Puttane si nasce o si diventa
di
Doris.night
genere
gay
Il favore te l'ho fatto e ora dovresti fare tu una cosetta per me!
Sputa fuori, ma fai presto perchè sono sul set fra cinque minuti.
Ero un attore, allora, stavo girando uno sceneggiato televisivo che non era un granchè, ma io ero il protagonista, mi ci aveva fatto entrare lui e di questo gli ero debitore.
E' un lavoretto di una notte, poi puoi decidere tu. Si tratta del primo co-produttore...che vuoi farci, gli sei andato a sangue!
No, questo non me lo puoi chiedere, finchè si trattava di una tardona, anche se per le particine che mi passavi anche quello era troppo.
E invece questo non sarà troppo, vedrai, è... un affascinante uomo di affari! - ma il suo sorrisetto indicava un sottofondo sarcastico.
E allora perchè non te lo fai tu?
Perchè a lui piaci tu...infondo è solo un ruolo passivo quello che ti si chiede...
Ah, pure...
Bè, se fosse stato attivo doveva piacere a te...e poi è un'esperienza che prima o poi si deve fare e se la cominci bene puo darsi che poi ti piaccia pure.
Sei un lurido verme a farmi questo...
Tanto sai che non hai scelta, allora perchè farla tanto difficile. Si chiama Mitchel ti aspetta stasera alle 10 e questo è l'indirizzo. - E mi diede un foglietto con quanto detto.
Passai una notte agitata immaginando i peggiori atti osceni che mi sarebbero stati richiesti e provai anche a farmi una sega, pensandone alcuni. Niente da fare.
Ma il momento arrivò egualmente e io mi recai all'indirizzo datomi con un forte senso di nausea.
La nausea aumentò quendo l' ”affascinante uomo di affari”venne ad aprirmi e mi fece entrare. Era atticciato, calvo con una coroncina di capelli tinti intorno alla palla del cranio e quando aprì la vestaglia un ventre da sessantenne depravato ed un cazzo...oddio il cazzo...in mezzo a una selva di pelo fulvo era spuntata una proboscide pendula, che subito immaginai sudaticcia e olezzante di tremendi deodoranti.
Cosa vuoi bere? - Mi chiese voltandomi le spalle e obbligandomi a seguirlo in uno sconfinato soggiorno grondante soldi e cattivo gusto.
Una volta servitomi un bicchiere di un “torbato” del medesimo livello del salotto gracchiò.
Che aspetti a toglierti le scarpe e...e il resto. Se vuoi ci possiamo anche fare una doccia, intanto siediti e spogliati o vuoi che ti spogli io?
No grazie...
No per la doccia o per farti spogliare da me.
Per tutte e due le cose...
Non sei gentile, ma ti aiuterò lostesso.
E appena mi sedetti si sedette anche lui e mi mise le mani addosso, cominciando a sbottonarmi la camicia e offrendomi una panoramica totale del suo pube al completo.
Lo lasciai fare naturalmente e cercai di assumere una posizione volgare aprendo le gambe e facilitandogli lo sfogo di ogni libidine.
Le sue mani si fecero frenetiche e quasi mi strapparono la camicia per arrivare ad impossessarsi e togliermi i pantaloni.
Poi inginocchiatosi davanti a me cominciò a mordermi il sesso, senza togliermi gli slip. Gettai la testa all'indietro per non vedere, ma in un gesto che poteva anche essere preso per godimento.
E, contro ogni mia aspettativa, riuscì rapidamente a farmelo diventare duro. Le mutande mi vennero subito strappate e il pene scappucciato con violenza, ingoiato e affogato in un oceano di saliva che mi bagnò completamente tutto l'inguine.
Il pompino rivelò tutta la mia fragilità e cominciai a mugolare e farfugliare:
No...no...per favore no...non così...non così.
D'accordo...no!
E mi alzò violentemente le gambe facendomi scivolare in avanti a porgergli lo sfintere, che lui cominciò a lavorare di lingua.
