Tramezzini in Palestra

di
genere
orge

Sole, mare, piscina, palestra, spiaggia... Sole, nuoto, esercizio, estetista, ancora esercizio, ancora sole... Tanta insalata caprese, spaghetti con le vongole e gelato al limone... E, in più, la mia calda amica Elena.
Elena mi ha ceduto già il primo giorno, dopo la mattinata in spiaggia.
L’ho accompagnata a fare la spesa e poi a casa sua, così mentre le ragazze e i mariti erano in spiaggia, noi due recuperavamo la reciproca conoscenza carnale.
Abbiamo fatto l’amore nel suo letto; prima l’ho leccata io per quasi mezz’ora, poi ci siamo messe a sessantanove e lei mi ha reso la cortesia con tutti gli interessi.
Ci siamo sbrodolate in faccia a vicenda due o tre volte, poi ci siamo scambiate un bel bacio di lingua, ci siamo ricomposte e abbiamo raggiunto le nostre famiglie in spiaggia prima di pranzo...
Prima di uscire però, la guaglioncella ha sentito il bisogno di precisarmi che – malgrado le apparenze – lei non stava affatto diventando lesbica.
Rassicurata, le ho messo una mano sulla spalla assicurandola che con tutti i maschi veri che ci sono in circolazione, insieme ci divertiremo sicuramente.
In spiaggia, quella mattina abbiamo finalmente rivisto Aldo, il vitellone dell’anno prima. E’ il primo fine settimana di Luglio, e evidentemente lui lavora al nostro stabilimento a partire da oggi... Non ho un buon ricordo di lui, ma rivederlo mi fa sentire che anche quest’anno le cose non sono cambiate. Naturalmente non si avvicina perché ci sono i mariti, ma ci lancia un sorrisetto ammiccante il cui messaggio è chiaro: appena i cornuti leveranno il disturbo, lui si presenterà puntualissimo per scoparci a volontà.
Con tutti i tipi di maschi che ci sono a disposizione, il vitellone è probabilmente il più economico in termini di tempo e anche di soldi... Una specie di “usato sicuro” che non mi interessa troppo.
Elena d’altra parte è un tipo pigro, che non ha certo voglia di gettarsi da un aeroplano per conoscere un maschio da cui farsi sbattere, e quindi la mia amica è probabilmente assai più interessata di me... Anche se non lo da’ a vedere.
In effetti, quando dopo pranzo e dopo la piscina raggiungo gli altri in spiaggia, la Elena è sparita.
Considerato che anche Aldo non è in vista, mi è facile fare uno più uno uguale due...
Pasquale mi dice che sua moglie è andata a fare una passeggiata mentre io ero via. Angela scrolla le spalle con la sua solita aria disgustata, e io traggo le mie conclusioni.
L’unico mio dubbio è se la stizza della Angela sia dovuta al disgusto per la depravazione della sorella, oppure alla gelosia.
In fondo l’anno prima Aldo era stato il suo “fidanzato” per quasi due settimane...
Faccio un giretto fra le cabine, e in effetti quando passo dietro a quella dove si cambiano i bagnini sento una serie di tonfi e di gemiti inequivocabili.
La voce che annaspa “Sì, anche nel culo...” è decisamente quella della mia amica, così smetto di preoccuparmi e vado a farmi un bagno per calmare i miei bollori.
Quando Elena arriva finalmente all’ombrellone, ha l’aria soddisfatta di una che si è appena presa la ripassata di cui aveva bisogno.
Vorrei prenderla sottilmente in giro davanti ai mariti per farla sentire in imbarazzo (forse sono un po’ gelosa?), ma la Giusy me lo impedisce. La Mara le ha parlato della Città dei Ragazzi qui vicino, e lei vorrebbe tanto andare a passare una decina di giorni laggiù... Posso? Posso? Posso?
Sbuffo, seccata che un’idea così stupida possa intralciare le mie vacanze con lei, poi per una volta il Mauri si rende utile stroncando la proposta come un’assurdità.
La Giusy ci resta malissimo, e io per reazione comincio a chiedermi se non potrebbe invece essere una buona idea per le ragazze.
