Tunisia
di
Mino
genere
gay
Storia vera anche questa.
Avevo deciso di farmi un viaggio in Tunisia e chiaramente avrei voluto sperimentare uomini del nordafricani, bei massici e scuri.
Il prigramma era quello di trovare in autista che mi portasse in giro per il paese fino al sud e che magari fosse anche in gran bel pezzo d'uomo. Ma i problemi erano vari: di chi fidarsi? Il costo? In ogni caso partii per Tunisi dove passai qualche giorno in un bel l'albergo del centro.
Dopo qualche giornata passata a girare per la città nella calura estiva, una sera notai il concierge di turno: un trentenne massiccio, in divisa nera, coscioni da calciatore faccia forte, barba rada, mascella quadrata, petto da sollevatore di pesi che quasi strappava la camicia bianca.
Mi piacque molto e gli parlai subito. Gli chiesi voleva cenare con me e lui molto sgamato pensando a opportunità di lavoro accetto'. Infatti durante la cena gli dissi in modo chiaro che gli volevo proporre di essere il mio driver per un tour della Tunisia. Macchina a noleggio e diede tutte a mio carico ma non avrei pagato un prezzo esagerato... Ci penso' su e mi disse che mi avrebbe fatto sapere il giorno dopo. Si accese una sigaretta e ci guardammo. No, tranquilli non nacque una storia... Lui pensava solo al business di farmi da driver e io pensavo a quanto bello e sexy era.
Tornai in albergo e tardissimo squillo ' il telefono. Era lui che mi chiamava Monsieur e che mi confermava che era disponibile. Ne aveva parlato con la moglie mi disse e mi propose il prezzo. Un po' alto ma accettabile. Dissi ok.
Partimmo due giorni dopo. Poteva assentarsi dal suo lavoro in albergo solo una settimana.
Guidava bene saldo al volante. La radio sempre accesa con tutto il repertorio delle musiche arabe. Finestrini aperti nei 43 gradi, senza aria condizionata, io al suo fianco. Lui in pantaloni lunghi e canottiera, con spalle da pugile e tutta la sua carica sessuale di maschio nordafricano. Io in pantaloni corti e maglietta bianca esibivo le mie gambe muscolose.
Non parlava ma aveva capito tutto.
Ci fermammo a tarda sera in un posto in mezzo alle montagne. Una bettola che offriva camere comunque pulite con bagno e balconi sulla vallata.
Gli chiesi se era possibile dividere la stanza. Accetto' senza parole e appena fummo in camera volle lavarsi. Aveva addosso l'odore forte di sudore, di testosterone che hanno i maschi arabi e che poi avrei provato più volte.
Molto pudico si inabisso' nel bagno e uscì solo dopo la doccia completamente coperto da un enorme asciugamano bianco. Io ero sdraiato sul letto. Ancora sporco e sudato... Entrai in bagno io. Uscii dopo la doccia con solo gli slip puliti e vidi che mi guardava.
Andai verso il comodino a prendere una sigaretta e gliene offrii una. Accetto' e mi sfiorò la mano. Era nudo sotto il suo asciugamano, i piedi enormi e le cosce che sbucavano fuori. Un sultano.
Non dissi nulla, chiusi bene le persiane. Fuori era notte fonda. Spensi la luce per metterlo a suo agio e gli tolsi tutto. Incontrai un cazzo enorme caldo, di una circonferenza che non avevo mai provato. Senza vedere nulla sentivo la cappella circonciso enorme. Aveva un erezione formidabile. Caldo, poggiava su due palle depilate alla maniera araba. Grandi come mele. Pulito e fresco. Un leggero strato di pre-seme faceva da pellicola sotto le mie dita mentre lo massaggiavo.
Era sdraiato e io di lato sul letto iniziai a pomparlo. Tenevo una mano su quel suo petto enorme peloso duro come il marmo.
Ansimava piano e mi teneva la testa.