Ero sbalordito dall'abilità con cui mi stava riducendo in suo potere e, anche se stentavo a concepirlo, al brivido che dal fondoschiena stava risalendo la spina dorsale e, ancor peggio, tutta la superficie della pelle.
Una volta certo che sarei restato volontariamente in quella posizione le sue mani risalirono ad impadronirsi dei miei capezzoli e tormentarli in modo tale da strapparmi un nuovo lamento.
Piano, piano, mi fai male?
Si, si... stai diventando la giovane troia che voglio! - E raddrizzatosi all'improvviso mi mostrò in tutta la sua gloria un cazzo diventato duro e...e tremendament minaccioso-
Preferisci questo...vero?...Non temere eccotelo...
Puntato sullo sfintere cominciò a tentare di penetrare nel mio intestino.
Aaah...Aaah....
Eh.... si! sarà necessario del lubrificante...- E un grosso blocco di saliva mi centrò in pieno il buco.
Fai piano...fai piano...
Senti, farò di meglio, alzati e vieni con me.
Ero ormai completamente nudo e, sotto il suo sguardo soddisfatto, provai vergogna, mentre le sue mani giocavano su e fra le mie natiche. Mi fece scendere una scaletta celata oltre una porta e mi trovai in un ambiente che sembrava insonorizzato e con strani apparecchi.
Vieni qui e fatti legare i polsi...bravo, così...ti piace essere torturato? Eroticamente, s'intende!
Che vuole fare...
Lo vedrai o preferisci che te lo racconti prima?
Non potevo rispondere, ma un nodo di paura e tuttavia anche di piacere mi bloccava la gola. Le corde che mi legavano i polsi erano manovrate da leve, che mi stavano costringendo a chinarmi e poi ad inginocchiarmi. Dal pavimento poi si alzò, dietro di me un meccanimo, un braccio meccanico, su cui lui vanne a montare un artefatto di gomma o plastica nera e che aggiustò in modo che toccasse il mio sfintere, mentre lui con il suo grosso pene eretto si sedeva su una poltroncina davanti a me ed azionava il meccanismo con un telecomando.
Il pene di gomma cominciò a pulsare e forzare il mio ano, mentre quello dell'uomo si propose alle mie labbra e poiché erano chiuse da una sensazione di schifo il suo glande sconfinò su tutta la mia faccia.
A quel punto chiusi gli occhi ed aprii la bocca. Doveva averi messo su del miele, perche era dolce e...buono, anche come carota...per il somaro che ero.
O la gran vacca che stavo diventando...presi a leccarlo con gusto...tanto valeva metercela tutta e tirare alla sborra...il primo schizzo arrivò rapidamente e lo ingoiai con gusto, ma lui lo tirò fuori subito e me lo fece tutto sul viso, chiusi gli occhi e lo sperma mi colò dalle ciglia come lacrime dense e vischiose.
Intanto il grosso pene di lattice mi aveva sfondato il culo e una sostanza calda e collosa prese a colarmi dall'ano che palpitava, completamente addomesticato dalle spinte del pene meccanico.
Stavo godendo come una monaca sfondata dal curato e subito il tipo se ne accorse e scivolò sotto di me mi prese il cazzo con le mani e lo congiunse col suo e il suo glande premette e si strofinò sul mio provocando ulteriori spasmi di un orgasmo come mai avevo provato. Era quasi dolore...l'eccesso di piacere.
Oddio mi stai scopando da tutte le parti...
Ti piace, troia che non sei altro!
Allontanò con un piede il meccanismo e sentii la sua canna entrarmi da sotto e darmi feroci colpi di penetrazione. Sembrava che non fosse ancora venuto, tanto erano forti e vogliosi i colpi del suo cazzo inferocito. Continuò a fottermi per un tempo infinito durante il quale anche io avevo l'impressione di continuare a venire. Ma quando venne veramente mi premette a se e i suoi colpi furono brevi e convulsi, con il cazzo tutto dentro e lo sperma che mi colava dapertutto, caldo e liquido come lava che mi bruciava di piacere l'intestino e di gratitudine il cervello.