Ma si è fatta l’ora della palestra.
E’ il mio turno di manutenzionare corpo, anima e fica.
Al termine dell’aerobica e dell’anaerobica, e prima della doccia, l’Enrico è più che pronto a soddisfare le mie voglie nel ripostiglio delle scope.
Abbiamo entrambi fretta, io ho mio marito e lui la sua fidanzata, così ci accontentiamo di una sveltina all’in piedi, io faccia al muro e coi pantaloncini abbassati alle caviglie, mentre lui mi trapana la fica tenendomi per il bacino.
Mi mordo il pugno per non urlare mentre lui mi fa godere con una scarica sconquassante contro il fondo della vagina, poi lui mi sborra dentro senza troppi complimenti. Tanto sa che prendo la pillola.
Una doccia alla veloce, e mi precipito a casa a preparare la cena da brava mogliettina amorosa. E pazienza se mentre servo a tavola mio marito e mia figlia ho ancora la pancia piena di sperma fresca.
Più tardi, quando la Giusy è a letto e il Mauri reclama i suoi diritti, io spalanco le cosce e gli offro la mia bella patacchina profumata da mangiare. Visto che fa caldo, ho addosso soltanto un leggero prendisole, e quando apro le gambe sul divano la passerotta bionda si mostra in tutto il suo splendore.
Il Mauri apprezza il privilegio che gli viene concesso e si tuffa sotto l’orlo del vestitino, annusando come un cane da tartufi e cominciando subito a leccare.
La sua lingua nel mio boschetto mi eccita da matti, anche perché dopo la scopata con l’Enrico mi sono ripulita solo superficialmente facendo la doccia, e sono ancora piena di lui. L’idea che adesso il cornuto si troverà a lappare la sborra ancora calda del mio amante mi fa fremere di porca lussuria.
Infatti il becco lecca di gusto, e dopo avermi aperto la spacca a colpi di lingua comincia a divorarmi le viscere ancora arroventate dalla scopata di prima...
- Amore, come sei eccitata oggi! – esclama il cornuto – Sei ancora più bagnata del solito...
Io trattengo una risatina e spingo con la vagina per offrirgli ancora più succo da leccare.
Il connilinguo dura almeno mezz’ora, e alla fine per una volta il Mauri riesce perfino a farmi godere, anche se il merito è più della mia eccitazione e delle mie dita che non della sua lingua.
A quel punto andiamo a letto, e io lo finisco con un rapido pompino per evitare che voglia scoparmi per davvero. Non voglio sciupare il ricordo della sveltina bruciante di Enrico con un amplesso penoso del Mauri.
Mio marito mi versa in bocca le sue quattro gocce che io ingoio da brava mogliettina amorosa, si scusa per non essere in grado di montarmi neppure questa sera, poi si rivolta dall’altra parte dopo un casto bacetto sulla guancia e comincia a russare nella sua metà del letto (quella ancora sporca della sborra di Pasquale).
Io sospiro, mi accomodo dalla mia parte e mi masturbo ripensando ad Enrico e al suo bel cazzo.

Domenica è una bella giornata, anche se in spiaggia è la più affollata della settimana e piscina e palestra sono inavvicinabili, perché è il giorno che il Mauri torna in città.
Lo saluto con un bacio prima che se ne vada con la macchina, poi torno in spiaggia finalmente libera.
Anche la Elena si libera oggi del suo cornuto: prende l’aereo nel primo pomeriggio, e noi rimarremo finalmente sole e libere di divertirci.
Cioè: io rimango libera, perché lei ha il peso morto di sua sorella fra i piedi.
Con l’aggravante del fidanzato.
Già, perché lo stesso aereo che si porta via il Pasquale ci scarica Nino, il fidanzato della Angela.
Che si rivela esattamente il tipo che conoscendo Angela avrei dovuto aspettarmi.
Pallido, magro, smunto, timido e timorato di dio. Uno strazio.
Angela sembra estasiata a tutte le sue ovvietà, come se fossero verità supreme frutto di una saggezza ineguagliabile, e Elena non sa più dove sbattere la testa.