Sempre nel buio, andai in bagno e mi imburrai di vaselina. Lui era immobile e impaurito da quella situazione ma continuava, era tutto nuovo per lui. Imburrato di vaselina mi sedei su di lui con la faccia rivolta a lui anche se non ci vedevamo. Lo presi piano. Sentivo che era talmente grande e potente da dilatarmi in un modo incredibile. Gli chiedevo in francese di fare piano. Per la prima volta ebbi paura di farmi sfondare. Era un animale, una forza della natura. Ma sempre calmo e sdraiato sul letto. Sembrava che neanche lui volesse sapere cosa stava facendo. Mi penetrava in un modo incredibile però e pur essendo la sua prima volta con un uomo ne sono sicuro, aveva un modo perfetto. Era enorme lo ripeto. Mi dilatava e mi faceva male anche se godevo molto. Ero in un erezione enorme anche io e mi buttavo a bocca aperta sul suo petto col culo spaccato.
Mi teneva le natiche e me le allargava con le mani. Sentivo quelle mani enormi attorno alla sua base e al mio sfintere imburrato.
Mi dissi solo: ora hai avuto quel che volevi non lamentarti. Andò avanti per molto. Senza venire solo standomi dentro. Volevo baciarlo ma non me lo permetteva. Potevo leccargli il petto come un agnello che lecca il suo caprone. Lo sentivo fin nelle. viscere. Si muoveva come un boa nella sua tana. Lo stavo prendendo tutto e ansimavo.
Fino a quando silenzioso con un sommesso ruggito mi venne dentro sparando un fiotti mai visto. Mi inondo' e io gli inondai il petto. Uscì lentamente da me. Glielo chiesi io. Accesi subito la luce e lui chiude gli occhi non voleva vedere non voleva credere che l'aveva fatto con un uomo. Gli controllai il boa enorme che mi aveva riempito. Era impeccabile e fui tranquillizzato..
Dormimmo fino a tardi il giorno dopo. Mangiamo la più grande colazione della nostra vita.
Ci mettemmo in macchina.
Riuscì a sorridere. Sorrisi anche io.
Avevo deciso di farmi un viaggio in Tunisia e chiaramente avrei voluto sperimentare uomini del nordafricani, bei massici e scuri.
Il prigramma era quello di trovare in autista che mi portasse in giro per il paese fino al sud e che magari fosse anche in gran bel pezzo d'uomo. Ma i problemi erano vari: di chi fidarsi? Il costo? In ogni caso partii per Tunisi dove passai qualche giorno in un bel l'albergo del centro.
Dopo qualche giornata passata a girare per la città nella calura estiva, una sera notai il concierge di turno: un trentenne massiccio, in divisa nera, coscioni da calciatore faccia forte, barba rada, mascella quadrata, petto da sollevatore di pesi che quasi strappava la camicia bianca.
Mi piacque molto e gli parlai subito. Gli chiesi voleva cenare con me e lui molto sgamato pensando a opportunità di lavoro accetto'. Infatti durante la cena gli dissi in modo chiaro che gli volevo proporre di essere il mio driver per un tour della Tunisia. Macchina a noleggio e diede tutte a mio carico ma non avrei pagato un prezzo esagerato... Ci penso' su e mi disse che mi avrebbe fatto sapere il giorno dopo. Si accese una sigaretta e ci guardammo. No, tranquilli non nacque una storia... Lui pensava solo al business di farmi da driver e io pensavo a quanto bello e sexy era.
Tornai in albergo e tardissimo squillo ' il telefono. Era lui che mi chiamava Monsieur e che mi confermava che era disponibile. Ne aveva parlato con la moglie mi disse e mi propose il prezzo. Un po' alto ma accettabile. Dissi ok.
Partimmo due giorni dopo. Poteva assentarsi dal suo lavoro in albergo solo una settimana.
Guidava bene saldo al volante. La radio sempre accesa con tutto il repertorio delle musiche arabe. Finestrini aperti nei 43 gradi, senza aria condizionata, io al suo fianco. Lui in pantaloni lunghi e canottiera, con spalle da pugile e tutta la sua carica sessuale di maschio nordafricano. Io in pantaloni corti e maglietta bianca esibivo le mie gambe muscolose.