Lo baciai e bevvi la sua saliva come il mio culo beveva la sua sborra.
Sputa fuori, ma fai presto perchè sono sul set fra cinque minuti.
Ero un attore, allora, stavo girando uno sceneggiato televisivo che non era un granchè, ma io ero il protagonista, mi ci aveva fatto entrare lui e di questo gli ero debitore.
E' un lavoretto di una notte, poi puoi decidere tu. Si tratta del primo co-produttore...che vuoi farci, gli sei andato a sangue!
No, questo non me lo puoi chiedere, finchè si trattava di una tardona, anche se per le particine che mi passavi anche quello era troppo.
E invece questo non sarà troppo, vedrai, è... un affascinante uomo di affari! - ma il suo sorrisetto indicava un sottofondo sarcastico.
E allora perchè non te lo fai tu?
Perchè a lui piaci tu...infondo è solo un ruolo passivo quello che ti si chiede...
Ah, pure...
Bè, se fosse stato attivo doveva piacere a te...e poi è un'esperienza che prima o poi si deve fare e se la cominci bene puo darsi che poi ti piaccia pure.
Sei un lurido verme a farmi questo...
Tanto sai che non hai scelta, allora perchè farla tanto difficile. Si chiama Mitchel ti aspetta stasera alle 10 e questo è l'indirizzo. - E mi diede un foglietto con quanto detto.
Passai una notte agitata immaginando i peggiori atti osceni che mi sarebbero stati richiesti e provai anche a farmi una sega, pensandone alcuni. Niente da fare.
Ma il momento arrivò egualmente e io mi recai all'indirizzo datomi con un forte senso di nausea.
La nausea aumentò quendo l' ”affascinante uomo di affari”venne ad aprirmi e mi fece entrare. Era atticciato, calvo con una coroncina di capelli tinti intorno alla palla del cranio e quando aprì la vestaglia un ventre da sessantenne depravato ed un cazzo...oddio il cazzo...in mezzo a una selva di pelo fulvo era spuntata una proboscide pendula, che subito immaginai sudaticcia e olezzante di tremendi deodoranti.
Cosa vuoi bere? - Mi chiese voltandomi le spalle e obbligandomi a seguirlo in uno sconfinato soggiorno grondante soldi e cattivo gusto.
Una volta servitomi un bicchiere di un “torbato” del medesimo livello del salotto gracchiò.
Che aspetti a toglierti le scarpe e...e il resto. Se vuoi ci possiamo anche fare una doccia, intanto siediti e spogliati o vuoi che ti spogli io?
No grazie...
No per la doccia o per farti spogliare da me.
Per tutte e due le cose...
Non sei gentile, ma ti aiuterò lostesso.
E appena mi sedetti si sedette anche lui e mi mise le mani addosso, cominciando a sbottonarmi la camicia e offrendomi una panoramica totale del suo pube al completo.
Lo lasciai fare naturalmente e cercai di assumere una posizione volgare aprendo le gambe e facilitandogli lo sfogo di ogni libidine.
Le sue mani si fecero frenetiche e quasi mi strapparono la camicia per arrivare ad impossessarsi e togliermi i pantaloni.
Poi inginocchiatosi davanti a me cominciò a mordermi il sesso, senza togliermi gli slip. Gettai la testa all'indietro per non vedere, ma in un gesto che poteva anche essere preso per godimento.
E, contro ogni mia aspettativa, riuscì rapidamente a farmelo diventare duro. Le mutande mi vennero subito strappate e il pene scappucciato con violenza, ingoiato e affogato in un oceano di saliva che mi bagnò completamente tutto l'inguine.
Il pompino rivelò tutta la mia fragilità e cominciai a mugolare e farfugliare:
No...no...per favore no...non così...non così.
D'accordo...no!
E mi alzò violentemente le gambe facendomi scivolare in avanti a porgergli lo sfintere, che lui cominciò a lavorare di lingua.
Ero sbalordito dall'abilità con cui mi stava riducendo in suo potere e, anche se stentavo a concepirlo, al brivido che dal fondoschiena stava risalendo la spina dorsale e, ancor peggio, tutta la superficie della pelle.