Io ho voglia di vomitare.
Per fortuna i due piccioncini la sera preferiscono restare in casa da soli, così noi possiamo andare a farci la pizza (dietro l’angolo stavolta) in santa pace con le bambine.
Non è difficile tirare la Elena brilla: la birra le piace ma non la regge molto.
Così alla fine ho buon gioco a far restare madre e figlia a dormire a casa nostra. La Giusy è al settimo cielo, adora dormire con la Mara, che è più contenta di lei anche perché ha mal di testa. Elena non oppone resistenza e si lascia convincere facilmente.
Mettiamo a letto le ragazze, e io ne approfitto per offrirle un ultimo drink nel patio.
Seduta sulla poltroncina incannucciata, lei mi osserva di sottecchi mentre mi siedo a mia volta davanti a lei e accavallo le gambe.
- E adesso cosa hai intenzione di fare? – mi chiede con voce roca per l’alcool – Portarmi a letto e scoparmi?
Io sorrido innocentemente: - Naturalmente. Altrimenti perché avrei allestito tutta questa messinscena?
- Mi hai già avuta ieri. Non ti basta?
- No che non mi basta. Ti voglio tutti i giorni.
- Patty, te l’ho detto: io non sono lesbica.
- Neanche io. Sono bisessuale.
Un grugnito indecifrabile. Poi Elena si scola il bicchiere.
- E va bene, allora. Facciamolo.
La prendo per mano e la accompagno nella mia camera da letto.
La spoglio dolcemente, baciandola e accarezzandola, riscaldandola un po’ alla volta, finché non la sento vibrare sotto le mie mani e le mie labbra.
Avrei voglia di indossare lo strapon e darle una ripassata da urlo, ma intuisco che non è il momento. Questa notte la mia amica ha bisogno di dolcezza e di amore, e così io la amo dolcemente, di mano e di lingua, con le labbra e con le dita, lasciando l’attrezzatura pesante nel cassetto.
La masturbo mentre la bacio, le succhio le tette mentre la sgrilletto dolcemente, poi la faccio distendere e le lecco con calma li figa per quel che a me sembrano ore, strappandole un orgasmo dopo l’altro.
Durante il connilinguo, ho come l’impressione di essere osservata, ma Elena è prossima a godere e non posso proprio smettere di sleccazzarle il clito. L’impressione svanisce come è venuta, e la mia amica mi sbrodola l’anima sulla faccia, gemendo piano per la sua piccola morte.
Ci addormentiamo nude e abbracciate, completamente soddisfatte.

***

Il mattino dopo, sotto gli ombrelloni l’atmosfera è strana.
Angela è nervosa, ancora più scostante del solito, e a tratti scatta perfino con Mara e Giusy, con le quali generalmente è molto paziente. In particolare, sembra insofferente proprio col suo fidanzato Nino.
A metà mattinata la Elena si scusa per la sua “passeggiatina” delle dieci e mezza, e va come al solito a farsi scopare da Aldo suo ripostiglio. Non sono sicura che si renda conto che io so benissimo dove sta andando, ma di sicuro non si rende conto che lo sa anche Angela, che fa una smorfia disgustata guardando sua sorella che si allontana ancheggiando con fare provocante.
Quando poi Elena torna all’ombrellone dopo la trombata di rito e ostenta la sua solita espressione inequivocabile da femmina soddisfatta di fresco, Angela sputa in terra disgustata e si allontana a sua volta, chiaramente inferocita.
Strano. Veramente strano…
Ormai Angela dovrebbe essersi abituata alla sfacciata troiaggine della sorella maggiore… Che ci sia dell’altro?
Possibile che sia… Invidiosa?
Sto pigramente giocando con quell’idea intrigante, quando mi accorgo che la Mara mi sta osservando con un’espressione strana.
Faccio finta di non accorgermene e continuo a sfogliare la rivista patinata che ho in mano, ma la osservo con la coda dell’occhio.