Non parlava ma aveva capito tutto.
Ci fermammo a tarda sera in un posto in mezzo alle montagne. Una bettola che offriva camere comunque pulite con bagno e balconi sulla vallata.
Gli chiesi se era possibile dividere la stanza. Accetto' senza parole e appena fummo in camera volle lavarsi. Aveva addosso l'odore forte di sudore, di testosterone che hanno i maschi arabi e che poi avrei provato più volte.
Molto pudico si inabisso' nel bagno e uscì solo dopo la doccia completamente coperto da un enorme asciugamano bianco. Io ero sdraiato sul letto. Ancora sporco e sudato... Entrai in bagno io. Uscii dopo la doccia con solo gli slip puliti e vidi che mi guardava.
Andai verso il comodino a prendere una sigaretta e gliene offrii una. Accetto' e mi sfiorò la mano. Era nudo sotto il suo asciugamano, i piedi enormi e le cosce che sbucavano fuori. Un sultano.
Non dissi nulla, chiusi bene le persiane. Fuori era notte fonda. Spensi la luce per metterlo a suo agio e gli tolsi tutto. Incontrai un cazzo enorme caldo, di una circonferenza che non avevo mai provato. Senza vedere nulla sentivo la cappella circonciso enorme. Aveva un erezione formidabile. Caldo, poggiava su due palle depilate alla maniera araba. Grandi come mele. Pulito e fresco. Un leggero strato di pre-seme faceva da pellicola sotto le mie dita mentre lo massaggiavo.
Era sdraiato e io di lato sul letto iniziai a pomparlo. Tenevo una mano su quel suo petto enorme peloso duro come il marmo.
Ansimava piano e mi teneva la testa.
Sempre nel buio, andai in bagno e mi imburrai di vaselina. Lui era immobile e impaurito da quella situazione ma continuava, era tutto nuovo per lui. Imburrato di vaselina mi sedei su di lui con la faccia rivolta a lui anche se non ci vedevamo. Lo presi piano. Sentivo che era talmente grande e potente da dilatarmi in un modo incredibile. Gli chiedevo in francese di fare piano. Per la prima volta ebbi paura di farmi sfondare. Era un animale, una forza della natura. Ma sempre calmo e sdraiato sul letto. Sembrava che neanche lui volesse sapere cosa stava facendo. Mi penetrava in un modo incredibile però e pur essendo la sua prima volta con un uomo ne sono sicuro, aveva un modo perfetto. Era enorme lo ripeto. Mi dilatava e mi faceva male anche se godevo molto. Ero in un erezione enorme anche io e mi buttavo a bocca aperta sul suo petto col culo spaccato.
Mi teneva le natiche e me le allargava con le mani. Sentivo quelle mani enormi attorno alla sua base e al mio sfintere imburrato.
Mi dissi solo: ora hai avuto quel che volevi non lamentarti. Andò avanti per molto. Senza venire solo standomi dentro. Volevo baciarlo ma non me lo permetteva. Potevo leccargli il petto come un agnello che lecca il suo caprone. Lo sentivo fin nelle. viscere. Si muoveva come un boa nella sua tana. Lo stavo prendendo tutto e ansimavo.
Fino a quando silenzioso con un sommesso ruggito mi venne dentro sparando un fiotti mai visto. Mi inondo' e io gli inondai il petto. Uscì lentamente da me. Glielo chiesi io. Accesi subito la luce e lui chiude gli occhi non voleva vedere non voleva credere che l'aveva fatto con un uomo. Gli controllai il boa enorme che mi aveva riempito. Era impeccabile e fui tranquillizzato..
Dormimmo fino a tardi il giorno dopo. Mangiamo la più grande colazione della nostra vita.
Ci mettemmo in macchina.
Riuscì a sorridere. Sorrisi anche io.
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