Una volta certo che sarei restato volontariamente in quella posizione le sue mani risalirono ad impadronirsi dei miei capezzoli e tormentarli in modo tale da strapparmi un nuovo lamento.
Piano, piano, mi fai male?
Si, si... stai diventando la giovane troia che voglio! - E raddrizzatosi all'improvviso mi mostrò in tutta la sua gloria un cazzo diventato duro e...e tremendament minaccioso-
Preferisci questo...vero?...Non temere eccotelo...
Puntato sullo sfintere cominciò a tentare di penetrare nel mio intestino.
Aaah...Aaah....
Eh.... si! sarà necessario del lubrificante...- E un grosso blocco di saliva mi centrò in pieno il buco.
Fai piano...fai piano...
Senti, farò di meglio, alzati e vieni con me.
Ero ormai completamente nudo e, sotto il suo sguardo soddisfatto, provai vergogna, mentre le sue mani giocavano su e fra le mie natiche. Mi fece scendere una scaletta celata oltre una porta e mi trovai in un ambiente che sembrava insonorizzato e con strani apparecchi.
Vieni qui e fatti legare i polsi...bravo, così...ti piace essere torturato? Eroticamente, s'intende!
Che vuole fare...
Lo vedrai o preferisci che te lo racconti prima?
Non potevo rispondere, ma un nodo di paura e tuttavia anche di piacere mi bloccava la gola. Le corde che mi legavano i polsi erano manovrate da leve, che mi stavano costringendo a chinarmi e poi ad inginocchiarmi. Dal pavimento poi si alzò, dietro di me un meccanimo, un braccio meccanico, su cui lui vanne a montare un artefatto di gomma o plastica nera e che aggiustò in modo che toccasse il mio sfintere, mentre lui con il suo grosso pene eretto si sedeva su una poltroncina davanti a me ed azionava il meccanismo con un telecomando.
Il pene di gomma cominciò a pulsare e forzare il mio ano, mentre quello dell'uomo si propose alle mie labbra e poiché erano chiuse da una sensazione di schifo il suo glande sconfinò su tutta la mia faccia.
A quel punto chiusi gli occhi ed aprii la bocca. Doveva averi messo su del miele, perche era dolce e...buono, anche come carota...per il somaro che ero.
O la gran vacca che stavo diventando...presi a leccarlo con gusto...tanto valeva metercela tutta e tirare alla sborra...il primo schizzo arrivò rapidamente e lo ingoiai con gusto, ma lui lo tirò fuori subito e me lo fece tutto sul viso, chiusi gli occhi e lo sperma mi colò dalle ciglia come lacrime dense e vischiose.
Intanto il grosso pene di lattice mi aveva sfondato il culo e una sostanza calda e collosa prese a colarmi dall'ano che palpitava, completamente addomesticato dalle spinte del pene meccanico.
Stavo godendo come una monaca sfondata dal curato e subito il tipo se ne accorse e scivolò sotto di me mi prese il cazzo con le mani e lo congiunse col suo e il suo glande premette e si strofinò sul mio provocando ulteriori spasmi di un orgasmo come mai avevo provato. Era quasi dolore...l'eccesso di piacere.
Oddio mi stai scopando da tutte le parti...
Ti piace, troia che non sei altro!
Allontanò con un piede il meccanismo e sentii la sua canna entrarmi da sotto e darmi feroci colpi di penetrazione. Sembrava che non fosse ancora venuto, tanto erano forti e vogliosi i colpi del suo cazzo inferocito. Continuò a fottermi per un tempo infinito durante il quale anche io avevo l'impressione di continuare a venire. Ma quando venne veramente mi premette a se e i suoi colpi furono brevi e convulsi, con il cazzo tutto dentro e lo sperma che mi colava dapertutto, caldo e liquido come lava che mi bruciava di piacere l'intestino e di gratitudine il cervello.
Lo baciai e bevvi la sua saliva come il mio culo beveva la sua sborra.
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