E’ proprio cresciuta, la Mara. Quasi non riconosco l’amichetta di mia figlia che l’estate prima era tutta sgraziata e piena di interessi infantili. Ora è un’adolescente in piena fioritura, e già si riconoscono in lei le curve in pieno rigoglio che sta ereditando dalla madre, anche se è ancora snella e agile come la Giusy, che invece è ancora chiaramente ragazzina.
Ma se il corpo si sta rapidamente trasformando in quello di una donna, è l’espressione dei suoi occhi quella che mi colpisce di più.
Intensa, maliziosa, intrigante…
So di essere una pervertita. Mi piacciono le ragazzine e non ho scrupoli ad andare con le minorenni, comprese alcune mie allieve del liceo. Ma mi sorprende sentire un’improvvisa attrazione per un’amica della Giusy, per di più figlia di una mia amica con cui vado anche a letto.
Così non riesco ad evitare di guardarla a mia volta…
Mora, riccia, con enormi occhi scuri e la stessa pelle olivastra della madre, ma chiaramente destinata a diventare più alta di lei, e forse anche più snella. Ha già più seno di me, e i fianchi le si stanno allargando a vista d’occhio sopra due gambe ben tornite e un culetto da ballerina brasiliana…
I nostri sguardi si incrociano per un istante, e lei gira prontamente il capo. Io rimango un istante imbarazzata, come se fossi stata sorpresa a guardare dove non dovevo… Sensazione strana per una come me, che non ha veramente rispetto per nessuno.
Mi dò della stupida e torno alla mia rivista. Poi la getto via e mi libero del reggi per prendere un po’ di sole in topless ed evitare quei segni così antiestetici che ti lascia il costume e che stonano tanto quando devi scopare con un nuovo partner…

Oggi ho proprio voglia di divertirmi.
Ho finalmente convinto Elena a raggiungermi in palestra all’orario di chiusura, con la scusa di rientrare a casa insieme facendo la spesa per domani.
Ho anche promesso una sorpresa a Enrico e Sergio, che aspettano di scoparmi insieme nella sala attrezzi dopo la chiusura.
...Naturalmente, la sorpresa è la Elena!
- Coraggio, vieni dentro che ti faccio vedere almeno come è fatta! – le dico con aria innocente per convincerla ad entrare nella tana del lupo – Tanto ormai è chiusa, ci sono solo i ragazzi di servizio per le pulizie, e sono amici...
Lei sbuffa annoiata, ma si lascia convincere e viene dentro.
E’ splendida, con un vestitino leggero e coloratissimo che fascia le sue forme generose e provocanti di quarantenne d’assalto, lasciando pochissimo spazio all’immaginazione tanto è corto e aderente.
Io sono meno vistosa, giusto canotta e calzoncini, fresca di doccia e coi capelli ancora bagnati, ma non sfiguro troppo neanche io.
Enrico e Sergio apprezzano con un bel fischio di gradimento e si avvicinano subito con un bel sorriso.
- Ragazzi, questa è la mia amica Elena – gli sorrido ammiccante – Se pensate che io sia una gran porca, è perché ancora non conoscete lei...
Elena mi guarda sbalordita e un po’ incazzata, ma non le lascio il tempo di protestare: - Loro sono Enrico e Sergio, gli amici di cui ti ho parlato. Non preoccuparti, gli ho spiegato che lo sport che interessa a te non prevede sforzi muscolari prolungati.
I due paraca la prendono in mezzo e cominciano ad accarezzarla davanti a me, che li incoraggio con un bel sorriso.
Elena esita un istante, poi quando si sente afferrare una tetta spalanca gli occhi e allarga istintivamente le gambe.
E’ fatta.
Mi avvicino anch’io mentre Sergio le mette la lingua in bocca, e le infilo una mano fra le cosce per tastarle la fica attraverso le mutandine.
La sento che si bagna, mentre i due marpioni le palpano una tetta ciascuno e si alternano a baciarla in bocca.
Sollevo il vestito e infilo la mano nelle mutande della mia amica, già un po’ umide di voglia improvvisa... Un gesto rapido e glie le tiro giù velocemente, poi mi inginocchio per sfilargliele del tutto e ne approfitto per infilare la testa fra le sue coscione abbronzate e mollarle una saporita leccata sulla calda gnocca pelosa.
