La palestra

di
genere
etero

Mi piace il mio lavoro, sono un fisioterapista di 35 anni, estroverso e anche carino, dicono, e lavoro in una palestra di fitness dove pratico dei massaggi.
Vedo che sono apprezzato un po’ da tutti, significa che riesco in quello che faccio, l'unica difficoltà è celare il desiderio che a volte mi assale quando massaggio un bel corpo, devo resistere e restare il più professionale possibile.
Ma c'è lei... lei che quando viene e si sdraia sul lettino mi porta in uno stato di sensazioni uniche e allora le mie mani cominciano a muoversi in maniera diversa.
Eccola! La guardo mentre fa i suoi esercizi preparatori, guardo le sue movenze, è una vampata sensualissima quella che mi coglie quando la vedo e Lei sa che mi piace da morire, aspetto che, finiti gli esercizi, venga nella saletta per il suo massaggio, trenta minuti di passione celata a fatica, trenta minuti in cui la farei urlare di piacere per le fantasie che ogni volta mi colgono quando ho il suo corpo sotto le mani.
- Ciao Marco - mi sorride e si adagia sul lettino, guardo le sue labbra ma odo a fatica i suoni tanta è la voglia di baciarla che ho.
- Ciao Laura - rispondo con un gran sorriso.
La faccio sdraiare supina e comincio a massaggiarle la schiena, le mie mani scivolano e risalgono sulla sua pelle di seta mentre lei tiene gli occhi socchiusi, le accarezzo i fianchi, tento di farlo sembrare un massaggio ma in effetti non lo è, risalgo e sfioro il suo seno schiacciato sul lettino, le massaggio la nuca e il collo.
Scosto il piccolo asciugamano posto sulle sue natiche e mi manca il respiro, ha un corpo favoloso, le mie mani scivolano sui glutei e poi sulle cosce, risalgono spingendosi furtivamente in mezzo come se fosse un passaggio dovuto, fatico a nascondere la mia eccitazione, la osservo di nascosto per percepire qualcosa che mi faccia capire che posso spingermi oltre.
La vedo mordicchiarsi le labbra ma non oso ancora, le mie mani stringono e rilasciano le sue cosce proprio sotto le natiche, un massaggio lento ed estenuante, ha una reazione, schiude leggermente le gambe ed io avverto il suo profumo salirmi prepotente alle narici, le accarezzo i polpacci, risalgo sulle gambe, mi metto davanti a lei sempre supina e con gli occhi socchiusi per massaggiarle la schiena con movimenti che dalle scapole scendono in giù fino ai fianchi.
Il mio bacino sfiora i suoi capelli, la sua testa è reclinata e per fortuna non guarda verso me perché si troverebbe davanti il mio sesso proteso, duro e caldissimo da morire.
Tento di velocizzare il massaggio per togliermi da quell’ingrata posizione.
Accade tutto in un attimo, lei si gira verso me e io resto immobile con le mie mani protese sulla schiena, chinato su di lei: - Sono io che ti faccio quest'effetto? - e me lo dice puntando con gli occhi ciò che non sono riuscito a nascondere.
Non so cosa rispondere, è una frazione di secondi, lei allunga la sua mano e con fare deciso mi abbassa il pantalone della tuta tanto quanto basta per farlo esplodere fuori in tutta la sua lunghezza.
- Sono lusingata - e lo accarezza lentamente passando le dita sulla punta e poi sull'asta.
Resto immobile con le mani che risalgono sulla sua schiena, la vedo mentre lo impugna e lo stringe, lo sfiora con le labbra, lo imbocca con un movimento lento, lo fa scivolare tra le sue labbra, sento il calore della sua bocca, la sua lingua che mi avvolge, ho un tremito, la mia mano spinge la sua testa ritmicamente e lei mi asseconda, lo fa scivolare tra le sue labbra serrate dandomi sensazioni incredibili, mi lascia e mi guarda.
- Avevo voglia di te - mi dice.
Si gira sul lettino e solleva leggermente le sue gambe divaricandole leggermente, la mia mano si allunga verso il suo sesso e lo trova bagnato, caldissimo, le dita l'accarezzano, lei chiude gli occhi e assapora il momento.
Mi sposto, mi metto davanti a lei e la tiro verso di me proprio sul bordo del lettino; la voglia è alle stelle, sento il profumo del suo sesso, mi chino e comincio a leccarla.
- Ohhhhhh siiiiii così - sussurra la sua voce.
La mia lingua scivola sui suoi umori, accarezza il clitoride e si spinge velocemente dentro le sue grandi labbra ormai aperte e desiderose, mi spinge la testa contro di lei, muove ritmicamente il bacino, si bagna tantissimo.
Le mie dita l'esplorano a lungo, sono attimi interminabili e carichi di sensazioni uniche.
- Dammelo lo voglio... adesso. - Me lo dice con voce roca. Mi metto in piedi e la cappella gonfia stimola il suo clitoride, non voglio prenderla, voglio godermi il momento, voglio aspettare, lo spingo lentamente e mentre entro accarezzo le sue grandi labbra.
Lei inarca la schiena, solleva le gambe, spingo lentamente fino ad arrivare in fondo, pulso dentro di lei, sono durissimo da far male.
Mi muovo lentamente, entro ed esco ritmicamente, lei passa le sue mani sotto le sue ginocchia e tira a sé le sue gambe, mi invita ad essere più deciso, dò dei colpi profondi e mi fermo a sentire le sue contrazioni, mi sposto a leccarle i polpacci. Le gambe le tengo per le caviglie, sono divaricate e sono dentro di lei e la guardo, le sue dita accarezzano decisamente il clitoride, i suoi umori scivolano tra le sue natiche.
Mi chino a raccoglierli con la mia lingua che passa tra i suoi glutei marmorei e rotondi e le sue mani ora li schiudono per farsi meglio leccare.
La mia lingua la penetra.
- Siiiiiiii, se continui così mi fai godere, mi piace così, mi piace sentirmi presa e piena, dammelo ora, così... -Impazzisco dalla voglia e dal piacere.
Lei è proprio sul bordo del lettino; appoggio la punta caldissima e spingo, la sento aprirsi a me, scivolo durissimo, dentro, è stretta, si muove lentamente, si contrae e mi stringe. Raggiungo l'apice del piacere, mi muovo tenendole le gambe in alto e aperte, lei ansima: - Dai, si, ora, dai, siiii, vengooo –
I miei colpi la riempiono, non resisto più.
Fiotto dentro di lei ripetutamente tutto il mio piacere ormai divenuto bollente mentre lei contrae i glutei godendo e dandomi più piacere ancora.
Veniamo insieme nello stesso, unico, momento.
Ci ricomponiamo, lei scende dal lettino, mi sfiora la guancia con un bacio e va via.
Apro gli occhi per un rumore quasi fastidioso che mi ha accompagnato durante questa fantastica esperienza e mi ritrovo nel mio letto, con la sveglia che suona.
scritto il
2016-04-21
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