurra: “Giulia, ma è possibile amare improvvisamente tre persone nello stesso momento? Io sono pazza di voi” “Vedi Greta” rispondo sussurrando a mia volta “Ora tu fai parte di noi. Noi ci vogliamo bene. Ci amiamo. Ora il nostro amore è rivolto anche a te. Proviamo tutte lo stesso sentimento. Mi rendo conto che non sia una cosa normale. Di solito si ama una persona per volta ma per noi è diverso.” Lei mi abbraccia ancora forte e mi dice: “Io devo ringraziare soprattutto te Giulia per avermi convinta. Sei stata così dolce. E poi sei così bella. Mi sei piaciuta da momento che sei entrata in azienda la prima volta. Quando ti ho vista ho sentito le farfalle nello stomaco. In quel momento non l’avevo ancora capito ma ora so cos’era. Mi ero innamorata di te.” Io la bacio e rispondo: “Che cucciola dolce che sei. Anche io ho notato la tua bellezza dolce e pura. Ci ho messo un po’ di più, ma ora anche io sono innamorata di te, come lo sono di Francesca e Manuela. Siete i miei amori e vi adoro”. “Giulia, mi aiuti a fare una cosa?” “Certo Greta, tutto quello che vuoi”. “Voi siete così belle con la figa tutta rasata. Voglio essere come voi. Mi dai una mano?” “Ma certo amore mio” rispondo. “Vieni in bagno che ti depilo”.
Ci alziamo piano ed andiamo in bagno. Con una forbicina le taglio il grosso della peluria che le ricopre la figa. Poi la insapono e la rado per bene. Ora la sua figa è liscia come quella di una bambina. Lei se la accarezza e mi sorride e poi mi dice: “Giulia, tu non mi hai ancora leccata. Vuoi farlo? Mi piacerebbe sentire la tua lingua dentro di me.” Non mi faccio pregare. La prendo per mano e ci dirigiamo verso una delle porte chiuse dietro la quale immagino ci siano le due camere dal letto. In effetti è così. Le dico di stendersi e lei si adagia sulla schiena prendendosi con le mani le ginocchia e tirandosele al petto. La sua figa liscia e il suo culetto sono spalancati davanti a me. “Leccami presto. Fammi venire. Voglio essere la tua puttana stamattina. Puoi farmi quello che vuoi. Ti voglio. Ti amo”. Penso che abbiamo trasformato una santarellina in un’altra ninfomane. Mi avvicino alla sua figa già grondante di umori ed inizio a leccarla. Più la lecco e più lei si bagna. Passo qualche volta anche la lingua sul suo buchino dolce e stretto. Lei mugola. “Di più amore. Leccami di più.” Ormai ha perso qualsiasi inibizione. Io le scappuccio il clitoride e lo succhio con avidità. Lei si dimena dicendo che vuole essere scopata più a fondo. Inserisco completamente due dita nella sua figa. Lei è quasi in balia dell’orgasmo. Poi improvvisamente mi dice: “Giulia, voglio darti per prima il mio culo. Scopami il culo ti prego. Entrami dentro. Fammi godere amore.” Mi impegno a inumidirle bene il buchino del suo bel culetto e poi punto il mio indice. Lei alza la testa e mi guarda. “Spingi amore. Ti voglio dentro di me. Prenditi la mia verginità ti prego. E’ il mio regalo per avermi concesso di amarti”. Sorrido ed inizio a penetrarle il culo. Una piccola smorfia di dolore appare sul suo volto. Mi fermo e lei subito mi dice: “No. Non fermarti amore. So che poi sarà bellissimo. Entrami dentro. Voglio che il culo sia tuo. Scopami amore mio. Scopami”. Allora continuo nella profanazione di quel piccolo culetto vergine. Il suo volto di rilassa ed appare un sorriso. Sta cominciando a godere. Io godo solo nel vedere lei. Aumento il ritmo ed infilo nuovamente due dita nella figa. Fino a 24 ore fa Greta era una morigerata verginella tutta casa e lavoro. Ora era diventata un dolce puttanella che si stava facendo scopare figa e culo. Mentre penso questo Greta mi dice che sta per venire. Pochi secondi e la sua figa rilascia una quantità incredibile di liquido. Lei è scossa da spasmi che fanno fatica a terminare. Resta con le cosce spalancate ed io le lecco piano la figa. Finalmente si rilassa. Mi sdraio al suo fianco con il viso inondato del suo orgasmo. Come una veterana mi lecca il viso ripulendomi del suo stesso orgasmo e poi mi dice: “Mi pare di avere un buon sapore. Tu che ne dici?” “Dico che hai un orgasmo dolcissimo piccolo amore mio. Grazie del regalo che mi hai fatto.” “Era il minimo che potessi fare per te Giulia. Sono proprio contenta che sia stata tu a sverginarmi il culo. Io ti amo tantissimo. Imparerò ad amare anche le altre allo stesso modo ma ora non posso nascondere che per te farei pazzie. Sei la persona più dolce che abbia mai conosciuto. Ti amo da impazzire e mi piace fare l’amore con te. Sai leccare la figa divinamente. Ti amo Giulia. Ti amo” Mi abbraccia e mi bacia ancora. Le dico che è meglio tornare di la dove le altre dormono. Ci prendiamo per mano e torniamo in salotto. Manuela e Francesca dormono ancora e noi ci stendiamo sul tappeto con loro tenendoci abbracciate aspettando che le nostre amanti si destino.
scritto il
2015-09-17
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