- Hmmm… - geme la Elena, fremendo di piacere quando la mia lingua le raspa il clito.
I due maschi le succhiano le tette e io le lecco la fica… Sono un po’ invidiosa della mia amica, ma sono stata io a creare la situazione e devo essere coerente.
Così continuo a leccare di gusto.
Enrico si spoglia velocemente e offre ai nostri sguardi avidi il suo bel cazzo giovane e vigoroso. Elena mi vibra tutta di passione fra le braccia e mi sbrodola in faccia i primi succhi di piacere mentre il Sergio continua a giocare con le sue tette e la sua bocca.
Elena mi sfugge con un brivido di libidine e si getta come un’affamata a succhiare il cazzo duro di Enrico, lasciando Sergio e me a guardarci sorridenti e infoiati.
Mentre Elena spompina di gusto Enrico, io e Sergio ci liberiamo velocemente dei nostri vestiti e ci prepariamo a nostra volta per la scopata: il mio maschio si siede sulla panca dei piegamenti e mi fa cenno di avvicinarmi.
Io mi inginocchio fra le sue gambe e gli prendo il cazzo in bocca per succhiarglielo a mia volta.
Ora siamo tutte e due intente a spompinare i ragazzi, che chiaramente apprezzano le nostre arti e sussurrano complimenti osceni che alimentano la nostra voglia e il nostro entusiasmo di esperte fellatrici.
Vi ho già descritto il cazzo di Sergio? E’ un po’ meno lungo di quello del suo amico, ma sensibilmente più grosso e nodoso, sembra un ramo di quercia. Ciucciarlo a dovere richiede tecnica e spirito di sacrificio, perché lo sforzo per prenderlo dentro con la mascella e con la gola è notevole; ma sentirlo sussultare e pulsare fra le labbra e sotto la lingua dà una sensazione esaltante che ripaga dello sforzo necessario.
Il vecchio paraca mi accarezza i capelli e il collo, sussurrandomi oscenità mentre lo spompino, e io concordo con tutti i commenti indecenti che ha per me e per la mia amica.
Sento un po’ di confusione alle mie spalle e vedo che Elena ha smesso di farsi scopare in bocca e si prepara a impalarsi a spegnimoccolo sul cazzo di Enrico.
Vedo il giovane membro lungo e duro sparire nella vulva pelosa e nerissima della mia amica, e subito desidero di essere parte di quell’amplesso.
Alzo lo sguardo per fissare Sergio negli occhi e gli dico che voglio essere scopata anch’io.
Mi offro da tergo, piantandomi a quattro zampe in modo da avere la faccia fra le gambe di Enrico e le chiappone di Elena che mi ballano davanti.
Sergio mi si sistema dietro e mi afferra per il bacino, preparandosi a infiocinarmi.
Io chiudo gli occhi e mi godo la sensazione del cazzo che mi si appoggia alla spacca, che spinge fra le valve aperte e bagnate, e che mi penetra deliberatamente, con lentezza e decisione.
- Aahhh… - gemo, sentendomi farcire la vagina di carne tosta.
Le manone del paraca mi serrano i fianchi, e il suo solido membro comincia a muoversi dentro di me, dapprima roteando lentamente per allogarsi bene dentro di me e aprirmi a dovere, e poi basculando avanti e indietro, con escursioni sempre più lunghe e ritmiche che si trasformano rapidamente in una scopata decisa e potente.
Mentre Sergio mi scopa alla pecorina, io mi godo lo spettacolo dello smorzacandela di Elena ed Enrico.
Vedo il cazzo affondare nella ficona della mia amica per poi riemergerne tutto umido di succhi vaginali, e scomparire nuovamente nel corpo della femmina, che ansima e annaspa di piacere a ogni affondo di cazzo nel suo ventre affamato.
I testicoli del maschio sono scuri, duri e gonfi, e sussultano di piacere ogni volta che la vulva pelosa scende ad accarezzarli, come se volesse ingoiare anche loro…
Uno spettacolo lubrico che mi attrae irresistibilmente.
