Un pomeriggio in fattoria

di
genere
gay

Era passata una settimana dalla notte di sesso col bagnino in cui io ero stato solo a lato, non protagonista anche se porcamente coinvolto. Era arrivato il mio momento un primo pomeriggio di autunno quando tutto nella fattoria era fermo per la siesta pomeridiana. Il famoso caffè dopo pranzo fu il pretesto per invitare il gigantesco bagnino in casa da noi, io vivevo ormai con Ettore.
Volevo questo fermamente e Ettore lo sapeva. Non nascondeva la sua gelosia perché il bagnino e' veramente incredibile, il prototipo del centurione romano più unico che raro e Ettore temeva conseguenze strane da parte mia. Lo rassicurai: io ero suo. La testa innanzi tutto. Il corpo poteva giocare con stalloni di ogni tipo, di tanto in tanto.
Inginocchiato sul tappeto pompavo i due gran tori Auel pomeriggio Ettore e il bagnino in piedi nudi nel tepore di casa. Si sentiva solo lo schioccare alla mia lingua e i rigurgiti. Qualche parola mozzata. Le mani enormi come pale mi schiacciavano la testa per farmi ingoiare di più. Passavo da un cazzo all'altro e facevano a gara a farmer di più. Entrambi cazzi enormi forse il bagnino più grosso. Immerso in quegli odori di maschio mi sembrava di avere il massimo del piacere. Poteva finire così: pompa lunga e narici dilatate sul testosterone doppio dei due stalloni.
Ma non fini' così.
Stavo a quattro zampe sullo stesso tappeto iniziò Ettoresotyo lo sguardo infoiato del bagnino. Iniziava a penetrarmi come sapeva fare lui, mi faceva assaggiare la cappella mi apriva mi infilzava a poco a poco. Ruggivo. Ettore parlava sommessamente al bagnino e gli diceva come fare con me, mi chiedeva conferma e io sempre ruggendo urlavo SI!! Il bagnino iniziava a ruggire di voglia pure lui aspettava i suo turno si avesse una sigaretta passo di fronte a me ancora in slip col cazzo enorme che in tutto usciva dal davanti con quelle macchie di piscio e per sborra sul davanti slip. Mi fece fare un tiro di sigaretta come si fa tra uomini nei momenti di tensione e fatica fisica. Ettore mi stantuffava al suo ritmo perfetto. Mi masturbavo lentamente e chiedevo un altro tiro di sigaretta al bagnino che come un dio greco mi sedeva a gambe larghe davanti sul divano. Mi appoggiavo alle due coscione leccavo quei peli, mi spingevo verso quello stomaco e quei pettorali enormi aspiravo odore di toro, baciavo ogni pezzo di corpo mentre venivo sbattuto a suon di colpi e pure qualche benevolo sberlone sul culo. Col bagnino bellissimo unico la faccia e mi tuffavo nella sua barba. Ci leccavamo. Ettore volle fermarsi e passo' il testimone al bagnino finalmente lo provavo. Avevo il culo aperto pronto che colava olio e burro di maschio. Il bagnino con quel cazzo di cavallo iniziò a penetrarmi ma mi fececlinstesso un po' male. Era troppo grosso. Mi teneva le manone sul culo mi menava il cazzo con una mano a con l'altra dirigeva quella sua mazza dentro di me. Mi parlava, mi chiedeva come stavo, mi faceva impazzire e godere. Io ruggivo, rimanevo maschio sempre. Non gemiti, non gruda da zoccola ma solo ruggiti parole sommesse. Mi giravo e lo guardavo fisso negli occhi mentre mi montava, mi chiedeva che hai da guardare torello? Tutto bene? Facevo cenno di si con la testa. Ettore mi rivoleva a lui e aprivo la bocca su quel bestione del mio capo. Ettore mi venne in bocca anche quella volta. A fiotti con la manina sulla mia testa. Sentivo ogni callo della sua mano sul cranio. Ingoiavo un po' e sputavo litri di latte bianco e pungente.
Il bagnino ebbe bisogno di più tempo e venimmo insieme facendo tremare i muro dai ruggiti. Avevo dato il culo a quel maschi enorme. Ettore mi abbraccio e mi disse tutto bene torello. Un abbraccio a tre col bagnino ci unì' . Era passato il pomeriggio. Fuori diluviava.
di
scritto il
2016-07-22
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