Terzo episodio Fattoria prima di una lunga pausa estiva
di
Mino
genere
gay
Erano arrivati alla fattoria 3 braccianti stagionali nuovi, albanesi. Eta' trai 20 e 40 anni. So cosa state pensando .. Ecco l'altra stronzata sui soliti albanesi cazzuti e tori.. Forse sono stupidate ma vi assicuro che erano un trio da favola e anche con loro accaddero giochi incredibili sempre con la regia di Ettore il grande capo.
Dopo qualche mese di rodaggio dei tre albanesi sul lavoro, impegnati con la cura dei cavalli, Ettore di nascosto gli parlo' di me. Non sono stupido e avevo notato che il mio già ottimo rapporto di nuova amicizia con loro era diventato - da parte loro - una confidenza un po' spinta sempre educati ma più intimi direi. Piena estate sempre in calzoncini e canottiera. Spalle enormi, cosce da stalloni, pettorali coperti da tappeti di peli. Mangiavamo il panino di mezzogiorno insieme sotto gli alberi, vino rosso e frutta. Puzzavano sempre di cavallo visto che lavoravano nei box. Ma certamente mi piaceva. Non e' un mistero: mi piace l'odore forte del maschio lavoratore. Ettore parlo' chiaro con me un giorno. Mi disse che voleva organizzare una serata coi tre albanesi. Saremmo stati in 5. Gli dissi che avevo abbastanza forza e carattere per godermi una sessione con 4 stalloni di quel genere, lui e gli albanesi.
Inizio' tutto una sera tardi senza aver cenato, decidemmo perché soprattutto il sottoscritto avrei dovuto essere pulito e pronto per 4 stalloni. Mi lavai ulteriormente come sapete.. E fui pronto. Soprattutto il più anziano degli albanesi mi faceva impazzire: rosso di capelli circa 1:80, 90 kg pesati visti da me. Spalle possenti, pacco sempre barzotto. Piedi larghi da ciucciare. Fu il primo a farsi avanti davanti a tutti. Mi tolse i calzoncini e la maglietta ero in slip. Mi squadrò il culo e mi tolse gli slip. Andavo già in estasi. Gli altri intanto si erano tirati giù i calzoni e si menavano i cazzi tutti considerevoli. Ettore fumava il suo sigaro a gambe larghe e si godeva la scena. Il senior albanese si sedette vicino a Ettore, nudo col cazzo ritto. Usammo olio d'oliva come sempre. Mi volle seduto piano piano su di lui. Mi reggevo sulle gambe forti e mi attaccavo al collo dell'albanese. Lo sentivo entrare e aspiravo quello dire forte di sudore e cavallo, stalla e maschio e paglia. Entro' tutto era grande e largo ma non come Ettore. E non era un montatore come Ettore ma era comunque fantastico perché bello, forte come un toro, sudato e voglioso. Cercavo di non venire. Mi sollevai da lui estraendo il suo uccello umido e oleoso dal culo. Gli altri guardavano in silenzio e fumavano. Ormai l'odore di 5 uomini, il fumo il sudore, il testosterone avevano reso quella stanza un cantiere di sesso, una fabbrica.. Si fece avanti il giovane un riccioluto scuro e con un cazzo di tutto rispetto. Volle la stessa posizione e io ubbidii. Ettore si era tolto gli slip e a gambe larghe mostrava la sua arma enorme la più grande. Fecero i complimenti anche a me non solo per il culo ma anche per il cazzo forte e grande che ho. Non mi toccavano il cazzo gli albanesi... Loro giocavano a fare solo gli attivi.... Mi sedetti sul giovane ventenne albanese e sentii che mi stava ormai piacendo troppo sto gioco. Sentivo le mie narici allargarsi insieme al culo a forza di colpi lenti ma duri. Aspiravo odori mai sentiti, umori e sudori di maschi veri. Ettore che mi conosceva bene glielo disse a modo suo ai tre albanesi, davanti a me: vi stare fottendo un giovane torello italiano ragazzi, puzzate come caproni ma Mino vuole proprio questo, continuate... Tutti rimasero seri e presi da questa monta infinita. Mi devi mettere in modo che potevo stare seduto sul cazzo del giovane e prendere in bocca a turno gli altri iniziando dal Ettore. Realizzavo un gran sogno di essere avvolto da maschi così. Veri.
Il terzo albanese era quasi calvo, un atleta magro ma di una forza incredibile. Mi mise a terra e mi monto' da dietro veloce, troppo emozionato forse.
Ma il patto era chiaro la monta finale era di Ettore. Salii su di lui e mi penetrai da solo, enorme,,, 25 cm tutti e largo. Sapeva di sigaro di pepe, di sudore, e per la prima volta davanti a quei tre bestioni che mi avevano posseduto senza venire mi bacio' . Venimmo come fiumi. Il culo inondato, io con i miei muscoli e la mia forza, colavo dal culo sborra come una fica. Un urlo di piacere mi uscì dal petto. Silenzio e respiro, tirai una boccata di sigaro da Ettore. Salutammo i tre stallieri. E' tutto vero. Fu forse l'ultima vera cosa grossa che mi è' successa. 23 anni e tanta voglia di sesso vero.