Mentre il mio amante mi fotte di forza da dietro, io mi allungo tutta verso il punto di congiunzione di quei due corpi che mi si accoppiano davanti, annuso l’eccitante profumo di sesso che emana da quei genitali accoppiati e in piena azione, mi riempio gli occhi dello spettacolo osceno che mi viene offerto a così breve distanza, e infine mi getto con la lingua ad assaggiare i succhi prodotti da quella torrida copula adulterina.
Abbraccio le natiche tonde e morbide della Elena e percorro con la lingua il solco sudaticcio fra le chiappe, vellicando lo sfintere, stuzzicando il perineo e raccogliendo le gocce di sbroda vaginale che imperlano l’asta che le scorre nella vagina ben lubrificata.
Poi scivolo a leccare il duro nerbo di Enrico fino a raggiungere i coglioni gonfi e scuri, che accarezzo e assaporo accarezzando con le guance le cosce pelose e muscolose del maschio.
Poi torno a risalire, leccando gli umori che imbrattano il cazzo e imperlano i peli della figa, fino a tornare al buco del culo, che stavolta succhio con voluttà.
- Oohhh!
Elena squittisce di piacere, apprezzando le mie attenzioni indecenti al buchetto più intimo del suo corpo di peccatrice incallita.
- Hmmm… - mugolo io, sentendomi scovolare a dovere la fica dal maschio che mi possiede da dietro e che ha cominciato ad accelerare il ritmo della monta.
Mi dò da fare mentre vengo scopata da Sergio: io adoro succhiare il culo alla mia amica e prepararlo alla sodomia… So che a Elena piace prenderlo nel culo, e io amo essere parte attiva nei suoi rapporti contro natura.
Enrico si è accorto benissimo di quello che sto facendo, e dopo avermi lasciato lavorare per aprirgli la strada, rovescia letteralmente Elena di fianco, la piazza a pecora e se la incula a palle dure.
- Awww! – urla Elena, sentendosi trafiggere da quella lancia incandescente – Piano, stronzo… Così mi ammazzi!
- Sta zitta, baldracca – la redarguisce Enrico, tirandole un ceffone sulle chiappe – Lo so benissimo che Aldo ti ha già fatto il culo in spiaggia, stamattina!
Con buona pace della riservatezza del vitellone, sogghigno io, mentre Sergio continua a fottermi per la via normale.
Veniamo trapanate a pecorina una accanto all’altra per quasi mezz’ora, io in fica e Elena nel culo, finché io me ne vengo con un lungo latrato, degno della cagna che sono: - Aahhh… Vengooo!
Mi accascio un momento, e Sergio ne approfitta per tirarmelo fuori e accostarlo alla boccuccia della Elena che, affamata come sempre, non si fa pregare a prenderlo fra le labbra e a ripulirlo tutto dalle mie abbondanti secrezioni.
Rimango un po’ a guardarli mentre si fottono la mia amica dalle due estremità, poi mi riscuoto: ora che ho ripreso fiato è tempo di rimettermi in gioco…
- Avanti ragazzi – esclamo avvicinandomi al gruppo – E’ ora di prenderla tutti insieme!
Sergio ed Enrico sono abituati a trivellare me in tandem, e sono affiatatissimi. Sergio si stende sulla schiena col cazzo duro puntato verso l’alto; Enrico si stacca e governa la vacca facendola impalare sul punzone del suo amico, e poi si ripiazza alle sue spalle.
Io mi avvicino e provvedo a insalivare nuovamente il bucone di Elena: i tessuti non si sono ancora ricomposti, e l’ano è ancora slabbrato e sgocciolante, divino da succhiare e da penetrare prima con la lingua e poi con le dita…
Poi impugno personalmente il cazzo durissimo di Enrico e lo prendo in bocca per insalivarlo con cura, mentre Sergio si scopa la Elena dal basso.
Infine punto la larga cappella di Enrico contro il bucone sgarrato e lo spingo dentro a forza.
- Oh mioddio… - rantola Elena, sentendosi riempire anche il culo.
Sergio rallenta la sua scopata fino a fermarsi, e il lungo membro duro e nerboso di Enrico affonda lentamente ma inesorabilmente nel retto della mia amica che trattiene il fiato e stringe i denti per il dolore.
