Scopare o fare l'amore?
di
Anna quarant'anni
genere
incesti
La differenza non dipende dal lessico usato.
Se poi si tratta di incesto chi sceglie le parole?
Dopo qull'episodio,non ho potuto fare l'amore ne sesso per parecchio tempo ma posso anticipare che vi è stato un lungo periodo di astinenza obbligata di cui mi riservo di parlare al momento opportuno.
Con queste poche righe mi rivolgo a coloro che giustamente hanno criticato il modo "sboccato" e poco femminile che ho usato nel mio ultimo episodio.(In verità avevo già subito delle critiche ma allora non erano attinenti ai termini usati ma al contenuto del racconto).Anch'io mi sono resa conto di aver usto termini chiari e forti per alcuni versi eccessivi e volgari e me ne scuso.Tuttavia,devo ricordare che non sono una scrittrice e per condensare certi episodi in poche parole,non sono riuscita a trovare di meglio che parlare con un linguaggio immediatamente comprensibile.D'altra parte non sono Grazie Deledda che per descrivere la sofferenza umana impiega un numero infinito di parole incentrando il tutto nella metafora del vento che scudiscia un canneto ribelle non disponibile subire passivamente quella violenza.A volte il cazzo bisogna chiamarlo cazzo e la fica fica!Certo,avrei potuto scrivere che:-L'eretto organo di riproduzione di mio padre,intrufolandosi nella mia morbida e cedevole vulva precedentemente irrorata dal seme di mio figlio,mi aveva procurato momenti di piacere alternato a fitte di dolore prima di donarmi coi suoi caldi e patermi fiotti,sensazioni di sublime godimento trasgressivo e al tempo stesso ancestrale.
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Se poi si tratta di incesto chi sceglie le parole?
Dopo qull'episodio,non ho potuto fare l'amore ne sesso per parecchio tempo ma posso anticipare che vi è stato un lungo periodo di astinenza obbligata di cui mi riservo di parlare al momento opportuno.
Con queste poche righe mi rivolgo a coloro che giustamente hanno criticato il modo "sboccato" e poco femminile che ho usato nel mio ultimo episodio.(In verità avevo già subito delle critiche ma allora non erano attinenti ai termini usati ma al contenuto del racconto).Anch'io mi sono resa conto di aver usto termini chiari e forti per alcuni versi eccessivi e volgari e me ne scuso.Tuttavia,devo ricordare che non sono una scrittrice e per condensare certi episodi in poche parole,non sono riuscita a trovare di meglio che parlare con un linguaggio immediatamente comprensibile.D'altra parte non sono Grazie Deledda che per descrivere la sofferenza umana impiega un numero infinito di parole incentrando il tutto nella metafora del vento che scudiscia un canneto ribelle non disponibile subire passivamente quella violenza.A volte il cazzo bisogna chiamarlo cazzo e la fica fica!Certo,avrei potuto scrivere che:-L'eretto organo di riproduzione di mio padre,intrufolandosi nella mia morbida e cedevole vulva precedentemente irrorata dal seme di mio figlio,mi aveva procurato momenti di piacere alternato a fitte di dolore prima di donarmi coi suoi caldi e patermi fiotti,sensazioni di sublime godimento trasgressivo e al tempo stesso ancestrale.
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