Dopo qualche mese di rodaggio dei tre albanesi sul lavoro, impegnati con la cura dei cavalli, Ettore di nascosto gli parlo' di me. Non sono stupido e avevo notato che il mio già ottimo rapporto di nuova amicizia con loro era diventato - da parte loro - una confidenza un po' spinta sempre educati ma più intimi direi. Piena estate sempre in calzoncini e canottiera. Spalle enormi, cosce da stalloni, pettorali coperti da tappeti di peli. Mangiavamo il panino di mezzogiorno insieme sotto gli alberi, vino rosso e frutta. Puzzavano sempre di cavallo visto che lavoravano nei box. Ma certamente mi piaceva. Non e' un mistero: mi piace l'odore forte del maschio lavoratore. Ettore parlo' chiaro con me un giorno. Mi disse che voleva organizzare una serata coi tre albanesi. Saremmo stati in 5. Gli dissi che avevo abbastanza forza e carattere per godermi una sessione con 4 stalloni di quel genere, lui e gli albanesi.
Inizio' tutto una sera tardi senza aver cenato, decidemmo perché soprattutto il sottoscritto avrei dovuto essere pulito e pronto per 4 stalloni. Mi lavai ulteriormente come sapete.. E fui pronto. Soprattutto il più anziano degli albanesi mi faceva impazzire: rosso di capelli circa 1:80, 90 kg pesati visti da me. Spalle possenti, pacco sempre barzotto. Piedi larghi da ciucciare. Fu il primo a farsi avanti davanti a tutti. Mi tolse i calzoncini e la maglietta ero in slip. Mi squadrò il culo e mi tolse gli slip. Andavo già in estasi. Gli altri intanto si erano tirati giù i calzoni e si menavano i cazzi tutti considerevoli. Ettore fumava il suo sigaro a gambe larghe e si godeva la scena. Il senior albanese si sedette vicino a Ettore, nudo col cazzo ritto. Usammo olio d'oliva come sempre. Mi volle seduto piano piano su di lui. Mi reggevo sulle gambe forti e mi attaccavo al collo dell'albanese. Lo sentivo entrare e aspiravo quello dire forte di sudore e cavallo, stalla e maschio e paglia. Entro' tutto era grande e largo ma non come Ettore. E non era un montatore come Ettore ma era comunque fantastico perché bello, forte come un toro, sudato e voglioso. Cercavo di non venire. Mi sollevai da lui estraendo il suo uccello umido e oleoso dal culo. Gli altri guardavano in silenzio e fumavano. Ormai l'odore di 5 uomini, il fumo il sudore, il testosterone avevano reso quella stanza un cantiere di sesso, una fabbrica.. Si fece avanti il giovane un riccioluto scuro e con un cazzo di tutto rispetto. Volle la stessa posizione e io ubbidii. Ettore si era tolto gli slip e a gambe larghe mostrava la sua arma enorme la più grande. Fecero i complimenti anche a me non solo per il culo ma anche per il cazzo forte e grande che ho. Non mi toccavano il cazzo gli albanesi... Loro giocavano a fare solo gli attivi.... Mi sedetti sul giovane ventenne albanese e sentii che mi stava ormai piacendo troppo sto gioco. Sentivo le mie narici allargarsi insieme al culo a forza di colpi lenti ma duri. Aspiravo odori mai sentiti, umori e sudori di maschi veri. Ettore che mi conosceva bene glielo disse a modo suo ai tre albanesi, davanti a me: vi stare fottendo un giovane torello italiano ragazzi, puzzate come caproni ma Mino vuole proprio questo, continuate... Tutti rimasero seri e presi da questa monta infinita. Mi devi mettere in modo che potevo stare seduto sul cazzo del giovane e prendere in bocca a turno gli altri iniziando dal Ettore. Realizzavo un gran sogno di essere avvolto da maschi così. Veri.
Il terzo albanese era quasi calvo, un atleta magro ma di una forza incredibile. Mi mise a terra e mi monto' da dietro veloce, troppo emozionato forse.
Ma il patto era chiaro la monta finale era di Ettore. Salii su di lui e mi penetrai da solo, enorme,,, 25 cm tutti e largo. Sapeva di sigaro di pepe, di sudore, e per la prima volta davanti a quei tre bestioni che mi avevano posseduto senza venire mi bacio' . Venimmo come fiumi. Il culo inondato, io con i miei muscoli e la mia forza, colavo dal culo sborra come una fica. Un urlo di piacere mi uscì dal petto. Silenzio e respiro, tirai una boccata di sigaro da Ettore. Salutammo i tre stallieri. E' tutto vero. Fu forse l'ultima vera cosa grossa che mi è' successa. 23 anni e tanta voglia di sesso vero.
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