Enrico è dentro fino alle palle. Si assesta un momento, rotea i fianchi e si alloga a dovere nelle budella di Elena. Poi lo tira fuori lentamente, si ferma prima di uscire dallo sfintere, e torna a sprofondare dentro. Mentre lui esce, Sergio entra, mentre lui entra, Sergio esce…
Assicuratami dell’avvenuta doppia penetrazione, faccio il giro del groviglio di corpi nudi che ho davanti e raggiungo le teste di quelli che stanno più in basso.
Bacio prima Elena, poi Sergio.
Poi mi accovaccio sulla testa di Sergio, invitandolo a leccarmi la gnocca, e afferro la testa di Elena, tirandomela contro in modo che venga a succhiarmi i capezzoli.
Infine attiro a me il viso di Enrico per farmi baciare.
Che gruppo plastico!
Non c’è molto spazio per muoversi, ma i genitali di tutti sono sollecitati al massimo. Enrico, in posizione dominante, imprime il ritmo di quell’accoppiamento multiplo pompando lentamente ma con forza implacabile il culo di Elena, e noi tutti ci muoviamo al suo ritmo.
Andiamo avanti così per un bel pezzo, finché Elena si mette ad urlare a squarciagola, in preda ad un orgasmo biblico.
- Godo… Godooo… AAHHH!
La tengo ferma attraverso il suo orgasmo, impedendole di disarcionare Enrico che continua imperterrito a fotterle il culo, e la bacio in bocca per contenere le sue urla rauche (e se qualcuno ci sentisse dalla strada?).
Quando l’orgasmo di Elena si calma, Enrico le esce dal culo e si alza in piedi, venendo a frapporre il cazzo duro e vibrante fra le nostre labbra tremolanti.
Dimentica di dove quel cazzo fosse appena uscito, Elena lo prende in bocca e lo succhia saporitamente, mentre io gli lecco le palle e la base dell’asta.
Enrico comincia a ragliare come un asino, e viene disastrosamente in faccia alla Elena, schizzandole sborra fin sui capelli, sul collo e sulla bocca. La sborrata è piuttosto liquida, e scola rapidamente dal mento sulle tette della mia amica, inzaccherandola tutta.
Io mi tuffo per ripulire il disastro con la lingua, e raccolgo fra le labbra ampie gollate di sperma che assaporo e inghiotto senza pensare.
Sotto di noi, anche Sergio ha raggiunto il punto di non ritorno: lo sento grugnire fra le mie cosce, e un istante più tardi anche lui s’inarca tutto e spara uno zampillo di sborra nelle profondità vaginali di Elena, che si lascia riempire la fica senza opporre alcuna resistenza.
Io mi alzo in piedi e abbraccio Enrico; ci baciamo in bocca, e lui ne approfitta per palpeggiarmi tutta mentre mi strofino nuda contro di lui, ancora scossa dal piacere.
La mia amica invece, si abbatte stremata sul maschio che le sta sotto e che continua a riempirle la fica dal basso.
Cazzo che bella ammucchiata! Io non sono venuta del tutto, ma il piacere che ho condiviso con i miei amici è stato comunque tale da soddisfarmi fino in fondo… Almeno per il momento.
Ci ricomponiamo alla meglio e ci affrettiamo ognuno verso casa sua, noi dalle nostre figlie, loro ad incontrare ciascuno la rispettiva fidanzata o moglie.

Patrizia V. © Copyright All Rights Reserved - L’utilizzazione, totale o parziale, di questa storia e delle precedenti e correlate caricate nel presente portale, incluse la riscrittura, la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti attraverso qualunque supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione dell'autore, sono vietati in quanto protetti dalla normativa sul diritto d'Autore. E’ consentito lo scaricamento della storia unicamente ad uso personale. Sono escluse dal divieto di cui sopra eventuali raccolte digitali promosse dal sito ospitante "Erotici Racconti". Ogni violazione verrá segnalata e perseguita a norma di Legge.
scritto il
2016-09-02
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